Come i due "apaches,, francesi menarono strage nelle vie di Genova

Come i due "apaches,, francesi menarono strage nelle vie di Genova Come i due "apaches,, francesi menarono strage nelle vie di Genova I racconti dei testimoni oealatù - il terribile inseguimento Tre feriti in grave stato. (Per telefono alla "STAMPA.,,) Canova, 5, Etra. Sfi? franTsiTrte'di SvMicompianto delle povere vittime è grande: i 12 feriti degenti all'ospedale sono sempre nelle stesse condizioni, e non accennano per ora ad alcun miglioramento; peraltro si spera di salvarli tutti, anche i feriti più ] gravi. I morti, come già sapete, sono 3: le guardie Luigi Creto e Mammola, e il bigliet-, arlo del tramvai Carosio. E' pure rimasto i ucciso uno degli apaches, certo (Enrico Marchard, di Marsiglia, uomo sui trent'an- ! ni, indosso al quale si rinvennero : l'oro- ogio e la catena d'oro, un portafogli con i ettanta lire, un ritratto di donna, dei do-lSSSS? S^eSSÌÌ*claise'^ufpf™ ^toBeoiM ElU del iSolT/cafo tiegmabiena, del & maggio, quattro, cinque.caricatori di pistola Mauser. Quc-jto apache fu ucciso dal carabiniere Al- j eghini, coadiuvato, nell'inseguimento del' delinquente, dal carabiniere Michele Marozzo. Un altro degli apaches, certo Ferrerò, pure di Marsiglia, è stato arrestato, dopo ungo inseguimento, ed ora è degente al'ospedale per le ferite riportate. Dapprima i parlò di un terzo apache, che sarebbe fuggito alla tragica caccia degli agenti e dei cittadini, ma, a quello che resulta dala prima inchiesta delle autorità, sembra he gli assassini del povero tramviere sieno solo due: l'altro presunto compagno non arebbe stato che un passeggero trovatosi ccasionalmente sul tram, ove i due delinauenti attaccarono lite. L'uocisore del fattorino Carosio Racconti di testimoni oculari permettono di ricostruire esattamente la prima fase della strage.- -Il tram dei Lido d'Albaro, sul uale gli apaches avevano preso posto in iazza De Ferrari, era distinto col numeo 243. Vi prestavano servizio 11 conduttoe Vittorio Trafeli e il bigliettario Franceco Carosio, la prima vittima dei due asassini. E' noto come nacque la lite: uno dei due apaches si rifiutò di pagaie il biglietto, e alle rimostranze del fattorino i due francei scesero dal tram. Allora, il fattorino steso — il Carosio — l'inseguì, e fu da uno di essi freddato a colpi di rivoltella. Le rivoltellate che colpirono mortalmente il povero tramviere, stramazzato presso il marciapiede di via Edera, dove appunto erano gli assassini discesi, attrassero f. cittadini e due pattuglie di agenti di P. S., una della squadra mobile, composta della guardia scelta Giuseppe Mammola e degli agenti Giorgio Matteo e Soinas e l'altra degli agenti in divisa della brigata Brignole-San Vincenzo, a nome Luisi Credo e Leonnrdo Piretta di Andrea, d'anni 3. Accorsero pure dalla vicina sala d'aspetto di Ponte Pila i vigili urbani Bassoj vice-brigadiere, Casazza e Belbi e due carabinieri, Rinaldi Bedin e Elia, d'anni 29, della caserma di S. Fruttuoso, e Giuseppe Alberghetti di Francesco, d'anni 21, deila caserma di San Vincenzo. Il tragico inseguimento Tutta questa forza pubblica si suddivise, lanciandosi in varie direzioni, per bloccate i fuggiaschi. mentre qualcuno, con i passeggeri e il personale degli altri trams, cric si erano fermati, soccorrevano il Carosio, che venne poi raccolto e trasportato all'Ospedale Pammatone, ove giungeva cadavere. I due assassini avevano le ali al piedi. Di ratto in tratto si fermavano e sparavano conro la gente che li inseguiva. Cosi in piazza Verdi, nelle nuove vie Edmondo De Amicis, in via Marcello Durazzo e poscia n piazza Brignole, si ebbero i primi caduti per colpi di rivoltella. Due sorelle: Maria Galli, di anni 34, stiratrice, ed Elisa, di anni 8, sarte, abitanti in via Orfeo, furono ferite ra le prime persone. In piazza Brignole i due assassini si rimpiattarono per un istante dietro un rnuriciulo e spararono altri colpi. L'agente Creto, olpito al petto, stramazzò presso il cancello della stazione. Esso aveva con slancio straordinario, inseguito senza posa gli assassini. Cadde da' eroe. E da eroe cadde pochi istanti dopo la guardia scelta Mammola. Essa si trovava vicino ad uno degli assassini, che si ha motivo di ritenere apaches marsigliesi, e già stava per arrestarlo, minacciandolo on la rivoltella in pugno; ma l'apachc esplodeva la propria e colpiva, uccidendola, la guardia. L' apache, colpito mortalmente alla carotide, fu