Martedì prossimo comincia il Processo "Fiat,,

Martedì prossimo comincia il Processo "Fiat,, Martedì prossimo comincia il Processo "Fiat,, {Tribunale penale di Torino) Dinanzi ad una sezione speciale, con decreto apposito costituita al fine di non ostacolare troppo a lungo l'ordinario e regolare ddsim- pegno degli altri affari penali giacenti e da gJudicarsi dinanzi al nostro Tribunale penale, martedì. 9 aprile .incomlnciera a discutersi la.famosa causa cosi detta della « Fiat ., la quale,viene a pubblica udienza tre anni, nove mesi e quindici giorni precisamente dal giorno In cui s'iniziò l'azione.penale, colla denunza delcommissario di polizia aw. Intagliata. LeJmpuLazioiii e gli imputati Non occorre più che noi, che già ampia* mente abbiamo riassunta l'istruttoria nelle sue pagine salienti, ricostruiamo i fatti che hanno dato luogo a questo processo, il quale, e per 11 lungo tempo ormai trascorso e per la man-canza di costituzione della P. C.. della So- cietà stessa, ha perduto molto di mole, se nond'importanza. Basterà ricordare chi sono gli accusati e quali le accuse che loro si muovono.Gli accusati sono: Cav. aw. Ludovico Scar-flotti, d'anni 50, già presidente del Consigliod'amministrazione della « Fiat •; cav. Giovanni Agnelli, d'anni 45, Industriale, amministratore delegato; comm. Michele Cerlana-Mayneri, di anni 51, banchiere, vice-presidente del Consi- gllo; Luigi Damevino, d'anni 45. agente di cambio, amministratore: cav. nrof. Giuseppe Broglia, d'anni «."ragioniere, già liquidatore,' poi direttore di contabilita; nobile Ferdinando Boarelli,- d'anni 57, sindaco; Carlo Coté, profes, soré, d'anni G8, sindaco; Achille Marehtlno, di anni 53,'rigante di cambio, sindaco. Lé imputazioni si possono riassumere nelle seguenti: l.o di falsa enunciazione delle condizioni della r. Fiat > nel bilanciò 31 dicembre 1906, e nella relazione agli azionisti nell'assemblea 12 marzo tt907: in questo bilancio, basato 6U irregolare inventario di liquidazione 8 mar zo 1906 v'e un utile del bilancio patrimoniale di lire 4.957,083 69, mentre, dice l'Accusa, non po-teva superare 3,570,000 lire, e un utile netto industriale di lire 3,957,083 69. mentre esso non poteva superare 1 2,000,000 di lire, perciò si sarebbe distribuito ai soci uh dividendo di mammone, non prelevato che P«re 300,000 sugli utili reali: 2.o di falsa enunciazione delle condizioni della « Fiat » nel bilancio 31 dicembre 1907 e nella relazione all'as- semblea 27 aprile 1906. occultando In parte le svalutazioni, gli ammortamenti, gli accanto, «amenti eseguiti per lire 10;753 240 ài. cosi occultando l'utile industriale dell'esercizio 1907, quast 2 milioni, affermando che le critiche condizioni della Società erano conseguenza della crisi industriale. Queste due accuse sono fatte a Scarflotti, Agnelli, Mayneri, Damevino, Broglia, Boarelli, Core e Marentino. — 3.o I signori Agnelli e SSarflotti di avere, con raggiri atti ad ingannare l'altrui buona fède, tratto in errore il Consiglio di amministrazione 1 sindaci, gli azionisti col far credere che sarebbe stata vantaggiosa per la Società l'operazUuu d'aumento del capitale sociale, procura^W ad un Sindacato, del quale essi facevano parte, un ingiusto profitto, consistente in" considerevoli somme. La quarta accusa riguarda Agnelli, Scarflotti. Damevino. accusati di aggiotaggio (art. 293 Codice penale), e cioè di avere in Borsa e sul pubblico mercato col diffondere false notizie e altri mezzi fraudo- lenti (distribuzione di dividenti non prelevati sugli utili reali, costituzione di Sindacati, for- . j. ... , *_ « , , «, , .„ reazione di bilanci falsi, creazione di ingiù stincate aziende industriali), prodotto aumenti e diminuzioni nel corso dei titoli: Ansaldi, • Fiat »-Ansaldi, Brevetti « Fiat » e specialmente dei titoli «Fiat», con la circostanza, nota ai signori Scarflotti ed Agnelli, che il Damevino rivestiva la qualità di pubblico mediatore e di agente di cambio. ' E' d'uopo osservare che l'art. 247. che è conteniplato nella prima delle su descritte imputazioni, cosi recita: • Sono puniti con pena pecuniaria sino a 5000 lire; salve le maggiori peher comminate dal Codice penale: ■ l.o i promotori, gli amministratori, i direttori, i sindaci e i liquidatori delle Società che nelle relazioni o nelle comunicazioni di ogni specie, fatte all'assemblea generale, nei bilanci o nette situazioni delle azioni ab biano scientemente enunciato fatti falsi sulle condizioni della Società o abbiano scientemente ln tutto o in parte nascosti fatti riguardanti le condizioni medesime: » 2.o gli amministratori o i direttori che scientemente, in difetto di bilanci o contro i loro risultamenti, o in conformità a bilancifraudolentamente formati .abbiano distribuito al soci interessi non prelevati sugli utilireaii Ora 11 rag. cav. Broglia, che non fu nè di-rettore, nà amministratore -della Società, na-turaimente deve rispondere solo deUa vio-lazione di cui al primo capoverso.

Luoghi citati: Marentino, Torino