Le vicende della nostra guerra attraverso i giornali europei

Le vicende della nostra guerra attraverso i giornali europei Le vicende della nostra guerra attraverso i giornali europei orvlxio «pedale della STAMPA) A Londra si ritiene che l'Italia noi ìMììé pili i Mitili (Servizio speciale della Stampa). Londra, 3, notte. Nel circoli di Londra prevale l'opinione che la riapertura del Dardanelli sia definitiva. La ministeriale « Wettxnlnster Gazette » questa essa ai esprime In tal senso scrivendo: «Non possiamo tare a meno di pensare ohe non appena i Dardanelli saranno rìa-.porti, l'Italia, per molte.ragioni, non ere-darà più opportuno di agire in modo da venderne necessaria una nuova chiusura ». ; Questo accenno viene a confermare la diceria che l'Italia ai sia impegnata a so- apendere ogni attacco contro gli stretti ce- dando alle pressioni dell'Inghilterra in epe-ola Tale decisione à certo infondata, per- ohe non risulta ohe l'Inghilterra abbia de- eiso di ricorrere a pressioni eoe} energiche da sembrare imposizioni. Qualche giornale, in verità, ha reclamato penino delle lmpo-eirioni in tutta regola contro l'Italia perimpedirle ogni ulteriow_«ilona sui Darda- «eilì. Venne fatta a questo proposito anche ia maligna analogia fra l'Adriatico dove gu stessi nostri interessi segnano il limitefìri, T' * 1 Der*fn*lW' dovenessun nostro interesse preesistente e normale si trova In gioco. Preteso vincolo all'Italia 0 prete» mediazione inglese Tuttavia, malignità a parte, anche colo- ro che ritengono che l'Italia abbia avuto un monito bastevole a farle rispettare i Dar-tianaiu -»,u ^ ,;„„,, k» »- oanelh, affermano ohe se 1 Italia ha ac- .consentito al vincolo impostole daM'Inghil- tone, questa d'altra parte sta tendendo a porre fine al conflitto Italo-turco in modo la , __. . lia soddisfare 1 Italia senza contrariare troppo la Turchia. In altri termini, essi ve-dono in quello che sta succedendo, una «nerie Ai Tv>trnn»>n« n rùti nrmmhnli ad nna specie ai retroscena e dei preamboli ad unapace imminente. £' naturale ohe io raccolga soltanto delle voci e ve le trasmetta obiettivamente. Per _„_i„ _. .. _____ „. _ ..... parte mie credo ancora che, 1 Inghilterra continui a proporso di conservare una asso- Iuta neutralità e che essa quindi si sia a-stenuta da qualsiasi .pressione sull'Italia. e „«-a ^Jlui. j.„Vi „■ . „. E però probabile, d altra parte, che rin-ghilterra continui a pensare di Intervenire a fondo per fare cessare la guerra ed scomodare tutto le controversie; ma è ^olle che essa abbia il coraggio dì ìntrapren- dare questa iniziativa da sola perchè teme troppo dì compromettersi. In tesi generale __; j„,_ ___ ,,T__i,ii. _• j. ,5 ipm, dato che 1 Inghilterra si decidesse, la mia impressione e che essa cercherebbebensì di rifarsi una verginità a Costantino- poli, ma d'altro canto il suo primo pensie-■ro sarebbe quello di non suscitare la mini- ma ostilità in Italia, perchè essa Mene an- cara molto alla nostra amicizia e vorrebbe riaoqui&taine quel tanto che ne ha perduto agli inizi della guerra. In conclusione, mi sembra che le conseguenze di un intervento Il discorso tenuto dal visconte Morley occupa molto i circoli politici di Vienna, Anche qualche giornale vi dedica il suo t^t^iJ^^L^\^t^^e Interesse devono avere in Austria le parole con cui II visconte Morley ha giustificato laneutralità inglese. « L'Inghilterra pensa di poter calcolare, nel caco di una guerra europea, almeno su di una inglese non sarebbero tali da preoccupare molto l'ilaHa, benché l'Inghilterra, se fosse accettata come arbitra o se riuscisse ad imporsi, non darebbe il visto al nostro decreto di annessione ma procurerebbe di soddisfare, nominalmente almeno, la Turchia. Sin ipii viennesi per le dichiarazioni dl lord Morley (Servizio speciale iella Stampa). Vienna, 3, notte. benevola neutralità dell'Italia, ossia, su di una infedeltà dell'Italia verso la Triplice. In ciò, l'opinione dell'uomo di Stato inglese si incontra con l'intima persuasione di tutti i giudici coscienti della politica italiana. Anche fra noi sì pensa, generalmente, che in caso di conflitto, la Triplice non potrebbe contare sull'Italia Solamente le voci ufficiali ed ufficiose mantengono ancora tra noi la finzione della fedeltà dell'Italia; è perciò degno dl nota che un uomo inglese governante abbia ritenuto giunto 11 momento di abbattere la leggenda della Triplice nei rapporti coll'Italia •. La Neue Freie Preste osserva che le dichiarazioni del visconte Morley sono assai importanti: c Non ai può sapere se il Gabinetto dl Roma sarà contento di un tale discorso, poiché questo, interpretato nel senso che lord Morley accenna alla possibilità di un mutamento di fronte alla politica italiana. Il Morley è uno dei più acuti uomini della vita politica inglese. Egli non dice una parola, senza averla ben pensata. Quando può avere interesse l'Inghilterra alla posizione ed ai rapporti dell'Italia come Potenza mediterranea T Certamente, spio quando l'Italia, come Potenza mediterranea, fosse, non a fianco delle Potenze della Triplice, ina dalla parte