Diciotto deputati cretesi in viaggio per Atene

Diciotto deputati cretesi in viaggio per Atene arrestati da un incrociatore inglese Cinquanta marinai inglési salgono armati a bordo del piroscafo greco Enorme impressione ad Atene e a La Canea Diciotto deputati cretesi in viaggio per Atene ATENE, 29, ore 10. Diciotto deputati cretesi, partiti ieri dalla Canea a bordo del piroscafo Peloponneso, dMa Compagnia Gudy, per recarsi ad A- tene>. f°* deliberato proposito^ di Vmecvp^ putatl cretesi calorose accogliente, ha de- *lata enorme impressione: e un dram mah- co colpo di scena, del resto, preveduto ed inevitabile, il quale aumenta grandemente qui ed a Creta il fermento popolare. La festosa partenza . a bordo del Peloponneso, poco prima delle are ti '. , . . .. n piroscafo doveva sostare nei porti di Candia e Retimo per imbarcarvi altri ven nuove deputati diretti come gli altri ài „,-„##/, , Ecco i primi particolari dell'avvenimento. I diciotto deputati cretesi erano stati accompagnati all'imbarcadero del porto di La Canea da gran, folla plaudente, dai membri del Governo locale, da tutti i funzionari e le notabilità dell'isola, ed erano saliti ciotto ad Atene. Anche a'Candia e a Reti- mo erano avvenute calorose dimostrazioni - -. . di popolo, in attesa dell'arrivo detPelopon- neso. Nessuno, peraltro, prevedeva, a La Canea che il viaggio sarebbe stato presto così bruscamente interrotlo. L'incrociatore in- glese Minerva, stazionario in quel porto, non aveva àuto segui d'imminente parlai- za, e così il piroscafo salpò indisturbato tra un clamore di evviva e di battimani da parte della folla che faceva ressa sulle ban- chine. Ma, dopo una mezz'ora dalla partenza del Peloponneso, il Minerva levava l'ànco- ra e si metteva ad inseguire il piroscafo. Il " Minerva „ spara a polvere L'arresto avvenne verso le ore sedici, 1 uando il piroscafo aveva da poco supera- to il CaP° Melecha e si dirigeva nelle ac- lluc della baia dì Suda verso Retimo. Sem- ',ra che il Peloponneso, appena a bordo ci s' accorse dell'inseguimento dell'incrocia- tore, abbia accelerata la sua corsa; ma e- ra facile comprendere che ogni tentativo di sfuggire al Minerva sarebbe, staio vano. senza risposta: ì deputati a bordo del pi roscafo incitavano il comandante a prose i/Mire senza rispondere, come se nulla fos se. Il Minerva, allora, fece una seconda in Umazione ; poi sparò tre colpi in bianco, a Infatti, da bordo dell'incrociato re parti subito la prìnia intimazione al Peloponne-so di arrestarsi. Questa intimazione restò polo ere. Questa volta era giocoforza ubbi- dire, altrimenti l'incrociatore, secondo le norme comuni, avrebbe tirato sul piroscafo, Il Peloponneso dunque si arrestò, nono stante gl'incitamenti contrari dei deputati che. si trovavano, eccitatissimi, a bordo. I deputati arrestati dai marinai inglesi Appena il Peloponneso si fermò, il comandante dell'incrociatore ordinò al capitano del piroscafo a seguire la nave da guerra nella baia di Suda, ove entrò alle, ore diciannove. Due controtorpediniere in gtesi> intanto, si erano fatte innanzi dal. fondo deUa baia verso n Peloponneso, che rcst0 come bioccato dalle tre navi da guerra del piroscafo, plotone di ma una cinquantina, lei Peloponneso, e ivi dichiararono in arresto i diciotto depu- tati crctcsi g? faciic immaginarsi le prò- leste di essi, alle quali si uni pure il capi- tano del vapore: lutti gridavano alla Me- galità e. alla brutalità di quell'arresto a nano armata. Ma ogni protesta doveva riuscir vana dinanzi alla forza, e con lai forza i diciotto deputati furono fatti discen-\aere in una scialuppa e furono trasporta a.bordo del Minerva. Uno dei deputati, il Ma- j vroyennìs, giunse al punto di astrarre la,rivoltella, che gli fu sequestrata. Quindi il Peloponneso, liberato da quel carico « politico », prosegui la sua rotta, Inta eon la scorta delle due controtorpedi-'nierc inglesi incaricate d'impedire Vimbar- co di altri deputati cretesi a Retimo ed a Candia. '. 