Ultima impressione a Londra per vittoria di Zanzur

Ultima impressione a Londra per vittoria di Zanzur Ultima impressione a Londra per vittoria di Zanzur La Turchia ha richiuso i Dardanelli? (Serviasio speciale della "STAMPA,,) i Londra, il, notte. ! Quasi all'improvviso, si ricomincia a notare odor di polvere nel Mediterraneo orientale, odor di polvere giunge da Tripoli, 'odor di polvere dall'Egeo e dai Dardanelli, e finalmente odor di polvere dai Balcani. Il senso della nostra guerra e delle sue incognite torna a gravare sull'Inghilterra, e l'Inghilterra, ancora una volta, è in cerca di una ■orientazione decisiva adeguata ai propri interessi. Fino a questo momento, però, non l'ha ancora trovata, ma ormai sta riflettendo proprio sul serio. Questo è bene. Più l'Inghilterra ci penserà su, e più gentile sarà verso di noi. E' inevitabile per essa di fare di tutto allo scopo di conservarsi o di riacquistarsi l'amicizia dell'Italia. L'eventualità di avere l'Italia ostile nel Mediterraneo l'impensierisce sempre più. Se tale ostilità si delineasse, l'Inghilterra sì troverebbe in questa alternativa: porre i suoi interessi mediterranei sotto la tutela della Francia ; e questa c una situazione umiliante, dalla quale lo spirito britannico è alieno ; oppure di costruire tutta una nuova flotta per il Mediterraneo ; e questa è una soluzione assai seccante, perchè l'Inghilterra si trova già impegnata in vertenze colossali all'interno per far onore alla propria legislazione e poi non ha neppure essa tanti quattrini da rovesciare in nuove corazzate. La nostra vittoria Odor di polvere è giunto da Tripoli. E' quello della nostra splendida vittoria di Zanzur. 1 giornali inglesi non l'hanno commentato pur dandone notizia con ogni lealtà. Ma nelle redazioni e nei circoli londinesi questui felice ripresa d'armi ha fatto grande impressione, tanto più che la Turchia, questa volta, non ha ancora avuto il toupet delle solite mistificazioni per ridurre la portata della sconfitta subita. Aggiungete, che ulteriormente alcuni corrispondenti di guerra inglesi assai apprezzali sono tornati a Londra da Tripoli, e questi hanno detto chiaro e tondo che l'Italia in Libia ha la sicurezza matematica di vincere completamente e forse più presto che non si preda. Ora, l'idea fissa degli inglesi è che noi dobbiamo vincere la guerra in Africa, perchè la nostra guerra è essenzialmente una guerra africana. Quindi, dal momento che ricominciamo a vincere anche laggiù, e che degli autorevoli reduci inglesi da Tripoli preannunziano il nostro completo trionfo senza alcuna riserva, gli inglesi cominciano a considerarci finalmente come vittoriosi. I nostri migliori amici fra questa gente sono raggianti per l'esito della nostra offensiva a Zanzur. Cosi va bene, essi dicono, questa è la via giusta, avanti! 1 Dardanelli richiusi? Contemporaneamente alle buone novelle tripoline, nuovo odor di polvere giunge ancht dall'Egeo. La flotta italiana riprende i- sue operazioni c Rodi rigurgita 'di truppe destinate chi sa dove. La Turchia accenna a chiudere di nuovo i Dardanelli. Queste sono le voci che attualmente corrono a Londra c a confermarle vi sono uarò telegrammi assai attendibili. Uno della Reuter da Smirne dice: Diciannove navi 'da guerra sono state avvistate sabato scorso sulle acque di Loto. Esse navigano verso la terraferma. Una lettera da Kulluk, in data 8 ghigno, afferìna che una corazzata italiana e due cacciatorpediniere entrarono in quel porlo il giorno precedente. Esse si trovavano ancora colà al momento in cui la lettera venne impostata ». Un, telegramma dell'Exchange Telegraph poi, da Costantinopoli, dice che «secondo un dispaccio inviato dal governatore dei Dardanelli al Ministero dell'interno, il passaggio delle navi mercantili traverso lo stretto è stalo sospeso per il momento, in seguito ad un incidente la cui natura non viene rilevata ». F'/i qui /'Exchange Telegraph. Di quale, incidente si tratti, nessuno sa dire-, nei circoli londinesi però si vede in. questo preteso incidente soltanto una finzione. LaTur chiù, si dice, ha rollilo trovare un pretesto per chiudere di nuovo lo stretto in previsiona di una eventuale cattura dell'isola di Lenivo da parie degli italiani. Ma i motivi della chiusura dei Dardanelli non interessano gran die: ciò che interessa è il fatto puro e semplice: la Turchia ha chiuso o non chiuso lo stretto? Dalle ultime notizie sembra proprio che la chiusura abbia avuto luogo. Essa viene infatti confermata stasera 'da una Agenzia marittima, che è ritenuta seria. Sé la notizia è vera, come è lecito supporre, si ripeteranno domani le proteste che tennero dietro alla prima chiusura. Le responsabilità della sospensione del traffico