Una prima descrizione dell'attacco dei turco-beduini alle nostre nuove posizioni di Derna

Una prima descrizione dell'attacco dei turco-beduini alle nostre nuove posizioni di Derna Una prima descrizione dell'attacco dei turco-beduini alle nostre nuove posizioni di Derna ereegraoaunoenostri inviati speciali) Dll di tilii DERNA, 18. (per tdegr. d'urgenza da Bcngasi. 19, ero 10) Una sicura, grandiosa vittoria è arrisa ieri qui alle nostre, truppe, ima certo dcllepià importanti vittorie di tutta là guerra, li nemico, chc aveva assalito le nostre pò- siriani conquistate il li it. in. forze i,,J(lentissime, appoggialo da intenso e brneaggiustato fuoco di artiglieria, è slato respinto sa tutta la linea- con perdite che sommano ad un migliaio di. uomini, ha lasciato iii «ostre mani quaranti/ino prigionieri, tra cui mi capo, ed a sera noi stabilivamo il nostro fronte meridionale su nuove più,avanzate posizioni. . Le nOStre POSIZlOnl Per chìarantcnlc comprendere come Si svolse l'azione giova ricordare In disposi-zione delle due colonne comandale dai ge-lietali Salsa e Del Buono, le quali risultava- no, dopo l'avanzala del lì-, sul noslro fron-te csl «sud-est. La colonna Salsa, campo- sta di reparti di alpini, di ascuri eritrei, di. reparti in formazione di ascari indigeni e di artiglieira da montagna, occupava la li- nea chc oltre gli uadi Ussai e Beni, saliva dal mare a casa Aronne e proseguiva verso Kasr El Leben. La colonna del generale Del Buono, composta di fanteria di tinca e di artiglieria da montagna, si riattaccava alla colonna Salsa, presso Kasr El Leben, occupava, questa posizione, quindi piegava verso occidente, occupando le alture sulla sinistra dc'.iuadi Bu Bues, ossia il Dcrnino. Trattasi dunque, di .un vastissimo arco.j_, ,1 chc, partendo dal mare e comprendendo la casa Aronne e Kasr El Leben, ripiegava sul Dcrnino, appoggiandosi al nuovo fortino costruito appunto avanzando il giorno lì e rafforzato in questi giorni sulla posizióne del rudero. Davanti a questo arco costituente la nostra nuova ampliata linea di difesa, il terreno così s'i presentava accidentato e solcalo da un burrone profondo; da-vanti alla tratta tra il maree la casa Aron-ne, pianeggiante, sparso di piccoli ecsp-it- gli e di sassi; davanti alla casa Aronne e Kasr El Leben, nuovamente accidentato e solcato da un.vallone scosceso della Derni- n*. rotto, da brevi valloncelli di affluenti diquesto uadi che è sul fronte meridionale. E' di uno di questi valloncelli che si incuneava entro la nostra linea, interrompendola, che il nemico tentò specialmente valersi per penetrare entro la nostra linea c prenderci prima di infilata entro le nostre trincee, poi alle spalle, mentre coiitCJMiiora-floamente et assaltava su tulio il fronte: efaceva più fiero impelo in un punto prcs-sochè intermedio tra casa Aronne e Kàs'rJEl Leben sulla estrema destra della colon- na Salsa, là dove quesiti si cungiunge con la colonna Del Buono. Già nella notte dal 15 al 10 e durante, la giornata del J6 fi era manifestala qua e làsul.nostro fronte qualche purziale poco 'no- tcvole dimostrazione nemica e si era avutoqualche breve scambio di fucilate. Anchequalche pezzo di artiglieria turca da mou-tagna aveva lattalo qualche colpo contro la casa Aronne. La sera del 16 il maggior- generale Salza, per meglio rafforzare la. nostra linea, chiese uutorizzazionc al Comando di. divisione — e Ut ottenne —periqualclie' lieve sposlamenlo delle posizioni .Xfccupate, senza però turbare la linett gaie- "r<Me quale ho descritta. Sulle posizioni noi ci\ravàmo fortificati con una trincea in forma di muricciolo a secco con un fortino provvisorio sull'altura di Kusr El Leben, o con qualche ridotta minore c con semplici yosti di guardia.protetti, qua e là nei punti della linea più interessanti. [la «attira iloi hnrliiinì \Ld laiUld aei DeaUMI \La mattina del Vi (vale a dire ieri mutti-\•na) l'attacco ncpiico avvenne improvvisa-\vuelta vrima dell'alba e ti manifestò quasi ! nello stesso lamio con varia intensità su ) 'tutto il fronte. Valendosi di quella, abilitàa j</,; wossc chc C!