La nostra guerra e l'Europa

La nostra guerra e l'Europa La nostra guerra e l'Europa -ecaraceaermania è riuscita a non turbare le sue relazioni eon l'Italia nè quelle eon la Turchia. (Servizio «pedale della STAMPA) Mn — 1 — -1- .1.» K PIPII Ci Si fi ncibUoicui Berlino, 18, notte. ? R»i0l?Tta!; d^end°,? Z Tnata 11 bilancio del Cancelliere, ha tratta10 lungamente di politica estera. Lungamente, ma non certo esaurientemente. L'odierna discussione lascia un senso di Ire*dezza nell'attuale momento politico Internazionale. 81 poteva attendere dal Reich-sta* molto di più. II Ministro degli Esteriha trattato tutti gli argomenti, ma li.hatoccati èon un tono così Insolito, trattan-doti di cose di una gravità eccezionale, daprdVocare a più riprese l'ilarità piuttostoche una severa attenzione. Per quanto ri-guarda 11 conflitto italo-turco, nulla vi erada attendersi di nuovo, ma nemmeno cheKlderlen Waechter approfittasse dell'argo-mento per diffondere il buon umore fra i deputati nel Reichstag. Quanto agli altri oratori, non abbiamo avuto un discorso che s'imponesse all'attenzione nostra e del mondo. Ad ogni modo, eccovi un breve rlas. ■unto della seduta. 11 discorso di nn socialista Il primo oratore è stato II deputato socialista David ed il punto più interessante del suo discorso è stato quello che riguarda i rapporti anglo-tedeschi e la guerra italo-turca. Egli dice: « La tensione che esiste fra Germania ed Inghilterra s'impone su tutta la politica ed anche sulla guerra Italo-turca. Il ritiro di Marschall da Costantinopoli sembra significare lo sfacelo della politica tedesca in Turchia; è un fiasco di fronte alla influenza inglese. E' molto impressionante che l'Italia abbia occupato una quantità di isole nel Mare Egeo senza alcuna protesta nò della Germania nè dell'Inghilterra.' Senza dubbio anche la Triplice ha subito una scossa e la nuova combinazione si basa sopra una intesa fra l'Inghilterra, la Francia e l'Italia. Ciò ha rovinato la nostra posizione a Costantinopoli e se non si riesce ad allentare la tensione fra la Germania • l'Inghilterra, seguiranno nuove difficoltà. L'oratore socialista non ha mostrato grande originalità nel trattare la politica estera e ha concluso invocando la cessazione della corsa agli armamenti in nome della pace. Un clericale e un liberale Bethman Holweg, che ascoltò la prima parte di questo discorso, durante la seconda parte si allontanò dall'aula, tornando quando parlava l'oratore del Centro, deputato Spahn. Egli dice: «Quando il Kaiser andò a Corfù si incontrò con due altri principi della Triplice, questo è un segno che lo Triplice continua, e che se l'Italia incammina trattative con "Uri ótati, essa trattaUve non si volgono contro la Triplice. L'oratore clericale condanna naturalmeir (e la guerra italo-turca e dice che la Germania, per proprio conto, non ha esercitai : nessuna pressione sulla guerra di Tripoli. Il capo dei nazionalisti liberali, il noto e influente deputato Basserman, parla n sua volta. Egli ricorda il discorso di Berci". ■ told, il quale lion ha potuto nascondere che la situazione generalo non è molto sicura., tenuto conto della guerra italo-turca e degli avvenimenti dell'Oriente e dei Balcani. « Tuttavia, —continua l'oratore, — abbi imo potuto constatare con piacere • che na' suo discorso la Triplice venne accennata con parole molto calde, come pure I rnpporti con l'Italia ». L'oratore riconosce quindi il gran merito Che ha avuto il barone Marschall a Costantinopoli, rendendo favorevole quell'ambiente verso la Germania in condizioni spessa volte difficilissime e afferma che se in tempi cosi gravi Marschall ha lasciato Costantinopoli, ciò significa che gli interessi tedeschi non vi avranno alcun danno, Quanti» Ci rapporti con l'Inghilterra, l'oratore spera ohe la missione di Marschall possa rii; scire, e pur dichiarando che la Germania n^n fa alcuna politica aggressiva, dice che la base fondamentale dell'impero rimami sempre quella di avere un forte esercito. Le dichiarazioni del Ministro Quindi, il ministro degli esteri, Klnderlen Wachter, risponde ai vari! oratori precedenti. Parlando dapprima delle relazioni anglo-tedesche, ne fa rilevare l'importanza. Dice però di non essere in condizioni di ripetere ciò che dalla Commissione e stato detto in proposito di queste relaziona. Nota che nello stesso giorno in cui egli rispondeva avanti alla Commissione, il primj ministro inglese, per caso, rispondeva aita stessa questione alla Camera dei Comuni, e le due risposte erano nel contenuto <igualL u L'unica diversità fu questa', — soggiunse 11 ministro, — che nel Parlamento inglese si fu soddisfatti della risposta, ma qui no ». Accenno alla guerra Sulle relazioni russo-tedesche Kinderlen Waechter ai riferisce a quanto ha già detto nel dicembre il Cancelliere. Sulla guerra italo-turca il miniatro degli «steri cosi si esprime: «Io non posso se non ripetere che noi, nella grave situazione, ce là siamo cavata pCpvdragLltpptspgsnnin modo che le nostre relazioni tanto con zl'Italia quanto con la Turchia non ne han- mno sofferto. Il deputato David,' a questo sproposito, ha accennato che un anonimo ha da noi predetto un fiasco. Io suppongo che rn»Pl sùrnore anonimo al ouale si rlferiaee il Imquel sonore anonimo al QMKIWIJNU odeputato David non è battezzato col nome di Spedate»' e non discende dal padre Gernwnicus. ; (Si ricorderà, a propoelto della giocosa trovata di Kinderlen Waechter, che l'articolo pubblicato dal « B. I. Am Mittag » concernente un preteso accordo italo-ingleee ara Armato « Spectàtor Germanicus '») L• Qujsto signore — continua il ministro d_R — pretende che noi abbiamo fatto nn fiasco. 016 *»vwamo al più presto possibile *<^„-— pretende che noi abbiamo fatto nn fiasco. Ciò noi dovevamo al più presto possibile smentire. Nella Commissione del bilancio ci venne poi fatto un terribile rimprovero perchè non abbiamo smentito questo non rile- vanto artico10- «» venuta la smentita si dtege. „Glà ^ è m BtMnti{A ma nol nom yj crediamo ^ Kinaerlen Waechter lascia questo argomanto e viene a parlare delle lagnanze dei commercianti tedeschi al" barocco, affer mando che tutto sarà appianato a favore dei sudditi tedeschi perchè la ragione è dalla loro parte; e infine, per quanto riguarda .ia questione del Congo, dichiara che il Go verno tedesco si è inteso con quello fran cesa per la riunione di una Commissione (comune a Berna. ; Cosi finisce la discussione politica al Reichstag, discussione, come ho già notato, che non poteva estere nè più gelida nè più insignificante nè più incompleta.

Persone citate: Kaiser, Spahn, Wachter, Waechter