Gli echi politici della guerra

Gli echi politici della guerra Gli echi politici della guerra (Per telefono e per telegrafo alla STAMPA). Le variazioni turcoiile ediplomallche del signor Caillaux Roma, 10, sera. Mandano da Costantìmopoli al1 Corriere d'Italia: « Il signor Caillaux, già ministro delle Finanze e presidente del Consiglio dì FrjB.ncia, si trova di passaggio a Gerusalemme. Il Sabah stamane pubblica una corrir spondenza. da Gerusalemme contenente le seguenti dichiarazioni suHa guerra attuale che il signor Oaillaux avrebbe fatto : « La guerra italo-turca è da attribuirsi, a mio parere, a due moventi: da parte dell'Italia la mancanza di mezzi in patria per trattenere la pletora di emigranti che ogni anno abbandonano i loro paesi; da parte della Turchia il contegno del Governo ottomano dopo l'avvento della costituzione. iMalgrado le avances che la Francia e l'Inghilterra fecero al Giovani Turchi agli albori del regime costituzionale da loro inaugurato, ossi persistettero neD mostrare una preferenza per la triplice alleanza. Tale preferenza ha stupito, e, diciamo pure, disgustato ii gabinettb di Parigi e Londra. Chiunque è 'addentro agli affari politici sa perfettamente che tanto l'Austria come ntalia hanno delie mire sai territorio turco: l'Austria agogna alla Macedonia. l'Italia alla Tripolitania. Quanto alla Germania, che si è unita a queste due Potenze per man- tenere l'e'quilibrio politico in Europa, essanon può opporsi alle loro voglie di conquista e deve non solo stare a vedere senza approfittarne, ma anche deve aiutare le sue alleate nei loro disegni, e ciò perchè l'esistenza della Triplice alleanza è per la Germania uno" 'questione di vita o di morte, mentre per l'Italia e per l'Austria, l'alleanza non costituisce che un mezzo per potersi espandere e jngraii'diTe il proprio territorio. « Noi non comprendiamo come gli uomini politici turchi non abbiano compreso questa verità e come neppure l'annessione della Bosnia Erzegovina da parte dell'Austria all'indomani della loro Costituzione, non abbia aperto loro gli occhi. Essi avrebbero allora dovuto capire non solo le mire austriache sul loro» territorio, ma anche che l'Austria non agiva di sua testa e che le due alleate sapevano perfettamente quello che avrebbe fatto e le tenevano bordone. Sarebbe vano negare che la calata austriaca su Salonicco è ormai cosa decisa e solo si aspetta che ascenda il trono degli Asburgo un altro Imperatore per mettere tale programma in esecuzione. La Turchia dovrebbe trarre vantaggio da questa dilazione che le viene accordata prima che avvenga il mutamento del Sovrano d'Austria, e piazzarsi nettamente fra le Potenze •. Venendo poi a parlare della difesa delle coste turche, Caillaux si è meravigliato come i turchi non abbiano pensato di comprare alcuni sottomarini, che costando loro cinque milioni avrebbero per sempre impedito alle nostre grandi navi di battaglia di avvicinarsi a portata dei cannoni delle coste asiatiche ed europee della Turchia. Ha finito facendo l'elogio dell'esercito ottomano e felicitandosi con la Turchia di avere in mano una cosi efficace arma di difesa. La Irta Èia il (« ili Sili Ag-li Italiani ebe non lasciassero Costantinopoli! La Porta chiede l'elemosina Ite. j .1 voM Roma, 10, notte. La Tribuna ha da Filippopoli: « L'antico carcere di Stambul, una ta adibito a prigione dei Jebitori ins.qlvi-' bili, si sta preparando, per gli itaUani^eha eventualmente rimanessero in 'Turchia' <Jo*! po il termine di espulsione. Questo tenni-"! ne scade sabato prossimo. Finóra,■ sonof partiti da Costantinopoli circa 3000 italia* ni. Oggi salpa il piroscafo greco Menelao? con alcune centinaia di operai ferrovieri diretti a Napoli. Per mercoledì, si attenda' un grosso transatlantico che dispone dtf ben duemila posti. La Porta, intanto, si dai da fare per trovare quattrini. Fallita la, speranza di trovare crediti all'estero, è rU corsa alle esangui finanze ottomane. Silj tratta di una vera elemosina. Cosi, 1 Banca agraria da un milione la cassa delle Pensioni è stata ta che dovrà versare fra poco quanto la sarà possibile, la Banca di Salonicco è già/ impegnata per 11 milioni. Come si vede, i. Cosi, lai di franchiJ ii preavvisa-} i sono gli estremi sforzi. E' stato poi * an¬ nunziato il richiamo dei riservisti cristiaJ ni nella speranza che essi pagheranno per, sottrarsi al servizio militare. La Portai conta in tal modo su un'altra quarantina! di milioni ».

Persone citate: Asburgo, Caillaux, La Porta, Sili, Silj, Turchi