Un processo a fondo passionale davanti al Tribunale di guerra di Homs

Un processo a fondo passionale davanti al Tribunale di guerra di Homs Un processo a fondo passionale davanti al Tribunale di guerra di Homs (Ter telegrafo da uno dei nostri Inviati speciali) HOM8, 10. (Telegrafato Tripoli, 11, ore 8,20): Assistemmo per Ave giorni ad un processo eccezionale, e ne ebbimo da poco la conclusione. Due arabi, Hamet e Absalan el FUuri, sono imputati di avere asserito, contro la verità, che il capo arabo Seck Abdallah-Erfai si mantenne in relazione epistolare col nemico, I due fratelli sono accusati inoltre di avere rapinato del pescatori e di avere nascosto in un giardino delle armi. L'Absalan, poi, per suo conto, deve rispondere per avere partecipalo all'attacco del Mergheb, nella giornata del 23 ottóbre, pochi giorni dopo lo sbarco. Si tratta, come si vede, di reali comuni; ma non è nei reati che sta l'interesse del processo, bensì nel fatto che dagli Interrogatortl degli impalati e del testi non solo vengono ad illuminarsi le prime giornate dell'occupazione 'di Homs, ma. sono le porte delle case arabe, ostinatamente chiuse per noi, che si aprono, e ciò anche pel fatto che due donne vi sonò implicale. Il tenente- Moretti, deWVfflcio informazioni, con brillante e chiara esposizione cosi ha delincate le figure di questo processo : a I due imputati sono di famiglia araba notevole, ed il Governo italiano per il poco tempo che potè servirsi della loro opera non ha che da lodarli. DI essi si servi per una ricognizione, e furono ottime guide, sì dolsero solo perchè non fu loro concesso di usare le armi. Mondati con una squadra a tagliare il filo telegrafico, compirono la loro opera scrupolosamente. Difatti, la madre loro, inviata al campo turco come informatrice, fu fatta prigioniera. Il capo Abdallah non si presenta con colori altrettanto simpatici. Fu ira i primi a sottomettersi al Governo italiano, ma pochi giorni dopo veniva arrestato nella moschea, sospetto d'avere sparato contro gli alpini vegltantl nella ridonino di guardia al Mergheb. Accusalo dai fratelli El FUuri di mantenere relazioni col nemico, se non riuscì a sfuggire del tutto all'accusa, riuscì però a far mettere sotto processo i suoi accusatori. Egli però si trova oggi anche prigioniero, per tradimento. Viveva ad Homs, con una moglie, e ne ha un'altra al campo turco, della quale è gelosissimo. Gode molta influenza, ma per lo strozzinaggio che esercitava sotto il regime turco, spadroneggiava, e dove è passatoi germogliato contro di lui l'odio. Accanto a queste tre figure si trovano in prima luce due donne, Fatma e Malbruka. La prima, dicono, è bellissima tra le belle. La, seconda è una vecchia e pettegola, e molto ha parlato, e per timore delle conseguenze, cerca di far naufragare ora tutte le sue chiacchiere ». Vn romanzo? Quasi! Ed è il tenentecolonnello Mosca che deve trovarne la trama trovare, cioè, 'perchè i due El FUuri accusarono e con quale scopo, e se nel vero sia stato il giudice che ti ha inviati a giudizio accusandoli, oltre che di calunnia, di omicidio, di rapina e ocultazione d'armi. Il processo, come ho detto, è incominciato ieri l'altro, ha proseguito ieri ed oggi si è avulo la sentenza. Difende gli imputati a tenente, Spigoli, l'accusa il tenente Laperla. Imputali e testi per via diretta o indiretta tofmano quasi una sola famiglia. Malbruka teste è sorella di Abdallah accusato di spionaggio ed è zia dei due fratelli FUuri.. Fatma teste per U marito profugo è imparentala colla Malbruka ed ha vincoli famigliari coi due fratelli accusatori. Il processo si è svolto e si svolge, senza quella solennità che sarebbe desiderabile anche ver dsqrdNndvfccscDcszesscilm[imvressioiiare"au'in%n^^ )^l,„ ^„„„ *"„S^SS ' * prtoe' cuP<"o. aa altri problemi e si capisce come trascuri certe forme semplicemente estetiche, ma se queste vi fossero, è certo che contrlbui tebbero per la mente tantaitira /lenii nmM „ \^^^^^^M^^L^-^r^& aare a"a "iustlzla una maggiore maestà. Gli "ccusan e i testi a mezzo dell'interprete han. no già fatte le loro difese ed esposte le cir:costanze a loro note. Absalan e Hamet si?. j cusa, più, grave, quella di aver partecipato ai- . l'assalto del Mergheb. L'interrogatorio dei due ,,„,„ni „„„ a »;.,.,„-.