1 a commi dazione al Governo isolano i «-a comumcazioneai uo vero» isolano A La Canea, mentre nella baia d'i Suda si procedeva all'arresto dei diciotto depu- taii> * consoli delle Potenze si riunivano in- tanto a Consiglio, da cui è risultato un comunicato al Governo cretese annunciati- <W« lu decisione delle Potenze protettrici d'impedire ad ogni costo l'arrivo di depu-, tali dell'isola ad Alene. \ Poco dopo a La Canea giungeva la noti- zia dell'avvenuto arresto dei diciotto depu- tati a bordo del Peloponneso. L'impressio- ne che ne derivò fu enorme. Subilo i mi*nistri cretesi si riunirono d'urgenza e deli-berarono di recarsi in massa a Suda. Gli ultimi telegrammi dicono che i depu-\iati arrestati sono tuttora trattenuti a bor- do del Minerva e di altre navi da guerra inglesi. ' f}rave situazione ad Atene urave situazione au Atene Queste le notizie giunte nella nottata e\stàmani da La Canea. Come ripeto, il con- traccolpo dell' avvenimento, qui ad Atene, è fortissimo ed aggrava la situazione di Ve- nizelos, apertamente accusato dai naziotia-zwti d'essersela intesa con l'Inghilterra per impedire la partecipazione dei deputati ere- tesi alla Camera. Quesli deputati sommano a scssanlanove, dei quali v.e.iilidue si trovano ad Atene, ove giunsero alla spicciolata e indiretta- mente da varili giorni. La presenza dì que- sii veididue deputati cretesi ha già dato oc- cagione ad una gran parte della popolazione di fare vibrale manifestazioni nazionalisti- che, non certo destinate a facilitare il dif- ficile compito del Governo greco. Del resto, questi deputati cretesi che si trovano ad Alene, hanno spiegato in questi giorni una grande attività politica, e non più tardi di ieri seta una decina di essi si recò avisitare il presidente del L'oimiglio, Veni-:e'0i' L'ammonimento di Venizelos Il presidente del Consiglio, ai deputati cretesi che lo visitarono, non nascose la gravità della situazione creata al Governo dall'ostinato proposito dei rappresentanti di Creta di voler far parte della Camera greca; ricordò loro che, ove tale disegno si effettuasse, la Grecia non potrebbe evi- tare una guerra con la Turchia. E dato ta* le pericolo, Venizelos non potè fare a meno di dissuadere ancora una volta i deputati di Creta a tinunciare al loro proposito, se non definitivamente, almeno per questa, legislatura, e ad abbandonare Atene, tor- nando alla loro isola. Ma i deputali non si dichiararono conviti* ti nè vinti: essi dichiararono al presidente del Consiglio che sarebbero ad ogni costo riusciti ad entrare nell'aula parlamentare, durante la prima seduta della Camera, Questa conferenza dei dieci deputati ere- tesi con Venizelos aveva accresciuta l'effer* vescenza dei circoli nazionalisti e dei depUtati di opposizione: l'Unione delle Cor* porazioni elleniche, questa notte, lanciava àgli ateniesi un caloroso appello, invitando tutta la popolazione a fare una grande accoglienza ai deputati cretesi che avrebbero dovuto giungere oggi; e si noti che questa Unione nazionalistica ha l'appoggio ma* La nifesto del sindaco di Atene, Mercuris dìmostraiione avrebbe dovuto aver luogo nel pomeriggio di oggi, essendo stato annunciato per le 15 l'arrivo del Peloponneso; ora, l'avvenuto arresto nelle acque di Suda e il mancato arrivo ad Atene dei tanto desiderati deputati di Creta, fan temere, in luogo dell'organizzata dimostrazione di dimostrazione di " Impossibile prevedere giubilo, una pericolosa protesta, 16 conseguenze Il deputato greco Popp, leader dell'oppo* sizione alla Camera, ha ricevuto .dal presi dente del Consiglio dei ministri dell'isola di Creta, questo telegramma: « L'ecciiazio- "c nel popol° è enorme. Impossibile precedere conseguenze». Naturalmente, Von. Popp a tutti gli ultri deputati dell'opposizione, non nascondono la loro indignazione per la cattura dei depittati cretesi. r~ Se il Governo greco — dice tra l'altro' il Popp — avesse annunciato al Governo.' di Creta il rinvio dell'apertura della Ca* mera, si sarebbe evitato il gravissimo ind*-. dente. Comunque, l'atto compiuto dall'lnghilterra è inqualificabile, perchè ha per* petrato una violenza in territorio ellenici}., Infatti, è risaputo che le natii in alto mare sono considerate come una continuazione del territorio della nazione, sotto la cui bandiera naviga la nave. E il Peloponneso,' fermato dall'incrociatore inglese, batteva bandiera greca. Perciò c un vero atta di brigantaggio l'intervento di marinai inglesi armati a bordo del Peloponneso. Anche» l'Admiral Charne, lo scorso ottobre, arre* sto alcuni deputati cretesi in viaggio par, Atene, ma esso non usò lille prepotenza «t mano armata^

Persone citate: Candia, Minerva, Popp, Suda