Il processo del magg. Fianchino e del cap. Fabio Ranzi al Tribunale di Savona

Il processo del magg. Fianchino e del cap. Fabio Ranzi al Tribunale di Savona REATI E PENE Il processo del magg. Fianchino e del cap. Fabio Ranzi al Tribunale di Savona Un incidente per l'audizione dei testi generali (Per telefono atta Stampa). Savona, 1, nella. nè incominciato come vi fe incominciato, come, w li nrocesso del mairu-iore f'SStesUmoKano° *Questa mattina avevo annunziato^ Fianchino. Gli avvocati ed i h giunti lino da ieri. GU imputati maggiore cav. fGiuseppe Fianchino e Fabio Danzi arrivarono ìin serata, il primo daTorino, ^troctaRoma; •^11 terzo imputato, Giuseppe Duce, sccdel locale Indipendente, sta a Savona. Molto tempo prima dell'apertura dell'udienza gruppi di persone si aggiravano nei corridoi del nostro Tribunale. Erano avvocati,!„testhnoni. imputati, giornalisti, ed una buona Sparte di curiosi, ansiosi di assistere allo svolgersi di questo interessante processo. Alle ure 0 l'aula riservata al pubblico appariva già letteralmente invasa. La giornata è triste e piovosa. Vedo il maggiore Fianchino in ani- Smata. discussione con J suoi avvocati; Fabio ^epCRanzi, direttore del Pensiero Militare, parla tranquillamente con Giuseppe Duce e con altri testi a difeso. Il pubblico vorrebbe vedere fra. questa gente anche i generali citati dai querelanti, ma rimane deluso, per cui molti ritengono che verranno sollevati degli incidenti e che il processo dovrà necessariamente subire un rinvio. Vi è della nervosità in aria, forse prodotta anche dal tempo orrendo. L'udienza è aperta Finalmente, alle ore 9,43. 6 annunziato il Tribunale. Subentra subito un grande silenzio nell'aula e gli avvocati dello parti vanno a prenderò il loro posto. Il Tribunale è «soni- evposto deU'avv. Martorelli, presidente, e dei giudici Paolini e Del Pennino, pretore di bCairo Montenotte. Sul banco della pubblica baccusa siede il sostituto procuratore del Re aw. Alessandro Montuoro; cane. Chiazzar!. . rGli avvocati di Parte civile sono : Paoli, di Firenze; Caveri, di Genova; Pietro Murialdo, di Savona; Natale Visca, di Varazze; G. Batta Rosso ed Umberto Rosso, di Savona. Il collegio dotta Difesa è formato dagli avvocati: Caron, di Vercelli; Orazio Raimondo, di San Remo: Poddigue, di Torino; La Penìa, di Alessan- dria; Mona-teri, di Torino. . Gli imputati seggono presso il banco dei loro difensori. Le partì lese colonnello Te- .•ciotti, colonnello Santero, maggiore Salva- tici, capitano De Angelis, capitano Pirelli e tenente Visca sono presenti a tutti Indossano l'abito borghese. Non appena aperta l'udienza, il <!ancelliiere 'passa all'appello dei testimoni, molti dei quali risultano assenti. Dei testi di Parte civile sono presenti : Fat- ■tori Carlo, capitano: Ciancili Roberto, capi- tano; Visca Benedetto, tenente; piozzi Giuseppe, tenente-colonnello: Marangio Remigio, colonnello; Bandero Erminio, generale; Bran- ciforii Giuseppe, maggiore; Zanini Elia, cnpi- tano; dottor Silvio Bruno; conte Kubcysky, sotto-prefetto di Savona; Bottelli Vittorio. Di lquelli della Difesa sono presenti: Persico comm. Giovanni, colonnello; cav. Caroelli Alessandro, colonnello; cav. Viola, tenente-colonnello; Gioia cav. Giovenale, colonnello: cav. Negro Scipione, colonnello: cav. Pietro Biancardi, capitano di stato maggiore; cav. Troppolofini, tenente-colonnello; cav. Sanfllippo, tenente-colonnello: Solari Annibale, e Masciolino Eugenio,, ufficialo d'ordine. I testimonianti°soho i generali Spingardi, Massoni, Pedotti, l'on. Eugenio Chiesa, l'on. Montu. l'on. Campanozzi, il cav. Viti, capitano dei carabinieri, e il capo armaiuolo Boffola, del nostro distretto. Un primo Incidente L'aw. Caron, della Difesa, si alza per fare subito constatare la grande necessità di sentire tutti indistinitamente i testimoni, e" ciò per le varie tasi delle inchieste avvenute a carico dei querelanti e del querelato maggiore ai^tewe taSlStane^ r%£?