Il processo del "piccolo Misdea"

Il processo del "piccolo Misdea"Il processo del "piccolo Misdea" —dell'imputato — La difesa rinunzia al suo mandato. (la giornate — Tribunal» Militare di Torino - 88 mani») 1* udienza Inattesamente in questo processo sorgerà un episodio sentimentale a dargli un aspetto nuovo, cosi che la ricerca del movente che determinò il soldato Mario Canini al delitto, pel quale preventivamente potrebbe essere chiesta la pena di morte, riuscirà psicologicamente interessante. Mario Callini ha un passato sinistro: il suo cartellino penale e zeppo di condanne. Il suo nuovo misfatto egli ora vuole attribuire ad e a o i o e a m a (l giornate Tribunal» MilitdstimffrCnuno stato intenso di costernazione per ima eKVP.ntuiM il'amnra un bCl giovane, dall'a- i aa a sventura d'amore spetto a modo. Indossa la tenuta di tela e si presenta con rispetto ai suoi giudici. La cera d'un buon flgliolone, cho non capisco dove si trovi e perchè vi si trovi, ha invece il soldato Giuseppe Ilanzlni, che per lo spavento piovalo alle minacele furiose del compagno Cai-lini, abbandonò il suo posto di sentinella. Due. bersaglienl con baionetta inastata custodiscono ì due soldati detenuti. Il dibattimento è sollecito. 11 presidente con bella energìa militare fa sbrigare le incombenze proceduraili preliminari. L'avv. Baltù fa riserva su testimoni, clic sono assenti. Alcuni di essi si trovano in Libia. L'avvocato stesso afferma che solo pochi giorni fa si è venuti a conoscenza di fatti che autorizzerebbero la richiesta di una perizia psichiatrica, non potando la Difesa accoiitcntansi della perizia stesa dal dott. Quarelli. Il P. M. su oppone a questa istanza, come a quella di rinvio della causa per l'assenza dei tesiiinom. L'avv. Galvano, patrono del RanzlnL fa notare la dolorosa conseguenza d'un rinvio della causa pel Ranzini, la cui detenzione preventiva si prolungherebbe troppo. L'avv. Guaita propone lo stralcio della causa del Ranzini ed insiste sul rinvio del processo per quanto riguarda il soldato Callini. , L'avv. Guaita, nel 'faro la sua istanza, muovo qualche attacco al testimonio tenente Dcbemardi, ed al perito dottor Quarelli, cosi clic il P. M. lo interrompe e poiché il dialogo vivacemente continua, il presidente interviene. — Mi pare che si perdo, di vista con queste discussioni l'incidente. D'altronde abbiamo già capito... . , — Ed allora se Ella ha già capito è Inutile che io parli oltre. Chiedo pertanto il rinvio della causa. Il Tribunale dopo lunga, determinazione respinse le istanze della difesa, perchè si dice già preventivamente alla discussione della causa inesso in grado, dalle perizio ili atto o dai documenti raccolti nell'incarto processuale, di giudicare sullo facoltà mentali dell'imputato Canini. Nò le circostanze nuove denunciate or ora dalla difesa di una nonna del Callini stesso pellagrosa e di un fratello squilibrato e scioperato, sono di tal natura da far ritenere necessaria un'altra perizia, oltre quella del dottor Quarelli, cosi esplicita e recisa nel negare ogni infermità di mente nel soldato Callini. In quanto ai testimoni che si trovano In Libia, basterà la lettura delle deposizioni scritte, Cosi l'ordinanza è di assoluto rigetto delle istanze defensionali. Ma il presidente, tenen te-colonnello Pescara, con quella larghezza illuminata colla quale I giudici militari sanno temperare le asprezze del Codice e la inesorabilità della procedura, di propria iniziativa e per potere, discrezionale ordina che siano chiamati.ad assistere all'udienza i periti professori Carrara o Tiretti. Quello che fu respinto per la porta rientra dunque per la finestra. E la difesa se ne dimostra riconoscente. Ed appunto perchè 1 due nuovi periti possano presenziare a tutte il dibattimento, su proposta del P. MV. cav. Boldl, si rinvia l'udienza alle 1C, dopo una solerte raccomandazione di puntualità militare. Nel pomeriggio Sul compito cho spetta ai periti, chiamati con potere discrezionale, non appena -l'udienza si è ripresa, s'ingaggia una vivace discussione, volendo il P. M. che essi non rispondano solo intorno alla importanza che per il giudizio della mentalità del Callini, possano avere le circostanze che la -uoii.ua è pellagrosa, e il fratello è uno scioperato e squilibrate; volendo d'altra parte la Difesa che i due periti diano un giudizio completo suUa mentalità dell'imputato. La discussióne si prolunga al quanto tra gli avvocati Guaita, Battù ed il cav. Boido fino a quando lasciato il presi dente comprendere che darà libertà di parola