"... Tombuctu, Johannesburg, Cape Town... partenza!,,

"... Tombuctu, Johannesburg, Cape Town... partenza!,, "... Tombuctu, Johannesburg, Cape Town... partenza!,, (Noi tra corrispondente parti colar t ).' Parigi, »gosto. , 9S8-> come oggi, è senza dubbio troppo presto p«r dire eh© siamo sul punto di prenderò il dirotto pél Capo di Buona Speranza, fina Sahara, Soùdan, ecc.) ma ancora dispe-jrare, allo»sitato in cui ei trovano le cose, che Uin giorno o l'altro ci si abbia da arrivare, nò, : non si può più. Anzi!... Se il movimento'ohe va manifestandosi in Francia a favore-del progetto (il progetto che vedremo più sotto) dura, e colla fermezza e colla foga con cui è .stato iniziato,, le possibilità dj un viaggio in ferrovia traverso \1 ContiBente Nero, nel senso della sua lunghezza,' taom sono più ne tanto chimeriche e nemmeno tanto tanto lontane. . . Vediamo : la questione . della costruzione di .una grande linea africana — che prima si voleva solo transahariana, — è stata, esaminata, in Francia, e discussa in questo ultimo trentennio a parecchie riprese; ma le difficoltò materiali essendo sembrate troppo gravi e le spese troppo ingènti, non se ne fece mài nulla. Oli Btudi rimasero allo stato di stùdi, fe l'idea, nonostante i fervidi sforzi di parecchi viaggiatori e di parecchi economisti .'; (ricordiamo, fra toltiti, Paul Leroy Beaulieu) fu lasciata' cadere.- Ma ecco oggi, dopo un lungo periodo di apatia e di inerzia, il progetto viene rimesso sul tappeto' e su basi ben più vaste e.con concetti ben più arditi che per l'addìetro. Infatti, non si parla più, ora, di una ferrovia • arifi ah ariana soltanto, ohe colleghi l'Algeria .al Niger o al lago Tchad ; si vuole, ora, una ferrovia transafricana addirittura, una ferrovia che, grazie a raccordi colle linee in costruzione nel Congo Belga e con quelle inglesi' del Sud Africa,, permetta di andare, comodamente in vagone, da Algeri o da Orano, fino alla Città del Capo, -— Cape Town. Gli inglesi col loro famoso progetto della grande linea dal Capo al Cairo, progetto per- molta parte già attuato, hanno, come è noto, prevenuto'i francesi, ma i francesi, nella febbre del loro novissimo entusiasmo,^ non si danno affatto per battuti, e ancorché messi tardi in cammino hanno tutt'altro ohe. persa la fiducia di arrivare i primi. Chi mai tenterebbe di persuadere un francese cher qualcun altro lo può superare? - € E' vero », si dice qui, « ohe la linea costrutte. daM'Inghilferra è assai, assai innanzi, poiché dal, Capo alla frontiera del CoHgo Belga oi sonò già più di 3500 chilometri compiuti, e poiché la ferrovia d air l'Egitto al Soudan Egiziano già permette di -andare dal Cairo ad Assonane dall'Ouadi Alf a .a Kàrtum ; ma è verissimo anche che nel. centrò dell'Africa, la costruzione di questa linea incontra gravissime difficoltà, e saranno ancora resi necessari parecchi anni di' fatiche, di tentativi, di lavori... ». Alla peggio, poi, dovesse anche essere, per questo lato, delusa l'ambizione francese, non (mancheranno le consolazioni, e già fin d'ora le si vogliono trovare giaochè nessuno dubita, dei fautori del progetto, e si trattiene dal proclamare alto e forte, che qualunque cosa possa succedere, la linea AlgeriCape Town avrà sempre un grandissimo vantaggio, per rapidità e comodità, sulla rivale del, Cairo, la quale non potrà certamente resistere alla concorrenza,... e così via, con argomentazioni del genere. Ma, pur tenute nel conto che si.meritano le esagerazioni, non sta meno il fatto ohe, nella sua essenza, il disegno, dovuto all'ingegnere Berthelot, figlio del famosissimo chimico, è veramente nobile e grandioso. Qualche dato tecnico (all'Esposizione Coloniale, al Palaia Rovai, se ne possono raccogliere quanti se ne vogliono) lo proverà facilmente. Dall'Algeria al Capo