Il presidio di Tobruck

Il presidio di Tobruck Il presidio di Tobruck prespinge un violento attacco di regolari turchi e di arabi (Nostra corrispondenza particolare) TOBRUK, 24 aprile. Tutto l'ardore bellico del nemico a Tobruk pare sia rivolto unicamente al forte di Bir Mofsel, presidiato dal 20. o fanteria, tanto che quasi non trascorre notte, senza che si sia verificato un attacco. Durante il giorno non si fanno vedere che carovane, le quali dal campo principale di Mdauar si recano a Caghcila, un gran caseggiato con rifornimento d'acqua, e al marabutto di Si di Bu Kfeifa, che trovasi a sud delVuadi * ■ . iAuda, e clie pare costituisca effettivamente una stazione di tappa. Guerriglia blanda Dacché il caimacan Mohamed Nazim •' successo nel comando ad Edhem-pascià, il nemico non si presenta più né a schiere, r._ .„ _ ... né a colonne; si limila alla guerriglia. gucrfiglia assai blanda e presto soffocata dai nostri. Cosi succede che qualche grup-\do appostato in una delle tante buche o\caverne, che abbondano nei datomi l'altipiano del Cargia, spara spesso molte fucilate all'impazzata, che recano più mo-|lestia che danno. Alle 18 del giorno 18 il tiro di questi molestatori fu così insistente che presero la parola i cannoni del forte ed in breve lo ridussero al più atsolulo silenz'io. L'indomani mattina, alle 7, la stessa musica, lo slesso concerto colla stessa... messa in scena, finché il cannone disperse i gruppi che, appostati, sparavano contro i lavoratori usciti dal reticolato. La maggioranza però delle forze si direbbe che di giorno riposa (poiché nemmeno lavoratori non se ne vedono nei campi) e che solo di notte esplichi tutta l'energ'ia e l'attività guerriera. Alle 22,30 del 19 alcuni gruppi di beduini aprirono un vivace fuoco contro il fronte est del forte N. 2, appiattandosi sull'altura dell'uadi Zelasia, mirando particolarmente al proiettore; ma dopo circa un quarto d'ora l'attacco fu respinto a suon di cannonate. fi mattino del 20 per tempissimo due battaglioni del tfi.o ed uno del 30.o, con due batterie da montagna e mitragliatrici, agli ordini del colonnello Trombi e sotto la direzione del generale D'Amico, mossero in ricognizione, spingetidosi ad olire otto chilometri, dalle trincee, e attraversando (/li e , a l , i n uadi Uaer e Hamba, giunsero fino al lussureggiante uadi Auda. Furono'perquisite due, case allora allora abbandonate, e si rinvennero alcuni fucili arabi a lunga canna, che vennero sequestrati. A qualche chilometro dalla spiaggia furono scorti gli alberi del Giano, tragicamente naufragato nel dicembre u. s., levantisi stranamente dal mare come braccia irrigidite. Di nemico, di arabi neppur l'oal¬ i bra; Cosi> senza sparare un colpo di fucile, i I ri I rìl Il Ti ri fono ninni a ni fi nv n /* r 111 n f r> t i IIOY- e l , la truppa fece ritorno ai baraccamenti verso le 11, entusiasta dell'amenità dei luoghi percorsi. Tuono, lampi'e fucilate GGssdvfsataNel pomeriggio del giorno seguente, durante i lavori di ultimazione al forte di h j#„/..i ,„ ,,jj.„' j„ii.„„„„»,,„i„_,-« „„ p. Dir Mofsel, le vedette dellosservatorio oc- Aa vertirono la presenza di piccoli gruppi che n-\alla spicciolata andavano appostandosi po\dietro il marabutto, da dove s'appresta- ne porta.auna mitragliatrice al secondo pia- -™ dell osservatorio e di là, con un fuoco | (Hjoutstatissimo, il marabutto fu sgom- brato. Pochi fuggiaschi precipitosamente si videro rifugiarsi nei valloni retrostanti. Ilo notte s'approssimava foriera di lem- porale. Dei lampi frequenti ed il brontolìo . . , , i * . sordo del tuono ne annunciavano Ummi- nenza. Un attacco in quelle circostanze si intuiva e si aspettava. Infatti, verso le 24, quando più scrosciava la pioggia, ai cupi rombi del tuono seguirono i colpi vibrali , ■ „,„„„„_ „„, . „, „„,i„ dei Mauser, colpi che man mano crebbero e si raffittirono. Due brevi scariche di mv- tragliatrici risposero al fuoco e dopo una ventina di minuti l'attacco era sventato, j Nello stesso tempo alcune pattuglie nemi-\a o o , ò a i e a e o e i n iche s'erano accostate alle trincee di To6rufc, occupate dal 30.o fanteria, sparando alcuni colpi, ai quali non fu accordato l'onore della risposta. Assalto al suono di trombe» lischieiti e pifferi Ma l'attacco più violento sinora svolto, un attacco coreografico per i particolari coi quali si manifestò, avvenne la notte deliMancavano pochi minuti alle 21 quando alcuni squilli 'di tromba echeggiarono nelli| la siderea notte. Era