La città di Ferrara accoglie con una calorosa dimostrazione Il gen. Caneva

La città di Ferrara accoglie con una calorosa dimostrazione Il gen. Caneva La città di Ferrara accoglie con una calorosa dimostrazione Il gen. Caneva Ferrara, 7, notte. I giornali stamane non annunziavano la partenza del generale Caneva per Ferrara. Soltanto la .gazzetta locale dava nel pome- gione dei carabinieri, alcuni assessori municipali ed altre notabilità: era anche presente il figlio del generale, Federico: la si gnora attendeva in casa. 11 generale, che ,indossava un « tout de m6me» nero e aveva m cappello pure nero, scese dalla fcerz'ul tima vettura del treno; «.boracelo e baciò ri pestamente il figlio; strinse la mano alle Autorità che a lui si presentarono. Una folla raggio alla cittadinanza l'annunzio del suo i arrivo. Nessun altro avviso fu pubblicato, nè la Muisica comunale fu mandata, ne lejAssociazioni cittadine furono invitate alla ! stazione. Tuttavia alcune migliaia di persone si recarono all'arrivo del direttissimo da Bologna. Erano presenti in forma pri Ivata il prefetto comm. Taddei, il sindaco cav. Rivani, il comandante il presidio colonnello Palasciano, il comandante la Le¬ grande, parte della quale era penetrata nella stazione, applaudi a lungo il generale più volto al grido di. « Evviva Caneva! ». Il generale, cessati gli applausi, disse pacatamente e scandendo; ogni sillaba : « Ringrazio le Autorità e la cittadinanza della dimostrazione fattami; ringrazio la cittadi nanza che mi è cara, tanto più che la dimostrazione alla, mia persona si estende alle truppe della Libia, che ho avuto l'onore di comandare: queste truppe stanno tracciando adesso una bella pagina di storia». Indi a generale, suo figlio Federico, il prefetto e il sindaco salivano in una carrozza a due cavalli del conte Gulinelli, che infilò di corsa l'amipio viale Cavour; ma ben presto la carrozza fu contornata da ciclisti e dal pubblico e dovette rallentare la corsa, e tira incessanti applausi ed evviva giunse così entro il cortile del palazzo, ove alloggia la famiglia del generale, ch'era in preda a viva commozione. Il i tinti \ Due colloqui col capo di Stato maggiore Roma, 7. sera. Questa mattina alle 10,15, col bisettima, noie espresso di Tripoli, è giunto a Roma il tenente generale Garioni, Comandante del settore occidentale della Libia, ed era accompagnato dal tenente colonnello Grazioli. Vestiva in borghese ed era florido di aspetto. Alla stazione, poiché il generale Garioni viaggiava in forma privatissima è passato quasi inosservato ed è uscito con fuSQ fra g]i altri viaggiatori per u can- ^ de]vuscita ordinaria. Il generale Carioni è sceso g,u'H6tel d'Europe, dove occu un tamento al ^ piano Alle L, u al<J Garioni g. fi recato ^ Mini. steT0 ^ Guerra p salutare n Ministro tón Capo di Stato Maggiore dell'esercito, ma non ha trovato'il generale Spingardi, essendo partito per Casale Monferrato dove si trova la sua famiglia. Si è quindi intrattenuto per circa mezz'ora a conferire COI geneiuzw rmu». UUl'i 1U01 Uci .uiui- slero il generale Garioni si è incontrato col generale Fruconi e fra i due vi è stato uno scambio vibrato di strette di mano e di affettuose parole. Poco dopo le 12 il generale Garioni è rientrato nell'albergo. Nel pomeriggio ha fatto ritorno al Ministero deila Guerra dove si è nuovamente intrattenuto a colloquio col Capo di Stato Maggiore generale Pollio. mutiamo la possibilità che i due nuovi comandi in dipendenza delle nuove attribuzioni militari e civili loro assegnate non ab- hirmn ,ìri r,nT,P^T,urKÌ Ài *™ZrrtTo, i„ L7„ ?aa,a£P°£?HS? « s0verc,111.0 ,m modo 130CO conveniente alle esigenze dei due nuo " nelle riserve dell'Esercito italiano Roma, 7, notte. L'Esercito italiano fa alcune riserve circa gli effetti dello sdoppiamento dell'alto comando in Libia ed osserva : « Non ci dissi vi comandi stessi che nel concetto del Go verno dovrebbero essenzialmente rispondere alla rapidità delle operazioni verso l'interno. Per operare celermente e convenientemente in Libia occorrono degli organi speciali, adatti alla guerra in Africa, dei comandi agili e leggieri, delle unità di truppa non meno agili, composte di elementi volontari e di graduati italiani destinati ad inquadrare il maggior numero possibile di elementi indigeni 6icuri, istruiti, fedeli. Con questo mezzo soltanto fu possibile allaFraneia penetrare nell'interno dell'Algeria e di Uff attuare la sua confluita nel settentrione ™eRSfJf la sua con(lul-la nel settentrione «'lirica. Lo stesso Esercito italiano rileva come nel mondo militare vi sia chi, ricordando come durante l'attuale campagna siano state papecchie le promozioni per merito di guerra iu °*ni grado' in ispccie in c'uell° di eene" Mie. giudica troppo scarso compenso le breVi parole di lode rivolte al generale Caneva nel comunicato della Stefani, e si chiede perchè non si applichi in suo favore l'articoi0 43 della legge di avanzamento, che, nrom0vendo il generale Caneva a generale ^eretto, lo sottrarrebbe anche ai limiti di e*a

Persone citate: Carioni, Grazioli, Gulinelli, Spingardi, Taddei