L'aranzata di Ameglo

L'aranzata di Ameglo L'aranzata di Ameglo dalla costa alla città l i à n , e à è Roma, 6, notte. La Tribuna crede di potere ricostruire le operaziioni svoltesi fino ad oggi a Rodi, cosi : « Appena compiuto; lo sbarco il -generalo Ameglio passò in rivista, sulla spiaggia delia baia di Kalitea la brigata rafforzata con la quale intendeva avanzare rapidamente su Rodi città. ; a La brigata era costituita, come sappiamo, dal 57.o reggimento fanteria- comandato dal col. Vanzo, dal 34.o fanteria comandato dal ten. col. Pagliani, da un battaglione del.4.o bersaglieri comandato dal col. Maltini, e dal i battaglione alpini Fenestrelle, più qualche mtjtragliatrice e una sezione di artiglieria da montagna. A mezzogiorno,, poi, la colonna AmegHo era già in movimento e si diresse lungo la via, più sentiero mulattiero che strada rotabile, che da Kalitea conduce a Rodi città. Una strada assai accidentata, tutta salite e discese, che varca due volte una linea di monti, una volta i monti di Koksino e una volta le colline di Sandrult. I combattimenti t Valicata la prima.catena fra Agia Varvali e Koksino, la colonna di avanzata si diresse sopra Asgura, sen^a Scontrare alcuna resistenza. Dopo Asgura; .le nostre truppo entrarono in contatto coV-a^óo, che avendo abbandonato Ròdi all'appaiti della squadra italiana, si era • riconcentrato' sul pianoro del monte Sinyth: mentre ■ l'Ameglio-' assaliva le milizie turche da.sud-est, le-navi nostre ancorate dinanzi, al.porto di Rodi con i pezzi di lunga portata batterono la parte settentrionale del monte Smytb.con un-fuoco regolare e preciso. Si vede, che -la guarnigione turca abbandonò la porzione .settentrionale del .- mónteSniyth o' Sl.'rifnffìbnOT^'paiie meridionale 'del pianoro '.di Smy fìi, tiìo^l.-àéi;' tiro .deHe nostre navi. Trai i fianchi -del ihohte Smy th, Asgura, Sandrùlii Tombs .orientale, si accese la1 bat-, taglia. L'Ameglio ricac'ofò vittoriosamente il nemico su tutta la linea,,in parte spingendolo verso il pianoro, dn parte ricacciandolo verso la olttà. 1 La tregua notturna «Nella sua>fulminea'ei.vittoriosa avanzata il generale Ameglio occupò verso sera il villaggio di Sandrulli e avrebbe proseguito per la via di Rodi se nel frattèmpo non fosse calata la notte. Alcuni gruppi" nemici resistevano ancora accanitamente a nòrd-ovest, ma le truppe italiane riuscà^ono. a.farne alcuni prigionieri, altri a sbandarli ih fuga. Ma il generale Ameglio non si volle-.avventurare di notte sopra un terreno nuovo, accidentato, frastagliato, montuoso^ facile-alle insidie e alle imboscate, e preferi piantare il campo a SàridruHi Tombs dove passò la notte tra il .4 e 5 aprilo. Probabilmente fu ih quel momento che alcuni reparti turchi del pianòro di Smyth calarono protetti dalla notte giù pei- i> fianchi opposti della montagna e fuggirono, per la vìa laterale che conduce a .Trianda e poi al centro dell'isola. : L'entrata trionfale in Rodi « All'alba. l'Ameglio riprese l'offensiva. Calò giù dalla collina .di Sandriilli Tombs e ricacciò il nemico fino al porto di Rodi, ove le batterie lo sconfisse definitivamente.- 11 -reggente-turco dell'isola «i recava al campo di Ameglio e fece atto di sottomissione all'Italia. Riordinate le truppe. l'Ameglio entrava, con i prigjp'rderi e con i trofei di guerra, con pochissime pèrdite da parte .nostr.a,. trionfalmente in città per la vecchia porta torrita, Bho già vide le gesta dei cavalieri ospitalieri, ".ontemporaneamente. dalle navi l'ammiraglio '.'iale faceva scendere a terra dalla paitte del t1molo del porto alcune compagnie di marinai da sbarco, e cosi,esercito e.marina, in nóijbe 'd'Italia, issarono nel pomeriggio la.bandiera