La penisola di Macabez occupata dalla Divisione Garioni

La penisola di Macabez occupata dalla Divisione Garioni La penisola di Macabez occupata dalla Divisione Garioni Un forte distaccamento prende possesso senza incontrare resistenza del forte Bnchaloc (Per telegrafo e per telefono alla. STAMPA) Lo sbarco compiuto ROMA, 11 (Ufficiale). Un telegramma spedito Ieri sera alle 22 dal luogo occupato, e giunto qui stamane, Informa ohe lo sbareo di tutte le Ione armate * già ultimato e ohe procedeva rapi» damante quello del materiali. L'occupazione della penisola e del forte ROMA, 11 (Ufficiale). Olroa l'azione compiuta In questi giorni sulla costa libica verso i confini'tunisini, si hanno I seguenti particolari: Parecchie torpediniere d'alto mare giunsero nella mattina del giorno 8 corrente davanti a Zuara e vi prepararono l'ancoraggio per le navi da battaglia, ohe alla mattina suooesslva si ancorarono su due linee parallele alla costa. S'Iniziò subito II bombardamento doll'oasi, ove nelle trincee predisposte accorsero numerosi armati. All'alba del giorno 10 fu simulato uno sbarco sulla spiaggia a levante di detta oasi. Malgrado che la finta durasse fino alle 10, I nemici rimasero nelle primitive posizioni, tirando qualohe colpo di fucile. Nella notte continuò II bombardamento lento allo eoopo di trattenere il nemioo a Zuara. Frattanto, nelle prime ore dello stesso giorno, li convoglio partito dall'Italia, scortato da navi di battaglia, oooupò la penisola di Maoabez mediante lo sbarco del marinai seguito da quello delle altre truppe e del materiale. stamane parte delle truppe passò dalla penisola sul continente e alle ore 11 fu effettuata senza resistenza l'occupazione del forte Buohaloo mediante un grosso dlstao«amento. L'importante azione el è potuto cosi svolgere e condurre a compimento In ogni particolare nel modo ohe era stato prestabilito. Veramente notevole è etata l'operazione di sbarco date le difficoltà Idrografiche e le condizioni del tempo e del mare. e i suoi probabili sviluppi Roma, 11, notte. La giornata ohe segue l'occupazione di Ras Macabes, sul quale si trova Sidi Said, reca come unico fatto conosciuto l'espugnar zione del fortino turco di Forwa, che domina le strade carovaniere finora preziose al nemico per il contrabbando di guerra. Se la cronaca degli avvenimenti ò finora scarsa, perchè siamo appena all'inizio di una azione complessa, che tende a frantumare e distruggere le forze turco-arabe, il commento può assumere una certa larghezza, perchè comincia a delinearsi il piauo di fettone, che — è bene notarlo — fu studiato direttamente dal capo dello Stato Maggiore dell'esercito, generale Pollio. Anzitutto è necessario rendere omaggio all'operato del Corpo di spedizione. Se la mente del brillante sbarco si trova a Roma, le alte autorità militari di Tripoli hanno saputo realizzare con sagacia grandissima il piano concretato fra il' generale Pollio, il ministro della guerra, Spingardi, e il generale Caneva. I particolari, che ora vengono a conoscenza della lunga, assidua preparazione dello sbarco ora compiuto, dimostrano quanto fossero infondate le accuse di inazione che venivano mosse al generale Caneva. Inazione non vi è mai stata. Due volte si iniziarono i tentativi per l'operazione ora compiuta e nell'intervallo fra le due serie di tentativi vi furono numerosi bombardamenti dei posti, e numerose esplorazioni di dirigibili. Non si è, insomma, perduto un istante e agli impazienti d'Italia il Comando della spedizione ha preparato la sorpresa della realizzazione di un piano di azione vasto e molteplice, politico e militare insieme. Importanza politica dell'occupazione Intatti, due sono gli effetti dell'operazione militare in corso. L'importanza politica dell'operazione stessa non è minoro dell'importanza militare. Fin dal principio della guerra, quando il Governo italiano esprimeva al Governo francese il desiderio che venisse .chiusa la frontiera tunisina al contrabbando turco, il Governo della Repubblica rispondeva esortandoci ad occupare Zuara, perchè solo così sarebbe stato possibile recare un colpo mortalo al contrabbando araboturco. Ciò che la Francia ci consigliava di compiere è ora quasi un fatto compiuto. I giornali ministeriali sostengono che, se si potesse compiere alla frontiera egiziana ciò che si sta compiendo alla frontiera tunisina, la guerra sarebbe finita entro qualche settimana. Ma senza giungere a tale ottimismo, l'occupazione della penisola di Ras Macabes è importantissima, giacché anche i giornali francesi poco benevoli per l'Italia ammettono che l'Italia ha inferto un colpo mortale al contrabbando di guerra. Il felice sbarco di ieri ha inoltre una grandissima importanza politica per l'effetto morale che produrrà all'estero in nostro favore. E' prevedibile che le azioni della interra rialzeranno all'estero dopo le operazioni in corso. Certo è che entriamo nella *ase definitiva della guerra a Tripoli. Le Cancellerie europee hanno insinuato l'avviso che la pace sarebbe più facile, quando le operazioni militari in Libia fossero giunte a un punto più