Attraverso le sale

Attraverso le sale Attraverso le sale r^T a S T 2ffiS2 T' ,GUS ^^pU^t^^^-f^i mam»xrto Ca^BTO^toato -appresentanze del Senato e della Camera e Terminata cosil la cerimonia inaugurale, il Principe, accompagnato dalle Autorità e guidato dal sindaco, conte Grimanl. e dal cavaiere Romolo Bazzoni. Imprende il giro delle sale e del padiglioni. Dal salone ottagonale della capoto, s cui affreschi sono opera di Galileo Chini, il Duca di Genova, accompagnato dal sindaco conte gesso del' - ^Sacrificio », il maestoso gruppo in marmo, di Bietola, che orna il monumentoa VIttorto Emanuele In Roma. Il cav. Ciardi osserva all Duca che Gii questo magnifico gruppo, di sapore Michelangio'lesco o modellato squisitamente, esposto all'aperto, spiccherà assai meglio che nell'iraterho dj una. sala la grandiosità delle linee. Il Duca passa quindi nella saia cinque, internazionale, che annovera, tra le altre notevoli, tre opere bellissime del gio—ine pittore triestino, ma veneziano di elezione, Guido Marussig, che gli viene presentato e di cui ammira il quadro color ametista della Primavera. Nella» sala quarta, pure Internazionale, il Ciardi fece particolarmente osservare al Duca il quadro od olio, Prona di debutto, del pittore veneziano, poco più che ventenne,. Alessandro Pomi, artista a cui è riservato indubbiamente un brillante avvenire. Rapido fu il giro nella sala individuale del romano Cesare Maggi, e nella settima sala, internazionale, ove sostò un istante davanti al ritratto della Regina Margherita, del defunto Franz Von Lenbach. Il Duca entrò poi nella sala 8, riservata alila Mostra individuale "di Giacomo Grosso, che gli venne presentato, e al quale rivolse vive felicitazioni. Ammirò sopratutto i ritratti e il quadro La cella delle pazze, che ap partiene al vostro. Civico Museo. La mirabile Mostra individuale del pittore veronese Angelo Dall'Oca Bianca, che occupa tutta la sala nove, e che è composta di ottantuno quadri, attirò l'attenzione del Duca, che strinse con effusione la mano, del sim paitico artista, congratulandosi per la ricchezza e la genialità della sua produzione, L'artista, di cui- è debito di ricordare ]a strenua lotta vittoriosamente sostenuta per con servare nella sua integrità a Verona la splendida piazza delle Erbe, ha raccolto in questa Mostra tutto i] flore del suoi geniali lavori. Anche il Duca i» indugiò alquanto nella sala 10, ove sono riunite quarantacinque opere componenti la Mostra individuale di Beppe Ciardi, figlio di Guglielmo, e dove anche si ammirano le sculture di Emilio Mai-sili. Il giro continuò rapido nelle sale 11 e 12 assegnate alla mostra individuale del pittore idealista Gaetano Previati, presentato al Du Pa« a cui Piacquero specialmente 1 paesaggi liguri, ove è soffusa una soavissima poesia, Della mostra individuale di Ettore Tito allogata in gran parto delle sale 13 e 14, il Duca mostrò di ammirare il ritratto della principessa Elena Borghese, davanti al quale si ar- restò qualche momento, o la decorazione: U L'Italia, erede e custode dei tesori marittimi di Venezia ». , Entrato quindi nella sala 17 delie sculture, gii venne presentato il cadorino Annibale De lotto, che si segnala col nudo Post voluptatem, egregiamente modellato, come giudicò il Ciardi, additandolo al Duca e al sindaco, ricordando che il Delotto -è l'autore del monumento a Carducci, testé scoperto nei pubblici giardini. 11 Duca strinse la mano al giovane scultore, complimentandolo. Nella stessa sala, ove pure è esposto il bel Lttrattn di Orpstp Hriidts vonn» nro^ntnin ai ^a"0 01 "reste Licuais, venne presentato al Duca 10 scultore Eugenio Ballotto, Lasciata la sala 17, l'augusto visitatore passò nella sala 19, che rifulge colle opere di Pietro Canonica. Il sindaco disse, rivolgendosi all'è sitnio artista: « Ora siamo nel suo regno, Tocca a lei di guidare il Duca ». E il Canonica, accogliendo l'invito, additò i principali suoi lavori al Duca, elio ebbe per lo squisito 'misU Paróle di viva ammirazione. Rientralo nel salone centrale, il cav. Ciardi presentò al Duca l'artista Fioretto Bianco, a,'t0l'e, della decorazione pittorica: il Rjsw alio al Venezia, che adorna tutte le pareti del salone. 