titaliana sull'alto torrione, che guarda il goffo i ldi Rodi coi suoi quatro baluardi médiòevali. II delle fanfare mentre dalle corazzato i cannoni sparavano a salve. reggimenti occuparono la città al suonò Pile. fanfara mpnim r.aii« „„^.te.i «annnni;1Il proslama di Ameglio « Come primo atto di Governo. Ameglio fece diffondere un severo proclama agli • abitatiti di Rodi con cui si diceva che l'Italia avrebbe rispettato i beni, gli averi, le case e la tranquillità di ognuno, ma sarebbe stata inesorabile per chiunque fosse ' trovato con le anni alla mano e con intenzioni ostili all'esercito occupante. 11 proclama del generale italiano ha fatto grande impressione sull'animo della popolazione mista di mussulmani", di greci, fli armeni e di ebrei ». • ... Come si spiega la dispersione lei nemico (Per telefono alla Stampa). Roma, 6, notte. Le truppe turche dell'isola di Rodi sono fuggito e il gen. Ameglio le insegue. Tale è la situazione militare, dopo la presa della città. Il nuovo stato di cose richiede una rapida illustrazione II comunicato ufficMe, oggi diramato dal Governo, riempie una, lacuna esistente fra la\ prima comunicatone del- gen. Ameglia .annutfzjaùtQ il combfìtìk mento di Sandrulli Tpmbs 'ef|avei^iMciiiMa« successiva 'dell'ainmik'agliò' Viale relativa alla presa della città di Rodi. Il comunicato ufficiale odierno permette di stabilire con esattezza le operazioni militari svoltesi a Rodi dal momento dello sbarco e permette altresì di indicare quale sia la situazione creata dalla fuga delle truppe turche nell'interno dell'isola. Appena avvenuto lo sbarco del corpo di operazione, le truppe al comando del gen. Ameglio si mettevano in moto verso nord, cioè verso la città di Rodi. Il tratto, che le truppo dovevano 'superare, era di 35 km. La marcia iniziata nel .pomeriggio del 4 maggio venne ritardata da due circostanze: prima, la presenza di grosse pattuglie turche che cercavano di ritardare l'avanzata del gen. Ameglio; seconda, la natura del terreno, cioè la necessità di superare una catena di colline di una media altezza di 600 metri. Dopo aver inseguito per una ventina di chilometri le truppe turche, il gen. Ameglio giungeva, verso sera,, in località Sandrulli Tombs, dove affrontava il nemico avendone ragione. Ma sopraggiungeva intanto la notte, che favoriva il piano del nemico, rendendone cioè possibile la fuga. Dopo il combattimento,- il gen. Ameglio poteva appigliarsi a una di questo tre soluzioni: o -continuare l'avanzata notturna su Rodi, o procedere a una marcia di fianco sulle pos.izio.ni occupate dai turchi, in modo da tentarne l'avvolgimento, impedendone la fuga, o pernottare con le truppe a Sandrulli Tombs attendendo l'alba per la. ripresa delle operazioni. Il gen. Ameglio si appigliò a quest'ultimo-partito e nessuno saprebbe dargli torto, infatti tanto l'avanzata' notturna su Rodi <|uanto la marcia di fianco sulle posizioni nemiche avrebbero presentato gravi inconvenienti epericoli. E' necessario ricordare che il grosso del nemico, dopo il combattiménto, si era rifugiato sul pianoro di Smith o calle eli Santo Stefano, specie di campo trincerato, a 5 km. da Rodi, dove un attacco nutr turno avrebbe potuto riuscire disastroso per ane fo?apstre- truppe. Ugualmente disastrosa paWSffbe stata una màrcia di fianco sullé/posizfòoi luVcho con direziono -verso là ' bafa m'Tria'nda, li lato dell'isola opposto alla baia'di Kalitea. Una raàroia di. fianco notturna, non avrebbe certamente potuto tagliare la ritirata al nemico- e sarebbe stata estréraamento pericolosa data la natura del terreno. La zona, che'le:truppe, ignare del- 1« i.i j „ i.. ' . s. '° località, avrebbero dovuta' percorrerò e tutta