La magnifica festa delle uova pasquali

La magnifica festa delle uova pasquali La magnifica festa delle uova pasquali , aarnoeae, Fu un trionfo di gaiezza e di femminilità. Il Giardino Reale per parecchie ore ha echeg- r/iatn rtfli ma „f„n%o ,:,„„,„„„<„ A „.„,„ talo del più vivace cicaleccio, è stato ralle- ffralo, sotto 1 sole che ricamava doro 11 fo- gliame intenso del viali meravigliosi, dal più irreaulHtn h irnin-nin opIoty.^ hi xcio-nni-o a hi blmhi 8 g . , , , . , 'hlr/rr,1" b1 fng0l° mlT m°m' Svinfo G4ar,,lmo1Hea^1 ura un'tnaollta a- nlmazioue un lavorio assiduo: un gruppo nu- h™?Ì tSa°tim d0,VBVa 'I1 Un,^P« r6la" -tivamente l>reve, compiere miracoli di finezza e di leggiadria. ,. , ,, , , v ÌZ ^ T^T",a0n *Z? dat° SCrUlarC "Ò da vicino nò da ontano. Giungevano da una TVnT'f.fl nacnnctn /1a fAndn /lami ir>'c(nnlAa4 *l/»n.porta nascosta del fondo carri mlsterloel rico- scudi ed armi di tutte le foggie. vecchie ed arrugginite, e tutto ciò la sapiente operositù di quel gruppo femminile sapeva collocare e adattare lungo 1 viali, accanto al cespugli fol- ti di glicine in.fiore La Principessa Laetitia presiedeva con grande amore a questo avoro. Eleri il miracolo sè compiuto. Alle 15 il gran- de cancello della Prefettura s'è spalancato al nnhhll/-n y> in fnlln nHn nW fnwvq vtwa in pubblico e la folla che già faceva ressa in- ^F,?. af"sP0Iten! P°\ la, vf(ndita del bi-|oliati! al. WuoroA noi voctr, iridnllnr. I de cancello della Prefettura s'è spalancato al nnhhii^n o in Min M»n r„„,,, „„, ir, 1 .glietti, si-riversò nel vasto giardino. | Quivi nel tre viali che cingono il Palazzo Reale, allineate ciascuna tra due alberi, erano sorte venti uova co ossali. La geniale gara nel far crescere o nel circondare ciascun uovo con Equisita eleganza e buon gusto, aveva sugge- rito alle venti signorine che le tenevano in Icustodia, le idee più graziose e le immagini più simpatiche. Così gli stemmi, i nomi ed i numert dei reggimenti che ricordiamo tra i Più gloriosi nelle ultime battaglie figuravano tuna. La festa - come si sa - era a bene- flcio dello famiglie dei rlchlamaU in guerra,! e .naturalmente la nota patriottica trionfava su tutto. Gli scudi e lo armi disposte a forma di trofei, tra nastri, bandierine, palme e fiori,, formavano .di ciascun posto un piccolo chio- sco graztosisslmo ricolmo di-bellezza e di leggiadria. • | Verso il tramonto i viali del meraviglioso parco erano rigurgitanti.'Tutta l'aristocrazia, tinta raleganza o la bellezza torinese vi era raccolta in una manifestazione imponente ai ( bontà Passando nei viali smaglianti di verde, sul quale gli ultimi raggi del sole mettevano tocchi delicati di colore, tra il cicaleccio allegro di mille voci, tra le squillanti note delle musiche nascoste nei boschetti fu vissuta un'ora deliziosa di grazia. - ; Attorno ad ogni chiosco accorrevano i vi¬ sitatori con l'entusiasmo di chi fa il bene per il bene. Le piccole uova pasquali veni vano tratte dal grande uovo miracoloso ed Inestinguibile e fruttavano denaro abbondante. E' 'questo l'obolo che passando dalle mani delle iato gentili scenderà a quelle dello madri bisognose: il pensiero buono rendeva più gradita l'offerta o tenue o vistosa. La principessa LaetlUa aveva fatto costruire per sé e per ile suo dame un chiosco speciale. La vendita delle uova pasquali fu qui, più che in ogni altro luogo, aaimatlssima ed abbondante. Sua Altezza presiedeva il lavoro paziente ed a lei facevano corona una accolta gentile di damigelle fra te quali abbiamo potuto notare la marchesina di Moncrivelilo, la signorina Vitale, la signorina Pecco, instancabili nella loro opera. E attorno a queste, io capo-gruppo: Giulia di Cigliò, Elisabetta di Bisio, Renza Carando, Maria Rey, Bianca Travaglino, Maria Sella, Di Montgomery, Elisa Gibellini, Luisa Cova, Escard, Maria Vittoria De-Andreis, EveMna Arditi, Ernestlna Costa di Trinità, Faà di Bruno, Giulia Girlodi, Anna Mtglioretti, Pina Daneo e molte altre di cui ci sfugge il nome. Quanto abbia potuto fruttare la pesca dei doni e la vendita delle grandi e piccole uova, non è possibile oggi accertare. Certamente essa ò stata superiore a qualsiasi previsione. Alia diciannove, quando la festa era al suo termine,, ogni chiosco aveva esaurita la propria provvista e solo al banco reale la vendita continuava ancora: Uova di fine cristallo, uova ricamate col più sottili merletti, coi più legleri ricami furono vendute a prezzi diversi. Vi fu chi pagò un uovo cinquecento Urei Il comitato di soccorso per le famiglie dei richiamati può essere dùnque ben lieto di tanto successo.

Luoghi citati: Trinità