poi identificato per Enrico Marchand, da Marsiglia, trentenne. Quello che avveniva durante le detonazioni i^i»»** fi^^Z 6 «'T? mediatamente finestre d appartamenti. Grida dl Pfs°ne terrorizzate si elevavano dovunque, rendendo più spaventosamente tragica la sce na- illuminata da quando a quando da repen ] tini bagliori d'arma da fuoco, Ed altri agenti, carabinieri e cittadini venl, vano colpiti, per fortuna, non mortalmente, i Tra le vie' Edmondo De Amicis e Marcello Durazzo,'l'agente municipale N. 42, Domenico ! Vassia, in borghese, e la guardia scelta Gavino Ghezza, della brigata S. Vincenzo, riuscivano i au afferrare e trarre in arresto il secondo fug- lglosco, Egli, per quanto opponesse viva resi- f "f; g 8 a /fo-6- S «^fflcò per Battista Ferrerò, d'an- , ni 27, da Marsiglia, lavorante in gesso. jfu messo in una automobile e condotto InPlin «m« riin» i> » -n»«k« ~P,»nt*i. LhS COSa QlCe 1 apaCfia „ arrestato Vapache Ferrerò venne interrogato atardanotte dall'Autorità. Egli declinò le sue ge- noralitù. a aggiunse .di essere nato da geni-tori italiani e di essere giunto a Genova da due giorni. Continuò poi: — Oggi incontrai alla stazione due gio-vanotti, uno dei quali soltanto conosco per certo Joseph. Con.essi mi accompagnai, e,recatici a pranzo, pagai io per tutti. Quindi decidemmo di fare una passeggiata nei giardini di piazza Verdi e salimmo sopra un tram in piazza De Ferrari. Io mi trovavo sulla piattaforma posteriore, mentre i miei due compagni avevano preso posto su quel-ia anteriore: e avevo pagato il mio bi-ghetto, cosa che gli altri due non avevano potuto fare perchè si trovavano sulla piatta- forma anteriore. Quanto scendemmo, intesi un breve bisticcio tra uno dei miei compagni e il bigliettario. Quindi sentii dei colpi di colpo di rivoltella da un agente, lo però non ho sparato. li Ferrerò, stretto dalle domande, non ha nascosto che egli e i suoi due compagni avevano deciso di commettere ieri sera qualche rapina; ma ripetè che non avevasparato nemmeno un colpo. Invece l'impiegato della Navigazione Ge- nerale Italiana signor Pareschi afferma che, trovandosi fermo all'angolo di via del- l'Edera, vide i tre discenderà dal tram se- guiti dai due tramvieri; notò che precisa- mente il Ferrerò, che poi riconobbe all'ospe- dale, sparò il colpo che uccise il Carosio. il raCCOIltO di UH inseguitore j Questura, ' . . , - , 11 vice-brigadiere municipale Basso, chefu tra glmscgiuton degli assassini, ha fatto questo racconto: — lo mi trovavo di servizio presso la stazione tranviaria di Ponte Pila insieme alle guardie municipali Casazza e Balbi, allorquando si udirono le prime detonazio-ni. Senza por tempo in mezzo, ci lanciam-mo di corsa attraverso 1 giardini di piazza Verdi. Avevamo avuto l'impressione che glispari fossero partiti dal chiosco di decen-za situato all'altro capo dei giardini, al-l'inizio di via dell'Edera, dove la notte siannidano individui pericolosi. « Perciò decidemmo di dividerci in mo-do da poter affrontare chi avesse sparato, in qualunque direzione tentasse di fuggi- re, o di accerchiare il chiosco se ci fosse stato possibile giungere in tempo. « In pochi istanti arrivammo in via del-l'Edera. 11 primo a giungere anzi fu il Bai- bi, il quale doveva girare al largo per pas- sare alle spalle del chiosco. Egli si trovò quasi subito a contatto con gli apaches, iciali fuggivano sparando sulla forza pub-blica e sui cittadini che li inseguivano. Io e il Casazza non eravamo armati che del bastone di servizio; il Balbi aveva una ri- voltella, che impugnò per difendersi. Cor- rendo, eravamo giunti fra i primi insegui- tori, e più di un proiettile degli assassini ci fischiava agli orecchi. « All'imbocco di via De Amicis eravamo breve distanza dasrli apaches. Uno di essi si voltò di scatto'e sparò ancora con- fermò, barcollò. Mi avvicinai a lui e lo so- tro di noi. L'agente Balbi rispose con tre revolverate, che andarono a vuoto; poi si balbetto — so- stenni. « — Non ne posso più no ferito. Peccato, non posso più inseguirli. « Alcuni pietosi accorsero in suo aiuto e io ripresi l'inseguimento. In piazza Brignole incontrai parecchi cittadini che prestavanosoccorso a un'altra vittima, l'agente Creto,che poi è morto all'ospedale. In via Grò-pallo trovai al suol oi cadaveri della guar-dia scelta Mammola e del Marchard. Or- mai avevo perduto terreno, e quando giunsi in via Marcello Durazzo, l'afro opache era stato arrestato. L'episodio dei