Notevoli dichiarazioni di Kiamil pascià sulla possibilità di concluder la pace

Notevoli dichiarazioni di Kiamil pascià sulla possibilità di concluder la pace Notevoli dichiarazioni di Kiamil pascià sulla possibilità di concluder la pace Li'arrivo a l^ossovo della missione governativa ri Il temporeggia mento delle due fazioni in lotta a Costantinopoli « Li'indugio del Governo a seiogliere la Camera. (Servizio special© della STAMPA) samgnLdte—vsLvCzrppmBerlino, 27, notte. Il corrispondente della Lokal Anzeiger a Costantinopoli, pochi giorni prima dell'attuale crisi ministeriale, ha avuto una intervista con Kiamil-pascià. Nel colloquio fu appena sfiorata la questione albanese, che però fu prospettata dal vecchio uomo di Stato turco in modo piuttosto favorevole agli albanesi. Ma nella parte più interessante del colloquio si parlò della possibilità di conclusione di pace, e data l'attuale e più ancora possibile futura posizione di Kiamilpascià, i'i trasmetto testualmente le sue dichiarazioni : « Non si può ancora dire — cominciò Riamil pascià — quando avverrà una conclusione di pace. Certo è vivo il desiderio di terminare il conflitto. L'Italia vuole che la Turchia la preghi di fare la pace. La Turchia vuole la stessa cosa, ma hi questo modo la guerra non può continuare in etemo. Per la natura stessa della guerra non vi furono finora delle sconfitte decisive, poiché gli uni confidano nello loro flotta, gli altri attendono invano un assalto sul loro stesso paese. « Gli italiani vogliono avere un possedimento coloniale. 1 francesi hanno a questo scopo combattuto per venti anni in Algeria ed in Tunisia, su un suolo contrastato. Gli italiani non hanno fatto tutto ciò: essi hanno veduto l'insuccesso di quella strada e perciò hanno battuto il cammino più comodo e meno pericoloso. Alla fine, però, si deve trovare una base, che almeno un po' accontenti tutte e due le parti. Ma questa base, per una conclusione di pace, non si può trovare ohe nel paese che fu causa della guerra. « Il progetto di una conferenza per la conclusione delle divergenze fra i due combattenti non lo ritengo adatto. In una conferenza vengono a galla delle questioni che non, hanno nulla a che fare con il conflitto C che possono complicare la situazione. Se si trova una base per un avvicinamento, sono da preferirsi le trattative fra i due Stati in questione, senza intervento di altri. «Ritengo escluso che le isole dell'arcipelago, possedute dall'Italia, non saranno restituite alla Turchia. L'occupazione delle isole fu un mezzo guerresco dell'Italia. Perchè si deve dare una autonomia alle isole non si capisce. I cristiani — terminò Kiamil pascià — hanno goduto sotto il dominio turco piena libertà e non hanno motivo alcuno di essere malcontenti ». L'opera degli ufficiali fedeli al Comitato La situazione a Costantinopoli, secondo telegrammi privati al Lokal Anzeiger, si presenta sempre grave e pericolosa. I telegrammi dicono che il partito del Comitato ha deciso di resistere fino all'ultimo. L'esercito è diviso in due cinipi ostili. La Lega militare con la formazione del Gabinetto di Mahinud M'uktar-pàscià non vede in nessun modo compiuti la sua missione, ma insiste sempre per lo scioglimento della Camera e per il Gran Viziralo di Kiamilpascià. A ciò si aggiunge che potenti forze sono in opera per indurre to di situazione. Da Adria ti alla capitale trecento Comitato: essi si sono riuniti coi loro col- leghi per stabilire il modo migliore di re-|eOpmmuGlsvrsrscbatefcsbgpap"nri »T'm\7in'™V» ! nonol" o , o,.« lnopoti sono giun- lufficiali fedeli ot stituire il potere ai Giovani turchi. Essi sono decisi a lutto: dichiarano di ricevere continuamente dallu Rumelia e dall'Anatolia telegrammi di circoli fedeli al Comitato. Fucilato perchè non favorevole ai giovani turchi! D'altra parte, sembra che nel corpo degli ufficiali di Salonicco predomini l'intolleranza. In. una riunione colà tenuta gli ufficiali avevano compilato un telegramma da inviare a Costantinopoli. Un ufficiale, che non era nel punto essenziale d'accordo coi colleglli si è opposto in termini pacifici a una tale d"liberazione. Allora gli ufficiali si riunirono in tribunale marziale e condannarono a morte immediatamente l'ufficiale di parere contrario: poi, senz'altro, lo fucilarono. Gli ufficiali raccontano questo episodio con orgoglio. Essi dichiarano che non rifletterebbero un solo momento per abbattere tutti gli ostacoli die potrebbero impedire lo svolgersi della loro opera, Essi avrebbero incendiato anche l'ufficio telegrafico di Salonicco. Gli albanesi dichiarano che essi danno al Gabinetto Mahmud Mutilar pascià venti giorni di tempo e preparerebbero la marcia innanzi Ida Pristina ad Uskub nel caso che nel termine prefisso non sia concessa l'amnistia dal Gran Visir e che non sia sciolta la Camera. 'Anche i più pacifici uomini politici di Costantinopoli temono un processo di dissoluzione nell'esercito ea appare sempre più la possibilità di sanguinosi rivolgimenti. Infatti presso Kossovo tredici battaglioni di fanteria e truppe di altre armi si riunirono ai ribelli con intenzione di uccidere il vali w; irvwirtiwi rome savete aia. Pristina, rr. ai KOSSOL-o. voint òapt-ic c/iu, i imiiiiu, u skub, Mitrovitza, Prizrend si trovano nelle\„„,„• j..