ìsi possiedono straordinaria, eìc approfittando dell'ombra notturna, i be, duini ermo riusciti, malgrado la nostra iti- l,r,'s" vigilanza, ad approssimarsi a breve J disianza dalie nostre lince in certi punii, e\r- ■V>eeialmrnle sul lato meridionale dellai, o ù,,"™ 1,1 nemico riusci veramente la sorpresa \''d ave anche poi più accanita e cruenta ar Le la mischia) furono all'estremità destra\aella colonna Salza- ed al centro meridlonai u della colonna Del Buono. Qui è dove i-\a')m">l° vallonccllo, [ormalo da un bree-\ve affluente del Demmo, si incuneava ala- fr0 lc- nollt™ «*»ee. Sulla riva destra di -'«ufsl° vallonccllo veniva a terminare la o- lU,ea della trincea presidiala da un repar i. io di frutteria; sulla sinistra era uno di e uuci Vlceoll ridotli, cui ho accennato, coi- comc la Mncea, con un muncciuo a '?. a fcco 'K'r. «"««««ere un corpo di guar o *«• 1(1 0«?rAla CTa composta qui di venti e soldul1 comandali da un lenente. a a nostra difesa sul Deruino erano riusciti a giungere fino quasi sotto la trincea, cosi che l'assalto costituì per noi veramente una sorpresa. I primi punti ad essere assaltali (quell, a a . I / beduini, risalendo durante la notte pefondo del Demina e poi per il fondo del breve affluente, erano riusciti, senza che nessuno potesse accorgersi della loro presenza, a. giungere fino sotto il ridoninoQuando, poco -lopo le quattro e mezzo, un,fuoco idi fucileria, chc andò propagandos.- , ■ . .-- , :, ., , . . 1 ed intensificandosi lungo il nostro fronte orientale. annunziò che l'attacco da quella parie cominciava, subito i beduini, appiattali nel fondo del vallonccllo, baìzaro no innanzi, precipitandosi disperatamente e rovinosamente contro il ridotto. In un attimo- tulli i venticinque soldati della guardia furono ritti contro la trincea, che si coronò del livido balenare delle fucilate.a a o -\ -\ - Mischia feroce e e - i Varia era ancora oscura, tutte le stelle brillavano ancora nel fosco azzurro del cielo,, un perlaceo bagliore appena appariva all'oriente, pallido presagio dell'alba, eiiml vallovcdi0 sali qmlehe grido impr'ov.viso di: Viva l'Italia!, chc sembrò una disperata parola d'ordine gettala tra crepino ed il sibilare delle fucilate, un supremo, angoscialo appello. — .Sono gli ascari, sono i nostri ascari! — gualcitilo gridò nel ridotto. e a e -[" ^ìo^ vn atUmoe\xnlo ,.u lrc(iUll: via anrsl0 baslò anìi assa. -Uuori per approfittare dell'inganno, per su'rJperarc { pochi mclri f/„. n separavano dal- 1lììlr(, Qualcuno dei soldati che imprudenn temente si era sporto di sopra il muro per \frugare con lo sguardo nell'ombra c tenta-a ,,, di riconoscere certamente i gruppi che si à'approssimavano, si ebbe dinnanzi improv- fisamente il volto terreo di un beduino, si o^.ide balenare sotto gli occhi il luccichio di e.una lama, fiammeggiare in faccia la vam-\im di una fucilala. o j .4<j UH tratto il combattimento intorno al - piccolo fortino si mutò in mischia feroce, a. orrenda. Di qua d'i muro erano i difaisol r\ di là gli assalitori, e, in certo modo, la ri stessa trincea serviva di riparo agli uni ed i .agli altri. 1 difensori usavano il fuoco, le baionette, i calci dei fucili per rattenere, per respingere l'impelo sempre più urgen ie, sempre più veemente degli assalitori: questi, in un'orda confusa, moliiplicandosi di momento in momento, .continuamente, i così che sembravano uscir di sotterra e gei iterare dai sassi e dai cespugli, usavano [ogni arma, ogni arnese, ogni mezzo di of- \ fesa, ili demolizione, di'distruzione, copren\d0 dl piombo Vv.sterno dèi ridotto, tentando. -\nc-eon bastoni e spranghe il muro, lancian-\do sussi e lerru e legni in volto ai disperati i difensori. Duello di artiglierieL'alba, una limpidissima, fresca alba settembrina, intenerì siti tumulto'atroce, ed il tumulto, intanto, si propagava lungo tutta la jioslra linea colieslendcrsi del furioso attacco beduino ad ogni punto delle trincee e dei ripari. A sostenere sul iato orientale assalito le fanterie, da Sidi Aziz. entrò in azione l'artiglieria turca, che concentrò il suo fuoco sulla destra, di Casa Arotine, verso il. centro della colonna Salsa. Subilo anche le nostre artiglierie, prima quelle