Il tracciato della nuova cinta daziaria approvato dal Consiglio comunale

Il tracciato della nuova cinta daziaria approvato dal Consiglio comunale Il tracciato della nuova cinta daziaria approvato dal Consiglio comunale (Seduta del 3 maggio 191») Il SINDACO alle 16,5. con oltre un'ora, cioè, di ritardo, apra la seduta, benché non sia ancora presente 11 numero legale d«i consiglieri, e avverte che possono 1 consiglieri presenti parlare per raccomandazioni o interrogazioni. chiappori. — Ma se mancano anche gli assessori! . . SINDACO. — Non importa; risponderò lo. CASANA vorrebbe che il Consiglio e la Giun- _ ta facessero insistenze presso l'Ammlnistrazlo- nne delle ferrovie perchè anche a Torino, sulle ' linee che fanno capo alla nostra città, si facesse una larga applicazione dalle tariffe coeldette locali, cosi abbondantemente in uso Bulle linee convergenti a Milano. Rileva poi ch-e in molte stazioni della linea idi Aosta non si danno nemmeno biglietti di andata e ritorno. LEVI si associa alle raccomandazioni di Caaana. facendo rilevare che gli inconvenienti da lui lamentati si verificano anche sulla linea- di Subb, ..- _. Vorrebbe poi raccomandare alla Giunta di studiare se il contratto che 11 Municipio ha con la Società dello Stadium sia, o non, rispettato in tutte le sue condizioni. Per esempio, è da lamentare lo steccato che circonda lo stadium, e che forse invade una maggior estensione di terreno di quella concessa dal Municipio. , GHER.MRDINI risolleva la questione degli stipendi ai dipendenti del Municipio richiamati sotto le armi. Presenta, con Chiappori, «ina mozione, perchè ad essi sia data la paga Intiera. Il SINDACO risponde a Casana che divide perfettamente le sue viste, e ohe della questione da lui sollevata la Giunta farà oggetto di un accurato studio. Accetta la raccomandazione Levi per ciò che riguarda la linea di Busa. Avverte poi che crede che..la Giunta non possa avere azione contro la Società dello Stadium, se non In quanto può obbligarla a finire 1 lavori Risponde poi a Gherardini per ciò che ha tratto alle paghe ai dipendenti del Municipio richiamati sotto le armi. Su questa questione replica CHIAPPORI e controreplica ancora 11 SINDACO. LEVI solleva poi l'Ilarità dei colleghi accennando alla facilità e alla opportunità che si ha di trasformare lo Stadium in un grande mercato... 9CIORATI. pronto: — SI, un mercato delle ambizioni e delle vanità personali! Finalmente, sono le 16,35. essendosi raggiunto il numero legale, si dà lettura del verbale della seduta d! lunedì u. e., e si entra nella discussione degli argomenti inscritti all'ordine del giorno. Sulla proposta della Giunta della cessione gratuita di un appezzamento di terreno municipale per erigervi la sede sociale della < Cucina malati poveri», parlano: MOLINARI, facendo riserve sulla scelta .del terreno, che gli pare poco idoneo; AVEZZANO. mandando un ringraziamento e un elogio al oav. Clemente Cirio per la sua opera altamente benefica verso la «Cucina malati poveri»; il SINDACO, che si associa all'elogio e dà spiegazioni a Mollnarl. trspmCptcttl^ldbpnoa^nLi cinta daziaria Approvata questa ed alcune altre proposte della Giunta, riguardanti affari di ordinaria amministrazione del Comune, si arriva alle proposte della Giunta riguardanti la cinta da- zì8t*ì3, . II. SINDACO, accennando alla questione cosi 'detta legale, riguardante la cinta, avverte che - la Giunta ha fatto constatare al Governo le condizioni speciali in cui si trova Torino, e ohe il Governo ha acconsentito a' presentare una legge speciale al Parlamento, come quella già fatta