I veri principi della neutralità e dell'amicizia

I veri principi della neutralità e dell'amicizia I veri principi della neutralità e dell'amicizia (Pcp telefono «11* STflJBPH) Roma, 3, notte Con la stessa sincerità con la quale ho dovuto altre volte deplorare le risposte equivoche dei ministri e dei sottosegretari di Stato inglesi alle interrogazioni parlamentari sulla guerra italo-turca, debbo oggi riconoscere (e lo faccio molto volontieri) la perfetta correttezza delle dichiarazioni fatte ieri sera sullo stesso argomento della nostra guerra da air Edward Grey, ministro degli esteri, alla Camera dei Comuni, e da lord Morley, anche lui membro del Governo, alla Camera dei Lordi. Sir Ed- ward Grey ha solennemente riconosciuto il diritto incontestabUe delle nostre navi da guerra di fare perquisizioni sulle navi mercantili degli staU neUt«. Dobbiamo riccno«core a nostra voltale lo abbiamo già IJOtato più volte, che l'Inghilterra non si em mai opp0ata all'esercizio di questo nostr0 diritto. infatti, a differenza della Francia, che provocò il famoso incidente del Carthage e "del Manouba, l'Inghilterra uou ha mai protestato contro le perquisi zioni ed i sequestri operati dalla nostra flotta au navi britanniche. Lord Morley ha parlato dinanzi ai lórdi'del delicati» simo argomento dei Dardanelli. Egli ha giustamente rifiutato di seguire l'onorevole preopinante lord Newton sopra un terreno assolutamente inadatto alla discussione, La piu durale riserva e la circostanza che malia è uno dei due Stati belligeranti gli impedivano di dissertare sulle relazioni dell'Italia con l'Austria e la Russia e sui pretesi impegni dell'Italia verso l'Austria. Lord Newton era partito da una premessa inesatta per arrivare ad una conseguenza assurda. Egli aveva prima sostenuto che l'Italia aveva escluso dal teatro della guerra il mare Adriatico ed il mar Ionio per far piacele all'Austria; conseguentemente sosteneva che l'Inghilterra dovesse invitare l'Italia ad escludere anche il mare Egeo e magari il mar di Levante per riguardo agli interessi britannici. Perchè l'Italia non doveva usare all'Inghilterra gli stessi riguardi usati all'Austria? Con la logica di lord Newton la Germania dovrebbe invitare l'Italia a desistere da qualsiasi azione bellica contro l'impero ottomano e ad abbandonare senz'altro la Tripolitania e la Cirenaica perchè l'impero ottomano rigurgita di interessi germanici. Non è forse per salvaguardare i loro interessi usurai che gli strozzini della Tur chia, nei loro giornali di Austria, Germania, Inghilterra e Francia, sostengono tenacemente la più perfida campagna italofoni? Lord Newton ignora o ha dimenticato che il presidente del Consiglio ed il ministro degli esteri d'Italia hanno più volte dichiarato che l'esclusione del mare Adriatico e del mar Ionio dal teatro della guerra non fu deliberata per far piacere all'Austria, bensì nell'interesse dell'Italia Lord Newton ignora che l'Italia ha vitalissimi interessi politici e commerciali nella penisola balcanica e perciò non desidera punto che nei Balcani scoppi il grande incendio mentre essa è impegnata in una guerra con la Turchia. L'Italia, sommamente interessata al mantenimento dello « statu quo », fa naturalmente tutto ciò che è in lei per evitare che questo sia turbato. Così si spiega il suo accordo con l'Austria e con la Russia; così si spiega la sua spontanea esclusione del mare Adriatico e del mar Ionio dal teatro della guerra. Lord Newton ha dimostrato di ignorare gii elementi del diritto internazionale sostenendo nientemeno nella Camera dei Lordi ciò che nemmeno si pensa dai profani di politica estera, cioè che l'Inghilterru avrebbe dovuto protestare e far sapere all'Italia che la prima Potenza navale del mondo .non tollererebbe che le operazioni di guerra venissero estese. Naturalmente lord Morley ha ì espinto questa'stranissima pretesa facendo osservare che una Potenza neutrale non può arrogarsi il diritto di dettare ai belligeranti la condotta delle loro operazioni militari. Infatti il giorno in cui l'Inghilterra si fosse permessa un passo simile sarebbe senz'altro uscita dalla neutralità. Lord Newton sarebbe stato più sincero, e si sarebbe dimostrato meno digiuno di politica estera, se avesse sostenuto che l'Inghilterra dovesse partecipare alla guerra scendendo in campo contro l'Italia. Lord Morley ha in verità abbondato molto, forse troppo, in deferenza alla Turchia riconoscendo alla Turchia il diritto di tenere chiusi i Dardanelli pome mezzo di legittima difésa. Che questo diritto non esista lo ha dimostrata 10 stesso Governo inglese insistendo vivaceJ mente nella richiesta per la riapertura dèi Dardanelli. Certo, il Governo turco ha ?1 diritto di chiudere i Dardanelli quando essi siano attaccati dall'Italia ma non ha il di-j ritto di tenerli chiusi soltanto in previsionJaj di un eventuale attacco. Vi dissi ieri sena',i e vi conformò adesso, che i Dardanelli possono essere chiusi in meno di un'ora: i tecnici dicono in mezz'ora. La Turchia voleva, tararli chiusi non per i motivi da essa addotti, ma perchè sperava, con questo mezzo, di spingere le Potenze danneggiate ad interdire all'Italia l'azione navale nell'Egeo. Q fatto della riapertura dei Dardanelli ' dimostra che la teoria esposta da lord Morley sul diritto di legittimità di dilesa è esagerato. Comunque, a noi non prseme di dolerci di ciò, perchè, per noi, è perfettamente indifferente che la Turchia tenga i Dardanelli chiusi o aperti. Lord Morley è riuscito efficacissimo nel mettere in burletta le pretesa di lord Newton nel dire che le pretese, di costui potiebbero essere soddisfatte soltantoj nel caso che l'Italia e la Turchia svbattes-l sero nelle acque del Tamigi. Lord Morley cij ha finalmente procurato una gradita sorpresi sa facendo la seguente dichiarazione : « Rm guardo all'Italia sarebbe per noi um errore. madornale ed anche deplorevole il dimen-j ticare la lunga amicizia tradizionale che ci lega ad essa e, ben più ancora, dimenticarei 11 grande interesse che abbiamo relativa-) mente alla posizione ed alle relazioni che) l'Italia, come Potenza Mediterranea, è de-j sM.na.ta ad assumere in un avvenire. faciW mente prevedibile». E' la prima volta ohe! nel Pairlomento inglese viene ricordata 1*«4 micizia italiana. La nostra sorpresa è .tanto) più gradita in quanto il ricordo è stato! fatto da un membro di quel Gabinetto, chej oareva essersi completamente dimenticato1 della generale e costante simpatia degli ita-i liami per l'Inghilterra. Prendiamo atto ben volentieri della gentile dichiarazione di lord Morley e del pieno consenso espresso dal capo dell'opposizione lord Lansdowne, il quale ha opportunamente detto che Tamtica; amicizia con l'Italia deve quanto c possibile essere tenuta in considerazione in tutte le comunicazioni diplomatiche con essa durante la crisi attuale. ' C.