La situazione a Comacchio dopo il sanguinoso conflitto

La situazione a Comacchio dopo il sanguinoso conflittoLa situazione a Comacchio dopo il sanguinoso conflitto Ciò che dice il deputato del Collegio {Per telegrafo dai nostri inviati sportali) Oonaochlo, 11, Mia. Alle 6 del mattino la cittadina stranissima è ancora avvolta nella bruma che sale dai silenzi della verdastra palude circostante e dal dieci canali solcanti quasi tutte le vie dell'abitato. La popolazione è già tutta in piedi, immobile sulle soglie e bighellonante senza meta, sguardi curiosi e diffidenti si appuntano contro ogni forestiero in cui si sospetta un agente o un'autorità. Oggi non si lavora, si commenta con prudenza, si trepida per gli arrestati e gli arrestabili, si deplorano gli eccessi e sopratutto si sparla del Governo. Due fenomeni Quanto già potei trasmettervi stanotte è sostanzialmente esatto. Trattasi di due ben distinti fenomeni di psicologia collettiva: il prime che culminò nel taglio dei fili telegrafi, il secondo che ebbe complice volontaria ma necessaria, la donna ingiuriente e finì col linciaggio della guardia Demetrio Faccani. La dimostrazione popolare, fenomeno qui comune ed intermittente, è figlia della miseria offerente i caratteri più strani e più repugnanti e del normale stato di fallimento di paralisi economica in cui si dibatte il Comune. Il territorio di Comacchio è per nove decimi sotto un lago d'acqua stagnante, che si perde ai quattro punti cardinali con qualche lingua di terra e qualche isolotto affiorante, popolati di poche case lugubri e fetide. Sono sopratutto ridotte di pescatori. Nessuna risorsa agraria. Adunque, nè pei singoli, né per la comunità nullo o quasi gettito d'imposte fondiarie e sovrimposte. Le valli, celebri esportatrici in tutto il mondo delle anguille natalizie più colossali e gustose, sono il solo campo in cui tutti mietono a spizzico od a tonnellate. 11 Municipio, per imbastire il bilancio di entrata è come il popolo che deve condurre una vita a frusto a frusto col furto, perchè è da sapere che le valli sono del Municipio, il quale le concede in subaffitto a grandi Società di sfruttamento. La pesca è naturalmente riservata, ma viceversa nelle viuzze dei borghetti proletari davanti ad ogni porta si dondola pigramente un leggerissimo scafo lungo ed aguzzo come una spada. A notte alta, meglio se v'è la burrasca, i leggerissimi scafi, chiamati popolarmente velocipedi, sospinti dalla vogata di quattro solide braccia, guizzano, balzano come strani veltri, allontanandosi silenziosi sull'onda opaca e tranquilla. Giunti al largo, le fiocine si affondano nella melma, la tentano, la palpano e risalgono con la preda vietata. Spesso la notturna pesca rende otto giorni di vitto, qualche volta si conchiude con fuga, arresti, confisca degli strumenti e con lievi condanne. Questa è la vita del popolano comacchiese ; pescatore o fiocino è qui eufemismo significante ladro di pesce. Il comune più indebitato Trovasi qui l'onorevole Marangoni, dal quale ottenni un'intervista: 1 Questo di Comacchio, — mi disse, — è il Comune più indebitato d'Italia. Da quattro mesi non si pagano gli impiegati munì cipali per mancanza di fondi, e questo disastro enorme nelle finanze municipali per mancanza di fondi deriva da una causa nota e semplicissima. Il Governo italiano ereditando dal Governo pontificio le valli da pesci di Comacchio provò ad esercitarle per proprio conto, ma dopo un esperimento di quattro o cinque anni, constatando come l'azienda fosse passiva di una cinquantina di mila lire all'anno, si affrettò a regalarla al comune, il quale con quel dolce peso finanziario sulle braccia andò avanti allegramente di anno in anno ad accumulare i debiti e le passività in progressione geometrica- Nel 1897 la Camera votò una legge speciale per l'unificazione dei debiti e per qualche altro vantaggio di Comacchio, ma il rimedio era assolutamente Inadeguato a guarire il male. La legge deve essere rinnovata con criteri molto più larghi. In questi ultimi mesi le condizioni dei lavoratori di Comacchio, di solito assolutamente misere, si aggravarono vieppiù per due fatti recenti. Anzitutto l'affitto delle valli comunali ad una Società privata, la quale nell'esercizio industriale, guidata dallo sco po del guadagno, non può impiegare largamente la mano d'opera; secondo contro le larghe tradizioni del comune essa reprime il furto del pesce nelle valli con un rigore che il comune non usava, poiché le stesse sentenze della Cassazione, riconoscendo le speciali condizioni di un comune che manca di terre ed il disagio della popolazione delle valli, avevano legittimato il furto di pesce nelle valli, se limitato ai bisogni di un famiglia per un giorno. Del resto, la miseria di Comacchio è ben nota, ma quest'anno si è resa più acuta, ripeto, con l'aumento della disoccupazione, contro la quale si sperava di provvedere con l'esecuzione