La principessa Elisabetta agli estremi

La principessa Elisabetta agli estremi La principessa Elisabetta agli estremi gSlresa, 13, sera. . rLe condizioni della Principessa Elisabettta sono sempre allarmanti. Il consulta di| ^questa notte, pure avendo escluso il peri- colo immediato, non rassicura affatto. An-i che nei famigliari le speranze, che si ave-1 gvano in principio, incominciano a manca-, re. L'attacco di ieri ha paralizzato compie-1 rtemente la parte destra del corpo, pure | lasciando inalterate le facoltà mentali. L'in- ferma alza appena la mano sinistra, quan-i cdo vuole qualche cosa, e muove gli occhilsta.nchl e affossati nelle orbito profonde. j mt,i*« „„„„ „i ■,„.„„ „00.uatn 1t ' zTutti come al solito, hanno vegliato la notte intera. I figli, Margherita e Tomnia- fso. non si sono staccati un istante dal let-1 to. I professori Pescarolo e Dalla ariani*hnnTinrino<.ntn -, Palerò ma fn un rinoso! hanno riposato a Palazzo, ma fu un riposo passeggero, perchè i due bravi medici non bvogliono lasciare la malata senza uno di essi. Il mattino, grigio e tetro, trovò così j tutti desti, più tristi e sconsolati. I Data l'estrema debolezza di Sua Altezza,! si tentò ripetutamente, oltre alle consuete iniezioni, di farle deglutire qualche cuc- chiaio di thè e di sciampagna, con buon e- sito. Le continue inalazioni di ossigeno han- no accelerato i moti respiratori, per cui,, alle 10 di stamane, le condizioni, sebbene gravi, non sono disperate. I Il prof, dottor Pescarolo è partito ora con l'automobile «Aquila», ma tornerà in giornata. | . Il Bollettino lasciato da lui e da Dalla Chiara; dice: «Polso tra 90 e 100. Respiro nettamente periodico. Deglutizione migliorata. Emìple- già destra completa. Manifesti segni di debolezza cardiaca, aggravano le condizioni di S. A. ». Slresa, 13, notte. U'itit Un'intervista 38* potuto avvicinare un personaggio della €SSa di S. A. e nel brevissimo colloquio attingere notizie più esatte sulla malattia che affligge la duchessa Maria Elisabetta. — Mi dica: vi è proprio un vero ed irnme--,dialo pericolo? - ho chiesto al mio cortese ! Uinformatoro. — Il pericolo c'ò sempre. Dopo l'ultima grave malattia che due anni or sono tenne per tanti giorni la Principessa sospesa tra là vita e la morte, la sua salute non fu più quella di prima. Il prof. Dalla Chiara, che é il medico curante di S. A. e che la seguì sempre ovunque, sottopose la sua illustre inferma ad una cura meticolosa, vigilando egli stesso perchè le sue prescrizioni venissero ottempe-1 LDr'.npaflrcsrate scrupolosamente. Ciò senza dubbio valselaa mitigare i fieri un relativo beness aie. l.io senza cumulo vaisei"attacchi del male e a darle jdsere. Quest'anno S. A. era j dtornata a Stresa tranquilla e fiduciosa di po-1 Ptervi rimanere a lungo. Il suo male, non lo aricordava più. Rifuggiva dal pensarvi, perchè nel suo spirito forte e nella sua tenace volontà di vivere trovava la tona, d'aco;uetare le piccole crisi cardiache che l'assalivano di frequente.' — E' dunque nel cuore la causa della presento infermità? -.— Le cause sono tante. Ella non deve dimenticare la tarda età della, Principessa. Non vi è più un organo che funzioni regolarmente: il cuore, i reni, i visceri; ed ora forse anche il cervello. — Perciò S. A. non comprende quanto accade attorno a lei... non sa la gravità del suo male? — Sua Altezza, io credo, comprende più d: quello che non si pensi: quell'agitarsi degli occhi che alle volle pare supplichino o Interroghino; quel muovere della mano lungo le lenzuola come se volesse stringere qualche cosa, ci spiegano che la Duchessa, in parte, vede o sente il pericolo che la minaccia. E ■lo vede negli ocelli di tutti; negU occhi di S. M. la regina Margherita» che non può nascondere le lacrime e in quelli del figlio Tommaso, stanco dalla lunga veglia, ma sempre vigile e attento. Lo sente in tutta se stessa: nel suo gracile corpo, che, dopo lo- continue punture, è tutto una piaga, nei mota violenti del cuore, nel respiro affannoso e nella emiplegia che