La critica della stampa estera alle dichiarazioni di Said pascià

La critica della stampa estera alle dichiarazioni di Said pascià La critica della stampa estera alle dichiarazioni di Said pascià smpa " Il pensiero della pace ha fatto progressi in Torchia .,. .... . Vienna, 16. notto. i imi i giornali dedicano oggi i loro commenti alle dichiarazioni fatte dui ministro degli esteri c dal Gran Visir turchi, nel posso riguiirdtì.nte la pace. L'ufficiosa «Neue Wiener Tageblatt», in una nota ispirata, dice tra l'altro che le dichiarazioni del Gran Visir e del ministro degli esteri dimostrano che il pensiero.del a pace ha fatto progressi in Turchia. Certa.mente, i due ministri, dal momento in cui non .sono cominciate le trattative ui'fi diali per la pace, non possono dichiararsi pronti a grandi concessioni. Ad ogni modo, sta sempre il fatto che il linguaggio dei due uomini turchi responsabili ù sfato pacifico e libero da ogni superflua esaltazione guerresca. Se veramente il punto riguardante la sovranità sulla Trlpolitania, manifestato dal Gran Visir, fosse categorico, non si potrebbe comprendere .perchè poi Said pacCjà abbia.parlato tanto a lungo e con lant0 notevoli parole della necessità di coneludere una buona volta la pace. La stessa nota si ritrova nella « Neue Freie Presse », che nel suo articolo di fondo dice, come 'pure il « Neue Wiener Taj,'c-bi:itt », che vi è un mutamento di opinione in se:.so pacifico in Turchia. 1 rapporti dei belligeranti colle Potenze neutrali Parigi, 16, notte. Il Temps commenta nel suo articolo di fondo i discorsi pronunziati da Said-pascià e da Assim-bey alla Camera ottomana. «Said-pascià — scrive il Tcmps — ha dichiarate che il Sultano, il Governo e la Ca mera sono d'accordo per continuare la guerra e mantenere intera la sovranità ottomana a Tripoli. La Turchia — ha ag- 8mnto ~ accetterà la pace, ma soltanto una pace onorevole. La prima proposta commenta il Temps — precisa il senso del la seconda. Non si concepisce a Costantino poli come onorevole una pace che non man tenga la sovranità ottomana a Tripoli: ora a Roma non si considera accettabile una pace che non riconosca intera la sovranità italiana. Data la diversità dei punti di vista, la continuazione della guerra è da prevedersi. Una pace a queste condizioni è impossibile. Del resto, è questa l'ipotesi che il Gran Vizir e il ministro hanno considerato: continuando la guerra, gli italiani saranno necessariamente condotti ad allargare il teatro. Said pascià e Assim bey affermano che questa estensione non muterà i disegni del loro .paese, ma lo determinerà a rappresaglie. Se gli italiani attaccheranno Smirne, i turchi chiuderanno di nuovo i Dardanelli. Quanto all'occupazione delle isole dell'Egeo, Said pascià la ritiene per provvisoria. Assim bey crede che il nemico non possa vincere e ritiene che se l'unità nazionale si mantiene intatta, la Turchia, con la guerra avrà migliorato le sue condizioni anziché comprometterle. « L'insistenza con cui di Governo ha parlato delle buone relazioni del suo paese con le Potenze estere — continua il « Temps » — è una punta visibile contro l'Italia. I turchi credono che se gli italiani non hanno precipitato i loro colpi è pel fatto che sono stati trattenuti da considerazioni internazionali. E' dunque nell'interesse dei turchi di appoggiarsi sulle Potenze estere e prender vantaggio dal credito che essi si lusingano di avere all'estero. Se i turchi hanno beneficiato di alcuni vantaggi diplomatici da parte delle altre Nazioni è da notare che questi benefici furono inspirati piuttosto dalla cura dell'equilibrio medi: terraneo e balcanico, che dal desiderio di fare un favore al Governo turco. Per contro — aggiunge il giornale — Said Pascià e. Assim bey si sono spinti un po' lungi negando le difficoltà della Turchia. C'è una questione finanziaria per la Turchia che min- è stata ancora risolta, c'è la questione militare derivante dalla rivoluzione di Mo: nastir, c'è poi la questione, o piuttosto ci sono le questioni di razza in Albania ed altrove. Tutti rendono omaggio al patriottismo ottomano, ma come negare che la strada della Turchia sia seminata di mille ostacoli? » "11 pericolo è oggi in piena luce,, Il Journal des Debats dice: « La parte del discorso del. Gran Vizir relativa alla politica interna è poco svi- luppata e senza rilievo. Senza dubbio, baia pascià, che ha avuto la debolezza di .cede-re, quest'inverno, alle sollecitazioni ae»«Comitato Unione e Progresso», e di tarcredere a un simulacro di conciliazione na- zior.ale destinata a consolidare un partito la cui influenza era in ribasso, è oru ini- barazzato a parlare dei funesti risultati delln politica del Comitato. Sarebbe una grande iniquità e un gran pencolò - noi dicevamo su queste colonne ù 21 gennaio _ ^e la voce delle varie razze non mussul- mane dell'Impero fosse soffocata, se un partito si accapparasse la rivoluzione a suo profitto e se pretendesse di sostituire al dispotismo hamidiano il dispotismo di