del lavoro di escavo dei canali interni, lavoro consigliato dall'autorità sanitaria prò vinciate per evitare il rinnovarsi della api dernia colerica, che l'astate scorsa infierì sulla povera città pescatrice. Lo stesso onorevole Giolitti da me interessato alla causa di Comacchio provvide perchè la cassa de positi e prestiti, già creditrice di quasi un milione verso il comune di Comacchio, concedesse un nuovo mutuo di 15 mila lire per eseguire Vspere assolutamente necessaria a garantire l'igiene della città. Disgrazia tamente le lungaggini della burocrazia non hanno ancora approdato alla stipulazione definitiva dal mutuo, benché l'estate con le sue minacce epidemiche batta alle porte e benché la disoccupazione abbia già messo a dura prova i comacchiesi. Le cause della rivolta Si comprenderà come in queste condizioni l'equilibrio della tranquillità nel Cornac chiese fosse delicatissimo e come il più insignificante peggioramento economico po tesse addensare una gravissima minaccia sulla città. Per suprema iattura due feno- meni dolorosi sopravvennero. Prima, le valli™miin«H affittata ner annue 176 000 lire ad comunali, amttate per annue i/o,uw lire aa una Società, che le difende dal furto con una sorveglianza inesorabile, divennero improvvisamente avarissime di preda furtiva ; poscia la farina di granturco, prevalente nutrimento del proletario, balzò da SO a 33 lire il quintale. Allora le speranze del cento e cento si ripiegarono sulla promessa di un effimero guadagno nel lavori di escavo dei canali cittadini, consigliati per ragioni d'igiene dal prof. Maggiora, del Consiglio superiore di Sanità, ed approvati dal Governo In 85,000 tire. Una Cooperativa di Ferrara, dopo aver assunto l'appalto di tali lavori, si dichiarava impotente ad Iniziarli per mancanza di fondi I ritardi estenuanti' si succedettero senza fine, ed ecco la protesta contro la disoccupazione profilarsi, di-' venire protesta contro il caroviveri, sostare, sotto il mulino Bignoszi, infrangerne i vetri al grido: «Morte agU affamatori del popolo I», passare al telegrafo a tagliare i fili per impedire l'arrivo dei rinforzi, indi calmarsi ad una nuova promessa, ad una conclone pacificatrice, ma al fondò della burrasoa l'anima collettiva, già ormai com. posta a bonaccia, ribolliva un odio ben più profondo ed Implacabile, l'odio contro le guardie vallive, che, serrate da poco in una più ferrea disciplina dalla nuova Società, avevano quasi soppresso U sscolare diritto del pescatore di frodo, diritto già tacitamente rioonosciuto dai Papi, codificato quasi con una legge Galli, che sanciva pei fiocini tolleranza e mitezza. I rimproveri della moglie d'uno di essi erano per quegli uomini, in quell'ora, la provocazione suprema, irresistibile, ed ecco il linciaggio feroce, epilogo del secondo atto della luttuosa giornata operaia. Un'interpellanza alla Camera Il deputato Marangoni mi ha poi annunziato che ha interpellato il presidente del Consiglio per sapere come intenda provvedere alla soluzione del problema cornac-' chiese sempre più preoccupante. Gli arresti Sono stati arrostati certi Samaritani Tomaso, quarantacinquenne, imputato di avere inferto il primo colpo omicida alla guardia Faccani; Zamboni Albina, trentenne quale istigatrice; Cavalieri Gaetano, d'anni ventinove, ozioso; Baroni Francesco, diciottenne; Cavalieri Aderito, fu Cassiano, trentenne, facchino; Fogli Giuseppe, fu Michele, trentatreenne, vetturale; Cavalieri Pietro, trentacinquenne, cacciatore; Bellotti Giovanni, quarantaduenne, facchino; Gelli Carlo, di Francesco, d'anni quarantanove. Si ricerca certo Tregambi Augusto, di Celeste, quarantaduenne. Sono tutti imputati di complicità nell'omicidio della guardia e delle lesioni ai carabinieri. Sono stati arrestati pure certi Farinelli Giuseppe, di Filippo, trentenne e Bellotti Raffaele, fu Antonio. Il tenente del carabinieri ferito a Comacchio migliora Comacchio, 11, notte. Il tenente dei carabinieri Cozzo, stasera accenna a migliorare. L'occhio destro, che sembrava perduto, va migliorando. La prognosi dei medici è la seguente: «Ferita lacero-contusa nella regione parietale destra con emorragia interna. Frattura dello zigomo destro, probabilmente frattura della base cranica. Il suo stato è migliorato ». Con tutto ciò i medici si mantengono viservatissimi. Alla sua signora sono riuso ili a tenere nascosta la sciagura del marito, assicurando che egli si trova fuori di Cumacchio per ragioni di servizio. Egli era ammogliato da otto giorni. Stasera è giunta pure la moglie della guardia Faccani, linciata, come vi telegrafai, dalla furia della popolazione. Egli era ammogliato da quindici giorni. La calma è quasi completa a Comacchio, ma perdura l'impressione degli scorsi giorni Sono tornati a Ferrara il prefetto, il commissario di pubblica sicurezza e le autorità militari, ed ha anche abbandonato la sede del Collegio, il deputato Marangoni.