avanzato. Orbene, se la realizzazione del piano ideato non viene a fallire, ci avviciniamo a tale soluzione. Non è dunque possibile mettere in dubbio la grandissima importanza dell'avvenimento, che riempie di gioia il popolò italiano come auspicio di maggiori successi. Importanza militare dell'occupazione Vediamo ora l'importanza militare dell'occupazione di Zuara. I tecnici manifestano la più grande soddisfazione e i più grandi elogi per lo sbarco compiuto. Il modo tenuto per lo sbarco è altamente lodevole e la località benissimo scelta. Sbarcare a Zuara, ove tutto era pronto per contrastare l'avanzata delle nostre truppe, sarebbe stato un grande errore, li modo di vincere la difficoltà è consistito appunto nel trarre il nemico lontano dal punto prescelto per mettere a terra le prime truppe e 1 materiali. Così si è fatto l'altro ieri e si è fatto bene. La località scelta è poi adatta per la sua forma peninsulare, la quale re stringe a un istmo di dnp. n tre chilometri di larghezza la zona nella quale le prime bande nemiche accorrenti potrebbero attaccare l'avanguardia del Corpo di sbarco. In quella località passa la strada carovaniera che.mette in comunicazione il territorio tunisino con Zuara,- donde un'altra strada carovaniera rappresenta la comunicazione più diretta vèrso l'intento. Ora che avverrà intorno alla penisola di Ras Macabes? E' questa la domanda che si rivolgono gli italiani. Un Corpo di 11,000 uomini non può rimanere a lungo su un punto costiero nudo e deserto, senza risorse locali. E' logico che questo Corpo muoverà su Zuara. Ora qui si presentano gli interrogativi. I turchi si ritireranno o si prepareranno a una estrema difesa? E la ritirata sarà consentita? E' opinione generale nelle sfere militari che i turchi resisteranno e che avrerao dei sanguinosi combattimenti. E' intanto indubbio che altri movimenti sono pronti o in via di attuazione. Si tratterebbe di un'azione complessa fatta di niù operazioni, che mirerebbe a distruggere le forze nemiche. Non è naturalmente possibile conoscere i dettagli di queste operazioni in corso di esecuzione, e se anche fossero a nostra conoscenza, li taceremmo. Perr» accenneremo a due supposizioni che si fanno strada. La prima supposizione è che le operazioni siano dirette contro Zuara ; seconda supposizione è che altro sia il punto verso cui convergono le operazioni ideate» Coloro i quali ritengono che le nostre for ze mirino all'occupazione di Zuara, si basano sulle seguenti considerazioni. Vista l'inutilità degli attacchi contro la nostra difesa orientale e gli ostacoli insormonta bili che la nostra posizione.di Ain Zara opponeva alla rioccupazione dell'oasi tripolina, il campo nemico si è trasportato quasi totalmente sullo scacchiere occidentale, a cui pure lo aveva chiamato la nostra avanzata su Gargaresch. Quindi, poiché Zuara è diventato l'asse del movimento nemico, poiché Zuara è diventato il centro di un forte accampamento turco-arabo, che si è afforzato, sia per l'importanza che il luo go ha per il nemico, sia per le voci più volte messe in circolazione e altrettante volte smentite, che le nostre truppe dovessero occupare Zuara, bisogna occupare a qualunque costo e subito questa posizione. Perciò Zuara sarebbe per essere accerchiata dalle nostre truppe. Secondo l'altra corrente, l'occupazione di Zuara non sarebbe la mèta immediata delle nostre operazioni, e l'occupazione di Zuara sarebbe solo un dettaglio di un più complesso piano. Intanto nel campo del fatti abbiamo la notizia da fonte privata dell'espugnazione del forte di Forwa. Lo sbarco sarebbe avvenuto non in un punto solo, bensì — come vi dissi -r contemporaneamente in vari! punti della spiaggia fra El Mina, Sidi Said 0 il marabutto di Sidi Ali. In quegli stessi pressi ad una certa distanza dall'uadi di Mokta, sulla sponda sinistra del letto, i turchi hanno il fortino di confine Forwa, dove è una piccola guarnigione. Intorno a questo forte si sarebbe svolto il primo combattimento dell'operazione. 1 richiamati reduci da Tripoli accolti a Roma al grido di: Viva la guerra! Roma, 11, notte. Da più giorni era preannunziato l'arrivo a Roma dei richiamati della classe del 1888, che sono stati a combattere ih Tripolltanla e Cirenaica. Finalmente, oggi, quando tutti menò se l'aspettavano, i nostri soldati sono giunti a Roma allo oro 16.25, provenienti da Napoli e Siracusa. Poche persone erano alla stazione ad attenderò l'arrivo: qualche parente e qualche amico; ma non appena alle 18 circa. 1 soldati sono ' usciti sulla piazza della stazione la notizia si è sparsa ed una vera folla si è assiepata intorno ai bravi soldati. Tutti volevano manifestar loro l'ammirazione più viva per il loro valore. Lo grida di: « Viva la guerra! Viva l'esercito! » hanno rieuonalo per le vie o la folla ha accompagnati» i richiamati, elio rispondevano entusiasticamente. Poi, i soldati hanno voluto sottrarsi ali» manifestazioni della folla e cosi alla spicciolata per diverse vie si sono diretti alla easerijia dell'S^.u, in .aUcsa di turnarc alle loro famiglie

Persone citate: Sidi Said, Spingardi