votare per la pinta Frola. CASvVLINI. — Ha fatto male! Il SINDACO, continuando, avverte che se si votano subito le proposte della Giunta, il Municipio può avere la nuova cinta pronta per la stagione della vendemmia, il che equivale ad un grandissimo vantaggio per le finanze co munali. Se la nuova cinta non sarà pronta per la stagione della vendemmia, data la speculazione che si farebbe, il Comune avrebbe un danno di circa due milioni. NOFRI crede che l'Interesse del Comune sarebbe ugualmente tutelato anche senza lafret- ta che il sindaco ha cercato di dimostrare co- si necessaria. | Come deputati combatteremo... : CASAUNl. — ... E anche vivamentel S'OFRl. — ... La legge, che 11 sindaco si è fatto promettere dal Governo, come abbiamo combattuto qui, in quest'aula, le proposte del- la Giunta, che noi credevamo e crediamo con- trarie allo spirito della nuova nostra legisla- zione fiscale. . Crede poi che fin da oggi si possano, secon- do le idee dèi sindaco, fare delle specularlo- ni; ma esse si eviteranno se. appena allargata la cinta, il Municipio interverrà e tasserà tutte le merci che saranno state accumulate nei n,?^S??4niViw . . , rS2ISAUD1.rÌ!2; JF1 ì1 puAfye ««estpl ^0ISL~JV^ if ili}"66^,?1 p?6 iBT6l ««^ÌSJ^^nC™«nzlone 5SÌ Hrafferrna il caso avvenuto in una zona del mJS2&&'V!iB& ™iCm,taHnWa ^SSSZ ^ST^Aà,Ì^JSSL^f^SLSt^S£. tìse dal^Sindaco PTOI>0SÌt0 sn!egazl(>n* a8gpfrdpnNmcppthlDlmcradttcrlmptgrAVEZZANO riconosce la necessità di chia- ^c^i.^^^Pr^H^^n^S^S^ stesso della moralità e del decoro del nego- ziante. Insisto perciò perchè 17Amministra- ;zio ne st cauteli di tutti j mezzi che sieno in, eua facoltà e che crederà di usare. Cita Ve-- «empio di Milano Che diffidò tutti 1 negoziata-1 ti prima di allargare la cinto. Per la moralità ^ del commercio si associa di buon grado alla l>roposia di Nofri. Crede che sia neoessarlo, «he si sappia fin d'ora che ogni disonesta speculazione sarà con tutti i mezzi combat- ; "il SINDACO — L'Amminlstraaione adotterai lumi i mezzi possibili per evitare non solo le trodl, ma anche le disoneste speculazioni. ! >la è pesato necessario ed urgente che 11 Con- j e:glio deliberi subito la delimitazione della omta, entro la quale 1 provvedimenti da- «ari aaraiM» adottati. 11 Consiglio avrà poi tempo a discutere dopo le modalità del pia- no regolatore, la tariffa daziaria, ecc. ecc. SCIORATI — Intanto ci si dice « votate tn base ad una legge che verrà, contro una leg-,ge che esistei 1 Ricorda che membri del Governo hanno fi-'no a poco tempo fa dichiarato che nessun ministro aveva mal promesso la legge spe- . ciato per la cinta di Torino e che se l'Am- ministrazlone civica di Torino si era vantata • di questa promessa, non aveva fatto altro «he vendere del fumo. U SINDACO — Io ho esposto chiaramente i h oom come realmente stanno. • SCIORATI — Ora se questo affidamento al nostro Sindaco c'è, io domando con quale decere oggi il CornaigXo comunale può votare le proposte della Giunta. Ma queste prodotto, stralciato da tutta Im. congerie delfe proposte finanziarie dell* Giunta, non possoao legalmente stare da sè sol*! < Ber conto mio, io ed i miei ootyeghl ai teniamo a che resti a verbale che noi giudichiamo che questa è una vera vici enea, una .. —. , - 4an«v. rjLA ,,_ sopraffazione, un wnieo. tanto ptó grave In- quanto è fatto darla Giunta e dalla mag- giorenza eoo raiuto dal <^enw>! E* oom-;paaaionavole «aeeto trattamento che è fatto alte atta di Torino, che è messa addirittura fuori dalla legge generala.. ISINCERO trova strano che nella nuova cln- ta non si comprenda Cavoretto, mentre