dell'» entente ». Non si può dire se le dichiarazioni di Morley si fondano su del fatti, o se invece la diplomazia inglese stia preparando un filmile rivolgimento della politica italiana. Noi possiamo solo ricordare che le dichiarazioni ufficiali degli uomini dirigenti di Stato della Triplice insistono sempre sulla solidità della Triplice alleanza. Ora è possibile una delle due cose: o 11 visconte di Morley parla dl possibilità e di speranze, che vanno oltre ai fatti reali, o gli uomini dirigenti della Triplice alleanza si trovano dinanzi ad una crisi, che essi non vedono, ma che la diplomazia inglese crede già oggi di intravedere così chiaramente, al punto da osare di parlarne in pubblico •. >Tfii"shri 11 In congedo per quindici giorni a Berlino Costantinopoli, 3, notte. L'ambasciatore di Germania partvrà domani o domenica per Berlino, in congedo per 15 igorai. (Ag. Stefani). «III |rà ripetuta, almeno per un tempo molto 'prossimo. (8$rvixio nettale delta Stampa}. Berlino, 3, notte. Secondo questi circoli politici e diplomatici la decisione della Porta di riaprire i Dardanelli è stata presa senza che si faccia obbligo all'Italia di tralasciare ogni azione che abbia per iscopo il forzamento dei Dardanelli stessi. Tuttavia, in questi stessi circoli si afferma che l'Italia, nell'attuale momento, non ha intenzione di forzare i Dardanelli e che la sua ultima azione non vei> ■ A questo proposito la Gazzetta della Croce, notando la soddisfazione dell'Italia, dichiara che essa ha raggiunto veramente il isuo scopo. La Turchia ha ricevuto delle ri- mostrarne dalle Potenze neutrali, cosicché !ia pubblica opinione si è rivolta in prima : jmea COntro la Turchia mentre l'Italia non na in nessun modo peggiorata la sua posi zionB internazionale col bombardamento dei Dardanelli -1 Non cosi leale è la Gazzetta di Colonia, rlche oggi pubblioa dufi commenti, l'uno da Berlino con inazione semi-ufficiosa, l'ai, e tro redazionale. Nel primo, il giornale assi, e cura che alla Turchla non fu £lto u diritto e di chiudere per la sua difesa la linea di e passaggio dei Dardanelli ed aggiunge che un tale diritto non le può in nessun modo essere tolto. L'altro articolo è uno studio prolisso di tutta la situazione creata dal bombardamento dei Dardanelli, che provo- ^SSS^SJSm neutrali a causa del la chiusura degli Stretti che ne conseguì, ed il giornale continua: , ... . .." . „ „ . , * lLa spedizione di Tripoli fu iniziata dal- ritalla una Ialga visione. Si era con- vinti che la popolazione araba aviebbe salu tato °°n gioia lo sbarco delle truppe italiane; vHn^°vÌLinvf5e che i mussulmani si schiera .vano decisamente dalla parte turca. Oli Ita uani non sono riusciti a spingersi all'interno 1 e vi è poca probabilità che essi possano ob ! bligare gli avversari ad un combattimento de iUisiv<>- Tanto più grande è perciò il desiderio , ^ attaccare ia Turchia in altra parte, obbli- igandola alla pace. Ma le numerose isole del- l'arcipelago sono in gran parte occupate dai greci> e che su di esse sventou la bandiera italiana ciò non significa un colpo grave per la Turcnia. Un .SatO ai grandi porti dan : neggia maggiormente le Potenze neutrali, e 1 militarmente avrebbe delle gravi conseguenze Ise l'Italia potesse sbarcare molte for». Ma è problematico che l'Italia possa ancora prepa- :rare un nuovo forte Corpo di sbarco. Tutte queste circostanze obbligherebbero l'Italia a mirare contro Costantinopoli. CiO sarebbe vai^{S^^S S.WS»dtJK - rebbe la Turchia alla pace se contemporanea niente non avvenisse ■ uno sbarco di truppe, P°lcne' se n°- hi flotta italiana si troverebbe l in cattive condizioni e dovrebbe rifare il cam- mjD0 del ritorn0i come un secolo fa la Idra inglese. Non discutiamo perfora delle conseguenze che uno sbarco avrebbe sul fa1 natlsm° dei mussulmani .. L'articolo prosegue prospettando lo stes so concetto della nota semi-ufficiosa e cioè che la Turchia ha il pieno diritto di chiude re lo stretto di mare in tempo di guerra e continua: ■ La posizione della Turchia viene aggravata dal fatto che il cavo sottomarino dall'arcipelago alla terraferma è stato tagliato dagli italiani. Da Stampalia la flotta nemica può comparire in breve tempo innanzi ai Dardanelli senza che le guarnigioni dei forti ne abbiano conoscenza. Si deve perciò attendere quali garanzie chiederà la Turchia per ottemperare al desiderio delle Potenze senza ve nirne danneggiata. Che essa debba rinunciare ad un mezzo di difesa a favore tanto delle Potenze neutrali che dei nemici, senza .ottenerne un compenso, non si può in modo ragionevole da lei desiderare ». Tale articolo della Gazzetta di Colonia fa contrasto alle dichiarazioni dei circoli diplomatici di cui già vi ho accennato. Vi ri peto che questo secondo articolo del gior naie, però, non può essere assolutamente l'espressione del Governo tedesco. E, d'altra Parte, che nessuna Potenza abbia chiesto _,. j „._, , a a11 Itaha dl abbandonare lidea di forzare A Dardanelli, ve lo confermo sulla assoluta attendibilità di mie informazioni partico lari. I thi ii di

Persone citate: Morley