La cattura del capitano Moizo narrata da un informatore

La cattura del capitano Moizo narrata da un informatore La cattura del capitano Moizo narrata da un informatore I tmììi ineapaei di trasportare l'apparecchio ad Azizia (Per telegrafo d'urgenza da uno del nostri inviati speciali). TRIPOLI. ore 93. Nel pomeriggio è giunto dal campo turco un nuovo informatore, che ha recato-qualche altro particolare sulla caduta di Moizo e sul suo trasporlo alla sede' di Azizia. Le notizie di oggi confermano pienamente quelle da me scritte nei miei primi telegrammi. ; Il grande apparecchio alato, che discendeva'non precipitoso, ma lento, verso terra, quasi si trattasse di una manovra voluta dall'avialoYe, sgomentò dapprima un gruppo di arabi appartenenti alla mehalla El /lasciati attendata, còme ormai tutti sanno, tra Geddaem ed El Maja, sulla regione costiera, a circa quindici chilometri ad occidente di Zanzur. Ma quando l'apparecchio fu a terra e non riprese più il suo volo, quando si vide l'aviatore abbandonare il seggiolino, scendere e chinarsi presso 'il motore per verificare forse qualche guasto, allora la paura istintiva degli arabi svanì e qualcuno di essi insieme ai soldati regolari si avvicinò subito all'aeroplano. Al vedére avanzarsi quella piccola comitiva armata, della quale ignorava le intenzioni, l'intrepido capitano Moizo abbandonò pcrscgds.il suo lavoro di ripardSlone e rimase immo , 6l7ee f dd difM ?j , apparecchio, l „„. ' . . ," v, _ j„_ Prontf ad estrarre la rivoltella ed a vender o i l i d o 1 e e ò to e a a cara la vita. Ma i nemici, che lo circondarono, rivolgendogli parole incomprensibili, dimostrarono a gesti che'nowvenivano con progetti bellicosi. Uno anzi, che pronunziava qualche parola d'italiano, riuscì a far capire a Moizo come egli fosse considerato prigioniero e come avrebbe dovuto seguire la pattuglia sino al'pt&.vieino attendamento. L'aviatore fece ùnéènnodi assenso col capo, dichiarando in tal mòdo che subiva la sua. sorte. Allora gli indigeni stessi cercarono di usargli tutte le cortesie possibili. Gli chiesero se aveva qualche desiderio da esprimere, se volesse bere, se volesse mangiare, se volesse riposare: al che egli ringraziò, dicendo di non aver bisogno di nulla. In quel momento apparve, a cavallo, un graduato in uniforme turca, al quale gli arabi tributarono evidenti segni di rispetto. Costui, che si seppe poi essere il comandante di El Hascian, Amor Ben Hunzi, si spiegò molto più chiaramente in francese, ed offerse al capitano un cavallo sellato, pregandolo di volerlo seguire. Moizo montò 'in sella e partì, non senza essersi volto un istante a dare un muto addio al suo elegante Newport. Intorno all'areoplano furono lasciate alcune sentinelle con l'ordine severissimo di non lasciarvi accostare nessuno. t(padpcrpmrzpbnsctfinni11 comandante Amor Ben condusse intanto il capitano alia sede del Comando di El'<Hascian, un gruppo' di tende assai esiguo, cile Moizo certo dovette riconoscere per es-1 sergli passato sopra tante volte nei suoi ■ audaci voli di esplorazione. Appena giun- to, Moizo venne introdotto nella tenda del capo, Margoni Ben Salem, dove fu fatto sedere sopra una panchetta di legno e gli\venne servito il laghibi. Un arabo, che fu addetto subito alla sua persona, gli presentò la riconfortante bevanda araba in due grandi tazze. Egli bevve, con soddisfazione, poi mangiò rapidamente una colazioncina a base di datteri. Infine, si sdraiò sotto la tenda, nell'angolo assegnatogli, e non ri- volse più parola ad alcuno, senza curarsi degli sguardi di curiosità, cui era continuamente fatto segno dai capi e dagli arabi, che si alternavano nel tenergli compagnia. Il capitano passò cosi tutta la giornata sotto là tenda e vi rimase anche tutta la notte successiva. Data l'importanza delVo-\spite il capo Margoni non rimase solo con lui. Andarono, per la circostanza, a dormire sotto la medesima tenda lo stesso comandante Amor Ben Hanzi ed un altro capo arabo, Hagi A&dàlla Nasur, ma vi ha ragione di credere che costoro abbiano dormiti) pòco, tanto doveva essere forte in essi H timore che il prezioso prigioniero sfuggisse alla loro sorveglianza. E venne l'alba ed il comandante, che a-| veva sin dal giorno antecedente inviato un messaggio al campo di Azizia, annunciali- do l'importante cattura, ricevette l'ordine - d{ far sùbito partire il prigioniero. Allora, g JfVùo, dòpo un altro breve spuntino, venne -to' ^ollo dei giorno innanzi e su questo, in compagnia - di due cavalieri arabi fidati e sicuri, venne , agiato alla volta di Azizia. ^ si, fermano le notizie del nostro in- . formatore e nulla si può dire sull'arrivo i ^ i i modo, a darci indizio della sua situazione colà, è venuto un telegramma alla sorella, di cui ho parlato in altro dispaccio. Come aveva narralo un informatore precedente, gli arabi di El Hascian tentarono - di trasportare Vareoplano smontato ad Azi- ! zia, caricandone i pezzi sui cammelli, ma pare che il trasporto non sia riuscito, poi» ] che un nuovo informatore afferma che fa- j reoplano si trova ancora ad El Uascian e, .' secondo quanto egli potè sapere, in ottimo j condizioni. Auguriamo che anqhe lo snello e | grazioso apparecchio possa subire il perio-.j do di prigionia incolume e sano come il ■ suo valoroso pilota. GIOVANNI CORVETTO.

Luoghi citati: Azizia, El Hascian, Tripoli, Zanzur