si comprende Sassi, che è nelle stesse condizio- ni di Cavoretto. ; DEPANIS voterà contro la denberazione della Giunta, di qualsiasi allargamento dicinto si trattasse. Ma crede di dover dichiarare che, dopo un attento esame, crede in ogni caso più conveniente, preferibile la cinta Rossi di quella Frola Vorrebbe però uno studio anche più minuto, perchè crede che parecchi tratti daranno luogo a contestazioni e a conflitti. Rileva che oer _ necessari tatre quarti la cinta simbolica In collina correrà psu terreni senza strade e coltivati In massima Cparte a vigna, ove l'accertamento è difflcilissi- mo. Vorrebbe sapere se la Giunta, votando ll| vConsiglio in massima la cinta Rossi, si impegna a studiare ancora in tutti i suoi particolari la cinta stessa, Sulle linea della "cinta in collina parla an- Scora GEISSER, il quale vorrebb^e che la. Giunta «*tenesse la via aperta per quei ritocchi even- ntuall, che più tardi si ritenessero opportuni o dVordirne del giorno dei socialisti vlaececOASALiNi presenta, anche a nome del col- zileghi, il seguente ordine del giorno: n«Il Consiglio comunale, ritenendo non de- p^tart2rap^n 'LSKS^JSS.fflff^»»? J&Sml Plì^^XSe^tSSi^^% gdai desiderio di non colpire le classi più ab- rbienti colla tassa di famiglia, respinge le prò- pposte della Giunta, e si augura che il Gover- m11 Parlamento tengano fermo l'art. 87 aa^e^che"rSentaquesto ordine del gior- '^no perchè resti a spiegazione della sua futura tropera come deputato, opera in cui spera di avere la compagnia di tutti quegli uomini po- v^USè^^°t^^^& Xnostra legazione finanziarla, nel senso di s della Giunta, cosi concepita: « La Giunta, in relazione alle proposte già | presentate al Consiglio colla deliberazione 23 : novembre 1911, delibera di chiedere al Co-nsi- glio stesso l'approvazione detinltiva della cin- ta daziaria, secondo il tracciato indicato dalla Giunta stessa, ed il conferimento al sindaco di tutte le facoltà necessarie per chiedere al Go verno del Re le sanzioni legislative e sovrane necessarie per l'attuazione di questi provvedi menti ». Votarono SI', cioè a favore della Giunta: Albertinl, Av-ezzano, Badmi-Coafakmieri, Uarberis, Bocca, Bolmida, Bonino, Rosso, lioz zolo, Brosio, Casana, Cattaneo, Ctiuvln, Ca vag.tià, Ceiiiana, Cerri, Chironi, Ferraris Fio rio, Foà, Geissor, Glovara, Covone, irivrea, Lavimi, Marocco. Migliorini, Mbllnari, Nasi, Negri, Palberti. Pia. Pomba, Prinesti. Ratti, Hev- Riandò, Rossi Angelo, Rossi Teofllo, Ti mossl ungilo, Vignolo-Liitati. Votarono NO: Balsamo-eriVolll. Cagno, ca ^ni- Chiappoli, Compans, Corbelli. Depalite, Fino, Gherardini Cittì. Grlbaudi, Lava, alleggerire le classi più povere e tassare mag- p8Sessore CATTANEO^spiega per quali ra-i'™gloni la Giuntaha.portatefprin^^ogni altro dprovvedimento dinanzi al Consiglio la delfini- sfrizione e la costruzione della nuova cinta d«liberazione non Pu6 essere «indicata| t'efcr^f^^lM» deliberazione che è,di merito nella primaIttparte, e di forma nella seconda parte, n caso ',non è nuovo nella storia dei Comuni italiani. idNon si può invocare un disegno di legge pri- vma che il Consiglio non abbia deliberato su idciò che si vuol invocare.. sNon crede poi nemmeno che sia indecoroso ! mper una grande città chiedere dopo lunghi igperiodi, leggi riguardanti i suoi piani regola- j feletaccpdidliptori, o ritocchi di piani regolatori, leggi che hanno essenzialmente lo scopo di perequare le condizioni di tutti i cittadini. L'assessore dà poi spiegazioni a Sincero, Depanis, Geisser sulle loro osservazioni circa la linea della cinta in collina. SCIORATI avverte