Segni di rinnovata attività nel campo turco-arabo di Bengasi

Segni di rinnovata attività nel campo turco-arabo di Bengasi Segni di rinnovata attività nel campo turco-arabo di Bengasi (Per teUgr. da «no dti no#tri inviati tpecinli) 8 *| BENGASI, «, ore 18,16. |.Sembra che il campo turco-arabo che da mesi si era addormentato in una inattiva sonnolenza, dia qualche indizio di possibile risveglio : sono piccoli segni di una nuova attività, i quali, se non devono dar luogo' ad interpretazioni esagerale, meritano luttavla.di essere, presi in considerazione. La presenza di Enver Bey nei campi della Cirenaica e il suo continuo spostarsi tra Derno e Bengasi, potrebbe spiegare molle cose. Le infórmazlo- ni ci dicono di spostamenti di tribù corrlspon- denti ad un intensificarsi di false notizie e- messe ad arte dai Comandi turchi fra le ere- dule popolazioni beduine. F.nver Bey conti- nua a sfruttare largamente la sua qualità di genero del Califfo e di. membro dirigente di E L ^ ^ ltiant^l^ quale, con una vasta rete-masso nica, protende le sue radici intuiti i centri del mondo islamico di questo Sord-Africa, dal- l'Egitto spingendosi attraverso la Cirenaica e la Tripolitania fino alla Tunisia. Il maggiore suo sfor-o <si inaine ver decidere le zauie se.isuo sformo si svolge per decidere ie «auie se nusse a partecipare al movimento offensivo.ìIjeniqtivi hanno un risultato limitalo, POU, ché sembra da molteplici fatti ormai accer- tato che il gran senusso Kufra abbia consi- gitalo i suoi addetti a seguire la politica del non intervento. iDu parte del turchi non mancano né le pro-\messe, ne gli inganni: e si deve a questo \specialmente se alcune zauie isola.'.e vengono meno agli ordini del loro capo. Infatti Enver,]oltre ad offrire denari agli sceicchi e sòlidi- care il loro orgoglio con titoli onorifici larga-*mente tributati, mostra lettere autentiche spe-\ciali inviategli dal Sultano, non disdegnando però ruando si presenta l'occasione, di aggiungere altri documenti apocrifi che, come ettere, pretende di avere ricevuto dal Grani Senusso. \Ieri il cannone ha ripreso a tuonare con.qualche insistenza: si tratta di piccoli episodi che si sono succeduti durante la giornata -. isolati, non hanno importanza; ma, riuniti, possono essere una nuova conferma di quanto è da presumersi sopra il risveglio dell'attività nemica. Oggi mi contenterò di una breve cronaca. Alle 7 della mattina, l'incrociatore, spostandosi alquanto, ha bombardato alcune località quasi presso lioeffia, ove si sapeva formato un nuovo attendamento beduino. Il tiro deve aver avuto buoni risultati, poiché, mentre continuavano a giungerci, attenuati dalla lontananza, i rombi dei cannoni della mari- na, dalla ridotta del Palmeto [l'estrema no-slra opera ad est) si è vista distaccarsi dalioeffia una carovana composta di alcunediecine 'di cammelli, scortata da uomini apiedi ed a cavallo. Essa si dirigeva verso ilcampo turco. La distanza essendo troppo grande per effettuare un Uro utile, i caiinonidel Palmeto hanno taciuto. Poco dopo, però, erano i pezzi da U9 deliabatteria Olivetti che dall'aperto battevano u- na piccola carovana, anch'essa scortata da armati, la quale lasciava la Guarscia diretta pure essa verso gli accampamenti turco-arabi. Nel pomeriggio dal Palmeto si è sparato qualche colpo sopra gruppetti avanzati. a * * Verso U iramonlo, poi, notandosi abbastanza forti concentramenti verso Giof Gheblr, è stata la volta dei orbasi pezzi della batteria Chappuis a far sentire, la toro voce di basso profondo. Questo serotino concentramento di armati attorno all'altura di Giof, benché stavolta più ■numeroso, non è tale però da sorprendere. Il Giof rappresenta un punto di capitale importanza per il nemico. Ivi esso porta ad abbeverare i quadrupedi della sua cavalleria, la maggior parte dei cammelli delle sue carovane e le mandrie che costituiscono il principale elemento di rifornimento dei suol vineri. Il Giof nella sua conformazione ricorda la costituzione geologica del Carso: è un , succedersi di caverne formate dalla corrosio ne delle acque. Ent.ro esse lo storico fiume I-Lete sgorga da ignote vie sotterranee per po co dopo continuare il suo tenebroso corso , attraverso le larghe anfrattuosita della terra. | Nella prima caverna l'acqua si distende in .urea «Pecfe di piccolo lago, ove da tempo im memorabile l beduini conducono a bere le loro mandrie. Da questo continuo succedersi l'acqua, che segue la pendenza quasi nulla In '^So "'da'fo'rmare 'mm'sp'ec'ie di enormi cìe sterne, è andata inquinandosi, diventando ine fetta e melmosa. Buona per gli animali, è imibevibile per au uomini- ciò nonostante rap¬ |.»resfinta per il nemico una