Dall'Egeo e dalla Libia

Dall'Egeo e dalla Libia Dall'Egeo e dalla Libia li pinaé alla popolazione dell'Isaia di Rodi Alena, 15, ttr» i II generale Amegiio ha pubblicato il sejtruente proclama, indirizzato agli abitanti dil'd6ll'isola di Rodi. Il proclama è scritto in Bitaliano, in greco ed in turco: « L'Italia, legata a voi da gloriosi ricordi | I i N'Oi affinità'"'e d7civUtà"è'fratta daìle\ric7nd~eI™■dpV„ ™,m »j p,„„t„ t>„ «della guerra ad occupare Usala vostra. Per \ ordine di Sua Maestà il re Vittorio j \le 111, mio augusto Sovrano, assumo fra Cvoi il sommo potere civile e militare, dt-j Chiarando che l'Italia fa la guerra alla na- itone e all'esercito ottomano, ma considerai™amica la popolazione pacifica e inerme di,f1 lugucosiroRodi, e ad essa intende dare le maggiori \prove -3t benevolenza, assicurando fin d'ora RI massimo ritpetto per la vostra religione, |Ì vostri usi, le vostre tradizioni. ■ «Ognuno di voi perciò è invitata a congegnare le armi di cui fosse munito, e di astenersi da atti in favore dei nostri nemici, \coópèrando cosi al mantenimento dell'ordine pubblico. L'ossequio dell'Italia alle leggi -e càie consuetudini della guerra è ben noto i nel- mondo civile, e mi dà la certezza di a[vere da voi pronta e leale adesione all'invito fattovi. « Un diverso contegno mi costringerebbe a ricorrere ad atti energici che non esiterei, per quanto a malincuore, a prendere inesorabilmente per osservare il compito afflVlatomì. « Firmato : Il tenente-generale comandante il Corpo di occupazione : Ameglio ». Il proclama è seguito da questa nota: « Su ogni fucile tara incollata una targa, sulla quale dovrà essere scritto il nome e l'indirizzo del proprietario, per la restituitone dell'arma a tempo debito». . » « Il generale Amegiio Hit àntoremdpveriziaveu5fiujio aver terucaio Rodi Roma, 15, notte. . Il « Corriere d'Italia » ha da Atene : Nes- Ptigl'nteanticd[pde osun cambiamento! nella dislocazione dei j c5'due eserciti avversari a Rodi è stato notato ; re■in questi ultimi giorni. I turchi sono sem-1 P-pre nella loro primitiva posizione, con la sola diffaroiiza che ora si trovano più concentrati, essendo stati richiamati i vari distaccamenti dai villaggi vicini. Ciò semjhra si debba più che alla necessità di avere ;!um minor fronte per meglio resistere al no.stiro urto alle ostilità della popolazione grewa, specialmente dei contadini, i quali han!no assunto un contegno poco rassicurante per le truppe turche. Il generale Ameglio ; continua indisturbato i suoi lavori di ordinamento del Governo provvisorio dell'isola ed ai disarmo1 delle popolazione Contrariamente a quanto venne assicurato nei giorni scorsi, le nostre truppe intorno a Rodi hanno, costruito solide fortificazioni campali, le quali sembra abbiano lo scopo non tanto di premunirle contro eventuali attacchi da parte dei Turchi concentrati nell'interno, quanto di garantire le truppe che in occa| sione di una nostra avanzata debbono (rimanére di presidio a Rodi per la tutela "dell' ordine pubblico. Queste truppe, che. si dice saranno lasciate nello.stretto.numero necessario, debbono essere sicure da ogni sorpresa,. sia da parto dei distaccamenti turchi, sia da quelle bande armate che eventualmente fossero lanciate contro le nostre lineo di difesa. Qui si è sempre in attesa di notizie dell'avanzata delle truppe no|stce verso l'altura di Ma-ritza per procedere pai oltre fino alla precisa posizione nemica rimasta sempre invariata. Oggi si è diffusa la voce che i rinforzi attesi dal generale Amegilio ?iano trxk arrivati nell'isola. Ieri 'l'altro venne notato l'arrivo di un reparto rdi artiglieria da montagna, che si crede non eia inferiore ad una batteria. So cosi è, con questo nuovo arrivo il generale Amegiio disporrebbe in complesso di cinque bat tenie fra pezzi da campagna e montagna C« asttrstdblAmvcrorotrnddnddlicbC«ambra che ora si trovil Rodi un hSerÒ f■reaeìmemin di ,heT<viErlier1 Ieri vonne sesnn-l MTCggmnemo ni oweasmn. ieri venne «gna- oAato 1 arrivo nella baia di Kalltheas di un L |geftt*rn.le e di un colonnello, quali coman- c■flauti in eott'ordlne del generale Ameglio. I c'Qui è voce generale che il tanto atteso attac- clepnpCO possa avvenire fra oggi e domani. Intanto è molto [rilevato il diverso modo di Itóierreggiare che i turchi tengono qui. In !Tripolitania ed in Cirenaica i turchi messi \*b. Juga per effetto dei nostri sbarchi non'*.Tinimin ila«>intn morarn molti <rir,rnl SI?