Nel Yemen e nella Libia

Nel Yemen e nella Libia Nel Yemen e nella Libia -.. :.- _.- - ii-^I Partigiani Ul XClritS3;^ '* w 'aumentano I torchi deirjemen affamati e sitibondi ADEN, 6 (ufficiale). Secondo notine qui jiuntaV^dan^asir | Hallo rame»: ila Buona roma, *<-w^f^ww^del Sayed Idris sono In grande movimento e dì giorno in giorno aumentano di numero perchè nuove tribù fanno atto di adesione a lui. Si conferma anche che alcuni rinforzi inviati in soccorso dei turchi dallo Sceriffo della Mecca eotto gli ordini di suo figlio, sono impossibilitati ad avanzare perchè circondati e premuti dai partigiani di Sayeci Idris, I quali hanno fatto prigioniera una frazione di tali truppe comandata da un parente dello Sceriffo insieme col comandante. In Eolia, dove i turchi si trovano rinchiusi, mancano i viveri ed è scarsa l'acqua. Tra il presidio militare sono scoppiati gravi dissidi perchè una parte degli ufficiali è ormai apertamente per la resa della città- nemico ed ha lanciato varie bombe, tutte scoppiate sull'accampamento. Il soééhé di ut oasi a Bengasi (Per tehgr. da %no dei noitri inviati tpeeiali) BENGASI, 3 giugno. (Telegrafato da Tripoli, 6, ore 3,50). Piccole avvisaglie interrompono solo di quando in quando questa vita più di guar bigione che di guerra. Il trenta .maggio una pacifica notte lunare e stata all'lin¬ vr0lviSo interrotta dal concerto dèlie arti -jiene. Benché i rombi contenvporanea- ' ■ - J..- w ira-inni tlìl'C. To' C. 'vlente provenissero da direzioni diverse, n0ft era pgro l'affrettato e nervoso succe dgrsi dei oi.^ c/ie parla di lotta, conira sfflfa mfl 6ensl un rombare sistematico e cadei'aat0> interrotto 'da silenzi più o me nQ proiungati. U fuoco iniziatosi verso le nQVg dì sera pti dopo circa un'ora. ^ in}orulatori avevano riportato, tom grìlppi di ara- fl00(£ten3B numerosi venivano nell'oa ^ f £a Ue aa ovest » ed tf sud_ovcsl di GuarScià. In A ìorni inljeee.di fare il ?Urco-arabi si scampa- J£J « te n ale ^J^decUe di infliggete al nemico a •«■<■» ^^Zrnpó per mostrargli che la no £ »« 'sso^emp V £ muerrotta. g^ggj della ridotta Palmeto rkevet. W » bombardare Koefia: le ri- dotte Stellacelo e Roma ricetterò Por, ^ - J ^ Qariunes mtala dìrstanza che separa le oasi di Guarscià dai. la nostra linea delle ^difese, al bombardamento di questa cooperò la batteria da 119 comandata dal capitano Olivetti. Gli informatori- giunti ogai haiìno rife'|.Uo ehe H araU cne si trovavano nell'oa-campoturco di Bengasi bombardato dal dirigibile BENGASI 5 (ufficiale). ,v -~i.'.- ii Oggi II dirigibile si è recato sopra il campo una lezione per maggiore prudenza e nel- irf Aì tìariunes ebbero cinque uomini e 3| ^ ^ ^iati precisi riguardo agli effetti ottenuti, *i-*o che questi, furono notepòU: Questa nafte vjcrjio Icore dieci,, dar una ridetta venne scorto .un. gruppo di una quai aHiina di. beduini,, il, quale, siriscian- do penetrava, entro l'oasi delle Due Palme $]'oi si appiattava entro una buca cke tro- |Pt qd..Un paio di centinaia di metri più ^^^(nnoij^fiirrcf({.sparò alcuni colpi-con- tnP-i'notturni'■ distutbatori, i quali scoili.:-parvero dileguandosi nell'oscurità. . ^Il fallo di gruppetti e anche qualihe\ volU. di semplici indivìdui isotati, che'lvengono a ronzare di notte non lungi dalle nostre posizioni'è abbastanza frequente. La ragione che sembra spingere £ beduini ad andare incontro alla probabilità di essere