I superstiti del " Titanic,, sbarcati a New York riferiscono l'inaudito terrore della catastrofe

I superstiti del " Titanic,, sbarcati a New York riferiscono l'inaudito terrore della catastrofe I superstiti del " Titanic,, sbarcati a New York riferiscono l'inaudito terrore della catastrofe (Per telegrafo alla STAMPA) H»w York, 19, ntttic». ! dIl Carpala è arrivato ^ sera alle 20,37, recando solo 775 superstiti rdel Titanio. ; Una folla di diecimila persone si era am- a«tassata ali aBattctia di New York per as- esislere in un assoluto silentio al passaggio. rdegli sbarcati dal Carpathla. |cAll'arrivo del piroscafo alla gettata di ?sbarco, cinquecento persone, parenti o a- ', . H -i-i ' „n„ nmici dei passeggeri, scovano nelle tettoie in attesa dei superstiti. Otto minuti più ntardi, ve ne erano mille e le automobili si continuavano ininterrottamente ad arrivare, sQuando la nave si ancorò, gemiti di do-.glore riempirono le tettoie. Un po' prima dell'arrivo del Carpathla, un Comitato di rappresentanti della Borsa di New York, dportò una somma di ventimila dollari de-.mstinata a essere distribuita fra i passeggeri] che ne avranno maggior bisogno. Questa somma è stata raccolta alla Borsa. Anche una dozzina di medici con infermieri giungono alla gettata. L'ancoraggio del Carpatica subisce qualche ritardo a lama della necessità di sbarcare i tredici battelli di salvataggio del Titanio. I primi scam'pati sbarcano alle 9,35. Quando essi apparvero un silenzio profondo, tragico si diffuse nella folla. La dichiarazione dei superstiti del '< Titanio „ fi Comitato dei superstiti del Titanio pubblica la dichiarazione seguente-. « Noi sottoscritti, passeggeri, superstiti del Titanio, allo scopo di evitare le dichiarazioni esagerate, consideriamo nostro dovere dare alla stampa la dichiarazione seguente circa i fatti che sono venuti a nostra conoscenza e che crediamo veri. « Domenica, 14 aprile 1912, alle ore 11,40, con una notte fredda e stellata, la nave diede di cozzo in una montagna di ghiaccio che era stata segnalata a un miglio dalla sentinella, ma troppo tardi per impedire una collisione. Furono prese misure per evitare avarie e per salvare i passeggeri e la nave. Fu dato ordine di mettere le cinture di salvataggio; le imbarcazioni ■furono messe in acqua; vennero lanciati .segnali di soccorso dalla telegrafia senza fili e furono lanciati razzi ad intervalli. ■ « Fortunatamente il dispaccio senza fili fu ricevuto dal Carpathia verso mezzanotte. Questa nave giunse sul luogo del disastro verso le A di lunedì mattina. Gli ufficiali e i marinai del Carpathia durante la notte avevano fatto preparativi per operare il salvataggio e il conforto degli scampati. Questi furono raccolti a bordo del Carpathia con cure e con una cortesia delle fPù squisite. Tutti, senza distinzione di glasse, ricevettero tutte le cure necessarie. *y .passeggeri, gli ufficiali e l'equipaggio of\ friroho volontariamente le loro cabine e degli abiti. Tutto il conforto per noi. Onore ad essi! ». Il suicidio del capitano . I passeggeri del Titanio annunciano che ti capitano si è suicidato sul ponte con un .colpo di rivoltella, quando vide la nave perduta. , La Commissione del Senato giunta alle i a New York accostò il Carpathia prima della sua entrata in bacino. Essa porta citazioni legali che fanno obbligo agli ufficiali e ai marinai dei Titanio di deporre su tutto ciò che è avvenuto. Il presidente della Commissione dice che è assolutamente indispensabile cominciare l'inchiesta immediatamente perchè si apprende che il personale del Titanio, che è di nazionalità inglese, si disporrebbe a passare senza ri- tardo a bordo del transatlantico incese K«aHvin ;„ i„„i,jh f.