™0 ™L~.fK? _,JS™r<L_ °_ Jv.?™ noffensivo continuo ed insistente per quanto | bInutile, di fronte alla resistenza delle nostre; ptruppe. A Rodi, invece, dopo la fuga not-} mturm dalla città di Rodi e l'occupazione JOTecedentemente stabilita di una difesa ul«iirna, i turchi non si sono mai fatti vìvi e moti ai aòno mai permessi di uscire dalla pihea dei propri avamposti. In questi ultimi senza vanire alla riscossa con un ritorno di pLacEriornJ w>F ouwta Jlnear^rebl» «tata òo^ «M(giorni poi questa nnea_ sarenne stata por ; asi itala più a dietro, il che dimostra che le truppe non hanno lo1 spirito offensivo che esse vantano in Libia. Ciò si spiegherebbe eon U tatto che laggiù sono gii arabi, i flUaK, volontariamente o foryatamente. soffio ««apre quelli che varino a dar di cozzo oniro T reticolati e le altre difese accessorie lei nostri posti fortificati. Questo fatto è giuto qui tutt'altro che favorevolmente queste truppe, ohe alcuni vantavano e le migliori deirosereito turco. , 1 «Ufficiali soldati e cannoni toso stati coperti di rose,, sdrgc} • s'mgerire en abitante di Rodi al fratello | taRoma, 15, notte, n ooorlspondcintQ della Tribuna da Bendasi s\elegrafa al suo giornale la traduzione di una cletiatii ricevuta da una alta personalità greca, pche taa un fratello, da molti anni stabilito a eRodi. Lu lettera parla dello sbarco degli itaMani » nota che la popol'azLoii& non temeva le bombe Italiane di cui non una. sola ha sbagliato il beiv.agllo, ma la ferocia delle solda- lteaohe nwv.he e dei banditi del Gomitato. « Il bomba»-da neiiw - continua la louora - durò Quattro oro senza recare danno alcuno alle nostre oa&e. La guarnigione turca fu compie-, •tornente annlenk<■: e molti ufficiali e soldati : furono fatti prig.-rnlert E' indescrivibile la nsplendida accoglienza che abbiamo fatto alle dtKiSSL*& tamini, le danne ed i fanciul'.: garklavanoe Viva sil'Italie 1 Stote l benvenuti, o Italiani! Ma è mtopos^U* d^eaorlwere la marcia di questo bellissimo esercito. Che faranno !n seguito gli .italiani? a lasciemnno nuovamente sotto il rigiogo turco ? Tu sai la abbondanza di rose loche vi è In quest'epoca'nel nos«Ti giardini, e; jlaWrondanaa di acqua di fiori di arancio pre-j parate da ogni. lamiglta; ebbene, dal giornoi tn cui è entrato l'esercito ita/tiano, non una, Toeil rimaeta nei nostri giardini, non una; croata di acqua di fiori di arancio nelle case. | TuVjÌ/ ufficiate, soldati! e cannoni sono stati,dcoperti di noti ». I ni/ naarussa ■N'entrati del Bosforo? Costantinopoli, 16, mattino. Nei circoli turchi corre voce che una divisione della flotta rutta sia passata ieri l'altro a poca distoma dall'entrata del Bosforo presso la costa asiatica del mar Nero. )La popolazione è allarmata. La Porta I™ebbJ pensione di chiedere spiegazioni «H« Ruma, . \ d giornale turco la flotta j "'""JJ! Zròaià di ritorno a S a C[2*3i °e P Ó f d * rt<0mo ° Se" j P .' . . ««.««oh melali n smentisce la voce i™*0™0 latiuale la seduta straordinaria ,fel Consl3ll° dei ministri, che ha avuto 1 luogo ieri sera, sia stata decisa in se- • guito al colloquio del ministrò degli esteri i con l'ambasciatore di Russia. Il Consiglio si è occupato esclusivamente della prò- : roga della sessione parlamentare. (Agenzìa Stefani) i nf_ àncora una volta rimandata. Ieri, inseguì-,to a nuove proteste verbali dell'ambasciato- sre russo, sembrava che l'apertura fosse im-'.minante; ma oggi viene ripetuto l'or&mai L'ennesimo rinvio della riapertura dei Dardanelli ROma, 15, sera. U «Corriere d'Italia» ha da Costantinopoli: La riapertura dei Dardanelli è stata vecchio ritornello che non si 6ono ancora ripescate tutte le mine. Intanto l'esasperazione degli equipaggi di circa 400 navi che attendono è indescrivibile. Tutti sono convinti che la Turchia si burla delle Poterne europee e della Russia in ispecial modo. 52«.^^^fe^!