La bella prova della banda del Garian

La bella prova della banda del Garian MARIO BASSI. La bella prova della banda del Garian l a o o i - nell'oasi di Tagiura (TRIPOLI, 28, «re 0.50. Alle trincee abbiamo avuto stamane una calma quasi assoluta; soltanto oltre Gargaresc, durante una ricognizione compiuta dai lancieri Firenze gualche arabo fc-, ce udire ad intervalli scariche di fucileria alle quali però non fu data risposta, per 'quel disdegno di questi innocui attacchi •che ormai posseggono i nostri soldati di tutte le armi. Tuttavia i lancieri tentarono, frugando la campagna in ogni parte, di scoprire il rifugio degli ig'hoii*tiratóri, ma questi disparvero nè lasciarono traccia di sè. Così la cavalleria ritornò dalla ricognizione senza recare speciali notìzie oltre quella di aver udito fischiare i proiettili dei Mauser. . Se però su tutta la linea le truppe non ebbero occasione di agire, agì invece per conto suo la banda del Garian ritornata oggi dopo due giorni di ricognizione nell'oasi di Tagiura. La incontrai nel pomeriggio sulla strada del lago Mellahd mentre tornava in ordine sparso. I soldati indigeni, che orinai portano con disinvoltura il fucile, camminavano su due file alcuni da una parte, gli altri dall'altra della strada. Erano sommamente allegri e si vedeva dai loro volti che la gita era stata coronata da successo. In mezzo ad tssi cavalcava il tenente Sirolli al quale chiesi informazioni sull'esito dell'escursione — La gita, mi rispose egli, mi fece sempre più persuaso del valore e dei meriti dei miei bravi soldati del Garian. Essi hanno una resistenza formidabile; camminano per lunghe ore senza stancarsi, ed hanno la virtù di scrutare l'oasi anche nella notte, in tutti i suoi più reconditi recessi. Vidi frattanto che, insieme ai soldati, viaggiavano quattro prigionieri arabi, una donna, parecchi asini e qualche armento. Chiesi perciò la storia di quel bottino e si-ppi i particolari di un piccolo ma interessante combattimento notturno sostenuto brillantemente dalla banda del Garian, forte oramai di quasi duecento uomini. La banda marciava sui prati fioriti in vn palméto incantei ole qua e là chiazzato dalla bianca luce della luna; quattro uomini guardinghi precedevano in servizio di o> i.anscuperta, quando si udì il rumore di poche fucilate cui rispose subito la piccola pattuglia d'avanguardia. Il fuoco durò pochi secondi, poi tutto rientrò nel silenzio. Allora uno dei quattro dell'avamposto raggiunse, strisciando sulla terra, ti braso della compagnia e avvertì come i nemici che. sparavano fossero quattro e co'ise vi sareebero potuti accerchiare e prendere pur di agire presto, con la massima raj.idiió. Così a passi di lupo, i soldati in barracano operarono abilmente l'accerchiamento. Come in una rete senza via di usciia i quattro arabi in attegqìamaito sospetto vennero presi e tratti in arresto. Felici di simile prova i soldati del Garian tennero in mezzo a loro orgogliosamente la preda di guerra, volendo accouuagnarla direttamente a Tripoli. Insieme agli uomini i soldati del Garian catturarono anche alquanto bestiame: tre asini, tré vacche e quaranta pecore; ma la cattura loro più importante fu quella di una donna che fu sorpresa a vagare nell'oasi come. una mendicante. 1 soldati indigeni la perquisirono\e scopersero che nascondeva una pistola nel petto. E' inutile aggiungere che la donna e la pistola furono ambedue sequestrate. Ma a questo soltanto non si limitò l'opera della banda che, frugando le case abbandonate, scoperse anche alcuni Mauser e le relative cartucciere. I soldati del Garian rientrarono cantando le loro bizzarre marcie guerresche. GIOVANNI CORVETTO

Persone citate: Giovanni Corvetto, Mauser, Sirolli

Luoghi citati: Firenze, Tripoli