Il generale Briccola investito dei poteri di governatore parla ai notabili di Derna

Il generale Briccola investito dei poteri di governatore parla ai notabili di Derna Il generale Briccola investito dei poteri di governatore parla ai notabili di Derna (Per telegr. da uno dai nostri Inviati speciali) ttsoluerc t DERMA, li. (Telegrafato da Bengasi, 12, ore 12,18) La cronaca di Derna, in questi tempi abbatanza monotona, con le solite cannonate turhe, che si ripetono innocue quotidianamente, stata avvivata da un avvenimento di noteole importanza: dalla visita del nuovo co- mandante in capo delle truppe di occupazione ola Cirenaica. S. E. Il tenente-generale Ot- avio Brìccola, il quale ha compiuto un giro i riconoscimento pel centri della sua giurisdi- ione militare e politica. La nomina del generale Briccola all'alta co- ica del governo della Cirenaica è stata giù- icala con unanime consenso opportuna. E',overoso riconoscere che undici mesi di cam- ugna vittoriosa e l'opera sua civile a Ben- asi, hanno dimostrato che il generale Briccola, ossiede tutte le doti di mente e di carattere tte a. conferirgli la massima,autorità nelle- Jercizio delle sue nuove funzioni, alle sopra- utto a. garantire che egli saprà affrontare e vasti e gravi problemi che s'im- pongono al primo governatore di una colonia. Il generale Briccola è giunto a Derna ite ncdl ava e ipnnrair Hrirroln e alunto a Derna lu- ar«l^SiErtfl che lo vor 9. Q»<»'d8^',^'f^0^'^^^- e che, assieme con lux, portava il coni- mendatgrc Pericoli, direttore degli affari civili della Cirenaica, e il capitano di Stalo Maggiore Bianco, gettò l'ancora nella rada, alle ban- „._.—, „—. -_ ----- ■ hine erano già ad attenderlo il comandante a Divisione di. Derna, tenente-generale Ezio Be.isoli, i maggiori-generali Cappello, Salsa c Del Buono, il capo di Stato Maggiore di queta Divisione, maggiore Truno, il direttore degli affari civili di Derna, cav. Giovara, e molti ufficiali. Rendeva gli onori una comagnia di fanteria con Musica. Il generale Rei- oli e il suo capo di Stalo Maggiore si_im- arcarono in una lancia a vapore per andare ncontro al governatore. A prua della lancia ennero spiegale le insegne di tenente-gene- ale. Quando II generale Briccola, scese dal pi- oscafo e mosse verso terra, la regia nave nc0rata nella rada lo salutò con tredici salve, { mare era agilal0i e con qualche difficoltà la ^ , h recava'il governatore, at- S al pontile. La Musica- intonò l'Inno eale, la compagnia presentò le armi. Il ge- nerale Briccola scese a terra, ossequiato dagli ufficiali e dalle Autorità che lo attendevano, Poco dopo accompagnati dalla lancia su cui i era imbarcalo il generale Reisoll, giunge- vano a terra il comm. Pericoli, il capitano Bianco e l'ufficiale d'ordinanza del governaore, tenente Liberati. f^^TffiJStSS^^ II. generale Briccola passò in rivista la compagnia, che rendeva gli onori; quindi, insieme ogli altri generali, sali in automobile e parti verso il quartiere centrale della città, scortalo da un drappello di carabinieri a cavallo. Ieri mattina il Governatore volle ricevere i notabili indigeni della città. Il capitano Maengo, capo della municipalità, li convocò alla Beladia (Municipio): erano stati invitati dodici, o quindici e giunsero in quaranta a dimotrare anche colla vastità del numero quanto 'invilo del Governatore fosse loro riuscito radilo. Si notavano tra i convenuti le prime Autorità indigene del luogo, il Caid, il Muftì, o ex-sindaco Uagi Soleiman Gibrin. quasi utti i capi, dei quartieri e delle zavie. Il caitano Marengo guidò il numeroso gruppo prima alla direzione degli affari civili, ove i noabili furono ricevuti dal comm. Pericoli e dal av. Giovara. Il comm. Pericoli disse un breve pportunissimo discorso dichiarando che l'Itaia è potente e forte cosi da non aver bisogno i richiedere l'aiuto, la cooperazione di nesuno. « L'Italia fa da sé e quando le piacerà uò sempre imporre come le piace la sua voontà ». Ma aggiunse che il Governo è animato ai più benevoli, e paterni sentimenti verso le opolazioni di questi luoghi e che, in cambio ella loro fedeltà, in, cui ha ferma fiducia, offre oro tutti i vantaggi, lutti i benefici della liertà e della civiltà, offre loro di lavorare inieme di accordo al rinnovamento della Cirenaica. Gli arabi approvarono in coro e riaffermaono la loro devozione e riconoscenza. Quindi, usciti dalla casa ove ha sede la Direzione degli ffari civili, attraversarono in pittoresco grup po la piazza Vittorio Emanuele e furono in¬ sulta porta del Comando era un picchetto di anteria e di carabinieri in alta uniforme, che aveva già reso gli onori ai generali Briccola e Relsoli al loro ingaesso del palazzo e che fece ala al