^!SA*M- Porta sta ritardando l'apertura degli stretti per protestare contro l'occupazione progressiva delle isole dell'Egeo da parte dell'Italia. La diplomazia turca spera di ottenere con i suoi sotterfugi e ricatti, dalle Potenze, che venga fatto un passo a Roma al solo scopo di fare limitare l'azione navale nell'Egeo; ma pare che questa volta la tattica ottomana non abbia risultati soddisfacenti. La minaccia dell'espulsione in massa degli Italiani pare che non venga, almeno [per ora, attuata, perchè si teme un colpo di mano della nostra flotta contro Smirne e l'espulsione dei mussulmani dalle isole occuipate dall'Italia; e perchè si è convinti j c5>« -le nuove rappresaglie della Porta ver o ; rebbero poco simpaticamente accolte dalle -1 Potenza a e e e i a , i o i e a a e i o e , Conlinuano le espinoci Hi Italiani da Smirne Roma, 15, mattino. Telegrafano da Atene, 13, al Messaggero : « Proveniente da Smirne e da Chio è giunto a mezzogiorno il piroscafo del Lloyd Austriaco Stambul, il quale reca a bordo quattro suonatori ambulanti napoletani, arrestati venerdì sera a Smirne, sotto l'accusa di aver suonato gli' inni italiani in un pubblico caffè frequentato da connazionali. Le Autorità turche hanno confiscati gli istrumenti e volevano tradurre gU arrestati davanti alla Corte marziale. Ma prevalse il criterio di espellerli entro le ventiquattro ore. Allora vennero condotti a bordo del piroscafo .Stambul da un picchetto armato. ci L'Autorità turca ha comunicato ieri r altro il decreto di espulsione al capo meccanico Achille Pompeati, padovano, capo del deposito di Smirne per la rete ferroviaria di Cassaba. Egli è accusato di aver preso nota dei tre^i militari in arrivo. ii II comandante dello Stambul dichiara di non aver avvistata, durante la traversata da Smirne al Pireo, nessuna nave italiana ». La contribuirà al Gonsgiiuaeiento della pace Sofie, 15, serali giornale Mir, occupandosi della Missione bulgara inviata a Livadia ad ossequiare lo Cear, dice che non è stato un giornale bui- Ò fg" ^^reH^J* ^^«f1 -l M'lssioin* ct>me 00 sin*c-rn° di sene pompHr - oaitìoni nej Balcani: invece tutu i g-iornaH, n L taluni, è vero, con rammarico, considerano - cne ji viaggio non può che contribuire al I consoilidamehw della pace. La situazione spe- ciale creata dalla guerra italo-turca fa sì che le azioni del paesi baloanioi assumano un Minportanza specialissima. Poiché diversi giornali a proposito della Missione in viaggio parlarono di convenzioni militari ohe sareb- n i n'**0 «Sfe-.fe^EK^LfeSKi l SLa* nell'anterosse di aspirazioni territoriali ™ ned Balcani, il giornale dice di essere in gra- o | borico. La Bulgaria occupa nei Balcani una e; posizione speciale; essa non può vincolarci -} mediante oonvenzioni con grandi Potenze ed e e a i o do di smentire queste voci nel modo più ca- i suoi interessi le impongono di riservarsi piena libertà ivei'.a politica internazionale. L'invio della Missione non è -she ima nuova affermazione del rafforzamento dei legami che avvincono 1 liberatori ai redenti II glor- ^ «Mi» a<?caMaa ^ accoglienze cordiali fatte ; aUa Hbl0Oie ' Livadia e rijeva con epeciaie soddisfazione simpatia dimostrata in tutti i Circoli russi e e e i o e e o 1 i Il Governo turco tratta con gli Albanesi? Costantinopoli, 15, sera. Si dice che il ministro dell'interno, che si trova ancora a capo della Commissione delle riforme nel Vilajet di Monastir, ha ricevuto incarico di avviare trattative con gli albanesi, e di cercare i mezzi atti a calmarli } Corre voce che, oltre l'ex-deputato di De• stra, Debara Basri, farebbero implicati nel 'movimento albanese anche due altri depu- | tati di uskub. Il comandante del Corpo d'armata di li- i skub, generale Ismail Fasil, è partito col a caP° dello Stato Maggiore di Mitroyltza, , per un inchiesta sugli incidenti di Djakowa a e di Ipek. (^oenzla Stefani). e - la snuifie carestia iella Mei Ripetute disfatte turche Vienna, 15, aera. Il Correspondenz Bureau ha da Costanti- l ò e -, i : a nopott: «Si conferma, in seguito al blocco e della costa dello Yemen, da parte della flot ta italiana, regna nel Yemen grande care- a sita di inveri. Negli ultimi mesi sarebbero è morti dì fame molti soldati e indigeni. o „ s'afferma che le truppe turche tono state i . , ." . ... . ... .. l ripetutamente sconfìtte in combattimenti con e lo Scelk Idriss nell'Assir. e; (Agenzia Stefani). -j ' ° i || le Cttl