™ le loro e! I parti, le quali notranno sposizioni una maggior luce, -nell'interesse della causa,. Si sofferma .specialmente sulla necessità del testimone Pedotti, poiché - detto generale nella sua inchiesta ebbe a dichiarare essere l'accusa fatta al maggiore Fianchino destituita di fondamento. L'aw. Paoli, di Parte civile, risponde dichiarando di rimettersi al Tribunale, .non volendo contrastare nemmeno un teste; vengano pure tutti uditi in questa importante causa, che, se agognata dal maggiore Fianchino, non è di meno desiderata dalla Parte civile e dallo Parti lese. Aggiungo che la Parto civile accortici la facoltà delle prove al maggiore Fianchino, o non si oppone quindi acche siano escussi tutti i testi desiderati dalla Difesa. Osserva come il tenente Pirelli (ora. capitano) ebbe mei 1908 ad inoltrare domanda al Ministero della gueiTa onde, otten.er-e l'autorizzazione di querelarsi; concludendo che la Difesa non voglia opporsi a quelle prove, clic apporteranno per tutti la luce completa su questa causa • . L'aw. Caveri. di Parte civile, appoggia le dichiarazioni deU'avv. Paoli, limitandosi al cri tolto del Tribunale. 'L'aw. Poddigue, della Difesa, osserva che i querelanti avrebbero potuto, senza autorizzazione del Ministero della guerra, querelarsi prima d'ora, perchè tali sono i diritti loro, non essendo questi comandanti di Corpo. Insiste inoltre affinchè, oltre .ai testi assenti, necessari alle discussioni, sia fatta richiesto, dall'Ecc.mo Tribunale di tutti quei documenti di cui è fatto cenno in una lettera del maggiore Prelli, e del libretto personale del maggiore Fianchino, che servirà a constatare Io doti militari e le qualità morali dell'accusato, il quale per ben 33 anni fu al servizio della Patria. Riitiene infine necessario l'esame del teste Boffola, capo-armatuolo del Distretto di Savona che potrà deporre come le chiavi a lui ordinate dovessero servire a tutt'altro uso. che non a quello di cui fu accusato il Fianchino. L'aw. Raimondo, della Difesa, fa comprendere come non si possa rinviare la decisione di sentire tutti i testi, come voiTebbe il P. M., ma che devesi invece provvedere alla loro ammissione, e che il Tribunale vorrà quindi provvedere alle citazioni invocate e necessarie. Occorrono inoltre, dice, i documenti in parola, e ciò a maggior luce della giustizia, che è pure tonto desiderata in questa causa dalla pubblioa opinione o dalla stampa .italiana, concludendo che. considerato che detti documenti furono già prodotti in altre sessioni, non vi è ragione di farne più oltre oggetto di segreto nazionale. Il P. M., Montuoro, insiste affinchè, sia in ordine alla istanza relativa all'amnussionc di tutti i testi dedotti, sia in ordine a quella ili richiedere al Ministero della guerra l'esibizione dei documenti riguardanti l'inchièsta disciplinare, il Tribunale si riee-rvi di provvedere dopo avere raccolto le provo già ammesse, ed accolga le suddette istanze solo nel caso che queste prove avessero risultati insufficienti, nei limiti strettamente necessari, e segnati dai capl.dl imputazione contro il maggiore Fianchino. Sono le lt; il Tribunale si ritira nella sala delle suo deliberazioni, ed il presidente Maitorelli coglie questa occasione per rinviare la udienza alle ore 14,30. L'irdinanza del Presidenti Anziché alle 14,30, come era stato annunziato dal presidente Martorelli, il Tribunale rientra nell aula, che è letteralmente gremita {" persone, alle 17,30. 