passaggio dei notabili '>" capo ai quali, nsieme col commendatore Pericoli, col cavaUcre Giovam e con U capitano Marenco, avannva il vecchio cadi cieco, di aspetto nobile e venerando, l'uomo che lui meditalo studiosamente, parie uyurte la sapienza coranica e che i esprime co^f figure immaginóse in un arabo aulico e solenne. Il comandante in capo della Cirenaica e comandante della Divisione di Derna coi rispettivi seguiti accolsero i notabili nella maggiore sala del palazzo, il quale, povero, di sale non ha troppa abbondanza; ma questa per l'occasione era stata arredata quanto meglio potevasl : spiccava sul fondo di drappi un busto del He d'Italia. Dopo le presentazioni e i $aluti^ u generaie Briccola pronunziò il seguen te discorso, che venne ripetuto in arabo dall'in terprete Doj)0 avere dat0 comunicazione della sua no mina a comandante del Corpo di occupazione e a governatore della Cirenaica il generale Briccola disse: «Ho voluto tra t miei primi atti visi tare la ridente città di Derna per rendermi un esatto conto del bisogni della popolazione e per studiare il mezzo migliore di appagarli, Per l'attuazione di questo intento ho creduto JLl convocare le maggiori Autorità indigene e le persone più influenti del paese e di ripetere loro che, .mentre, il Governo italiano è animato dal fermo proposito di provvedere largamente «* efficacemente ai vitali interessi e1 jlgene rale e duraturo benessere della popolazione m- ruuJ " UMTUtaru toimjus »»• i»-h»i«.«/i» »«■ «P*cna. intc'lde valersi> *el raggiungimento di ,ffcsiq flriè, della più larga e valida coopera^ ' ' ' A„inrifA , bicorni indiacni con-ione delle Autorità e del Corpi indigeni con fidando che essi, consci della potenza assoluta e incrollabile della nostra grande nazione, vor- ranno fedelmente e con ogni loro sforzo cor¬ rispondeTC a questa prova di speciaia nducia onomca e iusinghu.ra. Come primo provve dimcnl0 sarà „ujndj istituito a lato del comandante generale di Derna, a cui fanno capo tutti i poteri militari e civili, un Consiglio politico di notabili indiami, che egei possa interpellare in quelle yuistioni di Governo in cui lo ritenga opportuno. A fare presenti poi alla Com missione amminislratrice del Comune i desi deri e t bisogni della popolazione sarà istituito un Consglio amministrativo composto pure di indigeni. Col concorso di questi organi e colla istituzione di quelli altri, che potranno essere necessari, sarà facile provvedere ad un rapido progresso morale civile ed economico della popolazione locale restaurando e mantenendo gli edifici delle Zavie e istituendo scuole, nelle quali oltre amtaliano sia da maestri indigeni di- -piena soddisfazione del Cadi e del Muftì insegnato l'arabo e il corano, costruendo opere pubbliche e migliorando tutti i pubblici servizi. Ho fede così che voi, persuasi sempre di più che il Governo italiano rispetta il vostro culto e le vostre tradizioni e tutela e seconda i vostri interessi più vitali, esplicherete ogni vostra influenza per convincere dì questa azione bene-fica coloro che sono tuttora nell'errore, di modo che, risalite nel paese le condizioni normali, possa esso rifiorire ben presto e progredire sulla via luminosa della civiltà sotto la gloriosa bandiera d'Italia e del suo grande Sovrano >. Mentre l'interprete veniva riferendo ai notabili convenuti periodo per periodo il discorso del nuovo comandante in capo della Cirenaica, gli arabi davano segno della loro unanime approvazione col caratteristico gesto del crollare del capo e del levare le palme in segno di invocazione, e di promessa e con freguenti mormorii di Ini sciali ah (Dio cosi voglia). Alla fine del discorso le approvazioni furono rinnovate in coro calorosissime. Quindi i due generali scambiarono qualche frase di circostanza col maggiorenti dei convenuti, frasi improntate a rchietta cordialità. Non fu offerto alcun servizio di rinfreschi, immancabile in ogni ricevimento ufficiale orientale, per non violare le astinenze prescritte nel mese di Ramadan. E in gruppo, come erano venuti, i quaranta notabili di Dema, che ancora una volta hanno così fatto atto di sottomissione all'Italia e hanno impegnato la loro fede c quella dei loro seguaci, uscirono dal palazzo del Comando nella piazza folgorata di sole. Il generale Briccola domani si imbarcherà insieme col capitano Bianco su una Regia flave per recarsi a Tobruk. Dopo una breve sosta a Tobruk tornerà a uema, dove si fermerà ancora un paio di giorni prima di tornare definitivamente a Bengasi. Il commendatore Pericoli torna invece a Bengasi oggi stesso e da Bengasi, domani, giungerà qui il cav. Piacentini, incaricato degli affari indigeni presso il nuovo Comando della Cirenaica. MARIO BA8SI.