una casta. Questa iniquità è stata commessa e il pericolo è oggi in piena luce. Si è proclamato lo stato d'assedio, subordinata la libertà della stampa u condizioni che la ^endono fusoria, soppressa la sincerità V, voto Cosi compresse, le opposizioni, non trovando uno sfogo naturale nel Pariainorito, hanno esploso nel paese. Quantoajla parte diplomatica di Said pascià, il suo ottimismo non risponde esattamente alla situazione ma il Gran Vizir non poteva tenere un altro linguaggio per il conti- nuore dello stato di guerra con l'Italia ». Pessimismo tedesco Il silenzio di Said pascià sulla Germania (Servizio tpedale della Stampa). Berlino, 16, notte. La TaraiHrhe Rundschau, commentando le dicbiarazionii del Governo turco, scrive; « Troppi fatti gravi sono accaduti perchè si possa condividere la speranza del Governo turco. Non solo come amici della Turchia, ma per un spnso di sémplice giustizia, si dovrebbe augurare che io Stato che tu messo a. così dura prova riesca a superare la sua crisi interna. Ma non vediamo ancora come questa speranza si possa compiere». La Taeglische Bundschau conclude accennando alla stessa disunione che regna tra i membri dal Gabinetto, e aggiunge: « Non possiamo condividere l'ottimismo turco, non perchè vediamo che la Turchia si , getta nelle braccia dell'Inghilterra e della Fran- eia, e saluta pure con cordiali parole la stessa Austria, mentre l'impero tedesco è trascurato, ma perchè l'impero turco minaccia di crollare. Non alcuni aizzatori, ma i più atli circoli dell \s'rcito domandano le dimissioni di tutto il Gabinetto ». La pangermanista Post riconosce che la situazione è stata spiegata con colori troppo rosei, e dà una lezione di educazione agli uomini turchi, che molto hanno taciuto sulle relazioni con la Germania nell'esposizione della politica estera. , La conservatrice Gazzetta della Croce dichiara che sarebbe errore politico concludere dal voto di fiducia che la posizione delGabinetto sia rinforzata. Nella situazione po litica nulla sarebbe mutato. L'Opposizione liberale, i rivoltosi in Albania, gli ufficiali chiedono sempre il ritiro del Gabinetto e lo scioglimento della Camera, ed essi sono abbastanza forti per riuscirvi. Gli altri giornali per ora non commentano. Giovani turchi di M vog-liono le dimissioni di Djavid buy e C. (Servizio speciale della Stampa). Parigi, 16, notte. Telegrafano da Ristowatz al «Temps»: Secondo le ultime notizie da Monastir. Tayar bey, capo degli ammutinati militari, avrebbe inviato il suo compagno tenente Hainza bey presso il generale comandante, Djavid pascià per fare conoscere le condizioni della sua sottomissione. Dopo una lunga intervista col generale, il tenente Hainza bey è ritornato presso Tayar munito di istruzioni speciali. Nei circoli ufficiali si spera che gli ammutinati militari rientreranno presto a Monastir. Djavid pascià, a quanto si dice, avrebbe dato ordine a cinque battaglioni di inseguire vigorosamente i ribelli, ma nei circoli militari stessi si crede che i soldati rifiuteranno di tirare sui loro compagni. Si assicura che gli ufficiali ribelli sono albanesi, turchi e circassi. La notizia della sollevazione albanese ,propriamente detta, sono sempre gravi. Due grandi capi, Idriss Sefeder ed Issa Bolietinatz si trovano nella regione di Giuliana con due mila rivoltosi. Degli agenti rivoluzionari percorrono i villaggi nelle vicinanze di Uskub per sollevare la popolazione. Il Comitato «Unione e Progresso» di Uskub, nella sua ultima seduta ha intimato al Comitato centrale di forzare l'intero Gabinetto a dare le sue dimissioni ed a pronunciare l'esclusione dal partito del ministro Djavid, di Husein Djahil, di Babanzade, di Nalil e di Talaat bey, ex ministri e ministri in funzione. [oliatiti Hi Ai i Gtey nelle riforme del Governo tnreo (Servizio speciale della Stampa). Londra, 16. notte. A-nome di sir Grey, il Foreign Office ha diretto una lettera ad una Associazione orientalista, la quale aveva interpellato il ministro degli esteri circa le riforme in Tuichia. La lettera contiene il brano se-guer.te : „ gir (jrey è di opinione che le dichia razjon{ fatte dal ministr(o degli interni turc0> dopo ix su0 recente viaggio in Ma . . . Albania nonché la richiesta ceoonia ed in Albania. n°ncne^ia «cniesia. inoltrata dal Governo turco per ottenere temporaneamente cinque ufficiali inglesi e due nuovi ufficiali francesi per la gendar meria ottomana, indicano che la Porta si u necessità di riformare *,_,,,_„.=„_. dpll„ npnvinH- p,,mne« 1 amministrazione deue provinole europee dell'Impero, ed è quindi decisa a prendere le misure necessarie per attuare le ri forme ». terra, lord Kitchener, ed ebbe una lunga udienza a palazzo Buckingham col Re. Nel pomeriggio Kitchener si recò al Foreign Of fice, ed ebbe una lunga conversazione^on jsir Grey. Lord Kitchener a colloquio col Re e con sii* Grey (Servizio speciale della Stampa). Londra, 16, notte Oggi è venuto a Londra, dalla sua villa, dove "rimase fin dal suo arrivo in Inghil-