scoperti ed uccisi, sembra sia la speranza di una possibile preda. Questi figli del deserto,, abituati alle astuzie degli appostamenti, hanno una vera arie di sapere approfittare di ogni ripiego del terreno per nascondersi. Quando si credono scoperti sono capaci di restare lungo tempo rannicchiati ed immobili, col barraccano bianco che li avvolge potendo confondersi in. distanza con gli sterpi e le pietre. Alcune notti fa i solitati del genio adibiti alla manovra del riflettore della ri-. dotta Palmeto credettero di riconoscere in mia piccola macchia bianca profilantesi J sul terreno a-trecento- metri di distanza U; barraevaiw di un beduino accovaccialo Furono sparati in quella direzione alcuni rf. ^ * ^ ^ si mosse. Però, quando il, riflettore, il quale erasi spostato per investigare altrove, tornò a posto, essa era scomparsa. Il ■ beduino, poiché infatti la macchia non era che uno di essi, vistosi scoperto, preferi giuocare di astuzia anziché sottostare allo spontaneo istinto di mettersi in salvo. Ieri, due giugno, la festa dello Statuto è stata celebrata, a Bengasi con grande solennità.. Molte case erano imbandierale. Al mattino alle ore otto nella vasta piatita, che trovasi fra le niura di cinta della città ed U sobborgo di Sidi Islcia, il generale Briccola passò in rivista buona parte delle .truppe componenti il presidio. In- totale parteciparono alla rivista da 7 ad 8 7>i«la .uomini. Fa un magnifico spettacolo delle nostre forze, che fece grande impressione sopra la popolazione indigena, venuta ili gran numero aU assistere alla sfilata. Le truppe vestivano l'uniforme di tela ed avevano seco l'infero munizionamento da guerra, le razioni viveri di riserva, borraccia piena, senza zaino. Sfilarono successivamente il &.o, il 43.o, il 63.o, ed il 79.0 fanteria, preceduti da un plotone di carabinieri e da due plotoni di marinai. Ogni bandiera di reggimento era accolta- da grandi applausi da parte nella folla riunita. Una vera acclamazione sa lutò il passaggio del glorioso vessillo del 79.o fanteria, la cui seta porta numerosi fori di pallottole, che la colpirono nella gloriosa battaglia delle Due Palme, ove avanzò sempre in testa al reggimento. Vennero quindi una batteria da montagna, poi una batteria da campagna al trotto, precedute dalla fanfara. Grandi applausi riscossero gli ascaribengasini, nonché la banda del Garian, come pure i cwvalleggeri di Piacenza e quelli di Lucca, che passarono al galoppo in formazione di squadroni coi plotoni affiancati. Alle 10 il generale Briccola ha ricevuto le autorità indigene, nonché le principali personalità italiane. Pronunciò in risposta ai Incoro .ed augurii una breve allocuzione, ^ a con l'augurio di prosperità della Po- tria e con un saluto al Re. Sopra ileomando venne innalzata una grande ban- diera di seta, offerta con gentile pensiero dagli italiani residenti a Bengasi. Alla sera gli uffici pubblici vennero illuminati, Vn.epiìodio caratteristico: gli scaricatori arabi lavoranti nel porto vennero nel porto vestiti a festa, e dopo aver posto sulle l Italia e conSotte le .maone alle banchine, chiesero di far festa, diééndo di toler arich'essi celebrare la festa dell'Italia. I lavori del cavo Siracusa-Behgasi sono ormai compiuti. L'inaugurazione delle tras- missioni avrà luogo entro la prima quindicina del corrente mese. SAVORGHAN DI DRAZZÀ '

Persone citate: Olivetti, Sayed Idris