Il Congresso internazionale per gli infortuni sul lavoro

Il Congresso internazionale per gli infortuni sul lavoroIl Congresso internazionale per gli infortuni sul lavoro (Per telefono alla Stampa) i i o ' Milano, 27, ter» Alle ore 10 si è inaugurato il congrasso teennco internaztonale di prevenzione dogli infortuni del lavoro nella sala detta delle Statue ira Castello Sforzesco. Al banco d'onore prendono posto l'on. Battaglieri, rappresentante il Governo, l'on. Luzzatti, ring. Pontiggia, presidente del Comitato ordinatore, il comm. Magaldl, rappresentante del ministro dd agricoltura Industria e commercio, il sindaco, l'assessore Menozzi, presidente del Comitato esecutivo, il prefetto e i drogati dei vari Stati. La sala è affollata da aderenti al Congresso. L'ing. Pontiggia apre la seduta con poche paiole di saluto terminando con un evviva al Re, che i congressisti ripetono sorgendo in piedi fra gli applausi. Legge quindi le adesioni dell'ori, rutti, e del1 on. Uoselll, dell'on. Clumlrri, dell'on. Cabrini, dell'arcivescovo card. Ferrari, e molte altre tra cui numerose dall'estero. Segue l'assessore Menozzi che pronuncia un applaudito discorso tratteggiando gli scopi del congresso e il lavoro fatto per raggiungerli. Il sindaco Greppi porge il saluto della città di Milano. Parla poi l'on. Luzzatti interrotto da frequenti approvazioni e acclamato alla fine. Il discorso dell'on. Luzzatti L'on. Luzzatti dice: «Le nazioni civili qui splendidamente rappresentate per la difesa della patria, la quale ed ama più della propria famiglia, ricercano e persino si rubano i secreti delle armi e dei più crudeli mezzi di distruzione, per il fascino di un'idea umana, sublime anch'essa come quella della patria, si comunicano con sincerità di fervide effusioni tutte le scoperte e i metodi intesi a prevenire gli infortuni del lavoro nelle gare internazionali che si combattono per trasformare la materia, per ringiovanivo la vita, per imporre sulla natura debellata lo scettro del conquistatore. E' una santa comunione del sapere tecnico, colla bontà, il cui affetto si afferma nella salvezza degli operai I Qui la soienza sfolgora in uno dei suoi uffici più sublimi quale redentrice del lavoro. Il pensatore solitario, senza fini di lucro, disinteressatamente, indagando nei laboratorii silenziosi di fìsica, di chimica, di meccanica, di fisiologia, quale magnanimo benefattore, scopre i metodi proventivi; la scienza applicata li concreta, M metto alla prova; l'operalo li affranca dai maggiori pericoli, gli istituti di assicurazione sono forzati a ribassare i loro premi al fine di lenire colle certe sovvenzioni, frutto del diritto e non della beneflcienza, i martirii e i martiri del lavoro... Tutte queste ricerche rappresentano l'opera secolare degli scienziati, ma si traducono solo in questi ultimi ventenni in precetti ctici, in obblighi essenziali di leggi previdenti, dopo che lo Stato si e accorto che l'intrapranditore non deve soltanto il salario ma anche la salvezza àagli infortuni. » Qui, o egregi colleghi, il pensiero mio, per gratitudine e per omaggio alla libertà, la fonte di ogni grandezza vera anche quando si deve correggere coi giusti vincoli dello Stato, il mio pensiero risale all'Alsazia, dove sorsero spontanei gli studi e gli istituti salutari rivolti a diminuire, se non ad elidere, gli effetti disastrosi della grande industria in una pugna continua e magnanima, che primi gli uomini di Pulhouse iniziarono. « Onore a quei pionieri! Se tutti gli intrapprendltori ed i capitalisti ne avessero imitato l'esempio, alleando il tornaconto con l'equità sociale, le leggi che obbligano gli ordinamenti proventivi e l'assicurazione degli infortuni non sarebbero necessarie; ma 6 lecito sperare, come avviene nell'istruzione obbligatoria, che il vincolo gradatamente si traduca in costume 0 sia reso inutile da una fase, di più eletta umanità. La salute morale e tisica sarà sempre in questi felici accordi del sapere tecnico col lavoro! Ogni giorno la produzione, nelle sue evoluzioni irrefrenabili, rivela nuovi si nistri e nuove malattie; ed ogni giorno la scienza, che voi degnamente onorate, oppone il bene al male, trae il conforto dalla fonte del dolore, e, come 6 spesso tanto forte da vincere la natura, cosi riesce a vincere gli infortuni del lavoro. Tuttavia i progressi che si fecero in queste discipline provvidissimo richiedono una schiera di benefattori diversi dagli antichi, non solo pieni di altruismo é di coraggiosa pietà, ma anche educati tecnicamente, imperocché, se oggi, come nel passato, 1 grandi pensieri sgorgano dal cuore, oggi mù che nel passato i palpiti di bontà devono collegarsi coi precetti scientifici, ed a nessuno meglio che a questo Congresso si addice la commovente sentenza di San.Bernardo: « Lucere et ardere per/ectunt