Le conversazione e l'argomento più efficace che può condurle a buon fine
Le conversazione e l'argomento più efficace che può condurle a buon fine Le conversazione e l'argomento più efficace che può condurle a buon fine Roma, 16, notte. L'on.' Bertolini, dopo il secondo colloquio con gli on. Giolitti c Di San Giuliano, ha comprato alcuni libri per i suoi figliuoli ed è ripartito per Montebelluna, ove trovasi la sua famiglia. Di là andrà sul luogo delle trattative, ove conta di arrivare mercoledì prossimo. Detto questo, ho già smentito tutte. 4e voci di rottura dei negoziati per ostacoli insormontabili. Anziché rotti, i negoziati furono sospesi perchè i fiduciari turchi volevano osservare le loro feste pasquali e perchè la breve sospensione giovava anche ai fiduciari italiani per la corsa di uno di loro a Roma. Gli on. Bertolini e Fusinato hanno giorno pei- giorno, informato per telegrafo gli on. Giolitti e Di San Giuliano di tutte le fasi delle trattative; allindi nulla di nuovo <|ia potuto oggi dire l'on Bertolini; ma la relazione telegrafica, per quanto particolareggiatai non può mai » •« „nmm vaI»,i on,w,j nM„ro ^n„ó e .u comm. volpi, anzicne nuocere, giova alle trattative, che saranno riprese merco- ledi e procederanno tranquillamente. In me. rito ad esse io non ho nulla da aggiungere a ciò che vi ho detto negli ultimi giorni. Io, sono nncnra deiVoninionp che esse nroba- iW&M J ™i ^LJ^Ì^ bilmente approderanno, nè mi preoccupo della loro durata che a parecchi sembra eccessiva. Nel caso presente non si applica il proverbio che le cose lunghe diventano serpi, sia perchè trattiamo coi turchi, sia perchè la Turchia traversa momenti difficilissimi. E' vero che le trattative furono iniziate al- l'epoca dei Giovani turchi, ma è anche ve- ro che esse arenarono con la caduta del •Gabinetto Said, alla quale tenne diètro, più che un cambiamento di Govèrno, un caìn-'Wamento. di redime. E' vero inoltre-chei la costituzione del Gabinetto Multar prece- dette molto lentamente;e che. il Gabinetto, /i ♦ a i r m scaduta del babi- letamente il prin- appena costituito,7 dovette riformarsi per H ritiro di Hilmi pascià. La caduta del Gabi- • netto Sàid esautorò completamente ill prin- cipe negoziatore, il quale, non essendo più nè Presidente del Consiglio di Stato nè mem- bro del Governo, perchè questi due posti e- rano stati occurati dal vecchio Kinmil qi rano stati occupati aai veccnio mamii, si ntirò. Il nuovo « , era stato «orlato via d-lh crisi ministeria* U ^^nm^ ^^^r^l!rV^ le. Si ricominciò da capo, ma non si poteva procedere con sollecitudine perchè tutti i de incubo della rapidissima avanzata degli insorti albanesi, dell ammutinamento degli ufficiali dell'esercito, delle minaccie dèi Gio. Balcani, dell'iniziativa del conte Berchtold, in modo accademico, perchè non pensavano nemmeno a chiedere pronte istruzioni al Governo, che doveva provvedere alla esi- stenza propria e dello stesso impero. Allo- ra la continuazione della guerra con l'I- taha era il male minore. Quando il Gabi- netto di Muktar cominciò a respirare, si occupò dei negoziati, ma non poteva deside- rare che procedessero sollecitamente. I Giovani turchi, con la fabbrica di continue, strepitose vittorie turco-arabe in Tripolita- ma ed in Cirenaica e con le quotidiane spac «mate dei Ministri della Guerra e degli e- steri, avevano montato l'opinione pubblica facendo credere alla popolazione ottomana che l'Italia fosse ridotta in condizioni de- plorevoli e che in Africa l'esercito italiano sarebbe stato ricacciato in mare da un gior- : lueU'ambiente montato fi- no ali esaltazione non era prudente lancia- re notizie di pace.'" Occorreva tempo per smontarlo; perciò occorreva che i negoziati procedessero lentamente. Chiusa