Come si difendono nei loro interrogatori gli ex amministratori della Fiat

Come si difendono nei loro interrogatori gli ex amministratori della Fiat Xg gggmgg 12 Aprile La sottoscrizione nazionale per l'offerta della flotta aerea all'esercitof ■ La sottoscrizione del • Corriere della SeIra», per la flotta aerea d'Italia, ha raggiun1 to, a tutto temi sera, la somma di 100 mila »!re. Fra 'e offerte ooapicue vi è queila della Società Italiana Ernesto Breda, per • costruzioni meccaniche, che ha data ia somma di lire 20.000; di più, Il Credito Italiano, che e 'stato interessato direttamente, per mezzo del suo direttore, canini. Rava, ha elargito la somma di Tire 10.000; di più, l'ing. Ernesto Breda hdTdato personalmente 5000 lire. REAT! E! ¥=> CINESI Come si difendono nei loro interrogatori gli ex amministratori della Fiat Udienza antimeridiana — Nel 1899 fui contabile della Società Fiat, to a NÒvam un Comitato, aiutato anche dal S eSTkySnbH fjuat fonte venissero. Municipi, per offrire un areoplano, che porti fiffi So^bbe Va^nteSSw™ cav^Gerla- àTM f*n™l?\c il nome della città • : na, ma questi non si presenta, e in sua vece il » perchè .« ^^^L^^w^^^ESPi: ?«o patrono, avv:B,iscaBl,no.. presenta una sua effettty^ente^ ^ dlstrlbuzlone a L'on. Credaro, Minte ■struzione, al Ministro delle Cronaca dello Sport •Questa sottoscrizione ama una quota rissa autorizzava a credere'il contrario - che tutto date da agnelli e ScarRotti ma ignoravo che juiassima, regoteta^appunto secondo le varie f0SS9 staj0 jatt0 con rjgjna regolarità. l?05^1?10 intervenuti speciali accordi tra loro ed [categorie di studenti fra i quali sarà prò- prpCirìpntp ».„„ lp J mli wtn il snsnatto'11 Fiearì- Certamente questi accordi sono rimossa. L'appoggio del Ministro viene cosi ad cha ie rifrn n™ se contrari all'interesse della So- e delle scuole medie, che già avevano istituito senza eccezione e firmai, come firmarono tulli! Comitato, e che proponevano varie forme tl gli aUrj> e 6enza ln verità, sentire bisogno 'di propaganda per raccogliere le offerte, i «A Riptransone si è formato un Comitato, }per indire una sottoscrizione, allo scopo di [offrire alla difesa nazionale un areoplano intitolandolo a Luigi Mercantimi, jl poeta del fatidico « Inno di Garibaldi ». « Un gruppo autonomo nazionalista di Pesaro si è fatto promotore, per la Provincia di (Pesaro-Urbino, di una sottoscrizione, per of di fare del controlli minuti. — Lei crede che gli utili distribuiti corrispondessero al vero? — Lo credo fermamente. — Ed a proposito del bilancio 1907 che può dire? — Null'altro di diverso da quello che ho detto per il bilancio 1906. — Crede che le svalutazioni siano state im- frire aH'eser(a*o un areoplano, recante il no- poste dai creditori me della Provincia stessa. ! — Certo clie questi vollero vedere chiaro » La sottoscrizione nazionale è stata aperta nelle condizioni della Fiat, condizioni allora a Treviso dalla «Gazzetta Trevislna», la molto precarie, quale annuncia che trasmetterà al ComitatoI — Cera un sindacato di creditori? centrale le oblazioni che le perverranno, in attesa che anche a Treviso si costituisca uno to di alcun sindacato. Non so precisamente se speciale Comitato » qualche sindacato impose la reintesrazione. 'La Giunta comunale ai Bologna ha delibe- !n conclusione, insomma, io firmai il bilancio rato di proporre al Consiglio la somma di convinto che esso corrispondesse alle condi- Aw. Floris. — Sa che il Damevino spargesse voci magnificanti in Borsa? — Il Damevino è un entusiasta; ma non ctedo che abbia mai in mala fede sparse voci tendenziose per giuochi di Borsa. Avv. Floris. — Sa che dopo l'affare Figari le azioni ribassarono? — Si accentuò effettivamente il ribasso. In quanto alle svalutazioni del bilancio 1907, il signor Marentino afferma che furono imposte dal grave problema: o approvarle, o fare fallirò la Società. — Nego poi — conclude il signor Marentino — che io abbia iniziato l'agiotaggio. Mai non ebbi a prender parte ad alcuna operazione di Borsa; anzi, ho sempre preferito astenermi mcìirrnnr». mn in nnn hn nni fattn nnr- dall'operare sopra il titolo Fiat, data la mia sissignore; ma io non no mai tatto par- (condizione al sindaco. lire 10.000, come contributo del Comune di Bologna, per la costituenda flotta aerea. Alessandria per la flotta aerea Alessandria 11, notte. Stasera si è riunito in seduta ordinaria 11 nostro Consiglio comunale. Aperta la seduta, il sindaco comm. Franzini — Ma gli utili c'erano proprio, ed erano tutn n.tcìrf-ni. H,rv,^0(.« l'o^.^a j.n.itl industriali? che da poco era costituita. Ne) 1901 abbando .t^a&m^^^nt^iiT^t rono - 1°. come sindaco, ho accertato che gli a- hai la Fiat per dedicarmi alla libera profes«Ad iniziativa dell'ing. Negretti si è costituì. -"Ve nrafnnrtiTmenfn tS«l cfn^rtn rioi nrn *>» ci fossero; non toccava a me vedere da'sione. Nel 190G fui nominato liquidatore della „ iis — /-—«...x „i„,».« Jni Bl'>:lB proionaumeme tutto • l incarto (tei prò- ,„„0l ,.onlccnr() ISociolà Prima, dagli avvocati Ferraris e Bo- oleva la distribuzione de-1 no mi fu mostrato un progetto scritto della sapeva che non c'erano | liquidazione, che riguardava più di tutto una trasformazione della Società. Accettai Incarico e progetto, e nel luglio 1906 la trasformazione della Società' era fatta. Successivamente mi recavo qualcho volta alla Fiat per vedere se vi era qualche operazione che interessasse inii« inrn Ynrniciip nnnmnrtn nni rii P<stfln,ifirB' »"«■•"<""<> ^u, « aie"-" ;iu icgce fa al sindaco e ai concretare la lor-1la liquidazione, e negli ultimi mesi del 190*1 hTMnia&il^S 6 consigliere della Società. ima del bilancio, non la sostanza, perchè il studiai un progetto della contabilità di Otti¬ lia inrzmaiiva ancne agii auri uonvi u «ozio _ che può d(rm. delrttccusa di correità, sindaco non è sempre un tecnico competente, cimi, contabilità che è sempre il tallone d'A- nnM,iiM t sulla formazione del bilanci e di complicità Io ho sempre ottemperato agli obblighi di cui ! chille d'ogni azienda. Il comm. Agnelli ini £ii„ ,!™».ir nelle azioni di aggiotaggio? all'art. 184 C c ! pregò di dare qualche lume sulla compilazio- le!!e r.nanze. onore- j| Damevino ha un sistema di difesa molto I Sulla questione Figari, il signor Marent'no '<ne del bilancio 1906. Io non ebbi Ingerenza vale racla, e al cav. Da 6axn, cne io nanno semplice e molto esplicito jdice che. se anche in questa operazione vi'di sorta nella contabilita del 1906; solo il ra- interessato to proposito, a nome del Cernita- _ Facevo Dartp _ djc„ _ dGl consiglio fossero stati maneggi occulti, egli non avreb- gionière Bersadani si rivolse a me per Le re'to, ha promesso di far iniziare e di favorire■ H'ammlnisSrazione e m limitai a firmare Hn- be potuto accorgersene, distruzioni speciali del trapasso del beni dalla largamente una sottoscrizione nelle scuole. ventarj0 1 \] bilancio ^ -'Mi constava che le azioni erano state I vecchia alla nuova Fiat, e per qualche opera- ■f\i\ae*a cn»it«c^riTin.no nro-rà ima miniai fissa I u ° 11 "l'o-HMV. 1-OI1VIIIVU « uuuo. un rfofn ^o Una||| n C/.o»f>«,(,- mn i^r,^»,.