L'assenza del nemico nei dintorni di Zanzur

L'assenza del nemico nei dintorni di Zanzur constatata dalle ricognizioni aeree (Per telegr. dai uno dei notttt inviati speciali) TRIPOLI, 25, ore 19,50. Dobbiamo oggi registrare un superbo c, proficuo viaggio acreo compiuto da unb dei nostri ar copiavi milil.ari,lo svelto, slancialo monoplano dell'aviatore piemontese NoveU lis. V aria^ della prima multili a non si era ancora infocala ed il sole di giugno era ancora sopportabile, quando il grazioso apparecchio, sotto l'esperta guida dcl'suotpi-. Iota, si levò dal campo degli hangars, dirigendosi rapidamente ad una bella "altezza 'verso Suani Beni Aden. Là, tra quelle rade palme, su quelle sabbie gialle, spiccava il solito gruppo di tende più chiare dei regolari turchi, e di tende più scure degli arabi combattenti. Dopo avcr volteggiato lassa come per farsi bene ammirare dai nemici, l'areoplano prese la direzione di sud-sud est, filando velocissimo verso Ain Zara, ma, quasi a metà del percorso, nella località delta Bir Akara, dovette rallentare la corsa, avendo l'aviatóre notato un insolito accampamento. Erano poche tende sul tipo di quelle di Suani, ma più povere. Alcuni arabi che si aggiravano là intorno si affrettarono a nascondersi non appena si disegnò nel cielo la figura slanciata della graziosa libellula di Novellis. Una bombetta lasciata cadere a tempo scoppiò fra quelle tende, sollevando un gran fumo che impedì di vederne l'effetto, e recando a quel modo il primo saluto'd'Italia a quell'accampamento probabilmente nuovo. Di qui l'aviatore proseguì sino a Sidi Ben Vr ad est di Tagiura. Anche colargli ebbe 'materia per le sue osservazioni'e-pt%le sue bombe. Circa duecentocinquanta tende erano raccolte -molto vicine l'una all'altra, attorno ad una tenda più alta delle com pugne, forse quella di un capo. L'attendamento era molto popolato ed aveva l'apparenza di una sede di tribù Compiuto cosi il suo ampio viaggio semiCircolare attorno a Tripoli, il ÌSovellis ritornò per la via del mare all'hangar. Era rimasto in aria poco più che un'ora ed aveva coperto una distanza di quasi duecento chilometri. Mentre l'aviatore capitano Novelli* com piva una sua audace e veloce escursione, il dirigibile P.3 faceva pure da un'altra parie una lunga e minuziosa ricognizione L'arconavc, pilotala dal comandante Denti s> dirigeva sopra Sidi Abd el Gilil ed avanzava alla sopra l'oasi di Zanzur sino verso Zavia. Malgrado il pilota attivamente scrutasse il terreno sottostante, aiutalo nelle osservazioni dai compagni 'dell'equipaggio, nulla apparve degno di nota. Il villaggio di Zanzur e l'oasi, per quanto si potò vedere dall'alto della navicella, erano completamente deserti. Così pure sulle sabbie ad occidente non si trovò traccia del nemico. Il dirigibile ritornò a Tripoli prima di mezzogiorno, recando l'interessante notìzia al Comando. La constatazione dell'assenza dei turco-arabi nei dintorni di Zanzur è stata infalli molto importante, perchè valse a smentire le voci che correvano assai insistenti di un possibile rafforzamento del nemico dinanzi alle nostre nuove posizioni. Le due ricognizioni aeree furono le sole novità di questa calda giornata tripolina. GIOVANNI CORVETTO. r i L'assenza del nemico nei dintorni di Zanzur

Persone citate: Giovanni Corvetto, Novelli, Novellis