Il bandito Bonnot

Il bandito Bonnot Briganti annidati alle porte di Parigi Il bandito Bonnot uccide un funzionario di Polizia, ne ferisce un altro e fugge (Servigio speciale della "STAMPA,,) flfnm 'i | Parigi, 2i, notte. Il disastro del Titavic, la ribellione al sudJo Marocco, avevano fatto quasi dimenticare '";ia banda dei briganti-automobilisti della ffi^ via Ordener. Non se ne parlava quasi più; leiucah»«"=«« ui amiiiu, ^uuuuv tuS mei?t? la Pubblica sicurezza proseguiva nei }^ suoi luvori e nelle sue indagini. Si era sen- co (tito dire, nei circoli anarchici, che un ^'^ to Elia Etienne era forse in relazione coi Ir^mèBiM.;,della! taMa;.. #à chi era questo Amente, il sottocapo della Sicurezza, Jouin. Ito: apprendeva che era impiegato ih casa di facerto Gouzy, proprietario à Petit Ivry, alle Pporte di Parigi, di un maguzzino di mode, j er'T'iinmn lovnfn ireu uuuiv iegi*iu | sgQuesta mattina, alle 9,30, il funzionario md ùmiaEttenrie~er'k forse""ìn"'reYàzlo"ne "c"oi C.membri della banda. Ma chi era questo fa^Z^^lll^l^t Jouin, si recò ad Ivry, all'indirizzo indicato, accompagnato dall'ispettore principale Colmar, dall'ispettore Robert e da un a- gente della Sicurezza. Nella bottega del Gouz>' questi narlava con un visitatore, W ceito. Peri.n' rht P°ssiede egli pure un m.t are gazzino di novità, poco lontano. Il Gouzy g« asvmdgèGouzy - si rivolse per chiedere ai sopraggiunti, che a naturalmente non riconobbe, ciò che desii aeravano ; il Gouzy non ebbe tempo di prò nunciare una parola: due dei quattro uo- mini lQ aHerrarono e lo legar<mo solida. - mente- Frattanto. gli altri si impossessa- vano del suo visitatore. Quando lo si fece,.- sedére su una seggiola della bottega, il j co Gouzy pareva inebetito. Il signor Jouin. - aI1.ora, trasse di tasca una fotografìa e gli a.chies?,: . . ... „ -J Z ^1%^^^^ Elia r Etienne... oj — Dov'è? - — E' partito da due giorni... -!. — Vedremo, perquisiremo da capo a fonl'*} la vostra casa, e se Etienne è qui lo Ujr™fm°e Ho aalrispettorc principale -1 Colmar e dall'ispettore Bobert, salì al pria mo piano, e fu qui che doveva prodursi il o dramma. -JJ bandito UCCÌde, fa il morto e tìlCge ò ,.1 Appena il funzionano Jouin ebbe aperta Mla porta' 11 bandlto Bonnot, che si teneva d!nascosto sparò un colpo di rivoitella, che< e;n0n colpì nessuno. - Immediatamente Jouin e i due ispet Itori si lanciarono su di lui. S'impegnò una e lotta, e tutti ruzzolarono per terra. Si cercò o di trattenere Bonnot, ma questi si svincolò „ e non lo si potè disarmare. D altra parte a ;i fuuzionari) *che si erano recati ad operare auna semplice perquisizione, non erano ara mati. Bonnot si liberò, e allora sparò a cao so parecchi colpi di rivoltella. Un proiettile ò colpi Jouin alla testa, e il sottocapo della . Polizia morì sul colpo. L'ispettore principai ^SJaffi^'S a proiettile ha girato intorno al cuore. Coli mar, dopo essersi lasciato cadere, si sollevò a leggermente e disse ull'ispettoie Bobert: - " Mio povero Bobert ; credo di essere riuia- sto, ucciso 1» a rpdpsvrstvculà—vpdstecddsqetstlsstaatcdlLCdsccne| " " itEcco il racconto fatto dall'ispettore Ro- s beyi ^ Procuratore della Repubblica: i p* "~ Non °in'ena givamo la porta della t^ stanza, vedemmo nella camera, dove il si-'r gnor Jouin doveva trovare la morte, un m- u dividuo di piccola statura con una rivol» p ièlla in mano. Lo riconoscemmo subito: ora m■ Bonnot, L'n colpo parti senza colpire ues- Bonnot fece allora il morto, mentre l'i spettare Robert portava soccorso al colle- - ga . poi> vedenao gJi agenti di polizia di scendere la scala, uscì dal locale ove si - era svolta la scena