L'impressione a Roma per le dichiarazioni di Berchfold

L'impressione a Roma per le dichiarazioni di Berchfold L'impressione a Roma per le dichiarazioni di Berchfold (Per telefono alla F'ampa). Roma, 24, notte. Giusto il momento in cui le trattative italo-turche hanno.fatto un grande passo indietro, il conte Berchtold, ministro degli esteri della Monarchia austro-ungarica, parlandò alla Commissione pei* gji affari esteri della Legazione ungherese, riunita nella capitale dev'Impero austriaco, ha detto: i «Benché 11 conflitto armato fra Italia e Turchia non sia ancora terminato, da qualche tempo sono avviate fra negoziatori delle due parti privati pourparlers che .sembrano ^"favorito sensibiilm* te la.cau.sa della pace. Noi. che-sin dal principio.abbiamo espresso il no- 6tro vivo interesse per qualsiasi azione capace di condurre aUa pace, non possiamo che salutare con la più grande gioi.-i auesta piega degli avvenimenti. Óltre la soddisfazione che ci produrrebbe la cassazione della guerra fra i-una Potenza alleala e una Potenza amica. slideve valutare specialmente il fatto che, scom-.parsa la complicazione esterna, la crisi intorna; della Turchia potrebbe essere più rapidamenterisolta ». i Prima dejla riunione l'Imperatore aveva •ricevuto 1« Delegazioni ungheresi ed austria' che, e nel suo discorso del trono aveva detto 'dèlia' guerra: i « Con sincera simpatia seguiamo gli. sforzi 'degli uomini di Stato italiani e tirchi, miranti a trovare, con uno scambio di vedute indirei te e non Impegnative, una base per la pace onorevole per entrambe le parti ». Con queste due manifestazioni ufficiali l'Austria ha voluto dichiarare il suo grande interessamento alle trattative ed il suo sincero,, vivo desiderio che queste conducano alla pace. Ha voluto anche dare un savio consiglio alla Turchia, osservando .giustamente che scomparsa la complicazione e sterna, la crisi interna della Turchia po irebbe essere più rapidamente risoluta. Cogliamo ben volentieri questa propizia occasione per ricordare che l'Austria.. ufii 'date, durante la nostra guerra ha tenuto costantemente un linguaggio ' non soltanto corretto, ma anche non privo di simpatia jper noi, compatibilmente coi doveri della ■neutralità. Ci è inoltre gradito ricordare che il primo Governo a parlare in Parla mento, della guerra italo-turca, fu quello della vicina Monarchia, la quale non esitò a riconoscere pubblicamente che la ragione era dalla parte dell'Italia, ed il torto dalla |>arte della Turchia., alla quale non risparmilo parole severe. Compiuto questo gradito 'dovere di riconoscenza,'ci sia lecito esprimere il nostro scetticismo sulla efficacia del savio consiglio alla Turchia. La Turchia, giovane o vecchia, c senijpre la Turchia che sente, ma non ascolta i consigli, se non teono accompagnati da opportune e serie tainaccie. I turchi, vecchi o giovani, sono Inarrivabili nelle tergiversazioni, e chiunque tratti con essi, non arriva mai ad luna conclusione, se non rafforza gli argomeati della logica con gli argomenti di ca«vattere bellico. , L'Italia persuasa di questa verità, consentendo nella proposta di trattative di paco. hon volle concedere nè armistizio, nè la minima sospensione delle ostilità, nè la morie raziono delle medesime. Tenne invece ad intensificare la guerra,, in Libia. Infatti la noètra' attività bellica in Cirenaica ed in Tripolitania non era mai stata tanto intensa quanto durante le trattative; di pace. Ciò è yero, ma è anche vero che l'intensificazione della guerra in Libia è risentita molto più ('dagli arabi che corrono al macello c