Il viaggio del convoglio e lo sbarco della divisione Garioni a Macabez

Il viaggio del convoglio e lo sbarco della divisione Garioni a Macabez Il viaggio del convoglio e lo sbarco della divisione Garioni a Macabez i ' Wi poli, 15, natte. É' giunto oggi, nel nostro porto il piroscafo Bulgaria, che faceva parte del convoglio recatosi a Sidi Said. L'equipaggio ha narrato ad un redattore del Roma ì particolari sull'occupazione della penisola di Macabez e "del fortino Forwa : la rotta ver*o Zuara « Il giorno 7 aprile tutto 11 convoglio si trovava radunato ad Augusta. Alle li precise dalla corazzata Re Umberto fu segnalato un ordino di partenza per ignota destinazione. Tra il vivo entusiasmo delle truppe, cho .gridavano:..." Viva l'ItaliaIp, i nirpsuuf], alle 15, salparono, preceduti dulia divisione delle navi-scuola, da una squadrikgliarxli siluranti e da due navi cisterne; Dopo dodici ore di navigazione si giunse all'altezza dell'isola' di. Linosa (presso Lampedusa). Il vice-ammiraglio Borea-Ricci segnalò ai comandanti delle navi il seguente ordine: «Navigale a due.miglia dalla Re Umberto, iti rotta verso Zuara. Viva l'Italia! Viva il Re!», « L'ordine diffusosi subito fra le truppe provocò un'altra entusiastica dimostrazione. La navigazione.fu interrotta per attendere al trasbordo delle truppe dal Minas sul Tic Umberto ; quindi fu ripresa. A dodici miglia di velocità nella notte sul Mediterraneo tranquillo il convoglio procedeva a lumi spenti. Sui ponti gli ufficiali scrutavano l'orizzonte, seguendo la rotta segnata dal fanale verde fissato sulla ile Umberto, uni■ca- luce che indicasse la via da percorrere. Alle 2 del mattino susseguente i piroscafi si trovavano a sedici miglia dalla costa di Zuara. Già si udiva perfettamente un violento e cupo cannoneggiamento in quella direzione. Evidentemente si bombardava quella posizione nemico. Il vice-ammiraglio Borea-Ricci ordinò allora di aumentare la velocità e. di dirigere la rotta vorso l'isola di Macabez. A bordo vennero accesi tutti i fanali di navigazione. Il convoglio proca. deva celere'nel mare placido. L'audacia del comandante Cacate Alle 3 della notte stessa si fu in vista della' costa bassa della penisola di Macabez.: La nave da guerra si fermò, cosi pure il convoglio. Dal ponte della corazzata Re Umberto, venne calata una imbarcazione 'montata da uh tenente di vascello e da sei marinai, che ebbero l'ordine dall'ammiraglio Borea-Ricci di osservare se i gavitelli di ormeggio, che dovevano indicare gli ancoraggi delle navi, 6i trovassero al posto. Alcuni giorni prima il capitano di vascello Cacare, comandante della difesa marittima di Tripoli, si era recato a Sidi Said a bordo di una torpediniera. Lasciato il sottile naviglio al largo e travestitosi da ufficiale turco, con solo quattro marinai, ammantati da barracani, aveva avuto l'audacia su un gozzo peschereccio di avvicinarsi alla spiaggia, di operare scandagli sulle fondate e piantare i gaviteiy, che avrebbero dovuto indicare l'ancoraggio alle navi del convoglio. « L'ufficiale, tornato celermente a bordo, riferì al comandante che tutto era a posto. Fu ordinato quindi lo sbarco. Gli zatteroni vennero,calati in mare e su di essi presero posto i soldati) tra I. quali era vivo il desiderio di prendere terra. Si continuava intanto ad udire il cannoneggiamento verso Zuara. I marinai della Sicilia e gli ascari, i primi che posero piede sulla penisola Macabez. operarono una ricognizione ad un chilòmetro verso l'interno' 0 costruirono delle trincee fortificandóvisi. Visto che dei nemici non v'era traccia, tutte le altre truppe sbarcarono e piantarono la nostra bandiera al grido di: viva l'Italia! Due galline e due cani... <( Fu quindi iniziato lo sbarco dei materiali, ma si dovette sospendere a causa del mare agitato. Due zatteroni di quattro pezzi di artiglieria furono per naufragare, e a stento poterono essere salvati. Dopo due ore lo sbarco potè essere continuato e terminò verso sera. Il gen. Garioni, cho col suo Stato Maggiore aveva assistito a tutte le operazioni di sbarco pose piede a terra, assumendo il comando delle truppe e dispose che distaccamenti di ascari e delle varie armi occupassero il forte di Forva. Poco dopo le nostre truppe prendevano possesso del forte abbandonato rinvenendo in esso due galline e due cani alla catena sugli spalti. Venne subito issato il tricolore e vi vennero mandate due batterie, da 75, che dominano la via carovaniera' Il giorno dopo circa 500 arabi si presentarono al fortino cercando di molestare i nostri, ma vennero respinti con perdite ».

Persone citate: Borea-ricci, Minas

Luoghi citati: Augusta, Bulgaria, Italia, Lampedusa, Sicilia, Sidi Said, Tripoli