che, deliberata la delmitazione della cinta, forse sarà poi invano che si invocheranno modificazioni alla tariffa daziaria deliberata già dalla Giunta. • E adora, dice Sdorati, i giniocatd. sarete voi della maggioranza; e noi forse dovremo intervenire a difendere la Giunta. {Ilarità). Replica DEPANIS dicendo che non può votane l'ordine del giorno Casalini soltanto per termini in cui è redatto. Per quanto sta contrario all'allargamento della cinta daziaria, non può far voli che il Parlamento deliberi contro una richiesta dei Consiglio comunale di Torino. Voterà puramente £ senipScemonte contro la proposta delia Giunta. CASALINI non ha nessuna d'.lllcoità a votare un ordine del giorno di qualche consigliere costituzionale, che racchiuda 11 pensiero di quello da lui presentato. Comprende che un consigliere dell'antica Maggioranza non possa votare il suo ordine del siomo, in cui fa rilevare che egli domanda soltanto cheioquello che oggi è legge rimanga legge. Non Ichiede nulla; si augura solo che quello che 6 plègge non sia distrutto, uè per Torino, nè peritsnflsmfIcun altro Comune d'Italia. SINCERO crede che basti votare contro le proposte della Giunta, per quanto egli non sia jontrario alle ferme, decise affermazioni quali 0110 contenute nell'ordine del giorno CasaUni. COMPANS fa osservazioni e dichiarazioni ;:iasi analoghe a quelle di Depanis. BONA ricorda che egli, faejprevole alla cinta Frola, non può votare la cinta Rossi. Si asterrà dalla votazione. CASALINI ritira il 6uo ordine del giorno, •he rimarrà solo come espressione del profondo convincimento della Minoranza. La votazione Il SINDACO motta allora ai voti la proposta Levi, Nofri, Soioratì, Stmcero, Vicari, Zini. Astenuto- Bona ^ La votazione, per appello nominale, dà dun oua al,esti risultati ;H Favorevoli^#> n, Contrari 18 - Astenuti 1 ' -1 La seduta'è soapesa per qualche minuto, à ^ Quando si riprende, OBRARIO dichiara che a se fosse stato presente alla votazione, avrebo, D0 votato favorevolmente alla proposta della a Giunta. BACHI invece dichiara che avrebbe - ; votato contro. ai I lavori ferroviari al Cenisio e BOCCA svolge quindi la seguente sua Inter ! pelianza- - j « n sottoscritto interpella Von. signor sindaa co per sapere se siano a sua conoscenza le - cause che continuano a ritardare 1 lavori di i sistemazione della linea del Cenisio. ed in - special modo l'avanzamento della trazione e lettrica sul versante francese, attraverso <la n grande galleria, e quali provvedimenti inten-,da adottare al riguardo •. Accenna al lavori già fatti da parte nostra, -'e agli impedimenti di mano In mano frapn posti dal Governo francese e dalla a Paris- Lyon-Mediterranée », impedimenti sempre eli- - minati. Crede che ciò che essenzialmente ria tarda ancora il compimento dei lavori sia di o carattere politico, e che quindi convenga adi e l e fe i a _ utilità uq1 uv|ryiu wiubiiv. uci 1J a une le nu- e t ltfc incesi favoriscono in tutti l modi il - semoione -; Aa^ baCHI si associa alle considerazioni to d, ,Boccai vtcarj e Grlbaudi. e si augura che a run«nlmità del Consiglio comunale di Torini I valga a ottenere finalmente quel prowedlmen- - ti cui Torino ha diritto, si Quasi analoghe dichiarazioni fa LEVI, insi- stendo sulla costruzione del doppio binario fin dove è possibile. e BOCCA, fa notare che 11 raddoppio del bina i,rio e la elettrificazione sono contemplati ir re le vie diplomatiche. Invita ' il sindaco a chiedere spiegazioni e a insistere presso le Autorità governative. VICARI si associa alle considerazioni di Bocca, e vorrebbe sopratutto ohe si insistesse