Dal Cervino al Rosa La prima tappa da Châtillon al Breuil

Dal Cervino al Rosa La prima tappa da Châtillon al Breuil Dal Cervino al Rosa La prima tappa da Châtillon al Breuil pp(Per telegrafo dal nostro inviato speciale). Chàtillon, 20, mattine. Ieri sera si sono concentrati a Ghàtillon un centinaio di milanesi precedenti l'avanguardia dei novecento escursionisti giunti stamane all'alba. Ghàtillon ieri sera si è addormentata tardi ti stamane s'è destata presto; ieri ha festeggiato con una belìi! illuminazione lavigilia della Fesia Nazionale e i sopraggiunti dal piano. La borgata aostana si è riem- pila nella tarda sera e nelle prime ore del mattino di una moltitudine ambrosiana, Infatti miilo milanesi, o quasi milanesi, dominano colle conversazioni e colle barzel-lette qualsiasi secolare affermazione val-dostana. E la compagnia è entusiasta della mattinata serenissima solo imbronciata verso la pianura da una macchia di nubi color tortorclla; ma dicono le guide che queste nubi non sono foriere di brutto tempo. 11 Comitato organizzatore della gita ha fatto le cose a modo : ha militarizzato ca-,rczzcvolniente, ma con disciplina ferreatutte queste volontà, individuali, tutta questa gente che adora la montagna e la liberta. Ad occhio e croce non ci sono « tartarihi » festaiuoli. Le sezioni del Club Alpino di Lombardia hanno dato il maggior contributo di intervenuti. Dalla Valtellina, d'ai Bresciano, dal Variano e dal Comasco di Milano ha mandato ai monti un buon numero di- volontari delle lezioni e delleconferenze. Sono mimerosi i medici, gli mpiegati di commercio, i professori; menonumerosi gli avvocati. Di letterati, se Dio ' vuole, non c'è la più piccola rappresentanza. Largamente rappresentato è il mondo femminile, sentile, ma taciturno. Alle 8,30 il .treno speciale è arrivato con quasi un'ora di ritardo, e i tre scaglioni « Milano », x Torino », « Aosta », preceduti da numerosi carri corichi di sacche ricolme attacca la gita. Sulla strada di Valtournanche, sulle porte e alle finestre di Chàtillon le donne salutano alla montanara sorridendo e curvando la testa silenziosamente. Il passaggio a Valtournanche Le popolazioni della Valle di Valtournanche hanno accolto coi saluto delle bandiere garrenti esposte sugli archi di abete e di édera e collo sparo dei mortaretti, i gitanti che, partiti da Chàtillon in 19 scaglioni, composti di 50 persone ciascuno, preceduti dai carri coi sacchi e lo coperte sono giunti .alle 13,:ì0 a Va itoti ni anche, attesi sul ciglione dal .sindaco, dall'abate Perron, dai membri del Club .alpino di Torino. Un ornafó arco trioiil.ale inneggiante all'alpinismo, al Touring ed alle montagne è all'ingresso del piccolo comune. Ivi, al momento dei ricevimenti, lieti e schietti, c'erano le guide alpine guidate da Pession, dalla parola fieramente taliana, che volle 'scendere fino a Chàtillon ad accogliere i sopraggiunti dalla pianura. Il tsnrcoo.-è ma£nific0,~cn.lmr> e sereno. La guglia ardita del Cervulo si profila imponente nello sfondo nitido del cielo che è tereo come imo specchio. Con Pession e Oronzo Bmarg^natiJijhe^otto le. spoglie di Luigi Lucatelii,* fresco fresco di Libia vuol gustare il sapore dei ghiacciai aostani dopo quello delle sabbie tripolina) precedo la comitiva; ma c'è chi precode noi : sono i tre beaisaglicretti del 12.o reggimento, di stanza a Milano, Kleyni Er nesio, Reaglie Oreste, Rewira Vittorio, quali ascendono di corsa, belli, vivaci, ap p&riscenti anche da lontano per il fez color papavero e raggiungono in una marcia indisciplinata per scorciatoie improvvisate, la prima mela, prima di tutti. Pession che procede calmo, che sa che quella marcia non è saggia né opportuna ili montagna, è esultante di quello spettacolo di vita., di giovinezza, di fervore. Il grosso della comitiva procede invece nella rigorosa disciplina. Apro il corteo un