la linea misurerà più di 10,000 chilometri! La transiberiana, da Mosca a Wladivostock, non ne conta che 8600. Colla transafricana avremo dunque là massima linea ferroviaria del mondo, e forse la insuperabile. Nè si tratterà unicamente di una grandiosa opera tecnica; si calcola che essa costituirà pure un ottimo affare. Non soltanto l'Europa sarà coUer gata coll'Africa tropicale, ricca di. cauciù e di rame, ma coi paesi dell'oro e dei diamanti, col Transvaal. I più rapidi piroscafi impiegano diciassette giorni da Southamjpton al Capo, ed altri due giorni sono indiispensabili pel viaggio fino .a Johannesbourg. Grazie alila transafrioana si potrà andare da Londra a Johannesbourg (via Calale e Marsiglia) in nove giórni.' Da Anversa a , Sbanleyville, centro del Congo Belga, si contano oggi trentacinque o quaranta giorni di viaggio. Basteranno cinque giorni, e la spesa, naturalmente, sarà assai minore. Dalla Francia allo Tchad o a Tombucbu, • si richiedono quasi tre mesi, colle lente carovane di oggi. Berthelot si fa forte di oondurvied in mólto meno di una settimana! Avremo, per così dire, i tropici aulYuscio di casa! E la linea,' — anche di questo Berthelot è Biouro — non tarderà ad essere largamente rimuneratrice. Per coprire le spese à'esercizio non occorreranno che da 3000 a 4000 franchi di incasso annuo per chilometro —• al più — ciò ohe appena rappresenta, un tiransito giornaliero da quaranta a cinquanta viaggiatori. E' una cifra miniata, ed in oux l'autore del progetto non comprende ohe gli eventuali viaggiatori di prima classe. E gli altri viaggiatori più modesti, ma anche più numerosi? Ho visto nel progetto che, in base alle tariffe di terza classe, il costo di un tragitto dal Sou dan. al Mediterraneo 6arà, al. massimo, ,di una ! cinquantina di lire. Ecco tariffe ragionevoli che non mancheranno di incorag giare la circolazione. C'è quasi da preve£0» il iallimento del cammello^. Altri olienti, ancora, della transafricana potrebbero essere gli americani del Brasile e dell'Argentina 'in viaggio per l'Europa o di ritorno. Avete sótt'occhio la carta del¬ l'Africa? Quando vi, immaginiate una linea complementare che, staccandosi dal grande tronco centrale, faccia capo a' Dakkar od a Konakri, sull'Atlantico, vedrete subito che1 cosa accadrà. Il servizio transoceanico potrà]essere fatto nel tratto della minor larghezza, j giorni invece che in quindici o venti, cóme oggi. Ci sarà la noia di due trasbordi, pel vaggiatore che viene .in Europa ' — .o ite parte •— trasbordo a Dakkar e trasbordo sul Medjterraneo, ma il ' viaggiatore avrà anche, sul totale del percorso, un vantag-; gio di almeno una settimana, « questo farà passar sopra a molte cose. Insomma, quando si pensa l'America del Sud a dieci giorni dall'Europa; il Transvaal la nove giorni da Londra.; il Congo a cinque giorni da Bruxelles, ed il conseguente movimento d'uomini e d'affari, di ; negozianti'e di funzionari che questo ravvi-, cina-mento non mancherà di provocare, il j dubbio che alla transafrioana possano man-' care i quaranta o cinquanta passeggeri quotidiani indispensabili alla sua vita non è un istante sostenibile. Poi, e il trasporto delle derrate? Ed i viaggiatori di piacere? Chi mai, una volta in vita sua, non vorrà vedere il deserto im-' menso, Tombucbu la misteriosa, la foresta equatoriale, le cascate di Victoria, le miniere d'oro, quando non gii occorrerà più di un biglietto circolare di un mese, andata e ritorno ? 