Le relazioni russo-germaniche in rapporto alla situazione europea e alla guerra italo=turca

Le relazioni russo-germaniche in rapporto alla situazione europea e alla guerra italo=turca Le relazioni russo-germaniche in rapporto alla situazione europea e alla guerra italo=turca (Per telefono alla Stampi) R 7 tt I L'impot di ll t Roma, 7, notte. I L'esito del convegno fra il Kaiser e lo o„„n„ : .ir. ,i- ^ i • • nCzar nelle acque di Baltischport, cosi come Rlè stato delineato dal comunicato ufficiale, i corrisponde alle previsioni degli uomini po- JKJS S^Ì^JÌ^rfS<^f? '[«^J^^ ma e la Russia, e perciò ha corrisposto pie-|sriamente al principale scopo per al qualejrfu promosso. Il Kaiser, fedele alle racco-' - u e mondazioni fattegli dal suo glorioso avo sul letto di morte, cura in modo speciale l'amicizia dello Czar, come la politica' della Cancelleria imperiale mira sempre ad evitare che la Russia sia trascinata dalla Francia e dall'Inghilterra nel'campo ostile alla Germania. Coloro, i quali dicevano che il Kaiser avrebbe tentato di staccare lo Czar dall'alleanza con la Francia e dall'entente con l'Inghilterra, o non erano in buona fede o prendevano lucciole per lanterne. Fra persone che si rispettano non si chiedono cose contrarie all'onore. L'alleanza francorussa è consacrata da un trattato stipulato con tutte le formalità di un contratto fra privati. Essa ha la sua durata ben precisata e fino a che non sia arrivato il momento opportuno previsto e fissato dal trattato, non può essere denunziata. Fino a che una alleanza ha vigore non si può romperla senza venir meno a tutte le regole del diritto pubblico. Certamente la Germania preferirebbe che là Russia non fosse alleata della Francia e non facesse parte della triplice enterite, ma, in politica, bisogna fare i conti con la situazione reale, non con quella ideale. La Germania non è tanto ingenua dal fare, domande phe. dovrebbero essere respinte sdegnosamente. Èssa rispetta gli impegni diplomatici della Russia, ma fa del suo meglio, perchè questi impegni non si risolvano in una azione contro di sè. Come la triplice alleanza, cosi l'alleanza franco-russa ha per fine il mantenimento della pace. Non impedisce perciò che ciascuno dei due alleati coltivi cordiali rapporti con altri Stati, allo scopo di meglio assicurare il mantenimento della pace. Si disse che al convegno di Potsdam la Germania aveva ottenuto l'assicu- la Francia in una eventuale guerra coltro la Germania. Ecco l'obbiettivo permanente della politica germanica, ecco l'idea fissa del Kaiser: fare tutto il possibile per evita- re che la Russia possa essere trascinata dal- j la Francia in una guerra contro la Germa-1 nia. Questo obbiettivo raggiunto nel conve- ! gno'di Potsdam, deve essere stato consoli-; Fdato nel convegno del porto del Baltico. Ad ! e o o . o a ò e - n e i o e e, li ee odi o mo, a si aesoane e, a o cmaGlsLndlbiatnNesffP| azione che la Russia non avrebbe seguito!stczesso allude certamente la seguente frase del comunicato ufficiale: « L'intervista delio Czar Nicolò e dell'imperatore Guglielmo, taprointaita ad un carattere particolarmente cordiale, è stata una nuova manifestazione delle relazioni di amicizia che uniscono da lunga data 4 due sovrani. Lo scambio di idee che ha avuto luogo in tale occasione fra gli uomini di Stato, che accompagnavano ii due imperatori, ha permesso di constatare nuovamente la ferma Intenzione di mantenere 1-e tradizioni secolari esistenti tira i due -Paesi ». Lo Czar e Sazonoff, assicurando il Kaiser e Bethmann Holweg, che saranno mantenute intatte le tradizioni secolari di amicizia esistenti fra i due paesi hanno implicitamente, formalmente escluso che, rebus sic stantibus, possa venire il giorno in cui la Russia abbia a partecipare ad una guerra contro la Germania. Finché dura l'attuale ordine di cose, Francia ed Inghilterra non riusciranno a •trascinar'', la Russia in una guerra contro la Germania. Ecco il grande risultato del convegno, ecco raggiunto il porro unum necessarium della politica tedesca nei riguardi della Russia. Ecco dimostrato che il Kaiser non aveva nemmeno bisogno di chiedere ciò che la più elementare convenienza non gli avrebbe del resto permesso di chiedere. Perciò, nel comunicato ufficiale sull'esito del convegno, si legge : « Non si è trattato nè di nuovi accordi, non richiesti dalle attuali circostanze, nè del cambiamento negli aiggruppamentl europei, la cui utilità, dal punto di vista del mantenimento dell'equilibrio e della pace, è già -provata». Con queste parole, in verità non necessarie, i due Sovrani assicurano che la Russia, dopo il convegno, rimarrà fedele ai suoi impegni diplomatici cioè all'alleanza con la Francia di non imminente scadenza ed alYentente con l'Inghilterra. Cosi è nuovamente dimostrato che la triplice intesa, al pai-i della triplice alleanza, conserva il suo carattere pacifico almeno nei riguardi della Russia. Per il resto il comunicato ufficiale si esprime nel seguente modo « Le conversazioni poH-tiiche, che sono state tenute su tutte le questioni del giorno, hanno determinato da mira parte e dall'altra la convinzione che il mantenimento