La "serrata" nel porto di Genova

La "serrata" nel porto di Genova La "serrata" nel porto di Genova Sua genesi e suo svolgimento (Per telefono alla Stampa), I precedenti Qar.ova, 29, natta. La questione dell'ordinamento del lavoroa e a , e i , e a i 4 o . nel porto di Genova è vecchia e ha dato luogo a lunghe e gravi controversie. Sostituito, nel 1002, il sistema consortilea quello del lavoro libero che prima vige-va, i commercianti del porto non mancaro-no mai di esprimere il loro malcontento edi rilevare i difetti che, .secondo essi, in-quinano le operazioni di carico e scariconel porto, con grave danno dello sviluppodi questo grande emporio nazionale. Il lavoro nel porto di Genova è diviso indue grandi categorie: quella dei carbonifossili e quella delle merci varie. La primacategoria oramai funziona automaticamen-te. Per la seconda, le difficoltà di orgftniz-zazibne furono sempre gravi. Gli operai so-ilo Spartiti in. cooperative, riconosciute dalConsorzio, e vengono da esso controllati eDacati II cestere del Concio delibera if^f^fKS^^USat „S L.^? ™ tilll7™J}$ì T^-a^^IaI»^IS^SSraySSI^^S^^É&wtó^ •lek?u»au ftVV1?"T^^^&W^^ÈÉ^S^la vigUanza dei ctì^meroianff immediata-mente interessati^ , L'« Unione Imprese, Sbarchi, Imbarchi eSh pnfP^,S? nSSE. f JT etSfflhSSW deI«p,°u<a£i-»S£rS era impensierita, in questi ^ti*mi tempi per un regolamento nuovo che ilConsorzio sta studiando "per il lavoro nellemerci varie e .da cui dubitava dovessero, ve-nire menomati alcuni suoi diritti, special-mente in mèrito alla proprietà ed all'usodelle chiatte, dalle quali i commerci geno-vesi ritraggono ancora oggi un rilevante lu-cro.^ Inoltre credeva di avere speciali moti-vi di lagnanze contro alcuni gruppi di opevrai-addetti alle merci varie. Perciò sett*z'alfrp ai', ritenne autorizzata ad aiTuolarelavoratóri liberi, i quali dovessero, a prez-zi speciali, compiere Ìq^operazioni a cui disolito vengono adibiti-gli operai, delle eoo-pera tivo regolarmente riconosciute dal Con-sorzio. A loro volta questi ultimi lavoratóri,ritenendo violati i loro diritti, proclamavano lo sciopero. Nel giorno di giovedì 25 corrente il Comitato esecutivo del Consorzio veniva riunito d'urgenza dal presidente di esso, comm. ing. Nino Ronco .e, dopo breve discussione, votava 11 seguente ordine del giorno : « Il Comitato, premessa la constatazione cheai voto dell'assemblea consórtile, concernenterordinamento di lavoro nelle merci varie, fuattribuita una portata molto diversa dalla' ve ra, sia rispetto alle particolari conseguenze del principio fondamentale, sia in ordine al temno. ed ai modi della sua. attuazione sia finalmente in rapporto ai vari interessi che sonò implicati nella questione, e che il Consorzio si propone di contemperare: « Ritenuto, in conseguenza, che l'azione degli impresari di imbarco e sbarco, mentre non ha giustificazione alcuna come opposizione ad un ordinamento che è ancor lungi dalla sua attuazione e da un'attuazione quale gli interessati presuppongono, costituisce invece grave ed inammissibile infrazione ai regolamentlegittimamente in vigore; Ritenuto che quegli operai delia categoria R, i quali si sono prestati a lavorare fuorturno sopra l'arbitrarla chiamata degli impresari, e che, invitati dagli agenti del Consorzio •i smettere tale lavoro, si sono rifiutati, hanno commesso un atto di ribellione al Consorziocosi grave da meritare il più grave provvedimento; ;«i Considerato che nemmeno può dal. Consorzio essere approvato lo sciopero degli operai, che, ria qualunque movente ispirato, costituisce un atto riprovevole; ••E' devoto che la-si'tuazicne reale delie cose non richieda ora alcuna modificazione nè degli ordinamenti in vigore, nò dei principi! dmassima posti a base degli studi per la graduale applicazione di nuovi ordinamenti, e che solo sia da provvedere affinchè tutte le trasgressioni siano represse, e perciò delibera« a) di applicare rigorosamente le sanzioni disciplinari e penali a corico del trasgressori alle norme dell'ordinamento pel lavoro delle merci vario; « b) di intimare agli scioperanti la immediata ripresa del lavoro, con diffida, nel casodi trasgressione, di applicare anche ad essi lsanzioni disciplinari dei regolamenti E, in conformità di questo deliberatovennero senz'altro elevate contravvezioncontro i commercianti che impiegavano turni non regolamentari. A loro volta l'« Unione Imprese, SbarchiImbarchi e Stivaggi » e quella « M. SSquadre Fisse » giustificavano