„„|Sedric per ritornare in Inghilterra. Esso' sfuggirebbe così alla giurisdizione della Commissione americana d'inchiesta. Tuttavia in simile ' circostanza, gli americani possono aver il diritto di citare sudditi inglesi. La Commissione vuole specialmente sapere perchè vi sono stati tanti morti e il personale del Titanio è in particolar modo competente per dirlo. La catastrofe narrata dai superstiti Mow York. 19, sera. '71 signor Lawrence Bcesley, passeggero a bordo del Titanio; ha fatto questo racconto : — tiro coricato da '10 minuti, allorché verso le 10.15, sentii un piccolo urto, poi un secondo. ma non abbastanza serio da preoccupare al- cuno. Però le macchine si fermarono. Andai SUI ponte e vi trovai altri passeggeri venuti, come me, per sapere perette U vapore si era fermato; ma nessuno sembrava preoccupato, iAttravcrso le finestre del fumoir, vedemmo \alcuni. passeggeri che giuocavano alla carte, , Entrammo per chiedere loro se sapevano ciò che erà avvenuto. Sembrava che essi avessero u- dito un urto un po' più forte c che avessero visto passare presso il vapore un'enorme mon- latina di ghiaccio. Credettero che l'avessimo toccata di fianco. I giocatori continuarono la loro partita alle carte senza pensare al disu- stro. MI ritirai nella mia cabina c non vidi via alcuno del giocatori di carte, nè i testi- moni oculari dell'urto. "Tutti SUI ponte \Milla cintura di Ha]vatAP>o>i/t 1 ICOlia Cintura ai SaiyaiagglO . „ \• Un po' più tardi, udendo altri passeggeri j sulltl sul ponte, mi vi recai di nuovo, trovai che il vapore inclinava dalla parte anteriore. jlldUcesl e mi vestii un po' meglio. Mentre mi vestivo, udii gridare l'ordine : \«— Tutti i passeggeri sul ponte con la cin- !diradi salvataggio. « Salimmo lentamente con le cinture aggan- eiate intorno a noi. La nave restava assoluta- mente senza movimento. Non si scorgeva però alcuna traccia di accidente. Credemmo che il popore tiesse per continuare il suo viaggio fra aualehe minuto, dopo qualche piccolo acculen- le che sarebbe stato facilmente riparalo. Un momento più tordi vedemmo l marinai to- olitru le cinture dei battelli di salvataggio e gli cautnaaai prender fiotto sui fianchi, tenendo le ^ievronte permetterle in acqua. Allora eo-minammo a comprendere che la cosa era più scria ^t quanto ti fotte creduto dapprima, li¬ ! dlmmo dare l'ordine a tutti gli uomini di riti- ™ « ^ZlLtTmJinTe rimasero in un silenzio assoluto. « / battelli vennero fatti discendere. Quando attinsero al livello del ponte B, le donne vi entrarono senza confusione, salvo alcune che . rifiutarono di lasciare i loro mariti. In qual|che cas° esse furono strappate ai loro mariti ? *J>intf ml battelli, ma parecchie furono au '°flH==?? a rimanere, perchè non vi era alcu- no ver insistere sulla loro partenza. Vedemmo . batuM loccar g Mompartrc nMe te. nebre Le operazlonl coniinuarono senza at sordine. Non vi fu alcun panico e nessun ca so di donne isteriche come si potrebbe imma.ginare. " Vi sono ancora donne? „ « Di fronte al pericolo imminente, sì procedette cosi lentamente che è meraviglioso co .mc tum abbiano conservalo il sangue freddo, ] Ad uno ad uno i battelli furono riempiti di donne e di bambini e scomparvero nella noi- i e a l à te. Più tardi fu dato l'ordine agli uomini di entrare nei battelli da tribordo. Io ero a babordo e poco dopo udii una voce : « Vi sono ancora donne?*. « Guardando sopra il ponte, vidi il battello n. 13 sospeso al livello del pafntc Bea metti pieno di donne. Qualcuno dell'equipaggio ml vide e mi chiese: « Vi sono ancora donne sul vostro ponte?*. Io risposi: No. «Il marinaio disse allora: « Voi potete saltare! ». « Io caddi nel fondo del battello, che cominciava a. scomparire. Due signore furono spinte attraverso la folla del ponte B ed io entrai nel battello seguito da un bambino di dicci mesi. Avemmo un momento di ansietà. Prima di toccare l'acqua, non avevamo veduto nè ufficiali, nè sott'ufflciali nel nostro battello e neppure marinai che sapessero prendere il comando. « Un macchinista gridò : Qualcuno trovi l'apparecchio che trattiene il battello con le corde — ma nessuno seppe trovarlo e noi cercammo nella notte a tentoni. « Era difficile muoversi con sessanta o settanta persone nel battello. Galleggiammo sull'acqua e fummo trascinati parallelamente al vapore. Tutto ad un tratto vedemmo il battello numero ii che stava per discendere direttamente su di noi minacciando di sommergerci. ■ Il nostro equipaggio gridò ■■ « Fermate il 141». L'equipaggio del li gridò egualmente, ma la distanza dal ponte era di 70 piedi e le corde cigolanti impedivano alle voci d> farsi udire. Il battello discendeva sempre 15 piedi, poi 10, poi 5.... Il macchinista ed lo toccammo il battello, ma prima che esso fosse caduto sopra di noi, un altro macchinista si lanciò verso la. corda con cobtello e in due forti colpi noi eravamo liberi e il battello numero 14 cadde in acqua esattamente nella località in cui eravamo un momento prima. « Da prima vi fu una discussione. Eravamo incerti sulla strada da seguire. Decidemmo di nominare capitano il macchinista, che tenevi il timone, e di seguire i suoi ordini. Egli co mlnclò a navigare in morto da cercar dì tro vare gli altri battelli e avvicinarli il pia pos sibile, affinchè, allorché venissero a cercarci al mattino, vi fossero maggiori probabilità di trovarci tutti. Affonda tra le grida dei naufraghi € Era una bella notte stellata, senza luna non vi era luce; il mare era calmo. A una certa distanza. Il Titanio sembrava enorme; i saloni erano illuminati. Era impossibile credere che potesse capitare un disastro a un si mile Lovkitan. « Verso le 2, vedemmo il Titanio affondare rapidissimamente nel mare. Prima che il ponte fosse completamente sott'acqua, il vapore si alzò verticalmente per tutta la sua lunghezza. I lumi, clic avevano fino allora brillato, si spensero; le macchine ruzzolarono attraverso la nave con un rumore che si sa rebbe potuto udire a parecchie miglia lon tono. « A'07i doveva ancora essere la fine della no stra meraviglia. Il Titanio rimase nella posi rione verticale, c per forse cinque minuti t e Kmmo«.1™^^ |Sopra il livello del mare, diritta contro il ne- ' * , „rnrìriìl„„lln nh,i„,,„mente. Minane lo; poi, precipitando obliquamente, dlsparvc sott'acqua. I nostri occhi avevano visto vèr l'ultima volta la nave gigantesca, sulla quale avevamo lascialo Southampton; poi II suono più spaventoso che orecchio d'uomo abbia mal udito echeggiare: erano le grida di-centinaia di nostri slmili, lottanti nell'acqua diaccia, con la speranza di essere salvali; ori da che, e noi io sappiamo, non ebbero risposta. Desiderammo vivamente allora portare soccorso a coloro che annegavano, ma sapevamo che. facendolo, avremmo fatto capovolgere il nostro battello, e tutti avremmo perduto la vita. Come morì Astor Il signor Daly, inglese, che era fra t passeggeri di prima classe Rei Titanio, fu trasportato in casa sua in automobile, avendo i piedi quasi congelali. Egli fece questo racconto : n Ml trovavo sopra il ponte immediatamente dtpgpssndsavctisstlcTgmrndbcrabtasflSpSpcscnsrdtdmevralgrl dopo la collisione e mi ero messo il salvagente Presso di me si trovava una signora, che aveva pure il salvagente. Un'ondata ml gettò in mare i quando la nave cominciò ad affondare. Tutto quanto posso dire si è che qualche tempo dopo a due uomini, che si trovavano sopra un battello idi salvataggio, ml afferrarono e così mi salo \varonO, Ulmanemmo sci ore nel battello prt ma che giungessi: Il Carpathia. La tempcru tura era freddissima. Abbiamo molto sol- feria ». o « signor Washington Dodge di Sun Vranci- «o, anch'egli passeggero di puma classe.dice-, o « Sono stalo salvato da una delle imbarcaa stoni. La signora Dodge si trovava In un altra - imbarcazione. L'uno non sapeva cosa fosse i accaduto dell'altro. Non ci incontrammo che - verso le 7 a bordo del Carpathia. La signora Dodge si trovava in abito da notte e in questo stato fu trasportata in una delle barche di sai \vatagglo e di là a bordo del Carpathia ». I 1 superstiti dicono che il colonnello Astor \tgnne auttmo„lieper un momento abbracciata i e la baciò prima che ella prendesse posto nella i imbarcazione di salvataggio. Egli rimase dritto sui ponte della nave e fece il saluto militare i mentre il Titanio lentamente affondava \ n •* - ! Donne impazzite Passeggeri uccisi da blocchi di ghiaccio - x"oaxw> " - La signora Andrews, donna di età avanzala, ò dice che lo scontro con l'« iceberg » accadde l alle 11,35 poni. Le donne ed i fanciulli entruroa no nei battelli di salvataggio alle 12,45 aut. - Il Titanio affondò alle 2 aut., e il Carpathia n giunse sul luogo alle 8,30. - « Molte donne souu impazzite, aggiunse la i signora Andrews, In signora Astor è a bordo e del Carpathia. siamo rimasti nell'imbarcazio-ìne aperta durante ot ù ¬ ne aperta durante otto ore e le nostre sofferenze sono indescriuiMM ». Il signor Stengel, passeggero di prima elusi LIeafcenltASnlgnèzhzdrscccMMtlffpttetfcncdzd disse che quando il Titanio urtò, la scossa fu terribile e grandi blocchi di ghiado si precipitarono sul ponte uccidendo diversi passeggeri. Le donne ed t fanciulli, che per la maggior parte si trovavano a bordo In uno stato Indescrivibile di agitazione furono rapidamente separati dai loro mariti, fratelli e padri e posti nelle imbarcazioni dal marinai, i quali, al pari del loro ufficiali, furono uditi dire dal superstiti, che volevano penetrare nei battelli, che avrebbero sparato contro di essi se non lasciavano che le donne entrassero prima nelle barche. Si aggiunge che realmente si dovettero tirare alcune rivoltellate. Volle morire col sno marito I coniugi Isidoro Slrauss si annegarono Insieme, giacché la signora Slrauss rifiutò di lasciare il marito. Secondo quanto dicono alcuni testimoni, il milionario e sua moglie attesero la morte abbracciati sopra il ponte di prima classe. II signor Stengel aggiunge che ì marinai del Titanio fecero ogni sforzo per salvare la signora Strauss e straparla dalle braccia del marito, ma essa resistette e finalmente i marinai dovettero abbandonarla. La signora Stengel dice pure che un certo numero di uomini si gettarono nel mare quando videro che non c'era ormai alcuna proba, bilità di giungere alle imbarcazioni. « Non so come siano morti; quanto a me mi sono afferrata ad una delle imbarcazioni ed i marinai allora mi presero in essa. In alcune delle imbarcazioni le donne gridavano e chiamavano t loro mariti. Alcune piangevano, ma altre afferravano l remi e aiutavano gli uomini nel