Gli avvenimenti di Samos

Gli avvenimenti di Samos Gli avvenimenti di Samos lgpera di vigilanza era stata iniziata à Creta!la gì s'inaia i Mi vigilati da navi da guerra inglesi e francesi Roma, 2, notte. Intorno ai disordini verificatisi a Samos l'inviato della Tribuna ad Atene ha raccolto i seguenti particolari : « Venerdì mattina entrarono nel porto di Vathy gli stazionari inglesi e francesi provenienti da Ortene. I comandanti delle due navi avevano ricevuto ordine di impedire semplicemente il progettato sbarco dei cretesi a Samos. L'o- stessa, dove gli stazionari locali incrociavano impedendo qualunque imbarco. Senonchè, poteva accadere che la notte qual- che veliero sfuggisse ale navi indagatrici,'avrebbero liberato l'isola quasi indipendente dalla guarnigione ottomana. Venerdì mattina apparvero gli incrociatori. La folla dei saniioti, appena sparsasi la voce del- rarrovo, scese alle banchine. Fu nelle ore : antimeridiane un affannoso domandarsi " sulle probabili vicende della grande gior. nata Le navj erano una francese ed una : mgie&e Ouale era la ragione della loro : presenza ?" I saniioti attribuirono agli staIzionari delle Potenze protettrici l'intenzio- ne che inutilmente già avevano" attribuito alle navi italiane. Un agitatore raccolse il suo popolo nei pressi di una sede consolare e da un improvvisato pulpito cosi pare abbia parlato alla turba esagitata: «Samioti, «non più a lungo attenderemo il giorno « della nostra rivendicazione ! Inutilmente « abbiamo invocato le belle navi italiane « scianti sul mare verso la costa asiatica, «verso le altre isole dell'arcipelago. Da al-j « tre terre, egualmente un giorno schiave « del giogo ottomano, ed oggi libere per «virtù di eroismo popolare, da altre terre «ci giunge l'invito alla energica azione 11« beratrice. Vedete quelle navi che indugia«no nelle acque del nostro porto, dove or «sono quattro anni la fiotta ottomana fa« ceva vana pompa di sè in un inutile sfog« gio di forza contro nemici che la Turchia « aveva l'impudenza di chiamare suoi figli ? « Ebbene, solo la nostra Iniziativa potrà « spingere gli abitatori di quelle navi a col«laborare con noi, affinchè una completa « aureola di libertà circondi la croce della « nostra bandiera ! ». « La folla degli entusiasti fu corsa da un fremito lungo: quelli che non erano nella via applaudivano e gridavano dalle finestre delle case. Ragazzi e donne si univano alla turba delirante. I pochi soldati turchi, che in quel momento si trovavano a circolare per le via di Vaty, credettero opportuno di ritirarsi in caserma. Senonchè il racconto che essi fecero degli avvenimenti persuase i colleglli accasermati ad una ulteriore misura di prudenza. Fu cosi che il comandante della guarnigione fece ritirare nell'interno delle montagne i suoi uomini atterriti dall'eco di una effimera rivoluzione, e scoppiò una breve battaglia civile fra gli isolani. La colonna di popolo si diresse le "destre-dèi palazzo del Principe V^K*^*9ZW « — Parli Vegleris ! Parli Vegleris ! — invocava la folla urgente alla porta del palazzo. Ma Vegleris, nìemore della triste sorte toccata al suo predecessore Kopassis, ucciso non sono neppure due anni allo svolto di una strada, a pochi passi dallo stesso palazzo, preferiva farsi informare da un suo segretario sulla piega che prendevano gli avvenimenti. 