La requisitoria del procuratore generale nel processo Paternò

La requisitoria del procuratore generale nel processo PaternòLa requisitoria del procuratore generale nel processo Paternò (Per telefono aita Stampa) Roma, 20, notte. L'udienza comincia alle 10.5. Prende subito a .parola il procuratore generale cav. Pacces l quale dichiara che sarà molto breve per tre ragioni: prima perchè è te sua opinione n generale; seconda perchè ha due alleati roppo valenti, sicché potrebbe sembrare che egli volesse fare la parte di Maramaldo, conro un uomo morto; terza perchè sono tante o testimonianze e le prove contro l'accusato che è inutile Impiegare tempo a illustrarle. Sfinisce l'attuale processo un comune fat0 di vita ^'nquenzWe, e passa a dipingere u paterno nella sua brillante vita Si uffl- ciaIe <i> cavalleria. Sostiene essere attendt- bIle la ^posizione dei camerieri di casa Tri c 1»lustI'a <JuincU 11 carattere del Paterno quale risulta dai primi fatti al colle- Gardu deUe - uni Colletti, ™ tata ohe in rKmnctrmn i*n vtniontn e un v«n7ii™Mvn dimostrano un \talento e un ,, „, • „ v. „ L k*yy. Falconi interrompe dicendo che il Colletti e un sorvegliato speciale; 1 avv. Lia°«"d ribatte tale Mservazione e sorge cosi "1 "fw«:1oso diverbio tra gli avvocati II Presidente riesce infine a stabilire la calma « 11 «»v- Pacces può continuare ad esaminare brevemente 1 epistolario del due amanti, ma espilino il dubbio che siano state tolte HlolM?.e le ,<u'e #f9r1,n1,'esì ad lmo dei P€rlo<ti " vlta Plu critici del Paterno, Dice poi che la contessa è una vera figura di donna debole, datasi al Paterno nella speronza di avere trovata l'anima gemella, menre il Paterno te pervertiva. Nò questi ha mal sentito gelosia. L'odio e la vendetta sono le sole causali del delitto; l'odio contro la donna che aveva promesso di pagargli 1 debiti, e che all'ultimo gli sfugge. Che ciò sia vero ri- sulta dalle deposizioni degli avvocati Miragoll e Serao. Dichiara che il Paterno, specie negli ultimi tempi, aveva mancanza assolua di moralità e avvalora la ipotesi dello sfrut- omento con l'affare delle cambiali Di Bella; con la Circostanza delle quattro mila Uro porate dalla Maddl al Paterno, a nome della contessa, con altre circostanze e col proposito da parte del Paterno di unificare 1 suoi molti debiti con i denari della contessa. II cav. Pacces, conclude questa prima pare della sua requisitoria, dicendo che il Paerno uccise per vendetta vigliaccamente, férocemente, brutalmente, colpendo la donna alle spalle. A mezzogiorno, il presidente sospende l'udienza che viene rinviata al pomerigglo. Appena apertasi l'udienza pomeridiana,' ri- preniie la ™ro]* 11 cav' Pacce&> U c,°mincia coll'fflustrara il concetto «iurtdico de Codice penale, eson¬ nen;do <P,al1 s.lano le condizioni iper la applipozione di essi, mancanza idi coscienza e mancanza di libertà dei proprii atti derivanti da una infermità mentale; esamina la speciale posizione dei meriti a discarico, facilmente uggestionati dall'idea di .difendere l'imputao, e afferma che tra i più facili a suggestionarsi è proprio 11 prof. Malano, di cui cita e contuta la diagnosi dei genitori, te data della sifilide, ecc. e ne mette in confronto le ossensazioni con quelle del periti di accusa. Circa le'malattie ereditarle del Paterno, nega la nevrosi Isterica., incompatibile con la vite multare e nega^ anche qualsiasi Influenza deUe malattie sulla «responsabilità morale; qualifica la simulazione del Paterno una ina¬ novra difensiva, ammesso che la coscienza del delitto fu Ìntegra Resta a vedere se sìa mancata la libertà degli atti; egli nega che essa ia mancata. Piova anche la simulazione del Paterno e ne cita una lunga serie di menzogne abilmente tramate; passa poi a parlare della premeditazione intorno a cui svolge 1 criteri giuridici più accettati e li Illustra;, esamina 1 atti che precedettero il delitto, del colloquio cherzoso col Serrao all'acquisto del coltello, alte preparazione del convegno al Rebecchino, e trovar che veramente 11 Paterno premeditò freddamente 11 delitto e curò ogni particolare dell'azione criminosa nella piena oscurità del suo animo. Conclude invocando dal , aurati un verdetto "» *ever» condanna, esorta»do i giurati a considerare che la concessione delle attenuanti è la vera elemosina cne Sl deve fare a ohi la merita e non al Pa- terno indegno di qualsiasi pietà, Sedutosi 11 .cav. Pacces, il Presidente sospende l'Udienza per poch'i minuti. Sono le 16,45. Riprssa l'udienza alle 17, si discute un no' su chi debba parlare. Infine d'accordo fra le parti si stabilisce che l'aw. Falcone cominci domattina la sua arringa in difesa di Poterno. E il Presidente cosi toglie l'udienza,

Persone citate: Colletti, Di Bella, Falconi, Gardu, Malano, Serao, Serrao

Luoghi citati: Roma