la loro grave deliberazione col seguente comunicato« Le Unioni furono indotte alla deliberazione di ritornare alla libertà di scelta del personale dalla necessità di porre termine al comportamento degli operai inscritti alla categoria B, i quali, tenendo, in assoluto non.cale doveri imposti loro dall'ordinamento vigenteda oltre un anno non esitano dinanzi a sopraffazioni e prepotenze di ogni sorta. « Valga' ricordare che «li operai appartenenti a detta categoria ormai abitualmentpretendono L. 1 50 per ogni ora di lavoistraorainarlo, mentre l'ordinamento stabilisc1 lira; iniziano le operazioni circa un'ora dopl'ora fissata nell'ordinamento stesso e 'o abbandonano assai prima del termine di orariosi rifiutano di prestare l'opera loro colla dovuta diligenza e volenterosità, se non si compensano con 7, 8 ed anche 9 lire al giornoanziché con lire 6, come sarebbe disposto itariffa; e giungono fino al punto di impedirla partenza, dei vapori qoll'abbandono delloperazioni, quando non si paghi loro il lavordi a o 3 ore con la mercede di lire 15, su.per.ordi molto a quella che — sempre secondo l'ordnamento — competerebbe per un'intera notte« L'ordinamento adunque, nonostante le replicate proteste, venne continuamente violatdagli operai cat. R. fatti sicuri dall'illogico sstema del turno. « Le" imprese e gli operai fissi, stanchi decontinui soprusi, confortati dall'ippoggio decommercio genovese, ed ispirati più da concet'ti'di "generale che' di particolare interessevennero pertanto ad una determinazione chnon viola l'ordinamento consortile, perchè lde^°òplaf ^iSSSSSS^^&JSpiù. di fatto, non esisteva ». . Intanto che si cercava di appianare lcontroversia, U_comm. Ronco, appoggiatdalle autorità comunali, otteneva dai lavoratori fìssi la promessa che csbi non a".'i,.,^ fttti di violenza contro a1 ^^^^Stotpffl»^S^'e lavoratori liberi tempoi aneamente impia gati e che non avreDDoro aaeruo a nesi sun'altra inconsulta sospensione dal lavoro- Con questo patto il lavoro venne immediae fTnlpnte rinreso o àJLnrìr.hh il e-iornn di sabato 27. avend- „,!?e"°"^f J-J^S»*T Xnufo di vanir- Bh operai consorziati ritenuto ai venir ; provocati dal segretario delle squadre ii- se. certo Sebastiano De Barbieri, lo atto. l- "in 'isprrata'che ha~àv - Y? i„JÌ 1» «fi^ta mat m-^e luoB° da 1ueBm mal Iuto compiutamelmattina, La giornata Questa mattina, infatti gii impresari del porto hamino proclamato ila serrata che hanno mandato in effetto senza alcun incidente. Cosi ohe i lavoratori della categoria B furono ntanamdati. Nella mattinata si è lavorato soltanto allo scalo dei carboni, ne &"U altri punti del porto il lavoro fu corni ptetamente sospeso. La causa occasionale deUa serrata è stata l'aggressione del se «retano dell'Unione imprese,, avvenuta sa "a™5 scorso. Stamane, sin dalle ore 7, le calate e le - adiacenze erano vigilate da forti reparti d| forza, pubblica, pronta ad intervenire pw reprimere ogni eventuale disordine. Alla ata del Mandraccio, alle 7,30, il gestore à*\ Consorzio si accinse a fare la consueta chiamata per turno degli operai delfo due catone-rie A e B. Mentre -deUa seconda gli 1?c"tu erano presenti, della prima nessuno 31 e Presentato. Tutti ì cinquecento operai della categoria A, così detta delle « squadre Asse», dipendenti dall'Unione Imprese ecc., di cui sono i fiduciari, si erano astenuti da presentarsi al lavoro perchè gli impresari avevano proclamato la « serrata» dello sca ricó e Cai'ico delle merci varie a bordo delle ■: ^ Quindi) una delle voci pessimiste cor ^ ieri, veniva stamane > confermata dai/ «atti 'Mancando cosi la richiesta della mano dWa, il lavoro; eccetto che nel dampo.del ^aft^, e rimasto paralizzato in quasi tufc to :i Dorto , é * f ; L'arresto delle operazioni in porto ò stato tutto il giorno completo, ad eccezione dello ' scalo carbonifero dove il lavoro è proce» duto normalmente. Incidenti non si ebbero a deplorare in tutta la giornata. Perù, per sopperire ad ogni eventualità, era stato vdisposto .un-ingentisstìno servizio di forza -JWhblica. Circa mille uomini, fra guardie... di pubblica sicurezza e carabinièri, oranti* stati dislocati sulle calate del porto e nell$:;i adiacenze; Inoltre molta truppa, rinforzata di questi giorni per l'arrivo di duecento bersaglieri e di numerosi soldati del genio, era stata consegnata nella caserme della città. Stamattina dei colloqui sono avvenuti fra la Commissione dell'« Unione Imprese, Sbarchi. Imbarchi e Stivaggi » e il Prefetto ed il presidente del Consorzio Autonomo del portOi comm. Ronco. Nella seduta antimeridiana del Comitato esecutivo del Con-, sorzio il presidènte Ronco ha fatto una re- iazion<1' ir, merito alla odierna nxriHyiono --- - - - oaierna agitazione I fu proditoriamente aggredito e percosso Se bastiano Do Barbieri, un buon lavoratore L'assemblea ha ratificato la relazione, in inerito all'odierna agitazione, del suo presidente dando allo stesso nuovo mandato di fiducia, allo scopo che egli esperisca tutte le pratiche che crede opportune per risolvere la scabrosa questione nel minor tempo possibile. Anche una Commissione delle squadre fisse ha conferito lungamente col Prefetto. Nel pomeriggio altre trattative avvennero." ma a nulla di concreto approdarono, nonostante la buona volontà della Commissione degli impresari e delle squadre fisse. Una proposta, che si dice assolutamente inaccettabile, è stata la causa della rottura delle trattative. Il commercio — si., dice — non poteva ammettere tale proposta. Gli impresari vogliono ad ogni costo ■ un urto violento fra le squadre fisse e la ■ categoria B. D'altra parte si afferma che il. Consorzio Autonomo promette e chiède tempo di vedere e di esaminare e di riflettere come se la questione odierna non fos^ se da lui conosciuta dà lungo tempo. Domani, si assicura, saranno riprese le operazioni di carico e scarico con personale A (squadra fissa) e liberi lavoratori della categoria B. i)ue comunicati L'« Unione Imprese, Sbarchi, Imbarchi e Stivaggi » e l'« Unione di Mutuo Soccorso delle squadre fìsse » inviano un comunicato ai giornali, nel quale stigmatizzano la deplorevole predicazione dell'odio di classe e delle violenze (fatte persino in Consiglio Comunale) alle quali si deve se :tento che, in nome dei supremi interessi ' e ed ottimo padre di famiglia, solo reo di non essersi mài voluto asservire alla Camera del Lavoro e di essere attualmente il Segretario delle squadre fisse; se un operaio della categoria B ha commesso un mancato omicidio contro un operaio fisso, Se si sono tentati tutti i mezzi di intimidazione e di violenza al fine1 di ostacolare l'esercizio del diritto della libertà di lavoro. Il comunicato prosegue: « Di fronte a tali condizioni di cose, se noi avessimo voluto seguire il. triste .esempio offerto dai.:nemici del nostro porto, avremmo dovuto consigliare una legittima difesa; preferinjmo proclamare la serrata che significa ' protesta per la delittuosa aggressione di cui fu vittima il Segretario delle squadre fisse; sdegno per i metodi di intimidazione, prepotenza e sopraffazione con i quali si tentò ostacolare il raggiungimento dell'in* del porto, ci siamo proposti di conseguire. Proclamando la serrata eravamo sicuri di avere consenziente tutto il commercio genovese. Siamo oggi Aeri di averne riscosso il plauso, tanto esso ha compreso che la difesa della comune giustissima causa merita questo e più gravi sacrifici ». Sulle calate del porto regna oggi il silenzio ed il silenzio è fecondo di meditazione. 11 cardinale Fischer gravemente infermo Colonia, 2). sera. La KolnlscTie Volschzeìtung ha da NomC nahr: ■ La salute del cardinale Fischer è peg ; giorata. Egli ha ricevuto ì Sacramenti. In se- . e rfuito Bd un tumore carbonchioso, linfermo è o ; stat0 sottoposto ad un'operazione. La febbre è : lederà, però lo stato del malato provoca gra vl tlmorl •• a, £a notìzia ìli VatlCailO o - noma' '3- none; - . (AJ. La notizia della gravissima malattia i del Cardinale Arcivescovo di Colonia è giunta °BBi a Roma e preoccupa l'alto clero italiano e stranler0> n cardinale Fischer che vive nel - dicasteri e nelle congregazioni vaticane, a cui . ja capo una delle tendenze più battagliere del' - cattolicismo tedesco, è una figura notevolils simft deI collegio cardinalizio. Egli, già amo malato di diabete, fu tempo fa aggravatisslmo. P°« si rimise quasi completamente: ma -in mjestl ultimi, giorni dovette: subire l'operazione - fl6lla cataratta. Riuscita bene, egli volle intra- prendere un giro nella sua Diocesi per la celebrazione della Cresima. E' caduto óra nuovamente ammalato di diabete: il suo stato - desta molte preoccupazioni perchè in Vaticano sono giunti. telegrammi che danno 11 i suo stato disperato. Gli sono stati sommtoi- - tedesco è il Cardinale Kopp, anche egli ara malato.

Persone citate: Barbieri, Fischer, Mandraccio, Nino Ronco, Ronco, Sebastiano De Barbieri

Luoghi citati: Genova, Perù, Roma