« "^"'zlOIie Speciale — Il bilancio 1907 lo fece lei? — Sissignore. Nel mese di gennaio 1907 avevo avuto l'incarico professionalo di fare l'or dinamento contabile nuovo della Società. Nel settembre 1907 la Direzione fece con me recolare contratto impegnativo per cinque anni, fluale direttore di contabilità. Poi ebbi dal nuovo Consiglio la firma e la procura per gli atti di ordinaria amministrazione. Io ho détto tutto ciò per la verità dei fatti, non por esimermi da responsabilità, perchè io tutte le assumo le responsabilità degli atti miei. Il prof. Broglia, che 6 un vero oratore, dice che per la redazione dell'inventario mosse egli difficoltà, perchè si sarebbe dovuto stimare le macchine, ma il rag. Bergadani, che prima era stato magazziniere, lo rassicurò di poter fare anche l'inventario di quanto esisteva nei magazzini e n*U'offlcina. — Mio primo pensiero fu quello di accertare se effettivamente esisteva la consistenza patrimoniale netta di e milioni Il prof. Broglia, citando cifre e con lungo ragionamento, dimostra che formò la situazione patrimoniale della Fiat valutando i titoli secondo il criterio del probabile realizzo dei medesimi sul mercato d'allora, e la marca la limito alla cifra necessaria per ottenere gli otto milioni di patrimonio. E dalla lunga dimostrazione deduce cho gii utili reali della Fiat dalla costituzione al 1905 sono stati tlf 2 milioni e 684 mila lire. Tale somma ò il risultato degli utili, che furono accantonati e non distribuiti agli azionisti. A riprova di questa ingente cifra il prof. Broglia dimostra la grande costruzione df vetture che la Fiat fece. Millecinquecento vetture furono fino al 1906 costruite, con un guadagno per vettura di r> mila lire netto. Agli azionisti vennero distribuito L. L',424,283. Complessivamente, dunque, tra gli ammortamenti ed i dividendi della Fiat, dalla fondazione :il 1905. fu di 5 milioni e 109 mila lire, 11 prof. Broglia dice ohe i criteri con cui fu compilato l'inventario sono tutti suoi, e nessuno ha avuto su di essi ingerenza alcuna L'Inventario d'officina, fu fatto dal rag. Berpadani, sotto la sua direzione; la signorina applicata alla contabilità gli diede la situazione della contabilità 6tessa. Illustra con copiosi argomenti, il prof. Broglia, i criteri da lui seguiti negli accertamenti o nelle impostazioni, assicurando della e sattezza e della scrupolosa cura impiegatevi.. Valutò i beni stallili al prezzo corrente; valutò il niobiKlio sulle fatture, con trenta e più mila Uro di svalutazione. Per il macchinario, clic era di recente acquisto, e l'attrezzamento portò In inventario la cifra di un milione e .')00 mila live circa Dimostra che tali cifre specialmente per l'attrezzamento, non sono esacerate, e tanto meno prima fissate, cosi da doverle raggiungere in ogni modo. Per ciò che riguarda la valutazione dello merci, essa ven •no fatta dal segretario di officina, in base alla materia prima, alla mano d'opera, alla fase di lavorazione che la ineroe aveva in quel determinato momento. Per ciò che riguardava Il magazzino si basò sull'esistente al l.o gen nato 1906, e ne verificò i risultati servendosi dei registri di contabilità. II prof. Broglia parla quindi della svalutazione fatta al materiale, svalutazione ohe eeli dice prudenziale, e prende le mosso da alcune osservazioni di ordine generale sul milione in contestazione e sul criterio che determinò questo utile nell'inventario 1806. Si difende per ultimo dall'accusa di occultamento di somme, o a tale scopo porta un esempio: nell'aprile 1905 fu informato di una partita di chassis, o vetture, per l'importo complessivo di 264 mila lire, che non vennero inventariate V8 marzo 1906 perchè non risultanti dalla contabilità della Fiat. Tali chassis e vetture erano destinati — come fu rono poi spediti — all'Esposizione di Milano Detta somma del chassis, che nessun porito avrebbe certamente scoperto, qualora non fosse stata addebitate alla nuova Fiat, avrebbe ingiustamente annuitati gli utili del suo bl lancio A questo punto il presidente toglie l'udicn za e la rinvia a domattina. 0INI. zioni del momento Presidente. — Veniamo a quel certo affare della convenzione Figari... E. prima di tutto, crede che tutti i consiglieri fossero al corrente delle condizioni della Fiat? — Ohi io ritengo che si. Presidente. — F, della convenzione Figari? — Io non ebbi precisa notizia di questa contenzione. Ritenevo fosse un'operazione diret- ha comunicata ai consiglieri la protesta della 'ta con l'Itala, che questa tenesse i titoli e non Giunta per il vile attentato contro i nostri potesse disporne che nel caso di aumento di capitale per parte della Fiat Presidente. — In istruttoria ella ha detto cho credeva, perchè cosi le era stato detto, che fosse nn antìcipo del Figari. — No. no. — Ad ogni modo, se lei avesse saputo che le azioni erano in mano del Figari, che coìsa avrebbe fatto? ., - „ - -, . . .„„i —Avr?1 cordialmente disapprovata l'opera- ohe 1 iniziativa è già stata presa dalla nostra :zlone „ Fl „ è uomo moit'o pericoloso. Fui Provincia, la. quale, unitamente a tutti gli,molto stupito, e male stupito, quando, molto altri Comuni, concorrerà alla nazionale ini-;tardi, seppi che lo azioni erano in sue mani, ziativa. Finalmente-il nostro Comune pren-|Misurai tutto il pericolo di ciò.. Sovrani il 14 marzo, esprimendo vivo compiacimento per lo scampato pericolo. I consiglieri ed il pubblico hanno applaudito vivamente. In seguito il consigliere Vitale ha avanzata la proposta per la costruzione di un areoplano da parte del nostro Comune n sindaco ha osservato che la proposta non può non incontrare il consentimento unanime, ma osservò derà viva parte alla sottoscrizione, percUè £Ies sandria non debba essere seconda a nessun'altra città del Regno. 60.000 mila lire offerte dalla Gassa di Risparmio di Milano Milano, 11, notte Avv Camerano. — Il suo giudizio fu altra volta molto diverso. — Oli. in .Borsai In Borsa tutti si rivolgevano a me peT informazioni. Presidente. — Già, ritenevano tutti che lei fos6e lo Spirito Santo della triade Scarflottl, Agnelli e Damevino. — Oh, no. noi — nesa, ridendo, il signor Nella seduta di oggi, il Comitato esecutivo' P^'*"0-,~nE^°'i? ?a^J^in?,h1ere noiìVe «Ita ryvmmisaimvp ft«ntu«i« rit horMflhmixà ocll operazione Figari è perchè allora era pi della Commissione centrale di bMieficenza l---ammdnistratrice della Cassa di Risparmio Paa^VWS vincolate 1 " presso delle Provincie Lombarde, invitato da'. pre-'la &°oieia:/MW! e \incoi., sidente, on. Marcerà, ha deliberato di proporre alla Commissione centralo medesima di concorrere alla sottoscrizione nazionale per la flotta aerea, con 60.000 lire. Il lodo nella vertenza fra lo ÌSiaio e le ftoeieià ferroviarie Roma, 11, sera. Venne pubblicato il lodo dai periti nella vertenza fra lo Stato e le Società ferroviarie per la nota quesLume delle Casse pensioni. I perii-u dovevaoio esaminare e rifarne se, avuto riguardo dei dati statistici o democralici esistenti all'epoca delie Convenzioni, le parti contraenti versino nella hupossibili.tà di conoscere le condizioni macessarie per assicurare l'equilibrio dello Casse pensioni e provvedere con 1 mezzi necessaril di cui avrebbero potuto disporre, per la quota di contributo diegli insertiti, e se puro ritoccando nei limiti del possibile la misura delle ritenute e quella delle pensioni, quei dati potevano bastare allo scopo. , -il collegio dei. periti ha concluso : 1' Che i dati demografici é statistici (esistenti all'epoca delle Convenzioni ferroviarie, escludono che le parti contraenti si trovassero nella impossibilità di conoscere le condizioni necessarite ad assicurare l'equilibrio delle Casso pensioni; 2" Cho l'indice di previsione stabilito dalla ragioneria ferroviaria dell'Alta Italia costituisce nell'insieme una baso sicura per le assunzioni da parte dellb Società ferroviarie degli obblighi contenuti nell'art. 35 del capitolato unito alla Commissione; 3' Che la Commissione mista faceva proprie le previsioni della ragioneria modificandole opportunamente senza usciale dai limiti fissati dall'art. 35; V Cl»a la deviazione della linea di Piacenza segnata dalla ragioneria e raccomandata dalla Commissione mista è imputata in parte il disavanzo della Cassa pensioni; 5' Che per eliminare il disavanzo si sarebbe dovuto onerare dal b% la ritenuta dei partecipanti almeno per gli stipendi superiori alle cento lire, non concedendo il collocamento a riposo se non quando fossero state ben ac: certate le condizioni di età e di validità. II collegio peritale escludo però che si potes• sero adottare aumenti della ritenuta o riduj zioni della, misura della pensione; esclude pu> re che convenisse