là'fabbri-ca delle vittorie turco-arabe, aperti i con- SjS'Kfr- S^«vT dfirV10tÌ" zie vere portate dai giornali turcofili di oc- cidente e non smentite dai giornali turchi, proclamata la necessità della pace dagli stessi Ministri, l'ambiente si è piano piano trasformato e la sua trasformazione ha giovato alle trattative. e' appunto perciò che queste sono entrate nel periodo decisivo soltanto da qualche settimana. Altro motivo di indugiò lirgviepe. dalla entalità turca. In Italia' ?i fa presto a mentalità prendere una decisione essendo sufficiente un breve colloquio fra Giolitti e Di San Giù- liano, che si vedono più volte al giorno. In Turchia ci vogliono dei giorni perchè un té- legramma sia portato a conoscenza di Muk- ^£St™ SS'"' di- N°radunf,»an' e perchè costoro decidano ciò che si debba ri-spèndere ad esso. Per i iurchi il tempo non ha valore; essi finnio tutto con calma e ri-mettono ben volentieri al domani ciò che possono .fare oggi. Procedono con mólta1Z*?Z? Air, -."Si ■ VÌT^T ,v -Ti " ,calma gli stessi fiduciari, i quali del resto sanno che i ministri!turchi hanno.occupazioni e preoccupazioni più gravi di quelle che loro reca la ..guerra con l'Italia. e' beh,noto ai turchi che la guèrra dell'Italia non *ii'~i«to„,» &mi«««m- otrnm.™ attenta ali esistenza dell Impero ottomano. La lentezza dei negoziati non fu dunque uh, ostacolo insormontàbile. ' Ostacoli alla cóft- clusione della pace ce. ne sono stati e ce ne sono ancora, ma-tutto induce, a far credere che, come sono stati superati quelli, saranno _rt •' ... •: «• -, . ' • superati questi. Voi non vi aspettate da. me indiscrezioni percliè .sapete che,io non sono uso a farne, II compito delle ' indiscrezioni lo lasciamo ben volentieri ai nemici dell'Italia, a coloro 0he .mpttmir. in firrnloriónp iintiyi^ tenden-'che anettono in Rotazione notizie tenden- /erosnnili ed inverosimili allo re all'Italia e di giovare agli ziose e false, v scopo di nuòcer usurai 'della Turchia. Per parto mia, tengo a'.ripetervi ciò che' vi ho detto più volte: sono certamente eccellenti, ma non. possono ayero refflcacia deg]1 argomenti del nostro Alla .^0^^ .rilpVesa la piega sarà m favorevole di prima, perchè frattanto c>è statà la n<)afcra. vittoidosa avanzata su X.Tàrài^^ q, 1,61 na- ^ voghamo che le trattative ««ta»re an-ivino presto alia conclusione, dobbiamo raffotóarie con l'intensificazione della guerra. 6. i
Persone citate: Bertolini, Di San Giuliano, Giolitti, Hilmi, Said
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- La Missione reduce dal Giappone ricevuta dal Capo del Governo
- Un'auto urta contro lo schiacciasassi muore un giovane, altro gravissimo
- An «preoccupa» la Grecia
- «Liberate Ali Agca se volete Emanuela»
- I reduci: «Non dimenticate i dispersi»
- «Sequestrato» il metronotte di Canale svaligiano indisturbati un negozio
- «Emanuela Orlandi è viva»
- Ipotesi e progetti per la scienza dell'avvenire
- Un uomo e una donna uccisi nello stesso modo Ritrovati l'uno a frana e l'altra a Revigliasco
- L'astuto armeno Anastasio Mikoyan il solo dirigente scampato a tutte le bufere
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- L'on. Amendola nuovamente ferito in un'aggressione tra Montecatini e Pistoia
- STAMPA SERA
- Auto salta la corsia Muoiono 2 fratelli
- Rubano un'auto per rincasare 4 arrestati
- Due morti e 5 feriti per un frontale
- 21 aerei nemici abbattuti nei periodo di otto giorni
- Le sorli del patrimonio artistico italiano dopo le perdite dell'alluvione di Firenze
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- L'orrenda visione nella sala della Banca
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- Grace Kelly ha pagalo
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy