La pericolosa avventura d'un ufficiale e di due marinai sulla penisola di Macabei

La pericolosa avventura d'un ufficiale e di due marinai sulla penisola di Macabei La pericolosa avventura d'un ufficiale e di due marinai sulla penisola di Macabei (Per telegrafo da uno dei nostri inviati speciali). TRIPOLI, 17 ore 28,40. Aprenào ora tw ' episodio emozionante 'dello sbarco a Bu-Kameck. Lo, riferì, un ufficiale della torpediniera d'alto mare Canopo, giunta oggi nel porto. Nessuno avrà dimenticalo il gesto coraggioso dei comandante Cacate: • [Nella stessa' notte in ' cUi il Cacacc, tra svolli il giorno dopo. Trattavasi di trovare svila spiaggia una località adatta per lo sbarco. Come si vede, le due spedizioni Caeace c Comolli si compendiavano. Mentre quella esplorava l'interno della ba'ia, questa doveva esplorare la costa. Ma il tenente Comolli, sebbene procedesse pieno di audacia e di fiducia nella sua buona stella, dovette ad un certo punto interrompere la sua esplorazione. L'oscurità era fitta sul mare e la costa si presentava come una lunga striscia nera, densa di ombre e di misteri. Non era possibile in tali condiiioni cercare il luogo d'appròdo, assolutamente. Allora il tenente, dando prova di quella paziente calma che in simili circostanze è rara virtù, decise di aspettare l'alba, e ritornò alla torpediniera, "Siamo scoperti!,, Alle quattro e mezzo, quando appena un primo pallóre segnava il lontano orizzonte orientale'e cominciava nel grigio perlaceo del crepuscolo a distinguersi più. nettamente la' forma della costa, il Comolli, seguito da due suoi fedeli marinai, ancorava itmbarèazione in un'insenatura che gli parve adatta e scendeva a terra, avanzando arditamente tra quelle sabbie a lui ignote, che gli offrivano a quasi ogni passo paurosi ostacoli di dune. Tuttavia gli riusci a trovare il punto ove credette aurebbe potuto consigliare, lo sbarco. Ma proprio. mentfe. gioiva di avere cosi esaurito il sitò compito, notò, e con lui la notarono i marinai, una barca sospetta, che andava costeggiando la spiaggia e dalla quale pareva che qualcuno spiasse la piccola comitiva. Il Comolli ed i suoi uom.'ùu, pronti a tutto e decisi a vender cara la loro ■Dita, cercarono dì rimaner qualche lampo nascosti per sorvegliare quella barca e vedere almeno con quanti e quali nemici avessero a fare: ma non videro nulla. Lu barca restava immobile e pareva deserta. Ad un tratto una scarica di fucilate molto vicina si fece udire. 1 proiettili passarono sibilando sul capo del tre arditi. Vii gruppetto di -arabi apparve 'in quel momento ad un migliaio di metri di di stanza. — Siamo scoperti, disse il Comolli, ma non conviene sparare. Abbiamo piuttosto un altro mezzo di salvezza. Siate calmi e seguitemi. : Di corsa il valoroso ufficiale insieme ai 'due bravi marinai raggiunse la spiaggia, entrò nell'acqua e saltò di un balzo sulla barca nemica, che gli arabi avevano abbandonalo colà. I marinai presero i remi e. la barca filò rapidissima verso la torpediniera, vestito da arabo; insieme ad un marinaio pratico del linguaggio, audacemente scen- deva a terra, esplorando i dintorni della baia per stabilire il punto ove le truppe avrebbero poi dovuto passare, un'altra im- barcazìone si staccava dalla torpediniera Canopo: in essa erano il comandante■.stesso- della torpediniera, tenente Cornolli, I e due marinai. Lo scopò di questa miste- riosa gita nel buio era del più alto inte- resse per gli avvenimenti che si sarebbero I Sani e salvi Nel frattempo il battello sul quale il tenente Comolli ed i marinai avevano rag giunto la terra veniva pure esso guidato verso la torpediniera dagli altri uomini rimastivi sopra. Gli arabi, raggiunta di corsa la spiaggia, inferociti nel vedersi sfuggire loro la barca con quelli che spe- ravano di catturare, aprivano contro i ma rtna» un fittissimo fuoco. La pallottole fi schiavano attorno al tenente ed ai suoi compagni senza però colpirli. Il piccolo equipaggio ebbe la forza di resistere senza rispondere. E potè così arrivare sano e ■.calvo alla torpediniera, I Appena il tenente ebbe messo piede sulla prua della nave impugnò un moschetto e sparò cinque colpi contro gli arabi, che erano una dozzina. I dinque colpi, bene assestati, bastarono a farli riparare dietro le dune, mentre, per rinforzare l'azione, l'equipaggio della torpediniera sparava qualche colpo di cannone e qualche fucilala. I nemici, ormai nascosti, controfisposero coi Mauser, ma i proiettili arrivarono a bordo della torpediniera, ma non toccarono alcuno. Poi, lutto ritornò in silenzio ed i nemici non si fecero più vivi. La coraggiosa ed energica condotta del tenente Comolli fu vivamente elogiata dal comandante delle operazioni di sbarco. La scoperta di nna tomba romana a Gargaresc Oggi il prof. Aurigemma, il dragomaimo Santan e un indigeno, che ha la carità di imam di Gargaresc, si recarono presso la seconda ridotta dove si sapeva trovarsi una tomba romana del culto milriaco, che i turchi avevano scoperto nel 1903 e che si erano affrettali a ricoprire ih omaggio al loro odio contro tutte le antichità romane. Da tempo era desiderio del Comando di riI trovare questa tomba, di cui non si conosceva molto precisamente la posizione. Le ricerche odierne diedero buoni frutti polche scavando brevemente si trovò la tomba in perfetto stato di conservazione, adorna di affreschi rarissimi, che il prof. Aurigem, ma spera con diligenti lavori di poter rimettere in luce. I lavori cominceranno subito. Si tratta di una vera e propria stanza sepolcrale a due posti, dedicati a una donna chiamata Arìzut ed a suo marito. Tale notizia si apprese da una relazione esistente negli archivii della città. Dna arringa sintomatica al Tribunale di guerra Al tribunale di guerra è terminalo il pròcesso di spionaggio contro il cavas Misaud ed il suo amico Ali Ben AU. Il cavas venne assolto per non provata reità mentre Ali venne condannato all'ergastolo, perchè risultò essere stato in corrispondenza con un maggiore turco, malgrado egli negasse. Fu. rono sequestrate a casa sua parecchie lettere che sono la prova schiacciante della sua colpa. Fu notevole il punto 'dell'arringa dell'avvocalo difensore del cavas, il quale disse che invece di condannare questa gente contro cui non st hanno prove precise, bisognerebbe condannare certi giornalisti italiani che propalano notizie segrete, le quali raggiungono a tutto nostro danno il campo nemico e fanno assai peggiore effetto di qualsiasi spia, Il gen. Caneva visita gli "hangars,, dei dirigibili 71 Governatore si recò oggi col seguito a visitare gli hangars dei dirigibili dove fu ricevuto dal comandante Scelzi, col quale si trattenne lungamente. ' ■ Il Scelzi partirà domani per l'Italia dove si reca a gonfiare il dirigibile N. 1, GIOVANNI CORVETTO

Luoghi citati: Bu-kameck, Italia, Tripoli