le ha colpito il braccio e la gamba destra. — Cosicché non vi ò più alcuna speranza? — La speranza è sempre l'ultima a morire ~- disse il mio cortese informatore congedandosi : — la Principessa altre volte ha lottato con tanta energia da far stupire tutti! Dio volesse che così fosse anello questa volta! L'ora meridiana iciifvbcnvl«Dopo la partenza di Pescarolo e il consulto tenuto con 11 prof. Dalla Chiara, la regina Margherita e il duca Tommaso hanno lasciato la camera dell'inferma e sono scesi per la colazione, con 11 gentiluomo d'onore corit< Gazzelli balla, rimasti suore Domenicane che si danno il turno ad j Intervalli. L'inferma ora è supina e paro ae-icenni a riposare. Gli occhi sono chiusi, le i labbra non tremano più, la testa è reclinata ! a sinistra dalla parie del lago, 'Fuori piove a dirotto. La nebbia ha coperto le montagne e le rive ai lati; il cielo è cupo, Oli e le dame d'onore contesse Mala-!Gazzelli e Galli. Accanto al letto sono | ti il dottor Dalla Chiara e una delle due j .„.,.",. ,,ini 'a rotto la violenza come l'acqua che si innalza del vento di tramontana. Una luce fioca entra dalle vetrate e si ri-j\-erbera negli specchi dorati e sulle pareti di'damasco chiaro. Il dottore e seduto ai piedi del letto; la suora è ritta in un angolo e pre- ga. Poco dopo un uscio si apre dolcemente a Margherita di Savoia entra adagio adagio, sol- levando la pesante cortina di velluto; in punta di piedi attraversa la^stanza e « dispone al- l'opposta parte del letto. Il Duca lommaso la segue quasi subito, ma vedendo la madre as- sonite ritorna qi suoi aDnartamenti SS n"nSgiÙngrorreimervalli che 11 sordo rumore delle vetture e il fischio lungo ed acuto dr-i oiroscafì che si accostano al por-,to. Nuli .Uro. Stresa è oggi quasi deserta. Momenti di trepidazione -L'ora meridiana passa così, fra la tristezza del!cielo e delle cose. j.ieri, specialmente, quando le condizioni di S. A. plorarono notevolmente, si e parlato di un eventuale arrivo del He. La notizia mi stata oggi confermata. Dopo le diciasette fu infatti telegrafato a Vittorio Emanuele Ul e B. M. pare avesse dato orami per la partenza; ordini che vennero tolti più tardi, dopo il sue Molto più probabile sembra invece l'arrivo'del Principe dl Udine, il quale si trova a Ta-cessivo leggero miglioramento e la lenta nstHluzione della crisi, , , ranto in attesa di miDarearsi. Il primogenito te. ™» « Genova. Ferdinando, ha una vera ^^^^SSÌ Z c0nffjunti rinVio frequente cIi noUzie. „ professor pesCarolo si intratterrà tutto il giol.no a castellazzo e a Milano, presso due suoi dienti, nure gravemente ammalati. Egli ritornerà questa seri per un nuovo consulto col professore Dalla Chiara, con gli occhi la figlia, che accorre subito pres lo il guanciale. Le viene somministrato un po' m champagne misto ad acqua minerale e mezz0 cucchiaino di caffè. Essa sorbisce lentamen-, u deglutirlo con qualche faclllta guJbjt0 g , s da m Q.af,ann01 *']. ^«riao,» divine, issai attiene Per or-: V « * , ^ assai omelie, per or d,ne del medlC0 un serv0 porta una a boni- betta » d'ossigeno. La stanza in breve ne è tutta piena e il leggero gas vivificatore la ri-i solleva quasi all'istante. !P»1 tardi un fioco ma prolungato lamento!mette in apprensione quanti le stanno attor-! no= l'inferma sbarra gli occhi, muove le dita JS^^^JS*.]Alte quattordici l'inferma si ridesta, _ cercando Il Duca Tommaso, le dame i gentiluomini QCCorrono trepidanti attorno al letto, ove Dalla chiara si prepara a fare una nuova iniezione. Nessuno fiata più. Tutti gli occhi si fissano li,! su quelle lenzuola bianche, ove una piccola: testa ne esce più bianca, méntre il medico coni- Pie te sua breve operazione, impassibile e sicuro. ' il! L'iniezione ha e i congiunti si scostano. p0C0 «osato. La malata non geme Dalla finestra entra un timido raggio di soie. 11 cielo e gli animi, dopo la tempesta, si rasserenano un

Persone citate: Dalla Chiara, Duca Tommaso, Galli, Gazzelli, Maria Elisabetta, Pescarolo

Luoghi citati: Milano, Stresa, Udine