oltrepassare la ritenuta del '5% sugli stipendi del personale. E sull'accusa di agiotaggio? Le operazioni del signor Damevino Il signor Damevino con un lungo elenco di operazioni fatte sui titoli della Fiat dimostra al Tribunale che ha sempre venduto quando sarebbe stato meglio comprare, e comprato quando era più fruttuoso vendere. — Si dice però che lei si servisse di terze persone per le sue operazioni in Borsa, Per esempio, di un certo signor Tappi. — Tutte le operazioni che ho fatto sono verificabili: sono nei registri del sig. Barberi» — Ma e il Rossetto? — Escludo in modo assoluto di avere fatto operazioni di borsa per mezzo del Tappi, del Rossetto. Con costoro avevo solo quelle relazioni che erano dovute dal fatto di appartenere «gli stessi sindacati. — Ella sa che lo si accusa di avere portata in borsa la notizia della rottura dell'accordo tra la Fiat e l'Ansaldi, notizia che provocò grande panico e ribasso del prezzo dei titoli? — Fui io che appresi la notizia in Borsa e ne restai impressionato così da impallidire. — Ma non fece forse diffondere la voce da terzi? — Nò io, nè per mezzo di altri portai in Borsa questa falsa voce. Presidente: — Quale influenza ha potuto averc sullo quotazioni di borsa il dividendo del 1906? — Nessuna, nessuna. Le azioni avevano incominciato a discendere e continuarono a precipitare. — Non ha lei diffuse appunto false ed esagerate notizie sulle condizioni della Fiat? — Sapevo che nel 1907 vi erano commissioni per un numero grande di vetture (il doppio dell'anno precedente) ed ero convinto di dire il vero, affermando che le condizioni erano buone. Io non esagerai mai l'importanza dei contratti, perche effettivamente erano contratti importanti e con seriissime garanzie. — Il suo contegno in Borsa fu disapprovato dal presidente del Sindacato di Borsa, cav. Deregibus. — Ignoro affatto ciò. — E che qualche consigliere per questo suo contegno diede le dimissioni? — Bisogna pure talvolta trovare qualche pretesto a delle dimissioni. — Ella non spingeva i clienti a comprare le azioni Fiat? — Ci saranno testimoni che diranno perfettamente il contrario. Se c'è gente che vuole rompersi il collo a tutti i costi non si può mica impedirglielo. — Gli amici suoi non le dicevano scherzosamente: sta un po' attento perchè tu finirai d'andare in quell'edificio vicino a Boringh-ieril ,„ —„ ,. .„ i — No, no: gli amici invece mi spingevano a La perizia tratta infine del disavanzo in! specular<J sempre più! Io del resto non facevo sede di liquidazione ed esprime al parere che ; n h operazioni, che si risolsero in dan no le Società per ragioni industriali hanno aggravato la misura delle pensioni, lo Stato aveva 11 dovere di cambiare di metodo. no per me. — Lei però faceva, parte di molti sindacati.. — ETuno sindacati di difesa dei titoli, Ad ogni modo io in essi non ebbi mai ingerenza Il Damevino si difende dicendo che non può essere egli ritenuto responsabile, cogli altri imputati, di una iperbolica ascensione dei titoli. Di questa gonfiatura gli artefici iudiret„. . , . ... „,. ,„j„Di-iou _ho ta tamente e direttamente, volontariamente ed Si ricorda a tutti gli Industriali cne la inVoiontariamente sono un po' tutti: venditori Cassa Nazionale di Maternità, istituita e compratori, e più di tutti il pubblico, preso Un memento agli industriali per la Cassa di Maternità Roma, 11, sera. „ - ,, ,Q10 T 'aflnitUm r,a. ìaHO dlie UllllUIll Ut UIUH41W ^INI inusuio, si matura il 21 aprile ltìl^. L effettivo pa contratte\ che il cav. Agnelli nega essere mai garnento deve essere eseguito nei giorni eslsUto? dal 22 aprile a tutto il 6 maggio 1912 agli, _ sentiremo se i loro testimoni! potranno uffici postali o alle Sedi Secondarie della;dire che abbia sparsa tale voce. Cassa Nazionale di Previdenza presso le' casse di Risparmio di Genova, Modena, Padova, Palermo, Piacenza, Reggio Emilia, Saluzzo, Torino Tortona, Udine, Veneziu, Vercelli, presso il Monte dei Paschi di Siena e presso il Cousorzio Agrario Cooperativo di Parma. L'interrogatorio dei sindaci Dopo ancora brevi contestazioni mosse dall'avv. Floris al Damevino s'incomincia l'interrogatorio del signor Achille Marentino, sindaco della Società. — Di lei la Polizia — dice il presidente — dà queste informazioni; buona condotta e fama, carattere serio E .l'udienza antimeridiana è finita. Udienza pomeridiana Si continua con i sindaci. E' la volta del signor Tommaso Boarelli. — Io fui sindaco della Società Anonima — egli dice — fin dalla sua costituzione, nel luglio 1899. — Le sue informazioni sono : condotta buona; carattere alquanto chiuso. — Oh! oh! (e scroscia una grande risata nell'aula). — Sono le informazioni del sindaco! Che può dire delle accuse che le si muovono? — Io ho sempre esaminati i bilanci con tutti gli allegati e nei modi che credevo migliori. — L'esame era minuto 7 — Minuto e coscienzioso; con tutti gli opportuni confronti coi libri sociali. — E' proprio stato fatto un vero inventario? — Si, regolarmente. — Regolarmente è una parola un po' elastica. — Dirò allora esattamente corrispondente alla realtà — In istruttoria ella è stato meno esplicito. — Allora non mi ricordavo bene: ma mi sono poi convinto, dietro le informazioni accurate che ho assunte. Il signor Boarelli afferma che le valutazioni attribuite ai titoli di proprietà della Fiat nel l'inventario 8 marzo 1906 erano state portate ad un prezzo molto inferiore al costo di Borsa, ma superiore al prezzo di costo. Non dubitò mai che le opernzioiiUjulle azioni Fiat-Ansaldi tosterò provocate <Wtini particolari per favorire indebite speculazioni, ma nell'interesse dell'azienda. — Sa che si Steno ornasse delle passività per più di un milione di lire nel bilancio 31 dicembre 190G. — Io non ho mai assolutamente constatato tale fatto. — Ha sentito che si facevano delle recriminazioni su questo bilancio? Sissignore: pensammo che fosse sfuggito qualche errore; ed allora noi sindaci nominammo tre periti: Gitti, Go-bbi e Bottino, che stesero una relazione. La relazione fu favorevole. Naturalmente, non si diede, anche per consiglio elei presidente, pubblicità a tale relazione. — Ella era favorevole alla distribuzione deli utili? — Sì, perchè io ritenevo, come ancora ritengo, che essi esistessero effettivamente e che la Società avesse larghe speranze per l'avvenire. P. M. : — Ma la Società non aveva dei milioni di debiti? i. sette milioni; ma c'erano molte ordinazioni di lavoro. Anche il signor Boarelli dice che le svalutazioni noi bilancio 1907 furono, se non imposte, proposte dai creditori, e. d'altronde, difendendosi, ripete molte cose già affermate dal signor Marentino. cosi sul sindacato di reintegrazione e sulla convenzione Fiat-Figari. — Io di tale convenzione non seppi che quello che fu dotto in Consiglio E cioè^nulla seppi deuli accordi privati, ma solo seppi della cau=a col Figari e le condizioni per la transazione Venni a conoscenza della convenzione privata alquanti giorni dopo. In quanto all'ahrogazione devo dire che io l'approvai, per le condizioni speciali del momento — Lei in istruttoria ha fletto che credeva incapaci \s:nelli e Scarfiotti di simili convenzioni privale. — Ma io non sapevo la portata di questo convenzioni ! 