Variazioni sul problema del Mediterraneo

Variazioni sul problema del Mediterraneo Variazioni sul problema del Mediterraneo ! cTsiamoTiVnuU arg,.,mano. Telegrafano da Berlina al Journal: a Le « ultime notizie » di Berlino si occupano del; concentramento delle forze navali francesi1 nel Mediterraneo e giudicano che ciò cne sembra un fatto'nuovo non è che la conseguenza di una politica seguita da diversi anni. Ciò dimostra — dìcè'.il giornale — che l'accordo militare è perfetto tra la' Francia e l'Inghilterra e che quelli che' credevano che !'<< intesa cordiale » non; fosse stata presa sul serio si sono grosso-1 lanamehte ingannati ». Il giornale citato crede che la conclusione da trarsi da questo avvenimento fln: d'ora è che il rinnovamento della' Triplice1 è assicurato. 11 Matin dice che « di fronte ai commentii fatti in Francia e all'estero, conviene pre-1 cisare il punto di vista adottato dal G.o-: verno nel prendere la decisione di inviare' nel Mediterraneo le corazzate che erano distaccate nel mare del Nord. Non si'tratta di abbandonare ad una nazione amica la' cura di difendere il nostro litorale delia Manica e dell'Oceano e nemmeno di attri-: buirci la funzione esclusiva di fare la guardia nel Mediterarneo. Da molto tempo era stata presa la decisione di raggruppare.' sotto l'autorità di un unico capo, di colui:1 che avrebbe il comando supremo in tempo' di guerra, tutte le nostre squadre. La Francia avrà una fiotta unica come l'Inghilterra, 1A Germania e l'Italia, ma non si tratta infatti che la fiotta dell'ammiraglio. Bouéde la Peyrere debba rimanere nel Medi-! terraneo, essa potrà prepararsi .nell'uno e; nell'altro mare ali" diverse funzioni, che è: suscettibile di compiere. •• stato «celt" l'attuale moménto per effettuare questo movimento, ciò è avvenuto per il fatto che ora le nostre relazioni; estere sono tali che nessuno può adombrarsene ». L'« Excelsior » scrive: «E' senza motivo die l'Italia si mostra inquieta. Lo spostamento della nostra terza squadra ha un va-;. loro strategico più che politico. L'Italia del resto non ha che a consultare le ultime re-J lazioni sul bilancio della marina francese, e. constaterà che l'invio della., terza, squadra: come riserva della nostra armata navale nel Mediterraneo, è' stato costàntertìente raccomandato e insistentemente consigliato. «La lettura di questi documenti che non; hanno nulla di confidenziale,, è il migliora] argomento in favore di ciò che noi abbiamo1 voluto rilevare». _UP£iiir^rts-tvii TSurrvB-. ^rfea cosa_ria-TTIraTejaa per mantenere' req^iliDricrpisPsato, sia per garantire l'equilibrio futuro,che la Francia operasse la concentrazione; navale fra Tolone e Biserta. Se si deve; considerare a fondo questa combinazione! di forze nulla vi è di mutato». L'Aurore scrive che « se l'Italia e l'Austria-Ungheria prendono quelle precauzioni che crederanno in seguito alla concentra-; zione della flotta francese nel Medìiter-; raneo, la Francia non ha a che vedervi1 e che sopratutto non vi troverà alcun male.! e' il giuoco regolare delle alleanze e la' Francia non cercherà di scoprirlo ». Londra, 16, mattino. Il Times, in un articolo di fondo sulla' marina, scrive : « Ogni. nazione in tempo' di pace cerca di disporre le proprie forze in modo che,si trovino, se scoppiasse una' guerra, nella migliore situazione per un'a-; zione offensiva e difensiva. Se sventurata-! mente una guerra scopniasse tra la Fran-' cia e la Germania, la Francia con le sue' corazzate più o meno vecchie a Brest non. potrebbe impedire alla flotta tedesca di rageiungere l'Atlantico: ma se anche" l'Inghilterra e la Russia fossero alleate con la Francin in onesta guerra, l'Inehilterra proteggerebbe gli interpssi marittimi francesi: nella Manica e nell'Atlnntico. Dunone jn! caso di guerra tra ltf Francia e la Russia; da una parte e la Trìnlice dall'altra, on-i pure fra la triplice entente e la trìnlice nl-i lennza, la roT^entrarlone dflla flotta frn.n-i cesp nel Mediterraneo sarebbe certo d'ao! cordo coi buoni principi, strategici ». Commenti italiani Roma, 16, mattino. Il Messaggero, commentando l'articolo del: Temps sulla politica navale nel Mediteiv raneo, osserva: «L'articolo del Temps pio-i spetta la situazione dell'Italia nel Meui-j terraneo nei suoi veri termini e dimostra inoltre come sia stata, prudente e previdente finora, nei riguardi dello statu quo mediterraneo, la nostra politica estera. Abbandonati, nel Mediterraneo, dalla Germania, nostro Governo.è grave. Messa così improv visnmente e risolutamente al bivio dei nuovi eventi, l'Italia saprà scegliere la via mi glioré».' cordo con ringriilterra/prima, con la Fran-; cia dopo; ma non hanno i nuovi accordi navali franco-russo-inglesi turbato' in qualche modo quell'equilibrio nel Mediterraneo^ che ci era stato precedentemente assicurato? Dopo quei nuovi accordi e dopò la conquista di Tripoli, può l'Italia rinunziare ad una cordiale intesa navale mediterranea con le Potenze de'l'entente pure preparandosi al rinnovamento della Triplice terresti»? «E se la Germania e l'Austria, per la mutata condizione internazionale, desidereranno ora ciò che prima non vollero, l'estensione dell'alleanza agli interessi navali, e ci chiederanno la rinunzia dei nostri precedenti e rinnovandi accordi mediterranei con- le Potenze dell'enfcnte, quale sufficiente garanzia e quali maggiori compensi ci offriranno in cambio di una cosl grave rinunzia e dei più gravi obblighi e dei più gravi rischi rh*> ne derivano? " «Ecco il maggiore dei problemi .che nei prossimi incontri fra i ministri degli Esteri d'Austria, d'Italia e di Germania dovrà essere ampiamente e seriamente discusso; la responsabilità che pesa a quest'ora sul

Persone citate: Francin