est ». « Oggi l'ideale in tutto le opere della previdenza è uell'associare l'anima di San Francesco d'Assisi colla mente di Davy. Voi date la luce, i consapevoli apostoli del bene l'applicano per consolare questi forti nel dolore, questi mesti nel silenzio, che costituiscono i redentori, eserciti dello umano lavoro. « L'Italia, dove uno scienziato iniziatore II Ramazzotti, scrisse sapientemente sulle malattie del lavoro prima che vi sorgesse la grande, industria, che ha già assicurato due milioni di lavoratori delle officine e delle miniere per l'obbligo di legge sugli infortuni e fra breve assicurerà collo stesso metodo i lavoratori dei campi; l'Italia, dove un mio indimenticabile amico, Ernesto De Angeli, introdusse, multi anni or sono, gli istituti alsaziani, divulgò i metodi di prevenzione nel grande e provvido sodalizio che oggi ci ospUa a Milano, la Roma delle industrie nazionali e dove fiorisce l'Istituto Clinico per In inalatilo del lavoro, fondato dal professor Devoto; l'Italia vi saluta, vi ammira e vi accoglie come i benefattori dell'umanità •. Gli altri discorsi Dopo un altro discorso dell'ing. Pontiggia, che svolge minutamente i concetti ispiratori del Congresso, parlano, in francese, il console germanico ed i delegati inglese, dauese, degli Stati Uniti, francese, svedese e. svizzero, che recano il saluto dei projaiii Governi. Sarge infine l'on. Battaglieri, che si dichiara lieto ed orgoglioso di essere stato chiamato a portare il saluto del Governo e quello personale del presidente d?l Consiglici in questo Congresso. E la sua parola non è dì saluto soltanto, ma anche di plauso. « Mentre assidua è l'opera del Governo — dice — nello studio della legislazione del lai voro, esso porge 1'auimo intento a quanti siwm-! Uono le forzo dell'intelletto a pro ddt'iiiriiiito l, esercito dei lavoratori i quali, lottando con .!le forzo bnlU, uuUa ÌUiu£v& e d'eUa Ja e !d0,llall0 0 i0 piegano alle alti llnalUà del pro- - tèsnscpzssRb'tesso umano. « Ma nell'ardua lotta spesso le forze brutali e la materia si ribellano e scuotono il giogo che pertinace la volontà umana loro impone, e chiedono vittime nobilissime sul campo come Infranti e mutilati soldati gloriosi al loro posto d'onora e di dovere, al pari di quegli animosi che fanno getto della vita per la patria, gettando essi la vita per la causa radiosa del miglioramento umano. « Alla loro tutela intendono l vostri lavori ad è bello e confortevole che ad essi attendano con mirabile gara industriali, pensatori o scienaiati; ed è augurale che oggi voi conveniate all'opera vostra in questa grande Indùstre Milano ove, intorno alla cuspide ardita che il maggior tempio lancia nell'azzurro, si adergono ritti i fumaioli, evocando in una complessiva visiono di altezza, l'arte dei nostri padri lombardi, operosità industre che palpita e vibra per 41 sangue vivo dei suoi Agli. < Siano dunque o signori, sotto questi -auspici 1 vostri lavori fecondi di bene. Una volta ancora la scienza scopritrice dei nuovi orizzonti che protegge e tutela la vita e l'operosità degli umili; la mente che vuol saldo o Incolume il braccio all'altissimo scopo dell'ascensione umana! « Con questo augurio, nel nome augusto del Re e per delegazione del Governo, dichiaro aperto il vostro congresso». Tutti i discorsi sono stati applauditisslmi. Alle 11,30 la cerimonia inaugurale è terminata. Nel pomeriggio il congresso iniziò i suoi lavori nelle sale della Villa Reale. I lavori del Congresso Alle ore 14 nel salone centrale della Villa Reale sono cominciati i lavori del Congresso di prevenzione contro gli Infortuni del lavoro, Sono chiamati alla presidenza Pon. Ferrerò Di Cambiano e l'ing. Bocquet (Francia). Sul primo tema: «Montaggio e maneggio delle cinghie di trasmissione», riferisce l'ing. Coen (Francia) e fanno comunicazioni l'ing. Olivieri (Italia) ed Arqneroburg (Francia). Sul secondo tema: « Protezione dei mescolami e laminatoi », riferiscono l'ing. Bocquet e Cocco (Italia) e presentano comunicazioni l'ing. Massarelli e Ba/uer. (Germania). Ma i due temi danno luogo a'breve discussione che è più cho altro uno semplice scarnino di idee che termina senza alcuna votazione. Si passa al terzo tema: «Ventilazione, eli minazione della polvere ed inumidimento delle filature «" cotone ». Riferiscono Steiner (Au. stria), Arquembourg (Francia), De Martini (I talia) ed Hengelhaupt (Svizzera). Alle 17 i congressisti discendono nel parco della Villa dove il Municipio aveva predisposto in loro onore un brillante ricevimento. Vi sono intervenuti il sottosegretario di Stato ono revole Battaglieri, l'on. Luzzatti il Prefetto, il comm. Magaldi e altre autorità e numerose signore. Fu servito un ricco rinfresco mentre la Banda comnnnin eseguiva un programma musicale iniziato con la marcia reale, applaudi tissima.