11 signor Boarelli nega assolutamente di aver fatto operazioni di Borsa ed afferma d'avere compiuto con scrupolo i suoi obblighi di sindaco. Su una lettera intestata « Caro Vico » e diretta al cav. Scarfiotti il 30 novembre 1904 dice che in essa lettera si dimostrava contrario alla rllvisione del titolo originario Fiat in otto parti, perchè ciò non poteva essere quel calmiere che il Consiglio credeva. Interrogatorio de] prof. Core Il prof. Cario Core, altro ex-sindaco della Società, ò interrogato. — Di che cosa è professore? — Fui professore di agronomia — Le «ne informazioni sono : condotta buona; carattere serio. Al prof. Core si muovono le stesse domando che furono fatte ai sindaci che lo precedettero. Risponde come quelli, assicurando di avere usata tutta la diligenza nei controlli e nei bilanci. • — E' sicuro lei che l'inventario sia stato realmente fatto? — Io non ero presente; ma non ho ragiono di credere che non sia stato fatto. So però che noi sindaci abbiamo dato a questo inventario, che era l'inizio della nuova Società, somma Importanza, — Sa die siano state omesse-delle passività, nel bilancio 1906? — Non credo. — Ella era favorevole alla distribuzione degli utili? — Sissignore. — Ma ella sapeva che non tutti gli utili erano industriali. — lo li ho..creduti tali — Non hanno fatto degli occultamenti con certe grosse svalutazioni? — Noi dichiaravamo... quello che credevamo. Il pubblico ride; ma il prof. Core aggiunge subito: — Che credevamo corrispondente al vero. — E' dell'affare Figari che sa ella,? I versamenti devono essere fatti con elen-1 Tante grazie, chi redatti sugli appositi moduli stabiliti —Loro sindaci hanno ottemperato al loro dalla Cassa Nazionale di Maternità, alla obbligo dì verificare la contabilità ed il bi- quale potranno essere richiesti dagli indù- lancio ci.l 1906? , ._ , . , _ !LÌgnria'per'transigere una lite, e di avere rosVa«arivtàttrV'suó mezzo pèr'n cónte"Bài striali indicando il numero dello operaie - I?, ho fatto ^$J&^L*&mpeT*i6 notata un'impostazione n bilancio di ^iTdice che g\ii affari veniva o propose occupato in ciascun stabilimento e dietro pfed^ to^ìllBì^ì e 825 ,niIa 1,re 80410 la vooe: 4n'1- j daU'on. FrancoHni edal notaro Cecchl. Dopo Processo Targioni-Bastogi Firensa, 11, notte. L'udienza antimeridiana del processo Basto gi-Targioni continua coll'interrogatorlo del cav. Lumachi, il quale risponde, a molte con tentazioni degli avvocati delta Difesa circa l'esito dei denari che, a mezzo di cambiali, gì aveva rilasciato il conte Bastogi. Il cav. Cu machi afferma che il conte si era a lui associato pur la gestione del giornale la Nazione per aderire ad un desiderio e per l'amicizia con lui. Ad istanza deli'on. Altobelli, si riserva di presentare questa sera l'atto intervenuto fra lui e il conte Bastogi a proposito della amministrazione della Nazione. Il teste viene messo a confronto poi con il Bastogi, il quale non ricorda l'atto di società, ma afferma li aver dato realmente dei denari per il giornale la Nazione. Segue il teste Enrico Brancollni, primo teste d'accusa a carico del Cecchi, il quole dà delucidazioni circa ì rapporti del conte Bastogi col comm. Celli, l'avv. Cioli, e altri, per il tramite del notaio Cecchi, e mette in luce quanto fossero numerosi gli affari conclusi dal conte Bastogi sotto forma di Società anonime. Quindi l'udienza è rinviata al pomeriggio. L'udienza pomeridiana del processo Targioni comincia aUe ore 15 e subito viene chiamato il cav. Francolino, che dà schiarimenti sugli affari a cui ha accennato nella udienza antimeridiana. Viene poi richiamato il teste cav. Lumaclii, che viene messo a confronto con l'avv. Lecchini. 'Dal cav. Lumachi si esibisce copia del contratto concluso con il conte Bastogi, in data 15 marzo 1908 por la amministrazione del giornale la Nazione. Nasce un battibecco tra gli avvocati essendo stato nei giorni scorsi pubblicato il concetto che oggi viene esibito. A domanda dell'avv. Muratori il teste (Lumachi giura che tale atto fu pubblicato a sua insaputa. Quando lo vide pubblicato su un giornale cittadino andò dal direttore di quel giornale, il quale gli mostrò una lettera raccomandata contenente la copia dell'atto. Dice di avere fatto delle ricerche anche all'ufficio postale da dove fu spedito la lettera, ma non è stato dato di potere ritrovare chi fu lo speditore. Quindi i testi Lecchini e Lumachi sono licenziati. E4 quindi chiamato il teste comm. dottor Gino Gelli. Egli ha fatto varie operazioni col - „_,„ .:,,„. .teste, e dice che quando era presidente della Ricordo a aver sentite• parlare ddto con- a,,^ Termale Italiana, il Bastogi era sovivenzione stipulata fra la Fiat ed il Banco di;VQntore aena società stessa. Parla di nume i r ; mah «e irrovo ìinn li to a ni nvorn i *„*ìì - j, , il Derby Reale (L. 50.000) a l?oma La vittoria della scadérla F. Testo Roma, li, sera. La giornata primaverile ha richiamato alle Capannelle, per la i9 a disputa del Gran Premio Derby Beale, una folla straordinariamente numerosa 11 prato è rigurgitante. Le tribune e U recinto del peso sono gremiti di pubblico elegante, tra il quale le signore, numerosissime, sfoggiano ricche toelette. Nel pesage si vedono tutti i più noti sporsmen italiani. 11 giuoco sul probabiel vincitore del Derby è stato fino all'ultimo momento abbastanza incerto. I concorrenti, iniattl. crano tutti di gi-ande jlasse. Ecco l'esito delle corse che hanno preceduto il Derby e che non, hanno diesiate- soverchio Interesse: Premio Triumvlr — L. 3500: distanza metri 1600. — Partono : Weather Glass.di VV Smith, Antonella da Messina, di F. Tesio; Dioscuro della Bazza di Besnate. — Arrivano: l.o Dioscuro; 2.o Antonella da Messina; 3 o Weatner Glass. Premio Cecilia Melella — L. 2000; distanza metri 1600. — Partono: Le Bois Sacre, del tenente Ciavolich, Pramo, del conte Vlscardi: Ticino, del ten. Rizzardi; Panne D'Auto del bar Treves; Magadino, di F. Simonetta. — Arrivano: l.o Panne D'Auto; 2.o Ticino; 3.o Priamo. Mentre si svolge la seconda corsa arriva il Duca di Oporto, che prende posto nella tribuna reale. Egli è accompagnato dal maggiore Cittadini, aiutante di campo di S. M. il Re. Premio 6el Municipio di ìioma — L. 5000: distanza metri 2000 — Sono iscritti e partonoIdle, del signor Guastalla- Toce, della Scuderia Flaminia: Shlltari. di sir Rholand; Flyng Duck, del principe Trivulzio. — Arrivano: l.o Flying Duck; 2.o Shikari; 3o Idle. Appena terminata la terza corsa, l'attenzione del pubblico è attratta sui concorrenti della classica prova che. condotti a mano dai lads di scuderia, passeggiamo nella piccola pista del paddock. Tutti sono ammirati, ciascuno ha i suoi sostenitori. Anche intorno ai bookmakers. che uri-ano le ultime quote, si è radunata una numerosa folla di scommettitori. Il giuoco si anima anche Tntorno ai totalizzatori, divenendo in ultimo febbrile. Le ultime quote del bettina sono le seguenti: Miss Mackintosh a 10; Alceo a 3: Jew a 10; Dorburg a 4; Makufa a 1; Rembrandt a 2; Salvator Rosa a 10. Il Gran Premio "Rimbrandt8 "Salvator Rosa,, giungono " dead-bcat,, ■I sette caivalli, dopo la solita sfilata d'onore dinanzi alla tribuna reale, trotterellando si avviano alla partenza. Makufa è sempre calma, ma priva di quell'aspetto che a prima vista rivela il cavallo di classe. Rembrandt è molto ammirato per l'estetica conformazione e la solidità del treno posteriore. Alceo è in buona forma, ma non appare fornito dei mezzi potenti, caratteristici dei cavalli della razza di Bissnate. Shikari è vivacissimo, non si direbbe destinato a rappresentare una parte socondania. Miss Mack'ìntosh e Jew Dorbury snno poco osservati. Al terzo squillo di campanello I cavalli entrano in pista. Nel pesage e nel prato tutti fanno silenzio in religiosa attesa per l'esito del più ambito premio delle gare ippiche. Le monte sono le seguenti: Dorbury, mon tato da Dicker; Makufa, montato da Blackbur.n; Rtembranidt, montato da Laugham; Salvator Rosa, montato da Jacobs; Miss Mackifltosh, montato da Rossi; Alceo montato da Davis; Jew montato da Spencer, Ad un'ottima partenza, i sette cavalli si muovono tutti in gruppo serrato a grande andatura. Sono tutti su di una fila; in. testa appaiono Rembrandt, Makufa, Dorbury'e Alceo Seguono nell'ordine: Jew, Salvator Rosa, Miss Maekintos".j. Cosi percorrono tutta la prima dirittura, ma prima della curva già Ronibrandt prende la testa col vantaggio di una lunghezza che va gradatamente aumentando. Il secondo gruppo si fa anche più compatto. Eccetto Miss Mackintosh che in coda è presto distanziata di varie lunghezze, gli altri