mobili delle 'due. colonne Salza e Del Buono, poi quelle retrostanti di posizione, piazzale sulla nostra vecchia linea di difesa ed ai nuovo ridotto del rudero, aprirono il fuoco per controbattere l'artiglieria nemica, per fermare, con lo sterminio dei, loro formidabili proietti, l'impeto nemico; esse dominarono coi loro rombi e tuoni profondi ed acuti il crepitio della fucileriaed il ticchettio rapido delle mitragliatrici.La maggiore irruenza nell'attacco delle fanterie beduine si manifestava sul noslro fronte orientale contro l'ala destra della colonna. Salsa, formula da un battaglione alpino, e sul noslro fronte meridionale contro il centro -della colonna Del Buono, poi ancora sul fronte meridionale contro l'estrema destra. L'aurora, illuminandosi in ciclo sfolgorante e irraggiando di oro la terra ed il. mare, rischiarò la battaglia nel suo pieno Iurorc. Tutta la nostra linea erun fiammeggiare solo con un propagared un echeggiare ed un rinluonaré di scopi, di rombi, di sibili, acuii dei proietti furile, lamentosi dei proietti 'di cannone: dal fondo dei burroni dirupali, dei botri scoscesi, per le giogaie, e le creste petrose, per il pianoro del l'eteja antistante a Casa Aronne e a Kasr El Leben, irlo di qualche roceiosilà, sparso di fìtti cespugli di pruno, di salvia, di lenticchia, gli assalitori balzavano avanti a schiere, a gruppi, facevano impeto, muovevano ai rinnovali attacclii con furia sempre più accanita. Procedendo dalla estrema sinistra alla cstrema destra dell'amplissimo arco delle nostre difese, le sorli della battaglia, dopo le ore. cinque, si delincavano così-, l'estrema sinistra della colonna Salza, costituente anche l'estrema sinistra di tutta la difesa appostala al limite dell'altipiano verso il mare, avendo innanzi l'avvallamento dell'uadi llaligi, fronteggiava un non violentissimo attacco di relativamente pochi gruppi beduini; verso il centro -delia colonna Salsa, presso Casa Aronne,, l'attacco delle fanterie era ancora meno violento che sulla sinistra, ma intenso e bene aggiustato era il, cannoneggiamento dell'artiglieria turca, effettuato da quattro pezzi da montagna da seltanlacìnque millimetri, appostali in ottima posizione non lontano da Sidi Aziz. Venticinque valorosi fucilieri Sulla deslra della colonna Salsa e. sulla sinistra della colonna Del Buono fino a Kasr El Leben le fanterie beduine attaccavano con un'audacia ed una violenza impressionanti, avanzando per la pianura del Fe.tcja, e ancora con maggiore audacia e violenza attaccavano tutta Vaia deslra della colonna Del Buono, formante anche l'estrema destra di tutta la linea deslra, sulla posizione detta del fortino turco. Qui i beduini salivano dall'avvallamento del Deridila, si incanalavano nei valloni e nei botri formali dai suoi affluenti minori; e qui si svolgeva il terribile episodio della difesa del'posto di guardia presso il vallonccllo. Per quasi un'ora i venticinque uomiiii si difesero con la furia della disperazione, avendo i nemici faccia a faccia, ferendoli ed essendone feriti ad arma bianca. Ed i nemici intorno crescevano, l'impeto stesso della loro massa pareva dovesse far crollare e spianare la trincea del ridotto. Si svolgeva una serie continua di episodi eroici individuali. Vito dei difensori, spezzala la baionetta nel petto di un troppo ardito chet stava per sorpassare il muro, s'i difendeva col troncone di lama, prendendo di mira gli avversari al volto per potere fare loro male anche con quel pezzo rotto di ferro. ■ Il tenente comandante il posto di guardia] essendosi sporto dal muro per sparare, fi{ preso a bastonate sul capo da uno dei nemici, ed il suo attendente, pronto, apri con uh colpo di baionetta il petto al baslonalore. Un solduio, visto ad un tratto chc dei beduini, circondato il ridotto, erano presso all'apertura di entrata, si buttò per impedire loro il passo e cadde con una gamba spezzala da. mia palla, e presso di lui cadde pure ferito un caporale maggiore. La difesa diventava impossibile, ed il tenente ordinò ai suoi soldati una sortita improvvisa per rompere il cerchio amano di ferro e di fuoco, che si era chiuso intorno a loro, per