e, sempre armato di riò voltella, entrò da una vicina che aveva soca chiuso la porta del proprio appartamento, a Per vedere ciò che avveniva sul pianèrùttp lo. 11 bandito attraverso rapidamente la ca- - mel.a de]la vicina uicendole: « Non dir nul- ja> altrimenti ti ammazzo ! ». La povera donna, atterrita, lo lasciò passare, e Bou- .noi, aprendo la finestra, saltò dal primo piano a terra, scalò i muri c prese la fuga attraverso ai giardini. IJ racconto dell'ispettore incolume a!' suno; ci precipitammo tutti e tre contro di lui. Bonnot cadde al suolo. Il signor Jouin si precipitò su di lui col bastone al-1 m '"u" ma Su «to^™^'™ ffi^m*s'J^l™^liT^JX t lettUe dveva sPezzd-to " bastone aei sono- sdiutnic aveva 3iJC6.ca.Lir u uciowiio uoi ow„v- capo della Sicurezza e gli aveva forato la., c tu"1 ^^um;uuu»rouu e ^««.«.wr p }^&*^:*P?J!!* ^J^? 6 V| ts con la testa innanzi, dicendo: ^'^TV^»^ LHiSfS^^1: Ir,. Agli? UCCÌoÒ I Ic.- p Ito, Bonnot non si muoveva più. lo erti m ^ faccia a lui, a portata della sua rivoltella, s Pensai che egli fosse svenuto. Le persiane g j erano chiuse, eravamo ad un piano, a pa- i irecchi metri dal suolo. Sostenni il mio di- t | sgraziato compagno e lo portai in una ca- B mera vicina. Quando ritornai, due minuti ( mdopo, Bonnot era scomparso ». Che cosa ne sarà di mia moglie e dei miei ^ fagli? • . [c "Zitta! Datemi un lenzuolo!,. Una inquilina della casa, la signorina Wilhelm, che abitava nella camera vicina a quella abitata dal Bonnot, ha fatto il te¬ guente laccante della fuga del bandito « Non è da stupirsi che l'ispettore Robert abbia potuto credere che il malfattore fosse svenuto, de persiane erano chiuse, nella camera regnava una semi oscurità. Il rumore dei colpi mi aveva richiamato sulla soglia della porta ed uscii. La mia abitazione è allo stesso pianerottolo. Chiesi ad alta vo- Nessuno mi ,. „„ ._. l j co : — Ma che cosa accade? e < a S ò rispose. Stavo per discendere, quando apparve dinanzi a me, uscendo dall'alloggio dirimpetto, un giovane di piccola statura, pallidissimo, con baffetti biondi, che mi respinse hrutalmeijte nel mio appartamento. « — Lasciatemi passare! — mi disse con voce brasca. — E siccome io sembravo terrorizzata, ed ero sul. punto di chiamare al soccorso, soggiunse, mostrandomi una rivoltella: — Non una parola o vi brucio le cervella! « Allena tacqui. Dopo aver gettato gli occhi da ogni parte, l'individuo, additandomi una porte, mi • chiese : — Dove si va per di là? «E penetrò nella stanza. Poi soggiunse: — Datemi un lenzuolo! « Egli aveva constatato che la finestra dava sulla corte. — Non ne ho...' — risposi io, perchè non volevo aprire i miei armadi dinanzi àd un simile individuo. Allora egli scnvalcò la finestra, saltò su una piccola tettoia eretta nella corte, e di là passo nella corte della casa vicina. Non ho veduto per dove sia fuggito. Quest'individuo aveva le mani sporche di sangue. Inoltre, aveva lasciato tracce di sangue sull'appoggio della finestra e dovunque era passato. Frattanto, le persone che erano nella corte, non avevano inteso niente. L'ispettore Robert, che era stato il testimone della tragedia, chiamò, e allora tutti gli altri funzionari accorsero. Scoperta la fuga di Gonnot, l'inseguimento cominciò subito. Si poterono seguire le traccie di sangue fino a un certo punto; poi non si trovò più nulla. Gendarmi, agenti ciclisti e alcuni volonterosi del pubblico si diedero a cercare in tutti i dintorni, ma inutilmente. Ad un certo momento, era corsa voce che il bandito fosse stato visto alla stazione di Chevaleret. ma si constatò poco dopo che la diceria era falsa. L'indignazione della folla