sono tutti serrati. Sulla dirittura, di fronte alle tribune, esce per prima dal gruppo Makuifa, che coraggiosamente si dà all'inseguimento del leader Avanti al rudero i cavalli sono tutti in fila indiana, condotti da Rembrandt. Dietro nell'ordine sono: Makufa, Alceo, Salvator Rosa, Dorbury, Jew, Miss Mackintosh. All'ultima pi)3gata, Makufa e Alceo con una buona punta di velocità si portano alla pari di Rembrandt. Onesti tre cavalli vengono a trovarsi su di una sola linea, con alla corda Rembrandt e in fuori Alceo, c compiono uniti tutta l'ultima piegala. Al principio della dirittura finale Rembrandt si distacca di nuovo e prendo una buona mezza lunghezza di vantaggio, ma Alceo lo segue lottando coraggiosamente, méntre invece Makufa cede completamente. Accanita è la lotta tra Alceo e Rembrandt, ma ecco Salvator Rosa che gradatamente aveva migliorato la sua posizione, unirsi alla lotta finale, per finire sul palo, in un arrivo emozionantissimo, deaUheal con Rembrandt, mentre Alceo è terzo per una testa; quarto, ad una lunghezza, Makufa. La brillante vittoria della Scuderia Te&io è salutata da cordiali ovazioni. Il tempo 6 di: 2'34" 1/5. Per la classifica definitiva del Derby Reale si sarebbe dovuto correre un match fra i due cavalli del signor Federico Tesio giunti primi, ma il proprietario ha ritirato Salvator Rosa, cosi che Rembrandt ha compiuto da solo la distanza del Derby; ha fatto cioè walch over, aggiudicandosi cosi il primo posto. Lo altre corse Premio Andreina. — L. 3000; distanza metri 1-400. Partono: Mordorè, di Orlila; Notre Dame, della Razza di Besnate; Dasodi, di Guerrini, e Scottro, di sir Rholand. Arrivano: l.o Notre Dame (Davis); B.o Mordorè (Rossi); 3.o Scettro (Gyorsi). Vinto per mezza lunghezza; una lunghezza dal secondo al terzo. Premio Acqua Traversa. — L. 2500; distanza metri 2700. Arrivano: l.o Roselet, di E. Menichetti, montato da Amodio, per una lunghezza; 2.o Sambar, della Scuderia Flaminia, montato da Woodcock, per quattro lunghezze; 3.o Carpaccio, montato da Pozzoli. Alla prima siepe Costanzi, che monta Drarlmanno cade, ma si rialza senza conseguenze. ie corse al trotter di Milano Ci telefonano da Milano 11, notte: Pubblico discreto, bel tempo e pista buona. Prendo Brescia, L. 1200. — Prima prova: l.o Tisbe, in 2,34; 2.o Loreley; 3.0 Menega. Non pagamento del relativo prezzo labili. Solo di questa corrispondenza devono Allo stesso modo potranno anche essere preoccuparsi i sindaci. Io non ho nulla da richiesti i Registri delle donne prescritti, rimprovararmi dal regolamento. Uno scontro ferroviario Madrid, II, sera. Mandano da Santander che tra le stazioni rii Mataporquara e di Larobla, due treni merci hanno- avuto uno scontro. Si contano un jn tutte le sue particolarità il bilancio? Stórto'otre ieritàv -Colla maggiore diligenza possibile. — L'inventario fu fatto regolarmente? — A me parve sia stato fatto con tutte le garanzie. Del vesto che interesso avevo io a firmare un bilancio falso, se ero contrario alla distribuzione degli utili, alle follie di Borsa, e non ho mal appartenuto a sindacati di sorta? Presidente. — -Ma ella ha proprio verificato cipazione. — Ed ella approvò l'abrogazione? — Sissignore, perchè avevo sentito parlare molto male del signor Figari. L'interrogatorio del cav. Broglia le domande per la parte della difesa, stante l'ora tarda l'udienza è rinviata a domattina. Processo Cuocolo Viterbo, 11, notte. L'aula è quasi deserta alle 10,30. 11 giurato Cecchl fa sapere elio continua a sentirsi indi Il cav. prof. Broglia promotte un lunghissimo interrogatorio, e si propone molta calma. bu^^aotU b^tTS dttrl sposto e perciò l'udienza è rinviata a domaidalle accuse mossele di aver compilato falsi lina alle 10. Il Presidente Intento -avverte ì bilanci e inventario. Lei che qualità aveva, giurati e i difensori che per intensificare 1 nellavElat?. i lavoro si terrà udienza tutto sabato e lunedi. FOOTBALL I " Vanderirs.. inglesi giuncheranno domani a Torlnój sul campo del F, C. Juventus La più forte squadra europea di tool-ball fra quante son scese in questi ultimi annt in Italia, è certo quella del cospetti • Inglesi erranti, composta di rutti elementi che bar» già fatto parte della equadra nazionale inglese II feowi del « Wanderers » ha già brillantai mente debuttato a Milano ed a Vercelli, su-* sellando la generale ammirazione dagli ap< passionati al giuoco del calcio, per la finish sima scuola che informa il suo giuoco. La nostra città è riuscita ad accaparrar si la for»1 tissima squadra inglese, che prima dMncontrorsi a Genova con la squadra nazionale; italiana sosterrà nel pomeriggio di domani i un match, sul campo del nostro F. C. Ju-i vanti», con una squadra prettamente italiana, formata coi migliori gluocatort del' Clubs Juventus e Piemonte. La squadra torinese ohe verrà opposta at Wan-derers e stata così formata: in porta:, Fermano. Terzi™ : Ferrari, 4rfcmt. Seconda linea: Zuffi, iMafflottl, Fresia, Bona e Boggi o li. La partita, che verrà arbitrata dal ben noto signor Goodley, avrà inizio, trattandosi di giorno feriale, alle ore 17, per dar modo dì assistervi a coloro che nelle prime orej del pomeriggio sono occupati ai loro «fflci.j Da Porta iNuova. via Saoahi, alle ore 16,301 partirà un treno speciale della tranvia a vapora che (farà apposita fermata sullo stradala! di Orbassano, a trecento metri dal campo! Juventus. Nessun sporteman vorrà privarsi dalla rara oombmaziione di assistere tJl'exibitUm fra noi della famosa squadra Inglese che tanto ha fatto parlare di sè in questi giorni per 10 stile classico del suo giuoco oltremodò: vivace. Alla nostra squadra auguriamo di trarsi onorevolmente dalla difficile prova. Osa fftt iena è laÉien* a "Vercelli Ci telefonano da Vercelli, 11, notte: Sì sono ogsi incontrate, per l'annunciato/ match dì foot-ball. la squadra della Pro Ver* celli al completo con quella Inglese dei Van» derers. Per quanto non fosse giorno festivo, 11 campo di giuoco, assai prima dell'inizio della partita, era già gremito di pubblico. Mai forse esso presentò un aspetto cosi imponente per la folla accorsavi, come oggi per il tanto atteso incontro dei suoi campioni con la squafira inglese in tournée in Italia. Da Milano, Genova, Casale, nonché da nume, rosi paesi vicini erano giunti moltissimi appassionati ali giuoco del calcio e tutti mostravano l'ansia e l'entusiasmo da cui erano animati per l'imminente incontro Internazionale. Accolti da un applauso scrosciante, dall'Inno inglese e dalla Marcia Reale, poco prima delle ore 17 ^entrano in campo l 22 campioni che devono battagliarsi. Tosto l'arbitro signor Meazza fischia l'inizio della parliila. oSno le ore 17 precise. Tosto asaiatiootM» ad uno splendido giuoco da parte dal campioni! italiani nella difesa dei propri colori. La Pro Vercelli gluoca dèi suo meglio 4 tiene energicamente e coraggiosamente testa agli avversari, i quali, alla loro volta, svol-, gono un giuoco che si può dire perfetto. Som prende la loro straordinaria prontezza dt azione, la decisione con la quale si passano e raccolgono la palla, tenendo sempre il loro posto in modo ammirevole e proseguendo nell'azione con una prontezza fulminea. La loro ala sinistra è certo il migliore giocatore delia squadra e ne debbono essere convinti anche gli stessi suoi colleghi, poiché appunto su di 'essa converge di preferenza 11 giuoco di attacco. Pure degno di nota è il centro Iforward. Tutti del resto appaiono maestri nelle astuzie del giuoco. E' la loro valentia che oggi ha fatto maggiormente risaltare l'ottima classe dei campioni italiani, i quali con la loro serrata offensiva hanno sovente costretto àn corner la difesa inglese. I vercellesi inifatti hanon contrastato palmo a palmo la vittoria ai formidabili loro avversari e non hanno piegato loro che per tre goals. E' stata questa etf*erta per 3 a zero la più difficile riportata finora dagli inglesi nella