ai periti senza troppe limitazioni, ed assicuratosi il P. M. che mai ai verrà al rinvio della causa da lui temuto, tutte le parti fluiscono di trovarsi d'accordo. Il Tribunale se ne rallegra, E cosi il segretario avv. MirabeHo può incominciare la lettura dei numerosi documenti. Notevole è il rappòrto del capitano della, compagnia aila quale il Callini appartiene In esso il capitano Dionisio lileva il contegno alquanto pusillanime, dei soldati che si trovavano attorno al soldato ribolle, ma d'altra parte giudica spiegabile il sistema usato di prudente temporeggiamento nella speranza che il Canini si calmasse e deponesse il fucile, evitando così fatali o letali conseguenze dal fattaccio. Il rapporto del tenente De Bernardi segnala poi la condotta- ardita del trombettiere Banfi che si esponeva al pericolo, per far scudo del suo corpo al tenenU stesso preso di mira dall'energumeno, clic fortunatamente fece più chiasso che danno Il Callini è un renitente alla leva del 1888 è zappatore; ha subite parecchie punizioni sempre per ritardo a rientrare in caserma; la sua fedina penale registra parecchie con danne per finte e lesioni. I rapporti sulla sua condotta lo dicono sveglio d'inteUigenz e scaltro, ma poltrone e prepotente ed insofferente della disciplina. Insensibile cosi ai buoni consigli, come al rimproveri dei -superiori, mai ebbe sentimenti di reazione aUe punizioni, ma neanche dimostrò mai intenzione di correggersi dai suoi difetti e specialmente dai suoi vizi per le donne e per 11 vino. Ha animo profondamente guasto. Il ano capitano non comprende come con le condanne subite non sia stato incorporato in una compagnia di disciplina. Del Ranzini invece il capitano dà le pii ampie 'lodi, dicendolo buono, di carattere leale, d'indole ottima, amato e benvoluto da tutti. Il povero soldatino; mentre sente leggere questi elogi schietti ed affettuosi, lacrima di commozione, e con uh fazzoletto ne largo come la provvidenza di Dio, ai terge i grossi lucciconi che gli rigano il volto tondo e roseo come quello d'un bimbo. Impassibile invece rimane sempre il Cai lini, ed immobile come una statua, anche quando di lui si leggono le informazioni dellr Autorità civili del suo paese, che Io dicono un temibile ed incotTegRibito teppista e fanne risalire la responsabilità delta sua pessime vita alla troppa accondiscendenza dei genitori. Il Canini in carcere un giorno ruppe liciotola dell'acqua e con i cocci si ferì lievemente al petto ed alle braccia. Fu legato po al tetto di sicurezza. 11 prof. Carrara prima che si .in comin ai p leggere la perizia scritta del dott. Quarelli dedlinu il mandato affidatogli dal presidenti' perchè la causa è troppo gl'ave da potere sasmtesazasmddcdstesIvrfg dare in poche pre un giudizio cosctenzlom' ulla mentalità dell'imputato. La stessa dichiarazione è fatta dal prof. Vi-; ige Tteeili. Ed il Tribunale mette in Uberto! due periti richiesti per potere discreztonate,1 mentre limane ad assistere al dibatttmanto' i prof. Quarelli, alla cui competenza i prò-: essoti Ti relli e Cai-rara danno il più ampio' riconoscimento. ( La perizia del prof. Quarelli afferma che il Caiani è un simulatore quando appare sonnambulo ed ostente. delle alterazioni psichiche,. e conclude che egli ò in modo assoluto respon aitila /Inerii £ìMi nliA Via nMnntwun sabile degli atti che ha commosso. Gli interrogatori Il segrctarioha finita la lunga lettura e tosto' ai da luogo airiwterrogatorto del Callini. Questi, invitato dal presidente, si alza rispettosa-; mente in piedi e sulla posiziono d'attenti attendo che gli si muovano lo domande. Ma la sua anima è impenetrabite. Presidemte. — Avete sentito di die siete accusato? Difendetevi. Non ricordo più nulla — risponde lo zappatore a voce roca e senza mutate affatto' aspetto c senza batter ciglia. — Neanche che quel giorno siete andato a spasso ? Non ricordo — ribatte senza Jattanzaj ma fermamente. — Ma come ò possibile cho non vi rlcordtaai di nulla? —■ Di nulla — fa eco l'imputato. — Avete inteso di che cosa vi ei- accusa? — Nulla ho Inteso. E non aggiungo altro. Non gli si può (trarre di bocca altra risposta. Vi rammentate da quanto tempo siete in carcere? — Non ricordo. — Che foste più volte interrogato 7 — Non rammento. Di fronte ad un simile contegno il. presidente si stringe nelle spalto o conclude: — Si leggano allora i suoi interrogatori scritti. Lo zappatore si sHede e riprende il euo atteggiamento immobile ed impassibile, come se tutto quello che attorno a lui avviene aion Io riguardasse. Nei suoi