verranno attribuite in linea principale alla, Turchia, la cui posizione sarà indebolita anche dal fatto che essa non ha òsa* to proclamare francamente il vero motivo della nuova chiusura, ricorrendo invece ad un puerile pretesto. Comunque, qualche cosa aorcrrà se gli interessi degli armatori inglesi verranno realmente posti a repentaglio per una seconda volta. Sini a questa sfra, i giornali si limitano a riportare la prima notizia sulla nuova chiusura dei Dardanelli senza commentarla, in attesa di ulteriori conferme. Un allarme per la convenzione serbo-bulgara Quasi che tutto ciò non bastasse, sono pervenute a Londra oggi delle informazioni piuttosto gravi sopra la situazione nei iBalcani. La Westminster Gazette pubblica infatti una lunga corrispondenza da Berlino, che è assai salto-malica. Il corrispondente del grande giornale ministeriale lancia l'allarme su una intesa contro la Turchia, die si sta organi'.zando nei Balcani. La Germania e l'Austria appoggierebbero, dietro le quinttj questa combinazione. Il corrispondente èaBdvzpTndsacgizsclnddctuscpsdpdacpnlraLpiacnipsqmppltèRnnsi\iI{iI; jbi!jn1 i ' |I è piuttosto vago in proposito e si diffonde a parlare della visita'di re Ferdinando a Berlino ed a Vienna, e quindi viene a dire di essere informato, da fonte assai autorevole, che è già stata firmata una convenzione militare fra la Bulgaria e la Serbia per delle operazioni guerresche contro la Turchia, appena se ne presenti l'occasione, ma di quale occasione si tratti non è detto. « Probabilmente, la convenzione si riferisce, non soltanto alla guerra, la quale sta aumentando le difficoltà militari della Turchia, ma anche alla probabilità di una grande insurrezione albanese o araba, che impedirebbe la concentrazione di larghe forze turche. Il pericolo — prosegue il corrispondente — si è che, mentre la guerra coll'ltalia dura, tali insurrezioni, malgrado la cosideita solidarietà araba coi turchi, sono sempre probabili intanto che il blocco del mare Egeo rende difficile per la Turchia di muovere un largo nerbo di truppe sia contro gli albanesi che contro gli arabi. Potrebbe poi darsi che anche l'Italia mettesse uno zampino nella combinazione bulgaroserba contro la Turchia. Gli Slati balcanici contano molto su aiuti italiani, e questi potrebbero miche non venire rifiutati, considerato lo stato di cose che il -prolungarsi della guerra ha determinato. Tuttavia, — prosegue il corrispondente, — le condizioni diplomatiche non sono favorevoli ad una azione combinata dell'Italia cogli Stali balcanici. Il Governo austriaco mantiene sempre le proprie vedute in proposilo ed il ministro degli esteri germanico è solidale con lui. Bisogna aggiungere poi che a Berlino regna attualmente uno slato di animo assui acuto contro l'Italia». L'Inghilterra gelosa dell'amicizia italiana 71 corrispondente, per dimostrare questo preteso malanimo, afferma fra l'altro che il Ministero degli esteri tedesco ha vietalo all'Italia di occupare Mitilene. Egli dice poi che il sentimento del pubblico tedesco rimane fortemente anti-ilaliano c che il nuovo indirizzo adottato dal. Governo germanico, probabilmente in seguito all'intesa con l'Austria, è bene accolto ovunque. Fin qui il corrispondente. Ora in lutto questo, non dovete cercare dei nessi logici, ma soltanto degli spunti e degli accenni che possono avere qualche valore positivo. Sembra che in vari circoli inglesi si ritenga proprio che la Germania non si comporti verso l'Italia colla più grande cortesia, e ciò è slato subito osservalo in Inghilterra. Infatti, è assai significativa una corrispondenza d*i Roma, che il Times pubblicava stamattina. La corrispondenza era alquanto sibillina nel contesto e non si capiva dove miras- ' se, ma la sua conclusione era questa: che in Inghilterra, discutendo il problema del Mediterraneo, bisogna assolutamente astenersi dal considerare l'Italia come unaprobabilc nemica della Gran Brettagna in quelle acque, giacché tale inimicizia, secondo Iti corrispondente, non. esiste anche in virtù dei comuni interessi ancora in.-vigore e non {potrà esistere almeno nell'avvenire immediato, nonostante il fallo che l'Italia appartiene alla triplica alleanza c probabilmente continuerà ad appartenervi. Non mancano poi altri indizi che inducono a credere come l'Inghilterra continui a mostrarsi più gelosa che mai dell'amicizia dell'Italia e tenti di conservarsela o di riguadagnarsela. Naturalmente, per ora, in un senso o nell'altro, si tratta soltanto di indizi e di barlumi, che sono tutl'allro che chiari, ma ad ogni modo è bene prenderne nota e riconnetterli con l'avvenire. aaGtadardcinqpsoinnpdmsiustsisiprPQmde rndI illaapi cAelèitpGlnmtrd1r

Persone citate: Sini, Smirne