loro tournée. I goals della partita vennero marcati due nel primo tempo ed uno nella ripresa. Un match dei footballers universitari Le maglie azzurro dei nostri studenti univer* sitari faranno la loro prima apparizione df quest'anno posdomani, domenica, sul campo del Foot-Ball-Club Torino. Alle ore 15 la prima squadra universitaria s'incontrerà in un match amichevole con la prima del Torino. Sappiamo che nella squadra universitaria giocheranno ottimi elementi, si che il match non potrà non riuscire interessante. Per questo match l'ingresso al campo del Torino F. C, è gratuito. GINNASTICA Istituto Nazionale peri 'educazione fisica Sede di Torino Un nuovo programma, pratico, che si svolgerà indipendentemente dall'azione governativa e comunale, si propone "di attuare ora fl Comitato di Torino; di addestrare cioè i giovani dello scuole agli esercìzi ginnici, non già chiamandoli in palestre chiuse, ma in campì aperti, nella Piazza d'Armi o nello « Stadium. > Si interpelleranno a tal uopo i presidi ed l rettori d'Istituto, 1 quali-, in&ierna alla loro adesione, dovranno rortare al Comitato un piccolo fondo per parie ae&ll allievi, il quale gli darà modo dà provvedere a tutte le occorrenze, sia dal telo del personale, sia per provvista di attrezzi. I ragazzi delle scuole (e anche le regalile), affidati al Comitato dallo famiglie, saranno dal medesimo istradati ai vari giuoohT e I loro esercizi saranno regolati dal maestri dir ginnastica, non già delegai! dalle scuole, ma rispondenti all'appello che loro farà il Co-, mitato. Ogni anno saranno altresì indette gare con premi, il che acuirà vieppiù l'entusiasmo a l'emulazione dei giovani. Il "raid,, aviatorio Pechino - Mosca - Vienna - Genova ■ Pariei Parigi, il, mattino. La Direzione del ° Matin > ha riunito ieri i delegati delle Case francesi di costruzione piazzati: Gazzella, Metheor, Ivana, Trifoglio, di areoplani, e alcuni noti aviatori, per di- ntoiin nist-mriiit)• Uria fi Velia — Seconda scutere con essi le modalità del «raid» aereo proia: ?.f in S */5; o Metheor-"^lo PecMno-Parlgi. E' stato convenuto che la cor- r.i77»ui Nnn niaWati- Trifoglio Lorelev Iva- sa abbia luogo quest'anno, probabilmente nel ^^^^Sm^^SSS^^Wi^ mese di aeost0- L'itinerario provvisorio stani- dei Su\?r& *u,eb^ Pechino, Karbin,_Irkutsk,.Tomsk. ragnani; 3.o Loreley, di G. Ferrari Premio Brenta, L. 1300. — Prima prova: l.o Helène Kuser, ln 2,25; 2.o Messalina; 3.o Fermio. Non piazzati: Biancospino, Grenade Kuser, Parigi. Distanziato: Menicuccio. — Seconda prova : Idem come la prima. — Idem la premiazione. Mosca. Varsavia. Vienna, Trieste. Venezia Genova. Lione, Parigi. Il progetto di regolamento di massima comprende lo seguenti clausole: l.o La prova non potrà essere corsa che da Case francesi di costruzione; 2.o ogni Casa potrà avere al massimo tre areoplani; 3.o i pezzi principali Premio Asti, L. 1000. — Prova unica. Premiti- aegll areoplani saranno punzonati, e allar- zione- l.o Jor, in 2,43, di P. Squazzanti: 2.o nvo dovranno portare almeno un punzone; Darnia; 3.o Feriolo. Non piazzati: Biancospino,i»-o ogni areoplano potrà essere pilotato da Ovest, Miss Good, Cesarino, Parigi, Garda, : due aviatori. Jorio Gino Questo regolamento, però, deve essere apprendo Crema. L. 700. — Prova unica. Pre- provato dall'Areo Club di Francia o dalla mlazione: l.o Belfounder, in 3.5G; 2.o Kremlin; Commissione sportiva areonaufica 3.o Giorgio. Non Piazzati : Montale, Do-Mi-Re, " « Matin » annuncia fin 3 ora che dota a FtniiP Kuser corsa del seguenti premi: un primo premio Premio Turro L. 1400. - Prima prova: l.o « 100.000 lire, un secondo «11 2^000. e un Virgin a Jay, in 2,18; 2.o Mlstrel Vilkes: 3.o te™- <J«art0' ««tote e sesto di 10.000 hre caLady Àgile. Non piazzati : Betty Brook. Basel, Se nessun aviatóre potesse giunge a r„,f 'T iiistanzlàto- Gondolièr — Seconda nno a Parigi, per qualsiasi causa, il « MarS^'lo5SSr«ntaTt^ to vffl tin» darà al Primo aviat?re- il cui areop:aF^-wS^ójlNon Piazzati g?i altri - °° * sul suo!o euroPeo> un Broo?-P?o^ 'Tià^dulTase^rancesi si sono iscritte: la piPmV-i7ion<^P Virsinla? di 4 Monta Iti- "o Mi- 0884 Bore1' Con gli aVÌator Enrmann 6 Ve?* s7rT%iìkes.- di'Xdros ' ArknSff! 's o" BeUy .^Pt. e la Casa Hennot. con Andrea Frey,. Brook, di G. Branchini. 1 Come si difendono nei loro interrogatori gli ex amministratori della Fiat a o Udienza antimeridiana l S eSTkySnbH i fiffi So^bbe Va^nteSSw™ cav^Gerla- : na, ma questi non si presenta, e in sua vece il : ?«o patrono, avv:B,iscaBl,no.. presenta una sua a autorizzava a credere'il contrario - che tutto e f0SS9 staj0 jatt0 con rjgjna regolarità. l- prpCirìpntp ».„„ lp J mli wtn il snsnatto'd cha ie rifrn n™ o senza eccezione e firmai, come firmarono tule tl gli aUrj> e 6enza ln verità, sentire bisogno , i l i di fare del controlli minuti. — Lei crede che gli utili distribuiti corrispondessero al vero? — Lo credo fermamente. — Ed a proposito del bilancio 1907 che può dire? — Null'altro di diverso da quello che ho detto per il bilancio 1906. — Crede che le svalutazioni siano state im- - poste dai creditori ! — Certo clie questi vollero vedere chiaro a nelle condizioni della Fiat, condizioni allora a molto precarie, oI — Cera un sindacato di creditori? n o to di alcun sindacato. Non so precisamente se qualche sindacato impose la reintesrazione. - !n conclusione, insomma, io firmai il bilancio i convinto che esso corrispondesse alle condi- mcìirrnnr». mn in nnn hn nni fattn nnr- sissignore; ma io non no mai tatto par- (i a 1 i n n.tcìrf-ni. H,rv,^0(.« l'o^.^a j.n.i.t^a&m^^^nt^iiT^t rono . -"Ve nrafnnrtiTmenfn tS«l cfn^rtn rioi nrn i Bl'>:lB proionaumeme tutto • l incarto (tei prò- B' »"«■•"<""<> ^u, « aie"-" ; 6 consigliere della Società. i _ che può d(rm. delrttccusa di correità, sulla formazione del bilanci e di complicità r nelle azioni di aggiotaggio? - j| Damevino ha un sistema di difesa molto I o semplice e molto esplicito j- _ Facevo Dartp _ djc„ _ dGl consiglio e■ H'ammlnisSrazione e m limitai a firmare Hn- . ventarj0 1 \] bilancio ^ a I u ° 11 "l'o-HMV. 1-OI1VIIIVU « uuuo. un zioni del momento Presidente. — Veniamo a quel certo affare della convenzione Figari... E. prima di tutto, crede che tutti i consiglieri fossero al corrente delle condizioni della Fiat? — Ohi io ritengo che si. Presidente. — F, della convenzione Figari? — Io non ebbi precisa notizia di questa contenzione. Ritenevo fosse un'operazione diret- a 'ta con l'Itala, che questa tenesse i titoli e non i potesse disporne che nel caso di aumento di capitale per parte della Fiat Presidente. — In istruttoria ella ha detto cho credeva, perchè cosi le era stato detto, che fosse nn antìcipo del Figari. — No. no. — Ad ogni modo, se lei avesse saputo che le azioni erano in mano del Figari, che coìsa avrebbe fatto? „i —Avr?1 cordialmente disapprovata l'opera- a :zlone „ Fl „ è uomo moit'o pericoloso. Fui i,molto stupito, e male stupito, quando, molto -;tardi, seppi che lo azioni erano in sue mani, -|Misurai tutto il pericolo di ciò.. i a o ò o Avv Camerano. — Il suo giudizio fu altra volta molto diverso. — Oli. in .Borsai In Borsa tutti si rivolgevano a me peT informazioni. Presidente. — Già, ritenevano tutti che lei fos6e lo Spirito Santo della triade Scarflottl, Agnelli e Damevino. — Oh, no. noi — nesa, ridendo, il signor o' P^'*"0-,~nE^°'i? ?a^J^in?,h1ere noiìVe à ocll operazione Figari è perchè allora era pi a l---o Paa^VWS vincolate 1 " presso e-'la &°oieia:/MW! e \incoi., rdi er e a ie e, ae di uvbiei e aneo ni sa ise iie e ti a lte be ele a csuuel E sull'accusa di agiotaggio? Le operazioni del signor Damevino Il signor Damevino con un lungo elenco di operazioni fatte sui titoli della Fiat dimostra al Tribunale che ha sempre venduto quando sarebbe stato meglio comprare, e comprato quando era più fruttuoso vendere. — Si dice però che lei si servisse di terze persone per le