bidello Ieri sera, durante il tragico inseguimento, vennero arrestati, come sapete, alcuni individui i quali erano stati additati dalla folla come appartenenti alla banda degli apaches. In piazza Verdi la guardia municipale Lorenzo Guastalla e l'agente di pubblica sicurezza Rosario Verdi arrestarono certo Domenico Maggi. I carabinieri alla caserma di San Fruttuoso arrestavano prima certo Arturo Amadei e poi certo Alfonso Pregno, di anni 35. Costoro, fra i cara- |gg£S|aX'^teneXl^c^nevof aifCln" s'uH fischia •"fiffSiS^SSlSuS- Ue sasso. u plu maltrattato fu il Pregno cne ebbe ancni deile nercos<!e 8 i venne arr^stato da alcuni agenti in borghese perchè ìera stato trovato appiattato e tremante nel portone di una casa di via Serra. Arich'egli aera stato indicato alle guardie dalla folla, - 11 malcapitato tonto di spiegare perchè egli -jsi fosse rifugiato in quel portone; disse cioè a ;cne mentre si dirigeva in piazza Brignole, (aveva sentito parecchi colpi di rivoltella e-|Poi aveva visto i due apaches fuggire e r continuare a sparare contro la fona pub,[Mica e la folla che li inseguiva. Non riui scendo a spiegarsi quanto avveniva, preso i da grande spavento, per timore di buscarsi a ' qualche revolverata, si era dato tosto alla o *u6a e si era rifugiato nel primo portone i c»e aveva trovato aperto. Ma la forza pub-, "lica non Sii credette e la folla lanciò con-'tro ui lui atroci insolenze. Fu tradotto in o Questura, seguito da un lungo codazzo di - persone. Circa un'ora dopo l'equivoco fu i chiarito tanto per il bidello quanto per gli i *xe arrestati che vennero rimessi in i libertà. gen- Ricci visita il carabiniere Alberini ò li carabiniere Alberghini, uno dei feriti, è stato visitato all'ospedale dal tenente-ge¬a aerale Ricci, comandante della divisione i militare. Era tutto bendato, ma si reggeva a m Piedi. a: Egli ha narrato che mentre si trovava di ! servizio nei pressi di via Vincenzo Ricci- aveva inteso le detonazioni ed era accorso a a prestare man forte alla forza pubblica - che inseguiva gli apach-es. In via Gropallo - «'a giunto a pochi passi dal Marchard. A - un tratto veniva colpito da un proiettile - ; alla spalla sinistra. I Tuttavia aveva continuato l'inseguimen-! to, e aveva sparato alcuni colpi di rivoltella |contro due dei fuggitivi. Vide il Marchard, che si era riparato all'angolo di una casa, e fai. fuoco di /1U0V0 sulla fgUa d u insegui. tovj. ragente Mammola cadde a terra, ■ ucciso da un colpo di rivoltella. Egli alloraa P7ese"laVirVcontro' ràssaVsino.TVcoìpì e CÙU una palla alla testo. Vide il Marchard , barcollare, quindi precipitare all'indietro. -i u tenente generale Ricci ha avuto calde -!,paVole di elogio per l'Alberghini, che ha a dato prova di coraggio e di freddezza, e i Che nonostante la ferita riportata, seppe -, mantenersi in prima fila tra gli inseguitori -e uccidere tino degli assassini, i: ^ Ire I6fÌtÌ Ìli gi'3V8 StStO -. Domattina avranno luogo i funerali delle , 'tre vittime del dovere. Vi interverranno - tutte le Autorità e rappresentanze delle Soe cietù, nonché la popolazione. La Direzione ideila Società delle tranvie manderà tre co--!rone. Il Consolato francese, il quale ha - dichiarato che gli risultava essere i due - francesi due pericolosi apaches, invierà ò pure una corona. i- Lo stato dei feriti è sempre grave, spe-'cialmente quello dell'agente Giorgio Matteo.o Versa pure in grave stato anche la guardial Solinas. La signora Elisa Galli, colpita al-- l'addome, è pure in grave stato. I saiutoti- riservarono la prognosi. Oggi i feriti furono- visitati ed interrogati dalle Autorità e dali giudice istruttore. | E' risultato che i due apaches 25 giornio ia acquistarono all'Agenzia di Torino due i biglietti di passaggio in seconda classe per- Buenos Aires a bordo del vapore ' rX>;i7/jElena. Essi avevano staccato anche biglietti>er le rispettive signore, ma naturalmente- Risulta che esse si imbarcarono ile SI'5V"TJ uul™ ",'B""V*i P" le.ri?P.eu?yc signore, ma naturalmente°9 scorso ,~ Alla Questura è risultato che questi due- individui erano stati a Nervi ove si sa.. ; wbbero fermati a prendere un caffè in unoe dei migliori esercizi. Questo avvalorerebbe e quanto la.Questura avrebbe detto, che cioè o.sj tratto di due soli individui, ,: Sarebbe stata sequestrata oggi nel po-1 meriggio una lettera diretta fermo in po-ista ad uno degli opache e precisamente il - j Marchard.

Luoghi citati: Buenos Aires, Genova, Marsiglia