Guerra santa pericolo comune

Guerra santa pericolo comune Guerra santa pericolo comune dnsTlfDngtbszndc(Per telèfono alla Stampa). , Roma, 15, notte. Ho ricevuto da Tangerl una cartolina postale ed ,un giornale. Ecco il contenuto della cartolina: « Tangeri (Marocco), 9, 8, IME. ..« Tfe turchi e due arabi sono giunti in questa città da una settimana: i primi tre da Costantinopoli; i due secondi da Tunisi: Fra essi è un ufficiale turco, il,quale naturalmente veste in borghese. La loro venuta misteriosa dapprima, si' è chiarita, ora e già nane moschee si fa propaganda per boicottare tutti gli italiani residenti qui ed i loro commerci e per incitare I mussulmani alla guerra santa contro gli italiani. Sappiamo che l'incaricato di, altari italiano a Tangeri, signor cav. -De •Prétis, ha fatto proteste al M agli zen contro la distribuzione di foglietti iucTtoutt questa popolazione araba ad accor-1 „^«^^^^h^Sjf^ruMi turcoSrab cST^?«^^ÌtS^a questo impero. Si crede generalmente che il rGoverno francete non sia estraneo a tutto cciò, perchè cosi spera di avere un minor nu- dmero di uomini da combattere afl' Ma"**»: ' cSegue la firma che non pubblico per unicelementare riguardò, per evitare cioè al-agentile corrispondente, al quale mando t; dmiei cordieii ringraziamenti, noie più. che1,Xprobabili in un paese, africano sotto protei, tarato francese. . dIl giornale è la Dépéche Marocaine, che tnel numero 2320, Tangeri, Venerdì 9 ago- testò 1912, in un articolo dal titolo « Appelli dalla sollevazione », dice: m, « Noi abbiamo segnalato (e ci ritorneremo r^sii prossimamente) gli appelli alla solleva- ^zlono generalo dei marocchini e gli. eccito- ^menti alla rivolta diffusi dal giornale arabo «Et naca. Noi dovremo occuparci, particolar- cmente della parto rappresentata in questo tnfiare dal Consolato di Spagna a Fez. Sembra vche gli italiani in Tripolitania conoscano da sparte di alcuni alleati tedeschi una guerra uanaloga. Ecco infatti lo strano documento, "che alcuni giovani panislamisti, che hanno Lszlpctccrdì aiutare-la Turchia, nella guerra che ella ' asostiene, dondole le vostre persone ed i vostri beni in proporzione «Uè vostre risorse, al ; c•i*> di-aiutare i vostri fratelli combattenti, lspezugèel vostro paese: come vi preghiamo di fare ' ncircolare l'esemplare fra i nostri fratelli al mflne che esso venga letto nelle Moschee, o vpropagarlo con tutti. 1 mezzi che voi giudi- gcr.er.ete buoni. Ciò 6 stato spedito in tutte le ncontrade del mondo monsulmano. I vostri i «fratelli di religione che dimorano in Ger-1 fmania ». I lnqdelètto 11 loro domicilio a Tangeri, diffondono In questo momento contro gli italiani : « L'Italia ha dichiarato guerra alla Turchia, protettrice di due 'città sante; ed attacca il vilayet di Tripoli. Dato che i monsulmani formano una comunità unica, conformemente alla parola del Profeta, e che essi sono fratelli, essi debbono aiutarsi. Essi debbono dare in questo caso, le loro persone ed i loro averi, perchè cosi ha detto il (Proteta. « Per questo motivo, noi vi domandiamo In guerra santa in Tripolitania. Noi vi preghiamo di rompere tutte le relazioni commerciali n di affari con i sudditi Italiani stabiliti nel vostro paesel • Onesto invito noi l'abbiamo scritto col sangue dei nostri cuori. Noi. vi preghiamo di propagarlo fra 1 monsulmani nostri fratelli • L'invito porta la sègunate firma : Dr. IVfoharrem, Vhlandstraus,. 156, -Berlin W. « Noi crediamo sapere — dice il giornale — ohe la Legazione d'Italia a Tangeri ha protestato presso il -Maghzen e che questo si e limitato a rispondere che esso osservava la neutralità frala Turchia e l'Italia ». Riprodotti fedelmente la partolina del nostro egregio compatriota e l'articolo del giornale francése, io posso dispensarmi da ogni commento, perchè si tratta di cose chiarissime che di alcun commento non hanno bisogno. Mi sembra invece molto opportuno rlcordnre che per lunghi anni gli italiani furono i beniamini del Sultano del Marocco, il quale teneva nel suo gabinetto il ritratto del Re d'Italia e. nelle grandi solennità ordinava che accanto alla bandiera marocchina sventolasse la bandiera Italiana. Allora tutte le concessioni governative erano riservate agli italiani, fra le quali sopravvisse, fino all'ultimo momento, quella della fabbrica d'armi. Se alla Consulta ci fosse stato un indirizzo di politica estera, se la politica estera italiana fosse stata senza soluzione di continuità, l'Italia avrebbe potuto fare grande strada nel Marocco in pieno accordo col Sultano e con beneficio comune del Marocco e delle esportazioni italiane di ogni sorta. Invece della nostra azione al Marocco non è rimasto che il libro di Edmondo De Amicis. Un brutto giorno la nostra cattiva politica al Marocco, anzi il nostro totale abbandono della politica al Marocco, fu per così dire codificato. Alludo all'accordo concluso dal mar cliesc Visconti-Venosta per l'Italia e da Delcassé per la Francia, mediante il quale l'Italia si disinteressò del Marocco, ove, come ho detto, aveva grandi interessi, in favore della Francia e la Francia si disinteressò della Tripolitania, ove non aveva alcun interesse e nemmeno influenza politica, essendo la Tripolitania parte integrante dell'impero ottomano, in favore dell'Italia. Tutti sanno che l'Italia, nell'osservanza dei suoi impegni, mise tanto zelo da suscitar le diffidenze dei suoi alleati, e che la Francia mise altrettanto zelo nel violare quegli impegni. <. Ora dobbiamo aggiungere la predicazione della guerra santa contro gli italiani ed il boicottaggio degli italiani e dei prodotti italiani proprio nel Marocco. In verità nulla ci sorprende ; perciò non abbiamo alcuna voglia di protestare anche perchè sappiamo a priori che la nostra protesta avrebbe l'effetto che hanno avuto quelle contro il libero passaggio per la Tunisia del contrabbando di guerra. Ci piace però ammonire i 'francesi, divenuti padroni del Marocco con U nostro valido aiuto, che la predicazione della guerra santa al Marocco contro gli italiani riesce molto più dannosa ai francesi dominatoli mal tollerati che agli italiani completamente estranei ai guai del Marocco. Per i mussulmani è superfluo ed anche difficile fare distinzioni fra italiani e francesi. Sono entrambi infedeli. - Questo basta per trattarli alla stessa stregua. La Francia e l'Inghilterra, favorendo l'agitasione mussulmana contro l'Italia, attentano alla base della loro dominazione nei paesi .mussulmani. „0. clsgftusqteabidcodpvp

Persone citate: Berlin, Edmondo De Amicis, Profeta, Visconti