Un colloquio colla moglie del comm. Cresta

Un colloquio colla moglie del comm. Cresta Un colloquio colla moglie del comm. Cresta (Per telegrafo alla Stampa). aAmburgo, 2, notte. (F.) La pubblicozione dei giomvaK italia.nl sull'affare Questa, ha suscitato ad Amburgo — dove 11 Creste visse lungo tempo avanti di a Pari* e di diventare preste ili quella Camera, di Commercio — vivo inte-|resse. speciRDImenrte nella Coloncia Haitiana. ; Dalle accuse che si sono fatte ai oomtm. »!sia sembra, ohe Amburgo ssa stato B centropar la trattazkme e l'imbarco delle armi de- stinge al turchi. Era mia intenzione di ree-JSrSrS^ commenti che >a pubblicazione della stampa Sta-llana ha suscitato qui, ma ho dovuto ri- Kintrabbando ari turchi si fanno materne con'le dltfese più calorose del Cresta le accuse■ più azzardato... Ho creduta bene d'interro-! *_"„ , ' . ,„ _„jc« j-j r™** r-hti gare sulla faccenda Ja moglie del Cresta, che insieme con le figlie Vive ad Amburgo ftn da quando il Cresta lasciò Amburgo per trasfe- rirsl a Parigi. La signora Onesta non sapeva nuBa delle accuse che s» sono «^Imarito. Dopo averlo sp.'egwto da che 31 trama, elila mi dàsse: • — Io so poco deM'andamen/to degli affari di p~ ^,,1 „i,.„ „ —..-t^t ^ ___0.:nrir, marito, che vive a -Parie.! e viene «ppe- m una volta ali anno a visiitairci. Dell affare ìn parola so ancora meno. Mìo marito mi scrisse or sono parecchi mesi dicendomi che! Sa mdla ics d'un signor Gentóui, che sa-, • stava trattando un grosso affare. Ril quale. avrebbe reso al Governo italiano xm\ segnalato servizio. .Per via indiretta ho sa-j puto che l'affare in parola si riferiva olila for- ' .. . _„ . „h. ,,„., xìnttura di armi ai turchi e che esso non è stato concluso perchè i turchi hanno saputo] eh, mio marito è italiano. rebbe venuto ad Amburgo, avwebbe dichiarato un falso carico, sarebbe stato arrestato e ri-la scinto? — So- che queslo signore, che ha relazioni di affari con mio marito, è venuto due volte ad Amburgo.™* non. so afte», perchè io nWnme- Pno lho veduto. j— Lei sa.prà, signora, che suo marito occu-jpa une elevata .carica pubblica a Panisi. Que- lio fott„ nono si-, invnratn rnma ffi.iiRtiflra- sto fatto Pare sta imocato come gwistinca ztme di addebita che si fanino a suo manto :'zfcne di addebiti che si fanino a suo manto |circa la vita sua private. — Non ca.pieco a che cosa si a:Cuda — Veda : il giornale che formulò per primo j te accuse di tentato contrabbando, disse chei sì avrebbe avuto pure il diritto di conoscere; per quali ragioni suo marito andò via da Am- ì burgo, deve gli affari sarebbero andati assaij male. Per conto mio non ho raccolto «nessun i fatto che sia meno che onorevoile per suojmarito: tuttavia non le nascondo che c'è chiassicura, che suo martto sia stato a suo terni--1pò espulso *» Clizia.... j- Questo è fateo. Mio marito s'occupava adiAmburgo d'esportazione. Poi s'UncomlmdLò ad;occupare di mi di armi e siccome con- wnh i*n oturnn. ftffn™. rni Rra^iiB iiwUe di1binò un ottimo affare col Brasi.ie. decise di,lasciare da parte gli afrori di esportazione e di dedicarsi-esclusivamenie al comwiercio del- te armi. Fu allora ch'egli decise dn trasferirsia Parigi, vendendo qui ai suoi coXflhoratori l'iifflMn npr lt'nsnantn7Ì«Mi in cemorp L'affer- Iufficio per 1 esportazione in «mere. L-aner ma z ione che mio dimwo sia stato espulso dal-la po'Czia è una calunnia ed è provato dalfatto ohe mio marito viene ad Amburgo ogni anno, ciò che non potrebbe fare se fosse sta-poiché nuftla esiste .al Consolato, lui. Quando io sono venuto Cresta era già a Parigi da parecchi pena i giornoJi hanno pubblicai sutt'ad debito che gli «f fa, sono venute al Consolato molto persone della Colonia: al-cune hanno protiestato contro l'accusa ed han-no pariate del Cresta come di persona disrtin-tissima: a*fcre, invece, ne hanno parlato assaino parlato del Cresta come di persona distin-mele. Ecco tutto. » Per conto mio vi posso aggiungere che nel priimi mesi della guerra fu inviato ffld. Amburgo un abile funzionario di pubblica sicurezza, i: quale si trattenne qui tre mesi ed era qui nel periodo di tempo in etato trattato il contrabbando d Cresta. Siccome il funzionario — il dei-egato Luzzati — era qui esclusivamente per vigilare sul contrabbando delle armi e siccome egli aveva organizzato un servizio largo ed accurato, così è lecito concludere eh? di tutta questa faccenda il Governo di Roma deve cono cui sarebbea parte deiscere j pia nrimuii pantico°.IU'i. A meno non sia stato giuocuto anche il Governo. che

Persone citate: Cresta, Cuda, Luzzati, Onesta