sue operazioni in Borsa, Per esempio, di un certo signor Tappi. — Tutte le operazioni che ho fatto sono verificabili: sono nei registri del sig. Barberi» — Ma e il Rossetto? — Escludo in modo assoluto di avere fatto operazioni di borsa per mezzo del Tappi, del Rossetto. Con costoro avevo solo quelle relazioni che erano dovute dal fatto di appartenere «gli stessi sindacati. — Ella sa che lo si accusa di avere portata in borsa la notizia della rottura dell'accordo tra la Fiat e l'Ansaldi, notizia che provocò grande panico e ribasso del prezzo dei titoli? — Fui io che appresi la notizia in Borsa e ne restai impressionato così da impallidire. — Ma non fece forse diffondere la voce da terzi? — Nò io, nè per mezzo di altri portai in Borsa questa falsa voce. Presidente: — Quale influenza ha potuto averc sullo quotazioni di borsa il dividendo del 1906? — Nessuna, nessuna. Le azioni avevano incominciato a discendere e continuarono a precipitare. — Non ha lei diffuse appunto false ed esagerate notizie sulle condizioni della Fiat? — Sapevo che nel 1907 vi erano commissioni per un numero grande di vetture (il doppio dell'anno precedente) ed ero convinto di dire il vero, affermando che le condizioni erano buone. Io non esagerai mai l'importanza dei contratti, perche effettivamente erano contratti importanti e con seriissime garanzie. — Il suo contegno in Borsa fu disapprovato dal presidente del Sindacato di Borsa, cav. Deregibus. — Ignoro affatto ciò. — E che qualche consigliere per questo suo contegno diede le dimissioni? — Bisogna pure talvolta trovare qualche pretesto a delle dimissioni. — Ella non spingeva i clienti a comprare le azioni Fiat? — Ci saranno testimoni che diranno perfettamente il contrario. Se c'è gente che vuole rompersi il collo a tutti i costi non si può mica impedirglielo. — Gli amici suoi non le dicevano scherzosamente: sta un po' attento perchè tu finirai d'andare in quell'edificio vicino a Boringh-ieril„ i — No, no: gli amici invece mi spingevano an! specular<J sempre più! Io del resto non facevo he ; n h operazioni, che si risolsero in dan o to no per me. — Lei però faceva, parte di molti sindacati.. — ETuno sindacati di difesa dei titoli, Ad ogni modo io in essi non ebbi mai ingerenza Il Damevino si difende dicendo che non può essere egli ritenuto responsabile, cogli altri imputati, di una iperbolica ascensione dei titoli. Di questa gonfiatura gli artefici iudireta tamente e direttamente, volontariamente ed la inVoiontariamente sono un po' tutti: venditorta e compratori, e più di tutti il pubblico, presoa. ìaHO dlie UllllUIll Ut UIUH41W ^INI inusuioa contratte\ che il cav. Agnelli nega essere mai ni eslsUto? li, _ sentiremo se i loro testimoni! potranno la;dire che abbia sparsa tale voce. le' a, miehi oL'interrogatorio dei sindaci Dopo ancora brevi contestazioni mosse dall'avv. Floris al Damevino s'incomincia l'interrogatorio del signor Achille Marentino, sindaco della Società. — Di lei la Polizia — dice il presidente — dà queste informazioni; buona condotta e fama, carattere serio n-1 Tante grazie, ti —Loro sindaci hanno ottemperato al loro a obbligo dì verificare la contabilità ed il biù- lancio ci.l 1906? , ._ , . , _ ie - I?, ho fatto ^$J&^L*&mro pfed^ to^labili. Solo di questa corrispondenza devonore preoccuparsi i sindaci. Io non ho nulla da ti, rimprovararmi ni ci un jn tutte le sue particolarità il bilancio? -Colla maggiore diligenza possibile. — L'inventario fu fatto regolarmente? — A me parve sia stato fatto con tutte le garanzie. Del vesto che interesso avevo io a firmare un bilancio falso, se ero contrario alla distribuzione degli utili, alle follie di Borsa, e non ho mal appartenuto a sindacati di sorta? Presidente. — -Ma ella ha proprio verificato fjuat fonte venissero. àTM f*n™l?\c » perchè effettty^ente^ ^ dlstrlbuzlone date da agnelli e ScarRotti ma ignoravo che ?05^1?10 intervenuti speciali accordi tra loro ed 11 Fiearì- Certamente questi accordi sono ri se contrari all'interesse della So- Aw. Floris. — Sa che il Damevino spargesse voci magnificanti in Borsa? — Il Damevino è un entusiasta; ma non ctedo che abbia mai in mala fede sparse voci tendenziose per giuochi di Borsa. Avv. Floris. — Sa che dopo l'affare Figari le azioni ribassarono? — Si accentuò effettivamente il ribasso. In quanto alle svalutazioni del bilancio 1907, il signor Marentino afferma che furono imposte dal grave problema: o approvarle, o fare fallirò la Società. — Nego poi — conclude il signor Marentino — che io abbia iniziato l'agiotaggio. Mai non ebbi a prender parte ad alcuna operazione di Borsa; anzi, ho sempre preferito astenermi dall'operare sopra il titolo Fiat, data la mia condizione al sindaco. — Ma gli utili c'erano proprio, ed erano tutitl industriali? c- 1°. come sindaco, ho accertato che gli a- h*>» ci fossero; non toccava a me vedere da's ,„„0l ,.onlccnr() ISoleva la distribuzione de-1 nsapeva che non c'erano | ltczms;iu icgce fa al sindaco e ai concretare la lor-1l ima del bilancio, non la sostanza, perchè il s sindaco non è sempre un tecnico competente, c Io ho sempre ottemperato agli obblighi di cui ! c all'art. 184 C c ! pI Sulla questione Figari, il signor Marent'no '<njdice che. se anche in questa operazione vi'd fossero stati maneggi occulti, egli non avreb- g be potuto accorgersene, d -'Mi constava che le azioni erano state I v rfofn ^o Una||| n C/.o»f>«,(,- mn i^r,^»,.« "^"'zvdslflnateacglefmrprztdcgdF2reqlf1dstdcsLpg•a a o . o e e ò i l a o d ò i d i o o, i o lnn— aE .l'udienza antimeridiana è finita. Udienza pomeridiana Si continua con i sindaci. E' la volta del signor Tommaso Boarelli. — Io fui sindaco della Società Anonima — egli dice — fin dalla sua costituzione, nel luglio 1899. — Le sue informazioni sono : condotta buona; carattere alquanto chiuso. — Oh! oh! (e scroscia una grande risata nell'aula). — Sono le informazioni del sindaco! Che può dire delle accuse che le si muovono? — Io ho sempre esaminati i bilanci con tutti gli allegati e nei modi che credevo migliori. — L'esame era minuto 7 — Minuto e coscienzioso; con tutti gli opportuni confronti coi libri sociali. — E' proprio stato fatto un vero inventario? — Si, regolarmente. — Regolarmente è una parola un po' elastica. — Dirò allora esattamente corrispondente alla realtà — In istruttoria ella è stato meno esplicito. — Allora non mi ricordavo bene: ma mi sono poi convinto, dietro le informazioni accurate che ho assunte. Il signor Boarelli afferma che le valutazioni attribuite ai titoli di proprietà della Fiat nel l'inventario 8 marzo 1906 erano state portate ad un prezzo molto inferiore al costo di Borsa, ma superiore al prezzo di costo. Non dubitò mai che le opernzioiiUjulle azioni Fiat-Ansaldi tosterò provocate <Wtini particolari per favorire indebite speculazioni, ma nell'interesse dell'azienda. — Sa che si Steno ornasse delle passività per più di un milione di lire nel bilancio 31 dicembre 190G. — Io non ho mai assolutamente constatato tale fatto. — Ha sentito che si facevano delle recriminazioni su questo bilancio? Sissignore: pensammo che fosse sfuggito qualche errore; ed allora noi sindaci nominammo tre periti: Gitti, Go-bbi e Bottino, che stesero una relazione. La relazione fu favorevole. Naturalmente, non si diede, anche per consiglio elei presidente, pubblicità a tale relazione. — Ella era favorevole alla distribuzione deli utili? — Sì, perchè io ritenevo, come ancora ritengo, che essi esistessero effettivamente e che la Società avesse larghe speranze per l'avvenire. P. M. : — Ma la Società non aveva dei milioni di debiti? i. sette milioni; ma c'erano molte ordinazioni di lavoro. Anche il signor Boarelli dice che le svalutazioni noi bilancio 1907 furono, se non imposte, proposte dai creditori, e. d'altronde, difendendosi, ripete molte cose già affermate dal signor Marentino. cosi sul sindacato di reintegrazione e sulla convenzione Fiat-Figari. — Io di tale convenzione non seppi che quello che fu dotto in Consiglio E cioè^nulla seppi deuli accordi privati, ma solo seppi della cau=a col Figari e le condizioni per la transazione Venni a conoscenza della convenzione privata alquanti giorni dopo. In quanto all'ahrogazione devo dire che io l'approvai, per le condizioni speciali del momento — Lei in istruttoria ha fletto che credeva incapaci \s:nelli e Scarfiotti di simili convenzioni privale. — Ma io non sapevo la portata di questo convenzioni ! 