salvataggio ». Fancinlli nei sacchi Un passeggero del Carpathla dice che egli fu svegliato a mezzanotte e mezzo da un allarme straordinario, ma che non ebbe paura. Siccome il vapore continuava la sua marcia, prestò poca attenzione a questo movimento. Si svegliò di nuovo alle 3, e notò che il Carpathla era fermo. Andò sul ponte e constatò che il vapore aveva cambiato direzione; poi scorse i battelli di salvataggio del Titan'c, che si avvicinavano al Carpathia, Ve ne erano sedici. I loro passeggeri presentavano uno spettacolo doloroso. Numerosi fanciulli furono portati a bordo del Carpathia, entro del sacchi. Alcuni passeggieri portavano abiti da sera,- altri vestiti notturni; lutti, senza distinzione, furono condotti nel saloni, ove mangiarono e bevettero bevande calde. Essi erano rimasti cinque ore nei battelli di salvataggio, nell'atmosfera più fredda, che aressero mai sentito. Si videro uomini, che avevano perduto la moglie; donne senza t loro mariti; genitori senza figli, e figli senza genitori; ma nessuna dimostrazione di dolore, perchè non fu pronunciata nessuna parola. I passeggieri sembravano storditi. Dopo la colazione, fu celebrata una Messa itdldcbqtldspnvn(scsdoccncTpaasmasprldsldcte in ini salone; una donna era morta in un battello di salvataggio; altre tre morirono a bordo del Carpathia. I loro funerali furono celebrati alle 5 del pomeriggio. I passeggieri del Carpathia diedero vestiti ed altre cose necessarie ai superstiti del Titanio. 7 superstiti raccontano che, quando i loro battelli di salvataggio lasciarono il Titanio, questo fu sfarzosamente illuminato. Il capitano diresse le operazioni dalla passerella; l'orchestra suonò un inno. La parte anteriore della nave era sotto l'acqua. Tulio ad un tratto, il Titanio affondò; si spezzò in due, e un istante dopo era scomparso. I superstiti erano cosi vicini al Titanio, che temevano di essere trascinati nella voragine prodotta dal naufragio. Come si salvò un italiano New York. 19, notte. Fra le narrazioni dei superstiti del Titanio si annovera quella dell'italiano Emilio Po.rtalupi, di Arcisate (Varese), passeg (itero di seconda classe, il quale dice di essere stato svegliato dall'esplosione di una caldaia dalla nave. Corse allora sul pente, si mise la cintura di salvataggio e, seguendo l'esempio degli altri, si gettò in mare, ove, aggrappatosi ad un pezzo di ghiac ciò, riuscì a rimanere a fior d'acqua finche fu scorto e raccolto dai passeggieri dei canotti. La Commissione d'inchiesta Washington, 19, notte. ■ La Commissione del commercio del Senato nominò una Sotto-Commissione d'in chiesta di sette membri sul naufragio del Titanio. La Commissione raccoglierà le de posizioni. Essa è già partita per New York accompagnata da un ufficiale giudiziario incaricato di citare testimoni. Il primo ad essere inleso sarà il direttore della n White Star Line », Ismay, che è superstite. Il presidente della Commissione per la marina mercantile della Camera, chiese alla Camera la partecipazione dell'inchiesta iniziata dal Senato, intanto fece una proposta tendente a convocare una confe renza internazionale allo scopo di unificare le leggi per la marina mercantile relative alla competenza degli Stati Maggiori e degli equipaggi, alla costruzione dei piroscafi, al loro equipaggiamento, alle scialuppe di salvataggio, agli apparecchi radiotelegrafici, ai proiettori elettrici, alle campane sottomarine, agli avvisi di salvataggio, agli apparecchi contro gli incendi, ecc., ecc. sdLl«ltgr

Luoghi citati: Arcisate, Inghilterra, New York, Varese, Washington