11 silenzio e l'assenza del principe irritarono il popolo. Fu un coro di urla selvaggie: «Fuori il turco! Fuori gli oppressori ! Vogliamo la nostra libertà ! ». « Il piccolo Governo samiota si era nei frattempo raccolto in una sala del palazzo del principe. Gli avvenimenti incalzavano, occorreva decidersi, e il piccolo Governo samiota scatenò il suo piccolo esercito di 100 uomini sulla folla dei dimostranti. Par- tirono i primi colpi di pistola; anche fuci partirono dalle finestre vicina: due gendarmi furono colpiti e caddero a terra jmorti „ j . jw.ii». ho ruvmiin inu>n»s<«.nti nart< riere dItalia, ha raccolto interessanti pari. ccùari intorno alla preparazione della spedi 7ione che 1 cretesi si proponevano di sbarcare Come fallì il tentativo della spedizione dei 500 cretesi Roma, 2, notte. Il corrispondente da Costantinopoli del t Cor- i Samos. L'idea Informatrice di questo progetto, se condo 11 corrispondente del « Corriere d'Ita v „ tU affrettare la soluzione della que «Sona cretese. . Gli isolani si erano mantenuti tranquilli durante gli ultimi mesi, sperando l ,m, ia nostra azione navale avrebbe apportato n neUa M„ 1:,zl0Iie i,,u,rna della Turchia un - momcmo Jn ruj 5arebl)e £(.lt0 fecJle promim Vedendo però <:he le loro speranze lardavano a realizzarsi, e temendo che la rtaffermazionr i - del diriUi del Sultano sulle Isole non fosse : . Dre,,0 i offerto alla Turchia per sottostart alle esigenze dell'Italia, i più I oc osi ebbero l'Idea di questa spedizione, n progetto primitivo era di sbarcare tre o quattromila uomini nel distretto di Gumulgina. Sembra però che il numero dei volontari 'non sia asceso a tanto, e, pur non rinunciando al loro piano, gli organizzatori lo modificarono: da tre settimane a questa parte si tenevano nell'isola dei concJMaboli segreti. Si riuscì a mettere Insieme 500 volontari circa, n numero fu giudicato sufficiente per tentare la sedizione a Samos, alla quale gli agitatori affermavano che l'Iialia non si sarebbe opposta, e che venne decisa per il 18 corrente. Coi volontari si cominciò a formare la colonna di spedizione. Sulla lista figuravano, in testa, due uomini, che avevano operato in Macedonia, a capo delle bande gre!che. Dirigevano il reclutamento un deputato eii un giudice. Il piano era di impadronlrsf del .piccolo piroscafo 2-Nlcolaos », della Compagnia Cretese di Akati. Su esso sarebbero stati ,imbMOatl ottocento fucUii M\ porto della C* 'di assalto al suo passaggio per la baja di j a a Georgopuli, nella notte del 26 agosto, per sbarcare ieri a Samos. Frattanto i cretesi si erano procurate intelligenze nell'isola di Samos, ed avevano saputo che la guarnigione turca era di novecento uomini, divisi in tre punti. I cretesi decisero di portare l'attacco sui tre punti, contando anche sull'appoggio dei samioti. « Appena occupata l'isola, essi ne avrebbero cacciato il Principe e proclamata l'annessione alla Grecia. J] segreto fu ben mantenuto fino a poche settimane fa, quando cominciarono ad arrivare alla Canea i volontari a gruppi. Il loro arrivo risvegliò l'attenzione dei consoli e del Governo cretese: della spedizione si cominciò a parlare apertamente: allora i- consoli delle Potenze cominciarono ad inquietarsi e fecero .-«.pere al Governo cretese che, qualora ì volontari avessero tentato di mettere in esecuzione il loro piano, e avessero voluto turbare il Ramadan dei soldati turchi dl Samos, li avrebbero impediti dl partire. I consoli proposero al Governo di aumentare le sue forze di Polizia, sbarcando reparti dl fanteria dì marina. Il Governo declinò la proposta, dlean- do di non approvare il movimento, e promise formalmente di opporsi a qualsiasi partenza ln massa. Per maggior prudenza, però, lo:stazionario inglese di Suda andò ad ancorarsi dinanzi alla Canea, D'altra parte, si conferma; che il Governo di Atene ha seriamente racco-1 mandato ai cretesi dl non fare sciocchezze, e che ad Atene si considera il tentativo senza Indulgenza >.

Persone citate: Suda