11 signor Boarelli nega assolutamente di aver fatto operazioni di Borsa ed afferma d'avere compiuto con scrupolo i suoi obblighi di sindaco. Su una lettera intestata « Caro Vico » e diretta al cav. Scarfiotti il 30 novembre 1904 dice che in essa lettera si dimostrava contrario alla rllvisione del titolo originario Fiat in otto parti, perchè ciò non poteva essere quel calmiere che il Consiglio credeva. Interrogatorio de] prof. Core Il prof. Cario Core, altro ex-sindaco della Società, ò interrogato. — Di che cosa è professore? — Fui professore di agronomia — Le «ne informazioni sono : condotta buona; carattere serio. Al prof. Core si muovono le stesse domando che furono fatte ai sindaci che lo precedettero. Risponde come quelli, assicurando di avere usata tutta la diligenza nei controlli e nei bilanci. • — E' sicuro lei che l'inventario sia stato realmente fatto? — Io non ero presente; ma non ho ragiono di credere che non sia stato fatto. So però che noi sindaci abbiamo dato a questo inventario, che era l'inizio della nuova Società, somma Importanza, — Sa die siano state omesse-delle passività, nel bilancio 1906? — Non credo. — Ella era favorevole alla distribuzione degli utili? — Sissignore. — Ma ella sapeva che non tutti gli utili erano industriali. — lo li ho..creduti tali — Non hanno fatto degli occultamenti con certe grosse svalutazioni? — Noi dichiaravamo... quello che credevamo. Il pubblico ride; ma il prof. Core aggiunge subito: — Che credevamo corrispondente al vero. — E' dell'affare Figari che sa ella,? o - !LÌgnria'per'transigere una lite, e di avere mpeT*i6 notata un'impostazione n bilancio di ^ìllBì^ì e 825 ,niIa 1,re 80410 la vooe: 4n'1- j- „_,„ .:,,„. .Ricordo a aver sentite• parlare ddto con- ivenzione stipulata fra la Fiat ed il Banco di;i r ; mah «e irrovo ìinn li to a ni nvorn o a e a a , i o cipazione. — Ed ella approvò l'abrogazione? — Sissignore, perchè avevo sentito parlare molto male del signor Figari. L'interrogatorio del cav. Broglia Il cav. prof. Broglia promotte un lunghissimo interrogatorio, e si propone molta calma. bu^^aotU b^tTS dttrl dalle accuse mossele di aver compilato falsi bilanci e inventario. Lei che qualità aveva, nellavElat?. i — Nel 1899 fui contabile della Società Fiat, che da poco era costituita. Ne) 1901 abbando hai la Fiat per dedicarmi alla libera profes'sione. Nel 190G fui nominato liquidatore della ISociolà Prima, dagli avvocati Ferraris e Bo- 1 no mi fu mostrato un progetto scritto della | liquidazione, che riguardava più di tutto una trasformazione della Società. Accettai Incarico e progetto, e nel luglio 1906 la trasformazione della Società' era fatta. Successivamente mi recavo qualcho volta alla Fiat per vedere se vi era qualche operazione che interessasse 1la liquidazione, e negli ultimi mesi del 190*1 studiai un progetto della contabilità di Otti¬ cimi, contabilità che è sempre il tallone d'A- ! chille d'ogni azienda. Il comm. Agnelli ini ! pregò di dare qualche lume sulla compilazio- '<ne del bilancio 1906. Io non ebbi Ingerenza 'di sorta nella contabilita del 1906; solo il ra- gionière Bersadani si rivolse a me per Le redistruzioni speciali del trapasso del beni dalla I vecchia alla nuova Fiat, e per qualche opera- 'zlOIie Speciale — Il bilancio 1907 lo fece lei? — Sissignore. Nel mese di gennaio 1907 avevo avuto l'incarico professionalo di fare l'or dinamento contabile nuovo della Società. Nel settembre 1907 la Direzione fece con me recolare contratto impegnativo per cinque anni, fluale direttore di contabilità. Poi ebbi dal nuovo Consiglio la firma e la procura per gli atti di ordinaria amministrazione. Io ho détto tutto ciò per la verità dei fatti, non por esimermi da responsabilità, perchè io tutte le assumo le responsabilità degli atti miei. Il prof. Broglia, che 6 un vero oratore, dice che per la redazione dell'inventario mosse egli difficoltà, perchè si sarebbe dovuto stimare le macchine, ma il rag. Bergadani, che prima era stato magazziniere, lo rassicurò di poter fare anche l'inventario di quanto esisteva nei magazzini e n*U'offlcina. — Mio primo pensiero fu quello di accertare se effettivamente esisteva la consistenza patrimoniale netta di e milioni Il prof. Broglia, citando cifre e con lungo ragionamento, dimostra che formò la situazione patrimoniale della Fiat valutando i titoli secondo il criterio del probabile realizzo dei medesimi sul mercato d'allora, e la marca la limito alla cifra necessaria per ottenere gli otto milioni di patrimonio. E dalla lunga dimostrazione deduce cho gii utili reali della Fiat dalla costituzione al 1905 sono stati tlf 2 milioni e 684 mila lire. Tale somma ò il risultato degli utili, che furono accantonati e non distribuiti agli azionisti. A riprova di questa ingente cifra il prof. Broglia dimostra la grande costruzione df vetture che la Fiat fece. Millecinquecento vetture furono fino al 1906 costruite, con un guadagno per vettura di r> mila lire netto. Agli azionisti vennero distribuito L. L',424,283. Complessivamente, dunque, tra gli ammortamenti ed i dividendi della Fiat, dalla fondazione :il 1905. fu di 5 milioni e 109 mila lire, 11 prof. Broglia dice ohe i criteri con cui fu compilato l'inventario sono tutti suoi, e nessuno ha avuto su di essi ingerenza alcuna L'Inventario d'officina, fu fatto dal rag. Berpadani, sotto la sua direzione; la signorina applicata alla contabilità gli diede la situazione della contabilità 6tessa. Illustra con copiosi argomenti, il prof. Broglia, i criteri da lui seguiti negli accertamenti o nelle impostazioni, assicurando della e sattezza e della scrupolosa cura impiegatevi.. Valutò i beni stallili al prezzo corrente; valutò il niobiKlio sulle fatture, con trenta e più mila Uro di svalutazione. Per il macchinario, clic era di recente acquisto, e l'attrezzamento portò In inventario la cifra di un milione e .')00 mila live circa Dimostra che tali cifre specialmente per l'attrezzamento, non sono esacerate, e tanto meno prima fissate, cosi da doverle raggiungere in ogni modo. Per ciò che riguarda la valutazione dello merci, essa ven •no fatta dal segretario di officina, in base alla materia prima, alla mano d'opera, alla fase di lavorazione che la ineroe aveva in quel determinato momento. Per ciò che riguardava Il magazzino si basò sull'esistente al l.o gen nato 1906, e ne verificò i risultati servendosi dei registri di contabilità. II prof. Broglia parla quindi della svalutazione fatta al materiale, svalutazione ohe eeli dice prudenziale, e prende le mosso da alcune osservazioni di ordine generale sul milione in contestazione e sul criterio che determinò questo utile nell'inventario 1806. Si difende per ultimo dall'accusa di occultamento di somme, o a tale scopo porta un esempio: nell'aprile 1905 fu informato di una partita di chassis, o vetture, per l'importo complessivo di 264 mila lire, che non vennero inventariate V8 marzo 1906 perchè non risultanti dalla contabilità della Fiat. Tali chassis e vetture erano destinati — come fu rono poi spediti — all'Esposizione di Milano Detta somma del chassis, che nessun porito avrebbe certamente scoperto, qualora non fosse stata addebitate alla nuova Fiat, avrebbe ingiustamente annuitati gli utili del suo bl lancio A questo punto il presidente toglie l'udicn za e la rinvia a domattina. 0INI. e r o o e r r e a CmneesmdariItAdsGmnTbrPDrt