-iJ, £è-l~.' fc'"ue 1'™ e(" no,\e riuscito molto interessante. Non cosi » confronto. Hamet disse che il fratello usci con lui la mattina del 23. Fu arrestalo dagli arabi e da questi costretto a. partecipare baaaalia Absalan. nenfi anzi tEL rf.' ££S aua oaua0i>a■ Aosaian negò anzi lutto di aver vreso le armi contro gli italiani, resistette al confronto ma poi fini per ammettere aver as sistlto alla battaglia ma colle mani legale, e wi,,- rj,\ nrrrhè li irnteiin mantenni, in ••«, ■ c vrce " 'mel'° mantenne la sua versione e perchè la bella Facma riuscì a convincerlo che proprio a lei tale cosa aveva confessato. Per l'accusa di calunnia i due fratelli raffermarono quanto avevan" detto. Abdallah fu in relazione col Mutasserif, scrisse delle r lettere e cercò di farle recapitare. Affermarono di aver essi ignorato che nel loro giardino fossero stale nascoste armi e accertarono che queUe trovate appartenevano allo zio, il marito della Malbruka. Il preteso calunniato Abdallah limitò la sua difesa a dei monosillabi. Negò di aver scritto lettere, di aver mantenuto relazioni col nemico. Il suo occhio freddo non ebbe mal un lampo di luce. Sul suo volto non comparve una ruga. Malbruka, tifata per dire che nascose le armi, per non accusare il marito e non perdere i nipoti si trincerò nel più perfetto silenzio. Tutti gli altri lesti, compreso il sindaco, cercarono eolle relicenze di nascondere la verità. Cioè invocando Dio a testimone e rimettendo a lui le risposte, che il presidente rivolgeva ad essi. La Fatma sola si è presentata dinanzi aUa giustizia senza tremare. Mentitrice più degli altri forse, non ebbe un momento di esitazione, accusò, difese, sottenne le sue affermazioni senza che mai la sua voce avesse un tremito. Entrò nell'auto chiusa nel baraccano e al presidente che la invUò a scoprirsi per sapere se era veramente lei rispose franca: E quando mi avrà vista che ne saprà di me? Sospettosa forse che la si credesse brutta, aprì il barracano sfacciatamente ed ebbe un sorriso ironico sulle labbra. Parlo con franchezza e fatti e circostanze finirono per prospettarsi tutti nel circolo stretto di luce, che credette bene di fare. Ella vide tutto, tutto seppe e non ebbe il minimo dubbio su quanto vide e sentì e su quanto credette di vedere e sentire. Alla donna, che passa per le vie chiusa nel suo baraccano e pare nulla veda, niente le sfugge. La sua deposizione fu lunga, e nella sua voce non ebbe brividi, nè impressioni di odio, nè di pietà. Ma i due sentimenti, colle loro infinite sfumature, devono avere pur mossa la sua lingua perversa. Ella' ha accusato tutti: Abdallah di avere relazioni col mutaè- ' e , „ & i . e n o e S r l e , a a e . ,—._,,„,„„ iserif; Absalan di avere ,sia pure forzatamene |te, partecipato alla battaglia del Mergheb; il |marito della Malbruka e suo marito slesso di avere nascosto le loro armi nel giardino. Ed uscì dall'aula come una sovrana spodestata, con una andatura solenne. Parte dicesse: « La giustizia sono io!.. Per comprendere l'animo di questa donna, che tutte le posizioni ha aggravato, occorre ricordare che ha per ajnante un pregiudicato maltese in carcere, e che sono stati i parenti di lei che ve 10 hanno fatto rinchiudere. Colla deposizione di Malbruka è finita la sfilata dei testi. L'Accusa e la Difesa hanno parlalo. Si attende ora la sentenza. Il tenente Spigo è stato nella sua difesa brillantissimo. Su molti motivi sentimentali poteva contare, ma si è ristretto invece nel puro campo giuridico e contro il pubblico accusatore, che ha chiesto per Hamet venti anni di reclusione e per Absalan la .pena dì morte, ha invocato l'assoluzione. Nell'aula è presente anche il padre degli accusati. Il poveretto piange. Ha la moglie prigioniera dèi turchi e i figli prigionieri itegli .italiani. Accosta il tenente Spigo e gli sussurra:"'a Dio vi assista*, e gli bacia le mani. Nell'attesa..della sentenza gli imputati sono allontanati dall'aula., Restano nella sala parecchi ufficiali, e non è luogo comune affermare che vi è un'attésa febbrile. 11 Tribunale rientra alle 12. / due imputati assistono itila lettura della sentenza, che non riescono a comprendere, turbati come sono. Abse.lan pare Irrloidito. Il Tribunale ha accolto la tèsi della Difesa,..e ha pronunciato una sentenza di assoluzione, per non provata reità. Quando l'interprete spiega agli imputati la portata del verdetto, avviene una scena commovente. I due giovani scoppiano in lacrime e si abbandonano, a commosse esclamazioni: a Allah! Viva l'Italia! Allah protegga l'Italia! Morte agli arabi e ai turchi! ». Le mani del difensore sono, coperte di baci, e dal baciamano non riesce a sottrarsi lo stesso presidente, che è raggiunto dal padre e ringraziato tra i singhiozzi. Il Governo italiano ha con questa sentenza acquistato due fedeli sudditi di più. La situazione ad Hóms si mantiene invariata. Informatori assicurano che il nemico si prepara a nuovi attacchi, ma non si notano movimenti, che tale intenzione facciano supporre. Alle posizioni estreme, a Lebda e al Mergheb, gli arabi continuano ogni notte a dare segni di vita. Approfittando delia nebbia, che ieri l'altro era fitta su Homs, un gruppo di arabi si avvicinò alla ridotta Penco e sparò rivoltellate contro i cani. Me i colpi non raggiunsero il bersaglio. Gigi Miohelotti.

Persone citate: Abdallah, Gigi Miohelotti, Mondati, Moretti, Penco, Seck

Luoghi citati: Homs, Italia, Mosca, Tripoli