cosparsa, di fabbricati e si sarebbe mel'avigliosamente prestata per appostamenti da parto dei turchi, dando luogo a dolorose Perdite, da parte nostra- Perciò fu prudente 1» ««Cisione del gen. Amegho di :PernotUie con le truppe a Sandrulli. La notte passò, a quanto risulta finora, senza incideuli, ma all'alba del 5 maggio, quando le truppe italiane ripresero la marcie, constatarono che il nemico s'era dileguato. Fatalmente la nòtte aveva giovato ai'turchi, i'quali, comprèndendo che, di fronte alla superiorità numèrica del nostro corpo di operazione, ogni ulteriore • resistenza diventava inutile, e comprendendo la impossibilità della loro permanenza nel pianoro.di Smith, pei' non essere attaccati dai battaglioni di Amegho e dalle artiglierie delle navi, si dispersero durante la notte. Il gen. Ameglio ordinò all'alba del 5 maggio, numerose riedgnizioni e constatata la fuga del nemico, lanciò alcune delle sue colonne all'inseguimento, e intanto, con una parte delle sue truppe, riprese la marcia su Rodi, penetrandovi di buon mattino e senza colpo ferire. Le navi della nostra-flotta infatti circondavano Rodi al nord e all'est, le truppe-del gen. Ameglio la circondavano a sud e a ovest. Intimata la resa, poco dopo ottenuta, il gen. Ameglio prendeva in consegna la città compiendo i primi atti di affermazione dèi nuovo.regime italiano. Il compito di Ameglio . Tale è la situazione fino a quésto momento. Che avverrà ora? Il gen. Ameglio' darà inestfr^pBmenta la caccia alle truppe turche fugmaisefee. Esse hanno ancora una volta a<ìt,iÀMU Ja..JatXioa usate in . Libia,A,cio6 di fefltràrsf all'inseguimentò- nemi«K TJerù;' SS tale tattica ha dato favorévoli risultati in Libia, così non potrà, avvenire a Rodi: In Libia gli arabo-turchi hanno dietro -di loro il deserto; a Rodi essi hanno alle loro spalle il «mare, ove non possono trovare scampo imbarcandosi. Perciò la resistenza sarà di breve durata- Un semplice dato di fatto basta a dimostrarlo. Fra le due baie di Trianda e di Kalitea, cioè i due lati opposti dell'isola di Rodi, corrono appena 15 km. L'inseguimento non potrà prolungarsi di molto. E' bensì vero che la conoscenza, del terreno e la natura stessa del terreno.montagnoso dell'isola conferiscono qualche vantaggio al nemico e non sarà invero agevole snidare i turchi dalle posizioni'in cui si annidano; ma tutto ciò non può che costituire una questione di tempo, data la superiorità delle nostre forze, circa 10 mila uomini, contro 3- mila. Il risultato finale non potrà essere che fannienlamento delle forze turche e le notizie che iT Governo attende devono costituire l'avviamento a tale risultato. Frattanto due circostanze sono degne di nota : cioè la cattura avvenuta, nel combattimento di Sandrulli Tombs di 57 prigionieri e la buona accoglienza della popolazione di Rodi alle truppe italiane. La stampa turca;ha sempre vantato la mancanza, dà parte nostra, durante le operazioni in Libia, di un numero che non fosse irrilevante di prigionieri. Il fatto era vero; ma-èra dovuto alla velocità della fuga turca. A Rodi è avvenuto mi caso un po' diverso e il nemico lasciò nelle nostre mani 5? prigionieri. Come effetto morale, questo • particolare non è disprezzevole. Quanto alla buona accoglienza trovata dagli italiani presso la popolazione in gran parte cristiana é greca di Rodi, è da notarsi che il ministro turco della guerra, Chefket pascià, in recentissime.interviste, aveva formulato la profezia catastrofica che, occupando Rodi, avremmo dovuto lottare non solo contro la guarnigione turca, ma anche contro la popolazione dell'isola. La sinistra profezia venne smentita dal fatti. «la SÌ5 IVeU'Oaasl delle due palme Bengali