11 presidente dà subito lettura dell ordinanza, la quale avverte che i criteri seguiti dal presidente nella elimlna zione di una parte dei testimoni, che erano - stati indicati dalla Difesa, sono informati alla inutilità <Ji molti di essi siccome non influenti to causa, perchè aventi impressioni sogget- Uve. Circa alla deposizione del ministro della guerra Spingardi, invocata dalla Difesa os- serva 11 Tribunale che doveva riferire' sui rapporti intervenuti fra lui ed il maggiore Fianchino, rapporti diretti ad ottenere, nell'in: teresse dello stesso Fianchino, una ripara: zione alle accuse mossegli, tali circostanze esorbitano dai limiti della causa. In quanto all'invocato intervento dei generali Brusati, i Massoni e conte Pedotti, ecc.. a parte che, e essendo questi comandanti di Corpo d'ormata, o si devono considerare come grandi dignitari o dello Stato c quindi il presidente non poteva e citarli, le circostanze su cui dovrebbero de• porre secondo il Tribunale non sono perti- nenti alla causa, fatta eccezione di quelle ri- ferentisi ai generali Pedotti e Massoni, ,.in -„f,omivi riaiin inchieste fatte a ca¬ formati entrambi dalle inchieste fatte a : ce.. *\<* dal maggiore Fi^cbano Intoe^er quello . fjlf. c02?f1"1 Vnw« ?ivilef che, daìkf Difesa U ìfS^J^jS^-^S debbano richiamare •^^^S^^^^^p^ sigilo di disciplina contro il maggiore Fianchino, l'inchiesta del generale Massoni e qualche altro atto dell'Autorità militare. L'ordinanza infine conclude ordinando. l'& „ —;rrt; i; p.rtoHi p mawnni j. S™,*1» SSMgSSSfe P±lfLebTJ„n* al MinisCo^delia Kuerra eli atti di culi SggL a\^^f ^Cni Jra Stfnza di cìta^ cSmK quelli o^^^^^ eseguirsi per rogatoria, nonché la citazione' di parecchi altri testimoni ordinari, esclusi però, tra gli altri, gli onorevoli Eugenio Chiesa e Campanozzi. Manda pure a richieda guerra gli atti di culi 'altra istanza di cltìi- e domanda senz'altro ir proseguirsi oltre nei dibattimento. — ' • Li issemzionl della Difesa e della Parte Gitile i Questa l'ordinanza del Tribunale. Essa però1 deve subire non, lievi modificazioni per di-! verso osservazioni, che credette bene di fare la Difesa e la Parte civile. La Difesa affaccia una grave queslUone riguardo la testiiimo-; nianza del conte Pedotti, facendo osservare! che questi deve essere citato nei modi ordinari, perdio non riveste più la carica di comandante di Corpo d'armata, essendo stato, come si sa, collocato a riposo. Non fanno oh< biezionl di sorta uè la Parte civile, ne il Pub blico Ministero, cosicché il Tribunale seduta stante ed in parziale rettifica del suo deliberato ordinò che il cqrité. Pedotti venga citato' a comparire quale testimonio in causa perì l'udienza del 5 corrènte. ' Anche per quanto riguarda la già fatta esclusione oel ministrai Spingardi il Tribunale modifica *la sua. de elsiono e ciò a causa di una istanza fatta su1 questo punto dall'avvocato di Parto civilel Caveri, il quale fa osservare che il Tribunale' ha omesso di pronunciarsi su di una richiesta,' che egli avrebbe fatta stamane nell'interèsse della .stessa, Rarte^ciAcila,, perchè anche il imi-' mstro»Spingaxdi venisse^seuìito quale teste su: circostanze pertinenti alla causa, e cioè perj riferire sui fatti di imputazione per escludere la1 sussistènza' degli aaSébitl mossi dal jhìmk giore Fianchino ai querelanti e più speciajR mente Te^«mTermare*-!ffi pirtecipazione fatta! dal ministro al capitano Pirelli. Infine il Tribunale decide, sempre senza; e, vista l'Istanza della Parte civile perchè sii, assuma in giudizio anche la testimonianza1 di S. E. il ministrò della guerra, ritenuto che allontanarsi dallaula, anche su questo punto,; ì fatti sui quali dovrebbe deporre il ministro della guerra Spingardi lianno attinenza con' l'oggetto delle imputzionl mosse al (maggiore Fianchino, manda- ad assumere l'esame di S. E. il ministro della guerra Paolo Spingardi nei modi stabiliti dalla procedura. - Prima che l'udienza sia levata la Difesa dichiara di acquisire il ministro Spingardi corno testimonio nella causa, pure movendo quelle domande che riterrà opportune nell'in^ teresse del iinaggiore Fianchino. Gli avvocati: delle parti si riuniscono onde formulare t questionari che consegneranno ai giudici, che saranno delegati, per la rogatoria del ministro Spingardi e del generalo Massoni.