nuaneroso gruppo di soci del Club alpino italiano, sezione di Brescia, oltre 53, allegri, romorosi. Hanno tutti un berretto bianco e azzurro di lana. e > <t La più numerosa è la comitiva degli escurskmisti milanesi : una inelèe di giovani e di vecchi, di « Su caini » e di signore, di sportman ben calzati e ben vestiti e di avventurieri dell'Alpe, vestiti alla spavalda, con certe scarpe che sembrano pantofole, ma con la piccozza nuova e lucente. Ho contato le signore: sono trentanove e tutte belle! L'abito sportivo aristocratizza anche le figure meno graziose, una quelle venute al cimento sano tutte giviziosine. Per la ero naca strategica della prima giornata di con quista dirò che la colonna alpinistica si estendeva su un percorso di due chilometri, _,. . L inaugurazione della lapide alla guida Pellissier Alle quindici la popolazione di Valtour- «anche e. le guide di tutta la Valle hanno onorato alla presenza dei gitanti un eroe della montagna italica, caduto ascendendo una difficile cima caucasica. La lapide reca la seguente scritta: «A G. B. Pellissier guida ardita e valorosa, morto il 2 agosto 1910 nei monti del Caucaso, ebbe sepoltura nel villaggio di Unusbievo ». La lapido del Biscarra è stata murata sulla facciata della chiesetta dove le donne pregano pei Agii caduti. E' semplicissima, reca colle insegne del Club alpino, le corde e la piccozza in lenti; Barmasse, per la Società delle Guide * aei Portatori, il maestro Barmasse e Ma rio Piacenza, il più fedele e ultimo compagno ''01 Pelligsier e organizzatore dell'austerissisria conplemorazione, prima di attaccare l'alta montagna. Il presidente della sezione del Club alpino milanese e direttore della gita ha telegrafato bene augurando al Re al ministro della guerra e alla famiglia Giacoma, in memoria del mite e placido scrittore che fece conoscere le meravigliose bellezze della valle e della montagna. Tutti sono giunti al Breuil Giomoln, 20, notte. La prima tappa della gita alpina può dir si riuscita superbamente. La Violili ha superato le difficoltà fisiche di un viaggio ininterrotto durato una giornata, dalle due e 25 di notte alle 19 di sera. Ora la folla, dopo la zuppa ristórairice, riposa negli. accampamenti dell'alpe del Giomein e del Breuil per riprenderà al tocco l'ascesa del Theodule, ■preceduti dai tre bersaglieri coniai popolari, i quali hanno rizzata la tenda e si sono preparata la cena da soli in un accampamento impiantato dietro l'hotel Giomein. Sono giunti per i prillili i giornalisti ed i fotografi, guidati-dal rag. Murali; subito dopo alle 17.15 è giunto il primo scaglione composto di 53 pensane. Erano i bresciani che cantavano l'inno a Tripoli. Alle 17,25 arrivò il bel gruppo della sezione fiorentina del Cluh alpino, composto di giovinetti e di anziani, alcuni dei quali disfidarono la brezza del Cervino restando fuori del recinto dell'hotel. Terzi, urlanti e cantanti, con esuberante gaiezza» arrivarono V bergamaschi con due signorine dalle forme abbondanti, chuse nelle « jupes culottesi » color rosso fiamma. L'appello: 1176 persone Prima di partire, al controllo di Chàtillon furono segnalati e ordinati 97G gitanti. I giornalisti, il personale di vigilanza, i membri delle Commissioni sanitarie, formano un groppo di 250 persone; 1176 persone sono insieme al disopra dei 2000 metri. La tappa da Chàtillon al Giomein c al Breuil fu compiuta fra il ^saluto dei pastori e fra gli spari dei mortaretti ritonanti di rupe in rape. Stasera, intorno agli alberghi c'è gran luce. Tra le bandiere garrenti al vento del Cervino nella bella serenità notturna, sono accesi molti lumi e .lumi passano sui pianori portati dagli alpini. Fino alle 20.30 ha suonato volonterosa una musica: alle 20,30 il cav. Tedeschi ha suonato il silenzio. Dieci minuti dopo tutti quelli, che non fanno il giornalista, dormivano sul fieno profumatoE. Z.