muoio- no a migliala, che dai turchi, i quali sonogU ultimi ad avanzare ed i primi a retroce-aere. E' anche vero che sin dal primo inizio delie trattative, salvo la miracolosa rico-gnizione nei Dardanelli, la guerra navalenelD'Egep, anzicSiè essere intensificata alpari delia guerra terrestre in Africa, ha.che vero che la generosità dell'Italia haraggiunto confini inaccessibili nel periodoirmsuiTezione albana n£ dal eraviusmiD - '"'suirez-one ainanese, ne aai gravissimo ! pencolo di guerra, nei Balcani per mandareeubìto una larga sosta e finalmente è an-non breve in cui. sono state completamentesguarnite, non soltanto le coste dell'Asia,ma anche quelle dei Dardanelli. L'Italia non ha voluto profittare ne del terremoto, ne del¬la sua armata nelle acque di Costantinopoli con un efficace u ultimatum ». I nostri posteri, ed anche i poster] degli attuali turchi, difficilmente potranno darsi ragione di. tonta isavrumana generosità, i ... , ° i Nc" <*e abbiamo assistito ad essa, ce la ' e a e o o siamo spiegata, 'ma difficilmente noi stessi potremmo spiegarci una ulteriore inazione dell'airmata, se le tergiveirsaziond dei tur- (pressione forte a Costantinopoli, soltanto a Costantinopoli, e dichiariamo per la millesi,ma volta che a Roma non si tollera inter1 vento ne ^discreto, nè discreto. Roma non ! è Costantinopoli. C. chi giovani e vecchi, dovessero prolungarsioltre questa settimana. L'Italia si. p condotta come nessun'altra Potenza,-sia pure una Potenza interessata^ anch'essa1 al mantenimento in vita della Turchia, si sarebbe condotta. L'Italia ha dato prova mirabile, non soltanto di valore bellico e di sentimento patriottico, ma anche di prudenza politicaMa ogni virtù resta tale tino a che non oltrepassi certi limiti. Ogni eccesso è vizio: anche l'eccesso della virtù. L'apparizione della nostra seconda squadra nell'Alto Egeo ha un significato che non dove andare perduto : è .una ammonitone eloquente che deve essere seguita dall'effettuazione della minaccia in essa contenuti appena scorso il tempo necessario àilla. Turchia per mettere giudizio. ... , Le trattative dei fid'Ociari .sono esuberanti di cortesia, ma la stagione .non è.più propizia al soggiorno, in Isvizzéra. Quest'anno non abbiamo avuto eslate, e pare che non avrremo hcimmerio autunno; il freddo si avanza a grandi '.pass} anche a Roma: figuriamoci ad Guchy. L'on. Fusimato ha bte-ogiio di temperatura mite, l'on. Bertolini è toclamato dai suoi bambini, il canini. Volpi dai suoi affari. Non è lécito sacrificare tre galantuomini per fare, il giuoco dei turchi, vecchi e giovani. Si aspetti pure qualche altro .giaèhó, magari l'intera settimana in corso: ma poi si lasci piena -libertà di azione aH'amiala» che anela di gareggiare con l'esercito. Né ci pensn&de a nuovo indugio la notizia die il parigino «Temps» si è fatta, mandare appoTtunamente da Londra. Noi conosciamo per esperienza la.buona volontà e la sincerità della Russia, alla male saremo sempre «tncaramente grati, ma conosciamo anche per esperienza l'effì:-acia che ha avuto .por tre volte la sua in.idativo. Dispensiamoci d^irespm-imentarla per la quarta, volta, (molto più che nel prqannunziaria ;1 più grande giornale della nostra sorella aggiungo fraternamente: «Il ministro russo Sazonoff, al quale si devono i primi tentativi di mediazione fra Italia e Turchia rinnoverà (presso il suo. colìt-ga U"*glese, la sua proposta, in vista di un Usoreto intoi-veiito a 'Costantinopoli ed a Clama ». Quante amenità in poche parole. Osserviamo in contrario che Sazonoff propose una

Persone citate: Bertolini