nel richiedere il doppio binarlo su tutto il percorso Torlno-Modane. Ai due precedenti oratori si associa GRIBAUDI. specialmente sulla necessità del doppio binario Torlno-Modane. Crede che'il Governo francese ostacoli le nostre due ferrovie internazionali della Cuneo-Nizza e del Moncenisio traendo pretesto appunto dalla mancanza del doppio binario. Certo è che le Au an n, r due Convenzioni diverse e indipendenti runa dall'altra Dopo altre brevi osservazioni di LAVINI. Il SINDACO ricorda che l'Amministrazione ha fatto sempre tutto 11 possibile per coadiuvare alla elettrificazione del Cenisio, per cui nessun rimprovero si può fare 'neppure all'Ammini- sodcdptrtgCsAspsPfleaàmtdgglfndrnmdqsènvUmbs 6trazlone della Ferrovie di Stato. Lo stesso però non si può dire del raddoppio dej binario, e perciò accetta la raccomandazione di insistere presso l'Amministrazione ferroviaria. E di buon grado accetta pure la raccomandazione di sollecitare In tutti 1 modi dall'Amministrazione francese del lavori pubblici l'eliminazione delle difficolta che mette avanti per la elettrificazione del Cenlslo. Annunzia poi che un alto funzionano delle ferrovie nostre gli disse starnane che pare che a Governo francese abbia Armato il decreto per ta elettrificazione della metà francese del Cenisio. Essendo oramai le », la seduta è rinviata a j venerdì della settimana ventura | Sappiamo dunque ufficialmente quanto Sf,?v?^0S/:ev^B,Ìfflcl08aine1I?te: c£e U "S^J" «*«0 ha dato affidamento alla nostra artmi- n "trazione civica di presentare un disegno di legge, il quale, a somiglianza di quello in vocato sotto il sindacato Frola, pone per la seconda volta Torino in un regime di eccazinna làMisS&À rt«*.»rtft. Ecce- eccezione alla legislazione daziaria. Ecce- zione alla lettera della legge, secondo cui non si- può comprendere un' territorio a- perto entro la cinta di un Comune chiuso Prima d* avere applicato l'imposta di fami- gHa: eccezione a1& spirito sSo informato- re. che dal 1902 ad oggi in Italia fu sem- pre inspirato — come dettagliatamente di- mostrammo — a] principiò' di restringere al minimo, e, ove possibile, di abolire' il '^S^S^Sh^^ 6 retrlVo dei trl_Puti ntóattaH. ^ notizia quindi non ci entusiasma dav- vero. Sia perchè non siamo convinti che XnZa%z?^£TìlZ£"tcì duole schiettamente^^ XrfPS potuto darei' '™ i varii titoli di riconoscenza a cui ha diritto dal Paese, anche quello di avere sempre procurato di imprimere a quel mo- derno indirizzo fiscale un passo più mar-j t'etioni^ PM '° ^ ^ HNoi comprendiamo assai bene . che un ttS^TlmSSS^ sia cosi risDettosó ',„,,,n? «eli interno sia cosi rispettoso de"e "boria comunali da non ostacolare m verona guisa l'espressione de la volontà deila maggioranza di un Consiglio, anche se questa volontà tenda a un fine non com- mendevole. Ma tale rispetto non deve spin- gersi all'estremo di agevolare simili mani- festazioni con provvedimenti contrari alla legge. Non all'on. Giolitti, pare a noi, spet- tava il tentativo di rendere questo compia- cente favore, tanto contrario ai suoi prin- cip!, per permettere a Torino di sottrarsi per la seconda volta a un preciso dovere di legge. Onde noi sottoscriviamo pienamente alleidee espresse nell'ordine del giorno Casa-lini. Quanto a ciò che simili provvedimentipossono significare nei riguardi della no- stra amministrazione civica, il pensiero nostro non abbisogna di ripetizioni. Il suf- fragio universale, altro merito positivo del- l'on. Giolitti, farà'.ragione di 'quanto da sei anni si sta commettendo in Torino in materia finanziaria e amministrativa. ■ <* ■ •* '