11 Duca, sostando sulla gradinata, os- . aai-vA a lungo i quadri ed 1 pannelli che co- stituiscóno la decorazione, trovandoli belile- simi; volle poi sapere dal Bianco quanto tem- Po aveva impiegato a dipingerli, e si congra- tulò per l'opera riuscita interessante. Nella saia «L ove si trova la mostra retrospettiva di Tranquillo Cremona, il sindaco pregò Ojetti di fare da guida al Duca. Ugo Ojettl, compiuta la visita della sala, gli pre- sent6 e" artlsti Morettl 8 Bélttaml- Ammiratissima fu anche la mostra retro- Spettly.a di Vittorio Avondo, collocata nella mèrite ]o sguar(l0 sul wttlco. NeHe tenebre, Sj]vi0 Rotta> e sulraUro t,;itttco. Venezia nel i8iS, di Marius Pictor. Nella sala 20, internazionale, il cav. Ciardi, con parole che mettevano in Tilievo le qualità di geniale artista e di squisito colopitoré. gli presentò il pittore piemontese Alberto Fai- chetti, a cui il Duca strinse la mano, com- piacendosi pei suol quadri. II Duca si trattenne un istante ad osservare il Soie sul nhiacciaio, della signora Frassatl; poi entrò nella sala 24, individuale, di Lino Selvatico, della quale gli piacquero la bella decorazione e il ritratto di Emma Gramatlca, soffermandosi pochi minuti nella sala 26. diFelice Carena, di cui ammirò tutta la produ-zione artistica, e specialmente il quadro: Il viandante, il Duca entrò nella sala 25, cheaccoglie gli artlsti liguri, ed II deputatoo < _„ ; ..^ .e l o l -Ideila Nazione, cui appartiene la Mostra o -'l'iuno reale italiano, on. Pavoni gli presentò gli artisti divari e Sacheri, ai quali il Duca rivolse parole di elogio per i bei lavori mandati alla mostra. Attraversata la sala 27, di Vincenzo De Stefani, che ha produzione molto varia, Il Ciardi fece osservare ài Duca i vetri artistici dell'eminente scultore Ceramista norvegese Lerche, il quale si è accinto a dare nuove forme ornamentali al vetri muranesi, ed il Duca complimentò l'artista, che gli era stato presentato. Nella sala 28, il Duca si soffermò a guardare 1 piatti in argento di Benato Brozzi. Nella sala 29 complimentò Luigi Nono per il quadro Intitolato: All'aperto,- e vive congratulazioni fece altresì ad Alessandro Milesi per la sua mostra individuale, specie pei suoi ritratti e sovratutto pel ritratto: Mia madre, e per quello del Carducci. Attraversata la sala 31, ove stanno raccolti gli studi sulla ricostruzione del Campanile di San Mnver, Augusto Sezaune; nella sala 32 il Duca conobbe Giuseppe Carozzi, che e-, spone in mostra individuale ventidue làvori;: quindi diede una rapida occhiata alla sala degli acquarsllisti lombardi, ove il Ciardi gli presentò Bistolfi, cui il Duca disse di aver ammirato il suo gruppo 71 sacrificio. Nella sala 34 gli furono presentati i pittori Sartorelli e Brass e lo scultore Lorenzetti, che espono la flfurani/oiut com'era quando fu rinvenuta dopo il crollo «del Campanile di San Marco. Dolio aver ammirata la mostra individuale di Filippo Carcano, polche il tempo incalzava, il Duca visitò rapidamente le sale austriache, dove il cousole Winderer gli presentò alcuni commissari -« artisti. • Uscendo dal palazzo si iniziò il giro, incomtncjando dal padiglione più vicino, quello della Svezia, dove venne presentato a S. A. H. l'archltotlo del padiglione, Boberg, e dove pure è stato ainmiratissima la raccolta delle opere eseguite dalla signora Boberg. moglie dell'architetto, consistenti in quadri rappresentanti dei paesaggi dell'isola Lofoten. Nel padiglione del Belgio il oommissario Firrens Gevaert segnalò al Duca e elle autorità la magnifica raccolta delle pitture di Opsan nei-, e le splendide sculture di Rousseau. Nel padiglione dell'Ungheria, il commlssa-: rio Gaza De Paur presentò gli artlsti Manuherner, Kries, Poli, Hosloban!, i quali tutti hanno delle magnifiche mostre personali. Nel padiglione della Francia, il Duca ebbe parole di speciale ologio per gli espositori Blanch, Menard, Latouche e Simin che gli furono presentati. Il padiglione inglese, per le sue mostre varie, di giovani artlsti, piacque assai. Nell'ultimo padiglione, quello della Germania, furono ammiratissinic le decorazioni pittoriche dell'Erber, che, insieme agli artisti Detinann, Hengeler e Von Bartels vennero presentati tutti alle autorità. All'ingresso di S. A. R. in ogni padiglione straniero, la musica cittadina suonava gli inni