- rinev, Essi dichiarano che la $Zn£*m* governativa inviata in Ma- ino corrisponde aijorodesideyi Ad ejs-\ sa deve unirsi lo stesso Gran. Visir. La Commissione è già arrivata ad Uskub. il contegno della Lega militare dimostra che essa non pensa affatto ad usare della forza. La Lega dimostrerà anche che il Presidente della Camera, il quale ha così enfaticamente bollato gli autori della lettera minatoria — che secondo alcuni non è che una manovra giovane turca — si trova con. essi in stretta amicizia. " Gli Albanesi non sono maturi alla Costituzione „ Infine il corrispondente da Salonicco del Lokal Anzeiger ha avuto un colloquio col',zvali della città, il quale, benché membro deli vComitato, ha prospettalo la situazione sen-idza imitili infingimenti. Cominciò col dichia-\srare che si è 'data la Costituzione ad un. mpaese che non è affatto maturo per un. tale nprogresso c si è voluto trattare nello stessoj tmodo gli albanesi che sotto Abdul Hamid] e , e i e e o o i e a e - stia generale; ~-o scioglimento della Came-|va. Se la risposta sarà negativa sarajn-u- Isocerano perfino esenti dal servizio militare. Onesti furono equiparati con tutte, le altre popolazioni turche, provocando naturalmente del malcontento. I Giovani Turchi munsero al potere senza l'esperienza di uomini di Stalo. Il modo di trattare dei Giovani Turchi corrisponde così pure alla loro politica che spinse gli albanesi a pensare ad una separazione dalla Turchia. V. vali di Salonicco dice, che si potrà concedere agli albanesi la scrittura, la lingua, e le scuole proprie, ma che essi 'devono rimanere sudditi dell'impero ottomano. Egli ha soggiunto che si troverà la via di mezzo in cui si accorderanno le aspirazioni degli albanesi e gli interessi dello Stato. I turchi a Mitilene armano anche gli adolescenti (Mostro telegramma particolare) ATENE, 25. Le notizie quotidiane, anche frammentarie, apprese qui da chi giunge dalle isole e dai paesi turchi, sono una vivente conferma della convulsione interna ottomana, che prosegue fatalmente verso il parossismo, sebbene la erisi si svolga con lentezza. Oggi si ha notizia che i ribelli marcerebbero minacciosi da Uskub su Slpjnastir. Jl Governo prende paurose precauzioni a Mitilene ove si impone il reclutamento dei sudditi dai ventitré ai trenta anni; ma' i greci, in gran pai'te, si sottraggono alla partenza dall'isola. Da persone qui giunte da Mitilene si apprende, cmi comico stupore, che si armarono perline» adolescenti quindicenni, esercitandoli ora alle manovre! cossu. iì Sii fi tali Ì0 [liti i ssrvlzi postali diretti da Issa Bolietinaz (Servizio snidale della «tamia!. francoforte, 27, notte Nell'attuale momento di attesa, provocatoìdall'imminente arrivo in Albania della i Commissione inviata dal Governo, la <<C,az-\zetta di Francoforte» riceve da 11 Albania queste notizie : « Hassan bey da. Pristina ha annunziato al comandante che tiene nelle sue mani il passo di Kacciauik di sospendere ogni avanzata, (questa informazione contrasta con scsscCnpp,..v£ÌmVX^ che l'importante passo di Kacciauik è cà-\duio nelle mani dei ribelli); se l'avanzata .^v>i,n ci-.it.-. i.., I i non venisse sospesa si inizierebbe subito k« '. ! battaglia. Hassan bey, d'accordo con i capi l'!^'™?1' K»*!»"1},0 c',fi P9T«* wm 9'\»;j- l^onì principali alla Commissione■ uivmta t dai Governo: lo concessione di una daini-[tile ogni trattativa ulteriore e si Inizieran no immediatamente le ostilità. Ormai quasi tutti gli impiegati dell'Albania del nord ad eccezione di Ipek hanno abbandonato i|loro ""tesa Bolietinaz controlla già iliservizio postale fra Mitrovitza e NoyJ-Bà- zar. Egli, che conta moltiarmati. fedeh|alla sua causa, specialmente bosniaci, Sangiaccato di Novi Bazar, ha annunziato che ira poco, con sei mila uomini entrerà in Pristina. La situazione a Pristina ed a Giakova è molto grave. Ogni giorno giungono sempre nuovi armati. Tutto il nord di Kossovo è in preda a rivolta. La Commissione del Governo clic è giunta oggi a Kossovo, giungerà domani a Pristina. Dn pio rito nell'accampamento in memoria del colonnello Rossi (Per telegrafo ila uno dei nostri inviati speciali). BEHGASI. ore 1*,*'. Continua una calma assoluta per quanto riguarda le operazioni guerresche. Slamane a Sidi-Dand, accampamento del 79.o fanteria, è stata celebrata una Messa In suffragio del colonnello Rossi, Erano presenti, oltre a numerosi ufficiali, 1 generali Briccola, Bollini e Moccagatta. Ufficiava il cappellano militare. Il colonnello Carlo Uossi aveva preso parte adiversi combattimenti, distinguendosi special-mente, in quello del 12marzo all'oasi delle duepalme. Ultimamente, convalescente da una ab-bastanza grave indisposizione, era stato rlm-patriota. Sembrava auarUo, QMnAQ.W*^*i e . i i n a di iin teo iho ie l . ooditta del male a Palermo lo tolse all'affetto del suo reggimento valoroso. SAVORGNAN Di BRAZZA'