L'agonia della Turchia come potenza europea riconosciuta dall'organo dei Giovani turchi

L'agonia della Turchia come potenza europea riconosciuta dall'organo dei Giovani turchiL'agonia della Turchia come potenza europea riconosciuta dall'organo dei Giovani turchi (Servizio speciale della STAMPA) I paradossi del "Taniti,, {8ervixio spedale della Stimoa). Berlino, 15, notte. tl. DO"..,», io, nuu«. jCII corrispondenti dei giornali tedeschi da • B"tìCostantinopoh assicurano ogni giorno i loro fkfllettori che una operazione degli italiani nel-jfp&eo e imminente. Oggi anzi essi indicano, pE delazione che incomincerebbe vtanereoledl o al più tardi giovedì; solamente eIl ora non è segnalata! Le notizie sono ori- ssIginate dal fatto che martedì nel pomeriggio i|un piroscalo tedesco partirà da CostantiDopoli con gli ultimi espulsi italiani, che eono circa un migliaio. Le solite navi fantasma — secondo questi Jnormatissimi — appaiono a si nascondono innanzi ai Dardanelli. Il corrispondente di un giornale di ierlino afferma poi chc gli italiani, nonostante le misure preso dalla Turchia, porebbero riuscire con un'azione decisa per erra e per mare ad occupare la penisola Gallipoli. Tutto dipenderebbe dal contojgno della Russia. D'altra parte gli italiani |eì troverebbero in grande imbarazzo per la jchiusura dei Dardanelli. Ad ogni modo i Sturchi cercherebbero di evitare ogni attrito jjoon la Russia: le più piccole fortificazioni pel Bosforo non avranno che un significato ieorico. Per l'attuale favorevole -attitudine Ideila Russia gli italiani — dice il corrisponidente — saranno fatalmente sedotti ai piani [più audaci. Secondo taluni le posizioni turche su Gallipoli e la costa asiatica dei Dardanelli non sarebbero sorprese unprdvvlsnimenite, ma vi sarebbe una sistematica avan'zata di tutto un esercito da sbarco italiano. I giornali riassumono un.importarne articolo di «Hussein Dichabid », clic pubblica jeul «Tanin», in cui 6 prospettata quale sia |ila posizione della Turchia' Verso le Pogtenze. L'autore dell'articolo ilice apnrta'mente che tutte le discussioni- su un possi- VdplsRssssnvrgsct(ednrtile-trattato di alleanza della Tu,jJcliiu sono,«oztosle, poiché nò le Potenze della triplice -al-1 nileanza nò quelle della triplice intesa sono cpronte a riconoscere nella Turchia un'al- r'leata con eguali diritti. Ciò sarà doloroso ; pjper l'orgoglio turco, ina e bene che venga'paffermato. Dalla Germania e dall'Austria, j lalleate dell'Italia, non si deve attendere'c■amila per là Turchia. L'Inghilterra e la djFramcia si .sarebbero obbligate a lasciarci nanano libera all'Italia e cosi non potrei)-1 foero egua Unente fare nulla per la Turchia. iOgni alleanza offerta alla Turchia non po- }TS^^r^^15i&termina dichiarando elio la Turchia d .vrebbe prima rinforzarsi all'interno e poi cercare onorevolmente una alleata. la Turchia continua ad armare la costa asiatica i Costantinopoli, 1.">. notte. ' La Turchia continua a prendere impor- (diI Vl■tanti misure militari. La divisione di redifs I1« Dremid di ]ronle a filimene è sieda niobi- i lizzata. Corre voce che la dizione di | ^drianopoli abbia pure ricevalo ordine di) pnobilizzave. La notizia, secondo cui due (batterie di artiglieria da Costantinopoli verrebbero inviate, a Smirne, sembra inesatta. Settantadue italiani, lasciarono Dcdeagatch, dove non resiano pia che due vecchi ■coi domestici e una vedova con tre bambini. (Agenzia Stefani;. 'm. mlI ic| fI rg| pjbI eini Un corrispondente del Tcmps, di passug-' gio per lu ìurchia, scrive la seguente lei-,dtera. ,v«Non ò che dopo aver risalito le rive in-acantetrici del Bosforo, le_ più belle dei mour ' mLe difese dei Bosforo {.Servizio speciale della stampa). Parigi, 15, notte. do, che si incontrano i primi lavori di di fesa allo sbocco dello stretto sul Mar Ne- , ro. subito dopo il villaggio di Runici iva- ! ,vak. situato a sinistra, sulla riva nord, é jfluelk di Anatol Kavak, a destra, sulla ri-'uva asiatica. Questi due villaggi, in parte Nascosti sotto la verdura degli alti piala-,Sai! &KZWè»SZSAo ìfS .vizio del Bosforo, il cui punto di partenza!lò ti ponte di Karakeul, sul Corno d'Oro.-.Questo ingresso del Bosforo è stato tem-j pre fortificato e batterie armate di grossi; peni sani stabilite ovunque. La più forte, dl 14 pezzi, e situata dopo il villaggio di lAnatol Kavak, dove si notano sempTe, su «n'aita ripa, le rovine ancora importanti|di ur. castello genovese. Avanti, sul Mari Nero, al di là dei due grandi fari che in- dicano l'entra'ta dello stretto, .si trovano altre batterie, che si estendono lino al ! jiforte di Kilia, sulla costa europea, ed in |lasia Minore fino alla tortezza Higas, ili .cui nome evoca la leggenda degli argonauti. Queste batterie lontane sono per di' ii.lì, ! risono" SSm antlciu• fendere . gli appi eti ultimi tempi, ((fortini, mezzo rovinati: all'ingresso del[lo stretto, al di fuori delle caserme dei due (Villaggi di Rumei Kavak e di Anatol Ka-! teLaltóH*S? ,rt*Hn,H,dÌ ^ui^campamenti di artiglieria e di soldati di fanteria. L'insieme, però, di tutta questai difesa non presenta il formidabile aspetto; .ideile batterie dei Dardanelli. Ult ini amen- ì te, il Sabah hn creduto di dover smentire [ Sa notizia di una protesta eventuale .della 2SS^f*i^rtnn^!™» riiiffi" .h» Bforo facendo notate .a "^.ahe^ogm\ Stato possiede di prendere le ,che giudica utili per la difesa del suo territorio ».

Persone citate: Hussein Dichabid, Kavak, Mari Nero