Un'ora difficile pel Montenegro

Un'ora difficile pel Montenegro Un'ora difficile pel Montenegro p gRe Nicola, sotto la pressione delle Potenze, trattiene a stento il fervore bellico del suo popolo (Servizio speciale della Stampa). Vienna, 19, notte. Il giudizio chc vi ho espresso i giorni scorsi sulla situazione al lembo occidentale dell'impero turco in Albania e nel Montenegro, è ancora oggi confermi.:Lo dalle notizie che si ricevono nei circoli diplomatici di Vienna. Ho giù delineato pochi giorni or sono il momento attuale albanese e monte-negrino. I capi-albanesi -mussulmani e cri-\slinni durante il llairam, hanno giurato vi nuovo palio solenne, deliberando' diripren dere le armi contro il Governo turco fino a che questo non soddisferà lutti i loro positi- lati. In Montenegro vi e un grande jc.r'ntehtó nette popolazione'. Re Nicola si? mostra di malumore, perchè le grandi Potenze non hanno ancora risposto alla sua nota inviala lo scórs~o agosto. i)ra'_:chci finito il Buiram, i movimenti albanesi t quello montenegrino si dimostrano assai ravvivali e provano che. le preoccupazioni che si avevano sulla situazione negli ultimi giorni non era infondata. 1 circoli diplomatici austriaci chc sono mollo informali sullo stato delle cose montenegrinc, sono assai riservati. Gii, stessi giornali viennesi si occupano ancora poco dell'Albania e del Montenegro. Il vivo fermento del popolo Montenegrino Le informazioni che ho potuto raccogliere si accordano però su alcuni dati di fatto un po' inquietante, in tutta l'Albania settentrionale i malissori hanno ripreso le armi, rinnovando gli attacchi contro le truppe turche. Sentori è minacciata doti ribelli. Era i ribelli albanesi vi sono anche seicento soldati montenegrini, con parecchi ufficiali montenegrini. Essi organizzano atticamente-le schiere albanesi e le ordinano alia::salto. Questo intervallo diretto è notevole nella lotta dei montenegrini, chc finora, era stala -piuttosto sporadica ed individuale, e 'dà -una nuova importanza alla ribellione albanese ora militarmente più organizzata e più forte e più pericolosa. Intanto il Montenegro si mostra sempre più inquieto. Sicuri informatori montenegrini mi danno questo riassunto della situazione. Fra il popolo vi è un vivo fermento, anche per il cattivo stato generale del paese. Tutti i fondi che dovevano servire ai lavori pubblici ed a scopi economici, aiutando cosi le risorse private in questi, ultimi anni, già assai depresse e sopratutto profondamente scosse dopo la rivolta albanese dello scorso anno, sono stati impiegati a scopo di guerra. Così, clic, mentre, vi è in. Montenegro una notevole preparazione materiale e militare, vi è pure una sensibilissima crisi economica, che rende malcontento il popolo e contribuisce ad eccitarlo per un'azione di guerra. Il Governo montenegrino sembra lasciarsi abbandonare a questa tendenza nel paese. Secondo notizie sicure, il Governo montenegrino ha comincialo già con una parziali mobilitazione. Re Nicola, che si dimostra, come ho detto, anch'cglì assai eccitato, vuole interpretare ora il silenzio delle grandi Potenze come una completa libertà di agire e menare le mani. I rappresentanti delle grandi Potenze a Cettigne gli hanno rinnovato consigli di rimanere tranquillo e di impiegarsi per la pacificazione nel paese. Egli ha risposto che non si poteva assumere impegni in proposito. Queste notizie sommarie possono dare l'intonazione della situazione. II timore di un colpo di testa del Montenegro Qui a Vienna si teme che, ingrandendosi il movimento insurrezionale albanese, favorito dall'organizzazione monlenegrina, il Montenegro possa cogliere •!'occasione per tentare un colpo di testa probabilmente nel bacino di Scutari. Questo colpo di testa, nelle condizioni attuali non e impossibile e potrebbe aure iti'" (inercussione su tutta m la situazione balcanica. 1 Governi dellgrandi Potenze si adoperano ora in tutti modi a pacificare Re Nicola. Il Gabinettaustriaco, chc è uno -dei più interessati alla questione, ha già impartito istruzioni asuo Ministro a Ccltighc ed ha deciso di usa rc tutti i mezzi elle sono a sua disposizion,Per soffocare il minacciato movimento. Co\vle vedete passa di nuovo una nuvola oscuyra su questo estremo angolo balcanico. Non èide.tto chc essa porti inevitabilmente la tem^pestàTessa però pare ai circoli viennesi più preoccupante e seria di molle altre. Ad ognmodo questo movimento deve essere. attentamente seguilo. Nessun patto di alleanza tra gli Stati balcaniciErano corse negli ultimi giorni, raccoltda qualche giornale inglese e francese, vocsu una. conclusione di un trattato di alleanza fra gli Slati balcanici. Oggi anche giornali di Vienna la lasciano credere verapresentando l'eventuale coalizione grecobulgaro-serba come diretta a scopo difensivo.» Cosi la Ncuc Freie Presse, la Wiener Allgcn'icine Zeitung, la Reichspost. Ho assunto, informazioni dirette in proposito necircoli balcanici e si è smentita categoricamente l'esistenza di qualsiasi convenzione formale tra gli Stati balcanici. Lo stato delle cose sarebbe in realtà il seguente. Tra Gabinetti di Sofia, Belgrado e Atene, sopratutlo negli ultimi tempi, si è a più riprese parlalo della eventualità di una prossima guerra balcanica e 'della posizione in cui sverrebbe a trovare ciascuno Stato. In questa discussione apparve, la convenienza duna azione comune di appoggio degli Statbalcanici, ma non si è tuttavia andati più in là. Nessun accordo è slato concluso; solo si è precisalo e consolidato il pensiero deGoverni balcanici: che se una guerra scoppiasse contro la Turchia da parte di uno Stato balcanico, un interesse comune urgente legherebbe improvvisamente insieme tutti gli Stati balcanici e li spingerebbe a coordinare le loro direttive politiche e la loro azione militare con quella del primo Stato balcanico entrato in guerra. Un accordo generico in caso di guerra Si tratta in conclusione di un accordo generico di vedute, non di un contratto scritto o verbale precisato. Del resto, l'attitudine dei Governi balcanici è abbastanza riservata e pacifica. A Vienna stasera erano corse voci allumaste provenienti da Belgrado, ma più tardi si fu pacificati dalle notizie sopraggiunte. Si parlava di misure militari che si slavano prendendo, ma mi'consla che il Governo serbo ha pubblicato o pubblicherà un comunicato per smentire tali voci allarmistc. Di notevole in Serbia vi è però oggi un articolo dell'organo ufficioso del Governo serbo baniuprava. Finóra la Serbia, nonostante' il fermento e l'agitarsi della Bulgaria, mantenne un contegno assa'i taciturno e calmo. Oggi il giornale ufficioso in un articola ispirato domanda che sia chiarita la situazione della vecchia Serbia e della Macedonia c domanda per queste Provincie riforme da'introdursi sótto le garanzie dell'Europa. Il giornale aggiunge che solo cosi si possono dissipare dall'orizzonte balcanico le nuvole chc annunziano il cutlico tempo. Il Governo greco a sua vòlta ispira un articolo aU'Acropolis di Atene, dove è detto che è inverosimile un conflitto armato tra Turchia e Stati balcanici. La Grecia non abbandona la sua attitudine corretta e il solo punto che preoccupa il Governo greco è l'albanizzazione dell'Epiro.

Persone citate: Re Nicola