la prima volta durante la guerra che si udivano segnali di tromba da parte del nemico e la novità aveva qualcosa d'inverosimile; pareva un avviso, una minaccia e nello stesso tempo un- inganno, uno strattagemma. Ma l'eco dell'ultima nota - non era ancora spenta che un fuoco a salve violentissimo si scaricò contro il lato est del forte. Le cosi netti si udivano i comand'i ed i segnali di fischietto che si comprendeva trattar Le riprese di fuoco erano così regolari,,ù netti si udivano i comand'i ed i segna- \ si di truppe turche partecipanti all'azio- ne. 7n basso, invece, net valloncello, un cozzar di armi ed un vociar confuso di gente pigiantesi attestavano l'avvicinar- si degli arabi, ma in numero considerevole. Ma ormai gli attacchi al fronte est, al lato .debole del forte,non sono più nuovi-ai di-jtensori, anzi sono divenuti normali ed in\itti attimo tutto il presidio rispose al fuoco?,con tiri calmi c micidiali. Sulle alture dello Zdaria altre orde avanzavano manovranti al suono di pifferi e di fischietti, ed a questa strana serenata di trombe, pifferi e fischietti e schioppettate, resa più classica dal chiarore d'una poetica luna falcata, successe una breve pausa. Sembra- va che in quella breve sosta si accumulai- se tutta l'energia fer uno sforzo supremo, disperato. Ecco Ione i pri infatti apparire sul ciglio del vai- trinii barraccani; alcuni temerari si no contro i reticolali, stramazzano . , . . ' ,, , '.. . „ »ccoM strisciando colle forbici alla nu.- >, afferrando i fili di ferro, irti dt,punte, slanciano contro i reticolali, stramazzano bocconi, HO incuranti della mitraglia scoppiunte per ogni dove; male reti sono doppie, il tavoro inai- tuabilè. Una colonna impaziente, certa del vano tentativo compiuto attraverso il retico- k lato, vi s'avventa sopra, irrompe come un | torrente straripante, ma si frange dinanzi all'ostacolo, indietreggia, smania, indemoniala... Bersaglio più compatto, più marniflco non potevano sperare i nostri artiglieri^e^ la sezione Cisotti ricopri quella massa, sempre rinnovantesi, con un fuoco a mitraglia spaventoso, facendo argine a quella irruzione e ricacciando i temerari indietro nel burrone. Frattanto dal lato sud dell'opera, per simulare un attacco simultaneo anclte da quella parte, vagavano delle grosse lanterne, mentre pochi individui dalle pendici a mezza costa della carovaniera, sparavano all'impazzala. La ingenua finta fu onorata da due semplici cannonale che spensero come per incanto le lanterne, ma, poco dopo, fu visto sfavillare un gran falò, che contribuì ad infondere maggior drammaticità alla scena. Anche il fronte nord-ovest era contemporaneamente attaccato. Tutti i pezzi, tutte le m'itragliatrici, tutti i fucili nostri erano in funzione: Più volle le orde assalilrici indietreggiarono sconvolte, ed allora più alle si udivano le grida, più feroci le imprecazioni, più rabbiosi i comandi degli ufficiali turchi. Nuove forze sopraggiungevano, ma il fuoco ininterrottqi Spi nostri fece sì che dopo due ore di disperati tentativi il nemico si ritraesse, affrettandosi a raccogliere i caduti prima che tramontasse la luna. Erano le ventitré. Colonnello entusiasta dei suoi soldati li mattino seguente il colonnello Orgera inviò in ricognizione il plotone del tenente Kessler, che rinvenne numerose e grandi pozze di sangue, in cui erano seminati i prismelli della nostra mitraglia, sacchetti di bossoli e cartuccie e tra i reticolati alcune tenaglie tagtiaftli, che gli audaci assalitori avevano abbandonato nella fuga. A quanti ebbero occasione di avvicinarlo il colonnello Orgera, comandante il 20.o fanteria, che fu sinora sempre testimone del uulore dei suoi soldati, esternava la sua ammirazione per il contegno superbo di essi, dimostrandosi orgoglioso di comandarli. Il mattino succestivo, alle ore 10, venne dall'artiglieria dello stesso forte cannoneggiata una carovana che a scaglioni si recava in d!irezione di Bu Kfeifa, danneggiai dola e disperdendo cavalli e cammelli. Al forte Tumulus, ora presidiato dal secondo battaglione del 30.o fanteria, agli ordini del tenente-colonnello .Buonamici, regnò sempre la massima calma. Solo attorno al blokhouse del Tumulus, situato a circa un chilometro dal forte omonimo, furono in questi giorni sparate alcune fucilale da pattuglie arabe, che spiano il momento propizio per far fuoco. SnQcaAPsepvfOlctsMcgcn

Persone citate: Auda, Buonamici, D'amico, Kessler, Mauser, Orgera

Luoghi citati: Edhem-pascià, Tobruk