dei contatti reciproci basati suj-la fiducia scambievole continuaad essere della massima importanza per gli interessi dei due Paesi vicini e della pace generale » La Gazzetta della Germania del Nord, la quale, come ognun sa, è il primo organo uf- vficioso della Cancelleria tedesca dice a sua voltai «L'importanza dei colloqui consiste neH'a* orinazione .reciproca della volontà di mante- nere un contatto permanente fra Germania? Rugala nel,e gnm& questioni del giorno pei la tutela deMa pace europea ». Questi due comunicati vogliono evidente? «^ dire cne' circa la «uel-ra italo-turca, deve av&r costituito uno dei P"™vM* simi ai.gomenti dei collocmi fra i due Imperatori e fra t due RuS8ia ha j fatti e parole armonici in senso opposto a 1 questa dichiarazione. Fino all'altra sera i ! circoli dirigenti e l'opinione pubblica in ; Francia dimostrarono costantemente di es! sere convinti della necessità di seguire la consentito nel desiderio della Gei-mania dJ mantenersi in contatto con essa e di non agire di sua esclusiva iniziativa. Tanto la Germania e l'Austria quanto la Francia- s l'Inghilterra temevano che la Russia faces- se una mossa decisiva contro la Turchia. Le une e le altre, eccezionalmente concordi nella politica turcofila, hanno fatto a gara del loro meglio per trattenere la Russia dal- l'esercitare una pressione decisiva a Stam*-bui. Le une e le altre, diffidando dell'intesa itolo-russa, continuano a dare alla Russia amichevoli consigli di non staccarsi dalle al» tre Potenze bene inteso, come dice il comu- nicato della Gazzetta della Germania del Nord, per gli interessi della pace generale. Di fronte ai due comunicati ufficiali russi e tedeschi sull'esito del convegno fra il Kaiser e lo Czar abbiamo una nota ufficiosa francese. Il Petit Paris'ien, che è rappresentato ufe flcialmente nel Ministero, presieduto. da. Poincaré, premesso che la Francia ha la coscienza di aver mantenuto un'attitudine moralmente e materialmente leale in merito* al Mediterraneo ed è rimasta fedele alla promessa, che aveva fatto, di non inte idre, dichiara che ae: essa ìftifUBgéajf^ l'avvenire, sarà soltanto per ^MàrS accordi fra i belligeranti, e ci# per .ristàbfc | lire la pace che sta a cuore al mondo intero. Aggiunge che tutte le Potenze, anche, quelle che sono legate all'Italia con patti scritti, hanno osservato una attitudine identica e conclude osservando che l'amicizia fra la Francia e l'Italia è una delle pietre angolari dell'equilibrio europeo. Consolidarla è servire l'umanità. Noi prendiamo atto ben volentieri di que- !sta dichiarazione finale nella speranza che non sia lontano il giorno in cui alle parole terranno dietro i fatti. Dal malaugurato incidente del Manouba fino alla commemorazione di Leonardo da. Vinci abbiamo avuto o a e a i r e a - via che non conduce punto all'amicizia fraht co-italiana. Da un paio di giorni le parole accennano a fare ammenda del passato.Noi prendiamo atto di esse, aspettando a dichiararci soddisfatti quando avremo almeno un fatto concorde alle parole odierne. In questa attesa passiamo sopra alle dichiarazioni, in verità molto audaci, che. la Francia ha la coscienza di aver mantenuto, una attitudine moralmente e materialmente leale, ma, pur ringraziando la Francia delle buone intenzioni, ci auguriamo di risolvere il conflitto con la Turchia senza alcun intervento straniero. Il Petit Parisien dichiara che se la Francia interverrà, sarà soltanto per' facilitare l'accordo fra i belligeranti. Ecco un Inter, vento punto necessario, bastando a facilitàre l'accordo fra i belligeranti la ferma, volontà dell'Italia di condurre a buon' fine l'impresa a qualunque costo, come disse l'onorevole Giolitti al Senato, e la tisi galoppante dell'impero ottomano. Le continue vittorie del nostro esercito in Libia, la nostra posizione nell'Egeo, la spa-da di Damocle sulle isole turche non ancora liberate e sui Dardanelli, le vittorie di Saied Idriss, la rivolta albanese, la spaventevole situazione finanziaria della Turchia, la guerra civile già scoppiata, l'agonia del Comitato « Unione e Progresso » sono coefficienti più che sufficienti per persuadere la Turchia dell'ineluttabile necessità di venire ad un pronto accordo con l'Italia/ L'organo del Ministero francese ha aspetta-to lo sfacelo dell'impero ottomano per dirache occorre ristabilire una pace che sta a cuore a tutto il mondo. Noi non ne dubitiamo, ma preferiamo che la Francia e le altre Potenze lascino fare la pace a coloro che hanno fatto e fanno la guerra: all'Italia ad alla Turchia. L'intervento, preannunziato dall'organo ufficioso di Parigi, non è desiderato da noi molto meno dalla Turchia, la quale sa, per amara esperienza, quanto costi cara la mediazione delle Potenze per la pace. Sparito il nefasto Comitato « Unione e Progresso », chiunque si troverà al timone della Turchia riuscirà facilmente ad intendersi diretta- mente con l'Italia. A che prò una mediazio- ne, se è nota ed immutabile l'unica condizione dell'Italia? Messa fuori questione la piena e completa sovranità del Regno: d'I-a talia sulla Tripolitania a la Cirenaica, l'I- Italia e la Turchia si intenderanno factìmen-