'Avremo l'Africa... tascabile!... E ohe affari farà Cook ! Frattanto, questo che sembra un sogno', fantastico sta già, ricevendo un principio di ! attuazione e già il progetto non è più sulla carta sola. L'ingegene^ Berthelot non è, uomo da accarezzare eternamente chimere. Ha perseguito per lunghi anni un ideale, è vero, ma in vista della realtà. Egli, così, è riuscibo a costituire' recenbe- mente una società di studi, e queste società _ , , , . . .... ai è affrettate ad inviare in Africa una missione, la quale, condotte da due va-lentissimi capitano j'i- i* * ' a" -lh-n'*' i." • più diligenti inchieste e di stabilire pratica- mente i primi piani pel tronco iniziale della, grande linea. Ber adesso, però, la missione non esien11 ebe* H suo campo d'azione a traverso i te£''. " ' , , 7 Z j „,^r ritora- a oltre- lo Tchade al di la dell Ou- bànghi. I. .promotori del. prtgeltó/infatti, t,.«~»',w»mì.*o. „;V.»„o". A: hanno pensato che quando si giunga «.sta- bilire una linea ferroviaria dall'Algeria allo, TnhaA la. nari» niò' diffiala 'd«11 Wt» <mtSl icnaa, la parte più oim«ie aeu opera sarà• compiuta. jtribù (irrequiete e mal fide, renderà neces- <iaria lWanizzazione di un dato numero di- V^f, 6 a«o_nnm«jp m posti di difesa; ma nessuna di queste diffiT colbà sarà veramente seria ed insormonte-1 bile, quando la line* preventivamente co- sbrutte traverso il Sahara permetterà di teasport-are, .facilmente è rapidamente, sullo.' _ , r, . ' _ • t , ',. i Tchad (o verso Tombucbu, a seconda di un tracciato che sembra preferibile) uomini e '. .. r . | materiali. v . « ,/ | fi Certamente, gli ostacoli da eupeuare mjseguito saranno ancora molti; si qpvranno traversare importanti corsi d'acqua; si a- V _,4, ' ■ vranno, nelle regioni dello icnad, bassure che richiederanno la costruzione di appro- v| fiiesia- solo a vedere in quanto tempo l'in-'kieme di tutti questi .-colossali lavori potrà essere compiuto. T«BW(mL Twthrfak «nche r«r onesto li ingegnere Berthelot, anche per questo ato, è pieno di fiducia e ci fa calcoli-ras- sicuranti.'Non occorreranno, a quanto sem-■ ora, delle generazioni. - Sulla lunghezza di 10,000 chilometri, dal Mediterraneo al Capo di Buona Speranza, gli inglesi hanno già, per loro conte/ co, strutto un buon tratto.di 3000 chUometri; i belgi del Congo.stanno attendendo ad un .racciabo che ne mistirerà 500 ; e circa 600 chiloanetri di linea posseggono già i francesi n Algeria. Rimangono da costruire poco più di 6000 chilometri. I russi hanno fatto in nove1 anni i 6000 chilometri della trartfiberianai a traverso foreste e paludi; con 47,000 metri di ponti, in regioni dove t la buona stagione dura centoventi giorni, all'armo, dopo di ohe non ci sono che ghiacci e nevi. - Nelle steppe della - Manciuria gli ingegneri russi sono riusciti a collocare fino ad undici chilometri di binario al giorno. Nel Soudan egiziano e nella Nigeria gli' inglesi procedettero pure rapidissimamente'; La costruzione 3i una ferrovia! traversò i deserti, è questione sopraitutto di preparazione e di metodo. Secondo i tecnici compia tenti, nessun lavoro è più facile e più spie- ciò*, quando eia bene organizzato, Una volta, quando si conosceva assai poco il Sahara-, e mediocremente il Soudan, si diceva ohe là sabbia avrebbe arrestati'! tré ni, ohe l'acqua sarebbe mancata alle locomotive,- che i tuaregs avrebbero massacrato e saccheggiato gli impiegati ed i viaggiatori. Da qualche anno non si pensa più del Sahara così male. H Sahara è grande ma... in fondo, in fondo non è cattivo. Il deserto è oggi percorso in ogni senso e con relativa facilità, e quanto alle difficoltà della sabbia e dell'acqua si ciba' l'esempio della ferrovia. transcaspiana, costrutta nelle stesse ' condizioni e dove esse non • presentarono mai ostacoli invincibili. Dunque? L'ingegnere Berthelot è categorico. « Se si sa volere », egli afferma « quattro anni dopo, l'apertura, del primo cantiere, la transafricana avrà oltrepassato Tambuotu.. Quattro anni! Che cosa sono quattro anni? Già mi sembra di'sentir gridare: " Tòmbuctu, StanleyvilBe, Johannesbourg, Cape ' Town,.. ; .p arben za ! ernesto ragazzoni.