tentare di varcarlo e cosi di salvarsi, piegando verso le trincee vicine. Il manipolo si gettò a corpo morto fuori del ridotto. Furono pochi momenti di lotta titanica volle baionette, coi fucili: i valorosi si aprirono un varco ed uscirono dalla bolgia: Ire di loro rimasero morti e abbandonati rimasero il soldato ed il caporale maggiore, feriti. I beduini si precipitarono selvaggiamente sui morti e sui feriti a contendersene le armi e le divise. Intanto, dal centro, chiamato in soccorso, accorreva un reparto di alpiiii, accorreva un reparto di ascari rimasto già di riserva. Gli alpini c gli ascari si precipitarono con furia inaudita alla baionetta contro il gruppo di beduini impadronitosi del ridotto ed entrato nelle nostre trincee, lo soffocò, lo sterminò. Fu inseguito per un centinaio di melri un altro gruppo, che lattava di trasortare via prigionieri il soldato ed il caporale maggiore feriti, e anche questo gruppo u sterminato ed i due prigionieri liberati. " Alla baionetta! „ . Intanto ancora sulla nostra destra altri reparti di. fanteria sostenevano l'impeto rabbioso degli assalitori, che, arrandeandosi tra i sassi ed i cespugli per la sponda del Dcrnino, erano giunti fin sotto le. trincee e infuriavano col fuoco, ad arma bianca, con lancio di bombe a mano, di scheggie di sasso. Sul muro, che solo più spesso divideva gli assalitori dai difensori, sì accanivano, si svolgevano duelli feroci, disperati. . Un comandante di compagnia ordinò ad un sottotenente di uscire col suo plotone alla baionetta pc rributlare. i gruppi beduini più prossimi nello 'avvallamento del. Dcrnino. Il sottotenente balzò oltre il- muro di klifesa, chiamando a raccolta* suoi uomini: V Avanti, ragazzi! Alla, baionetta! ». Gli rispose un coro tonante di grida: « Savoia! ». Ed il piatone si rovesciò fuori dalla trincea coi fucili abbassati, colle baionette appuntate contro gli asalilori. Accanto al lenente cadde il suo sergente maggiore. Il lenente corse, aranti ripetendo il. suo eroico richiamo: «Alla baionlta! Alla baionetta!» ed una palla lo colpì in mezzo al petto.-Era uscito due o tre anni fa da Modena, era giovanissimo e valorosissimo. Quella morie fu pei soldati il segno detta vendetta piùfuribonda; si precipitarono in. massa contro i gruppi beduini, si aprirono in. essi varchi di sangue e ~d istrage, inseguirono i fuggiaschi, baionettandoli nelle reni, e li cacciarono giù per la riva fino a Ifondo del vallone e balzarono giù anch'ess* a sterminarli in fondo al Dcrnino. Alla loro sinistra, seguendo il loro esempio, balzò dalla trincea e caricò gli assalitori un'altra compagnia; poi, alla testa della valle apparvero i reparti degli alpini ed i reparti degli ascari, che già avevano riconquistato il ridotto, e anch'essi, ebbri di entusiasmo e di vittoria, piombarono nel vallone, chiusero da ogni- lato ogni, via di scampo ai nemici. Fu un corpo a corpo feroce che durò pochi momenti, ma. clic segnò per l beduini uno sterminio. In altro punto, ma anche in fondo alla valle del Dcrnino, un triste giorno di novembre, essi avevano sorpreso un piccolo nucleo italiano, un gruppo di soldati in ricognizione : se ne ricordarono ieri i nostri valorosi fanti; e la vendetta di quello infelice episodio fu tratta terribilmente; per ognuno del nostri fratelli caduti allora, dieci e venti beduini ieri caddero sterminati Il terrore si sparse tra i nemici; e allora qualche ferito ed altri, a gruppi, buttate le armi, levarono le braccia, gridando, implorando: o Paci! Paci! Italiani, paci! », e si arresero prigionieri, pregando dalla nostra pietà salva la vita. Ricacciali e distutti questi assalitori, ì reparti degli alpini e degli ascari procedettero- velocemente olire, risalendo l'altra riva del Dcrnino, la riva destra, e, slanciandosi verso le colline di Ernasal Ezzonni per prendete alle spalle altri gruppi, che assaltavano la nostra estrema deslra e parevano voler minacciare la ridotta del rudero. MARIO BASSI All'ora di andare in macchina non ci era ancora giunta la continuazione di questo telegramma.

Luoghi citati: Casa Aronne, Derna, Italia, Kasr El Leben, Kusr El Leben, Modena, Savoia