notevole risorsa. Senza di essa i turco-arabi si troverebbero impossibilitati a tenere le mandrie necessarie all'alimentazione delle parecchie mialiala di bocche che costituiscono il loro campo. a nitd di a il i, Come già giorni scorsi vi telegrafai, i concentramenti nemici hanno sitbito alcune modificazioni. La loro posizione potrebbe ora riassumersi in questo modo. Il grande campo o- ai centro si protende ai piedi delle ultime pron- vaggini del Gebel. con altri attendamenti, vae- ^abai ver numero e importanza, ad est, a e- Koe^a ed a sud-ovest, al passo dell'oasi di i- Guarscla e di Koerbia, senza contare piccoli di accampamenti di nomadi, quindi eminentedi mente mobili, sparsi qui e la netta pianura. dell'osservatorio'del comando, .costi- iM« iorrè«a di legno timinaUu o ri te'tl circostanti volge il suo sguardo, simile l- °* un cannoncino, un grosso telescopio da e campagna. Con esso si può benissimo esserre ■« «™%l^t^ZfT T~T' ^ e.isenon ha grande profondita, si protende quasi e ininterrottamente sopra un fronte di parecchi o.ìchilometri Alle tende rotonde „ianche dei U, ^ H aMernano quelle bedulne, rozr- za e grossa Mn (essuta di „ tfJ cammello ha. si- una linta oscura rossastra e qua e là terroso, el > una vera città di tela, lunghissima, che st irivela nel terreno chiaro nel vetro chiaro del o-\cannocchlalc. Il potente cannocchiale abolisce to \la dlstariza.'Sei giorni chiari si. può distinguere no u movimento della gente e, piccolissima, rossa, r,]si mio intravvedere verso il centro, sopra una di- tenda verde di maggiori dimensioni, probabJla-*mente quella del Comando nemicò, una bane-\diera turca. do gme Conoscendo le abitudini di queste genti non zisogna però basare il calcolo approssi^iiativo delle forze nemiche sopra il numero e là capa- ani cita delle tende, poiché queste non servono \solo a ricoverare i combattenti, ma anche; le n.famiglie che li seguono sempre nei loro spo¬ pira, ma io di oorro nla ri- slamenti. Come è ora l'accampamento si può calcolare che le forze di' cui dispone il comando turco possono aggirarsi intorno ad un massimo variante da 5000 a 6000 fucili. Prendo, per maggiore obbiettività,' la cifra massima e- voglio anche considerare un effettivo risveglio l'attività, di cui il nemico ci dà in questi giorni piccoli indizi..La sistemazione delle opere difensive a Bengasi è tale da non temere anche dall'impeto di unnemico di forze molto maggiori. La vigilanza si mantiene massima e specialmente dl'notte si intensifica. Nelle ore di oscurità potenti riflettori, senza tregua con i loro no->lunghi pennelli-luminosi, spazzano la pianura dai II nemico poi sa che la nostra attenzione, menne] tre aspettiamo, non si interrompe, a\ *** il| se soventi l comunicati ufficiali portano la po : laconica nota : a Bengasi nulla di nuovo, ciò ni\non indica che nulla si faccia, Mentre le opere Un difesa, vanno sempre perfezionandosi, nel- lia] vinterno si continua l'utile lavoro di civile mi u- da ta bi. to an è ria so ati iù re. mabia, canvida un iome poso ra. in m le rsi In cìinmap¬ ali oramento e di sistemazione, che si esplica in tutti t punti della vita cittadina. Ciò che specialmente desta l'ammirazione nella capitale dèlia Cirenaica é la magnifica cooperazione di tutti gli sfòrzi basati sopra la praticità utile Poco si parla, molto si fa. Ciò che è più bello é che non solo si risolvono i molteplici prò biemi complessi dell'oggi, sia militari, come civili, ma si pensa anche all'avvenire. Ieri ne ho avuto una nuova prova materiale, quando, per caso, mi sono cadute sott'occhi alcune monografie militari, monografie compi late dallo Stato Maggiore e destinate ad ufficiane comandanti di corpo. Si tratta di monografie brevi, in cui, tolto ogni faragginoso elemento di esagerala erudizione, sono date le condizioni chiare ed esatte dei principali problemi riguardanti il paese, ed un riassunto di cognizioni politiche e geografiche, che aprono le menti alle difficoltà che fatalmente accompagneranno la nostra avanzata verso l'interno, debba essa effettuarsi continuando la guerra con la Turchia, oppure, conclusa la pace, si dovesse affrontare unicamente l'elemento arabo. La monografia abbraccia il problema senusso con un'aagtunta documentaria interessantissima sopra l capi delle varie zaUle costiere. Un'altra riguarda le comunicazioni carovaniere con l'Egitto ed altre ve ne sono ancora che sarebbe troppo lungo enumerare, questo lavoro attende con larghezza di mente il capitano di'Stato Maggiore Tironi, al quale, del resto, si deve pure la compilazione in bua na parte delle carte topografiche usate dal Co mando della divisione di Bengasi. SAVQRGNAN DI BRAZZA'

Persone citate: Enver Bey