L'arresto di on altro bandito Quasi subito dopo l'attentato, l'ispettore Colmar, ferito, veniva trasportato all'ospedale, ove i medici constatarono che il suo stato è gravissimo. Pure, se non avvengono complicazioni, non disperano di salvarlo. La folla, indignata, per poco non ha liti ciato gli ospiti presso cui si trovava Bonnot e cioè il Gouzy e il suo compagno, che erano stati arrestati. Quando essi vennero itràsportati alla prigione, centinaia di Dor- - sono circondarono gli arrestati vociando e i profferendo minacce accompagnate, da una tempèsta di pugni e di bastonate. I due à* -'restati ebbero.addirittura il volto ridotto in - uno slato irriconoscibile. Anche gli agenti por difendere gli arrestati furono non poco malmenane - La giornata cosi) terribilmente sanguino- - i - a - o a rtsdèacvMclimpsmIifrsMzipvsspvsenoonnntccvc^ 1 mento di un altro, ha tuttavia avuto un ri '™^' Simensoff, un altro dei banditi-au tomobilisti ricercati, e noto come uno dei . ^ D j fc o<nto 0^Mt0t„ su che costa alla polizia la morte di uno dei suoi funzionari più intelligenti e il feri . _ ; . . compagni di Bonnot, è stato arrestato. Amaro considerazioni giornali già pubblicano commenti im- pressiouanti intorno alla tragedia. VmSkr\^^^w^^mÌnm^ | tragico di questa mattina ci ha riempito di stupore, e tutti abbiamo provato il senti- Icontro Tb7nd7ti.7f imsto^ parecchio di giustizia, l'enorme organizza- ^one cne grava sul nostro bilancio, la no- & stra Prefettura con le migliaia dei suoi H genti, i nostri tribunali, tutto ciò non vai iluna contro due o tre uomini isolati. Cer- tamente, la società avrà la sua rivincita: Bonnot non correrà sempre, e forse nid,( momento in cui scriviamo queste linee sn-| ^ente umiliante che*l7'soctet"à è* disarmata [contro i banditi. Il nostro formidabile ap rà già preso. Ma nulla toglie che egli abbui tenuto la polizia in iscacco per quattro mesi. Ci si chiede allora quale è il difetto della nostra armatura. E' forse perchè si; è lasciata troppa facilità di organizzazione agli anarchici ? E' forse perchè le armi eie aciascuno può comprare rendono quasi ni- vincibile un uomo deciso a tutto ? Forse Ma, come si vede, la nostra pesante società, stenta a mantenere il proprio equilibrio. L'imprigionare la gente pericolosa, il proibire la vendita delle armi, sarebbero misure di cui gli onesti patirebbero per i primi. Più si riflette e più si giunge a que sta conclusione desolante: Noi siamo disarmati ». Il bandito si è rifugiato a Parigi 'Servizio «pestale delta Stampa). Parigi, 25, mattino. Questa notte, ad ora tarda, si è appreso in modo preciso che Bonnot, dopo la sua fuga fantastica, è riuscito a tornare a Parigi» Fin mezzogiorno si erano prese misure speciali per ritrovare il tragico bandito. Mentre gli agenti continuavano le perquisizioni a Ivry veniva dato l'allarme in tutti i comuni della regione. Le strade sono stato percorse da ciclisti e dei gendarmi vigila- vano lungo la via. L'azione è stata inten-ìsissima. Im tutta questa vasta parte dei sobborghi di Parigi si videro flnanco delle persone sulle soglie delle case, con la ri-!voltella o col fucile in pugno. Vennero tra- ,„js„: „ i„w i rn™i,ni ^oiio o«n„« ■ smassi ordini a tutta11 C^omuni della Senna e della Senna et Oise, e per tutta la glor-!nata fu stabilito un vero stato d assedio ontro un raggio di 30 o 50 chilometri. Ad ogni istante si segnalava qua e là l'awe-1 nuto arresto del bandito, ma le notizie ve-lnivano a poco a poco smentite. Invece Bon-1 not, sfuggendo a tutte le ricerche, erajtornato, a Parigi. Ci sono persone che l'han- no veduto, ma che non hanno osato farlo arrestare i'