interrogatori scritti egli è stato in-; vece d'una lucidezza e d'una precisione meravigliosa, ricordando parola per parola le frasi che compagni e superiori durante ili tragico fatto gli rivolsero. : — Vi ricordato — chiede ancora il presti dente all'imputato — di avere inoltrato una., domanda por sposare una ragazza di Biella? —- Ricordo. — E che vi f ;t risposto ? — Non mi fu concesso. Il presidente, vedendo che su questo punto l'accusato è un po' più loquace, spera di poter condurrò in porto rtnterrogatoTio. — Vi ricordate di che siete imputato? — Non rammento — risponde Callini ritornando al suo atteggiamento di dianzi. Ogni tentativo del presidente s'infrange contro il mutismo ostinato dell'imputato. Il Ranzini inveco parla volonterosamente se non perspicuamente: Io — egli dice — non credevo di abban-; donare il posto ritirandomi nel Corpo diguardia quando tutti i miei compagni già vi erano entrati. Credetti che il portone deUa caserma fosse stato chiuso a chiave. Quando però .il Ranzini deve raccontare lascena s'incespica, s'impapina, e nonostante' la sua buona volontà 'non riesce a raccontare la cosa molto chiaramente. Allora gli viene alla gola una voglia matta di piangere. Quando avvenne il chiasso nella camerata — egli dice — il capo poste andò coiV due soldati ad accertarsi che succedesse. Intanto dei soldati in camicia, in mutande cor-: revano all'impazzata a rifugiarsi mei. Corpo; di guardia, nascondendosi perfino 60tto i tavolacci. Fu allora che te credendo che anche U mio ufficiale si fosse ricoverato nel Corpo; di guardia, c'entrai anch'io. So avessi saputo, che il portone era aperto non mi sarea allon-; tonato. , i E così il soldatino tondo e roseo ha semplì-; cemento esaurita la sua difesa. E si risiede compunto, tutto rosso in vilso e con due lue-; ciconl tremuli negli occhii Ecco subito i testimoni. . „ . v .,i Il brigadiere Massimo Lombardi affroiwoi u Callini quando fuori, nella strada mlnac-: ciava dei borghesi e voleva ritornare nella caserma. Il Callini puntò l'arma ed il brigadiere dovette ritirarsi im un portone. — In che posizione teneva il Galmu il - fu-:cilc ? — Aveva la baionetta inastata e portò l'ar-,' ma in atteggiamento di volerla puntare: fece anche manovrare l'otturatore. — Inveiva il Callini? — Sì, contro quelli che erano ■nell'interno, gridando: Viigliacohi, aprite! — Era ubbriaco? — Non 'mi pare. Egli oppose una -resistenza, forsennato, cosicché per atterrarlo lo si do-: vette colpire in parti delicate del corpo. Era eccitatissimo. „ _: : Giudice maggiore Nasi. — Ha riconosciute che ella era brigadiere? Aveva eUa i gattoni sulla giubba? , .„,..' — Sissignore, ma portavo la mantellina. ,j> jtf _ ,L'ha detto d'altronde lo stesso Cattimi- 'im istruttoria che subito riconobbe H brisadiletre. :. , .-• __ _j il presidente- si rwolge affaccusato paz5enJ t^-CCalÌsni, avete sentito che ha detto fi bri-' "^f'^zappaltore sii alza eo* ftivariablUnente/ sen'/.a espressione nei voKò che pare ampietrito, risponde: — Noni ho capito nufflat La difesa decorativa paure giunto alila Difesa al momento dSi fare la dichiarazione che essa, di fronte a) con-l tegno delìfaccusatti e alia mancanza di pe-. riti, non si trova in grado di potere assolvere dffgnStasainente il suo mandato. L'avvocato Battù difce che per deferenza i difensori assisteranno agl'udienza, som za, però prendere, conciusioni, perchè il mutano dirremovibitl'''. deJi'impujtoto togffile ad essi la possibilità di' illustrare un episodio che secando 3a 'Difesa,1 fu te. detenninante del delitto, dovuto ad una esaltazione meritaile. i.'episodio è questo: Cai-! iini amava una ragazza, che credeva di buona condotta, le che voleva fare sua. mogSe:j aveva clnedto 81 permesso di sposarla: e gH| fu rifiutato. Cilò lo conltrariò e ilio indSspeUi; fortemente. La fanciulla doveva di quei gtor-, ni mettete aZu luce un bimbo, dell quale il; Calhirti riiconosceva per sè la paternità. La: ragazza voleva disfarsi del Mutuo: Ul Cattm-1 s'opponeva con tutto ardore a questo pregete tot Egli1 idìiiaiOrVlir»va per queste cesitearieta; moia flccft'dztoi'io Ringoiare ed un vivo turbamento di carattere nei giorni che precedettero poi 5il suo strano misfatto', mfefaltto ■"un esaltato e d'un finibondo. » L'avv. Guaita fa mettere a verbale la dti-l.iara.ztow detta Difesa, ed iil Tribunale, ritenendo queata dichiarazione grave come uni 'ni-idisute, s'è rlUnato per decildere in meritsou, E dopo pochi momenti e usottp con un prov*

Luoghi citati: Biella, Carrara, Libia, Pescara, Torino