La politica estera di Poincaré approvata dalla Camera

La politica estera di Poincaré approvata dalla Camera La politica estera di Poincaré approvata dalla Camera ppJaurès raccomanda moderazione e prudenza — Poincaré dichiara ohe non lasci era affievolire l'alleanza con la Russia. (Servizio speciale della Stampai. j L'inviato t Parigi, 22, notte, j Era attesa per quest'oggi alla Camera una seduta sensazionale, con l'intervento di Cailaiix, duratile la continuazione, della discussione sulla politica estera. Cosi, non appena furono aperte le porte, le tribune è le.gallerie sono state invase dal pubblico dei grandi giorni. Anche la sala era gremita. venerdi « Vorrei — dj$se Jaurès — trarre dalle discussioni che si sono svolte qui le conclusioni necessarie. La nostra politica marocchina ebbe parecchie conseguenze spiacevoli ed ha accresciuto in Africa e nel Mediterraneo le ambizioni della Spagna e dell'Italia, ed ha provoeaW-tra le popolazioni latine un malcontento, che pon può prolungarsi senza pericolo. La Spagna, inquieta, tira in lungo i negoziali; l'Italia, impegnata dall'azione iii Tripolitania, dà prova, verso la Francia,'di sentimenti. diversi-, la Tribuna ricordava qualche giorno fa i servizi resi dall'Italia alla Francia ad Algesiras o chiedeva che cosa la Francia avesse fatto in cambio verso l'Italia.. Ora, la politica bismarkiana potrebbe trarrò partito da tale situazione, in caso di guerra europea ». , Se sdoppiasse una guerra russo-turca Jaurès dice inoltre: Un'altra, temibile conseguenza di questa politica e di avere aggravato la tensione generale dei rapporti .internazionali. Bisogna guardarsi dalle emozioni fittizie, ma si deve dire francamente al Paese che la situazione generale internazionale non è buona. La crisi dei quattro ultimi mesi ha lasciato in Germania, in Inghilterra ed In Francia risentimenti e germi di discordia. Wihston Churchill ha detto, è vero, che i popoli hanno cambiato moneta, che il regime del credito è in via di sostituirsi a quello degli scambi metallici; tuttavia bisogna chiedersi per quanto tempo lo spiegamento delle forze precederà il loro impiego. Nessuno ancora sa il vero senso del richiamo dell'ambasciatore russo a Costantinopoli. Non è senza dubbio nei Balcani chescopplerà il conflitto; ma se il cozzo della Turchia e della Russia si producesse in Asia Minore, chi può dire fin dove si estenderà il conflitto? La situazione difficile attuale, succedendo alla spartizione delle spoglie di questi ultimi anni (BosniaErzegovina, Persia) si è aggravata, per la parte che noi francesi abbiamo preso con il nostro contegno al Marocco. Per cooperare al la calma dobbiamo praticare una politica di moderazione, di prudenza. Perchè, infatti, prolungare le condizioni difficili in cui ci troviamo di fronte alla Spagna, e non accettare senza troppe quisquilie il trattato del 19MV Poincaré, presidente dei Consiglio: - Vi sono errori materiali. Jaurès: - Ii.protettorato di qualche metro quadrati) di più o di meno al Marocco non è ;'i capimportanza: ciò che importa di fronte avvenire immediato e oscuro è di fi una buona volta con le difficolta che ci eparano dalla Spagna. Poincaré: — Io non vi posso informale su negoziati in corso; ma voglio assicurarvi eh-.' 4 contjUUano da ambo le parti con spirito ai^è. - Jaurès: — Noi vi chiediamo almeno di non Magerare l'estensione del protettorato, di non Persearuire la rovina materiale e morale del Sultano. , neg„z|ati fraD60-t6dSS6bÌ ,. Quindi Jaurès parla ancora una volta aei neg0Ziati franco-tedeschi: Nni vorremmo - dice l'oratore — cono f N| ^ tsatta degli impegni con la s>«sre » " • .ri„,,(ù rial rAnsknr, in rit. oermania 11 ^«enfcMgl ^g'.^L* chiarato che non \l sareDDe più in avvenire cooperazione economica... p0jncaré — Io non conosco nessun mipe- preso a nome del Governo, MIU f»cau ™ . . „ Jaurès ha ripreso il suo discorso, interrotto, Francia ed Italia ----- -. . . /;nv.,,..no? Ma io de- laurès - A nome uei uova no r Ma io aenuncio qui una dualita di naB^a»» ;...r. iaux — Non vi e atato nessun impet.no «grafo 1 (Movimenti .diversi). ■ lU1-ès -- Non vogliamo ritornare a sor;ese Mme queUe che abbiamo già avute? ubiamo veduto contemporaneamente le di- chiarazioni coivtradittorie di Des Selves e di caillaux, ed i negoziati laterali di Fonder ac^^ «* ne8°ziati ufflclai!' 86 Camaux nOU vuote che vi siano par l'avvenire sorprese,Jwsogna che tutte queste cose siano spiegane. L'inviato straordinario Fonder non può rimanere il solo detentore dei documenti scambiatisi da lui coi' capi del Governo per concludere una pace leale. La Francia cerca un avvenire di pace Jaurès, affrettandosi alla conclusione, dice « La verità sola, diceva al domani del 1871 imi insigne personaggio, salverà la pace de"!ondo. Per noi la verità è che alla sicurezza lei mondo non sarà provveduto che per l'u nione deIIa Francìa> dell'Inghilterra e dellaGermania ». Vaillant: — Benissimo 1 Comandante Briant: — E l'Alsazia e Lorena? Jaurès: — Voi ponete la questione con brutalità I Comandante Briant: — Non c'è altro modo di porla. Jaurès: — L^afieanza colla Russi.!, voi lo sapete, non è stata fatta che per mantenere la situazione. L'Alsazia-Lorena essa stessa dichiara che tnessuna 'potenza umana potrà strapparle il ricordo del suo passato; essa non chiede che di lavorare ad un'opera più alta per la democrazia e_la libertà. (Esclamazioni). La Repùbblica non1 ha, da 41 anno, voluto persuadersi dell'opera di violenza che sognate. (Rumori). Noi non" vogliamo più alcuna politica di conquista. Quanto a me non mi si farà piegare! (Applausi all'Estrema Sinistra). Delahaye :—Ottima diversione per-CaillauxJaurès : — E' una pazzia non voler lasciare la Francia prepararsi ad un lungo avvenire di pace! (Applausi all'Estrema Sinistra). La risposta dl Poincaré ed il voto Il presidente del Consiglio. Poincaré, terminato il discorso di Jaurès, dichiara che i>lvtìoverno o il Parlamento intero hanno l'orgoglio della Francia, e dalla coscienza di questo orgoglio risulta qual'è il vero sentimento della Nazione. — La Francia — dice Poincaré — dimostrò anche recentemente, come lo comprenda e con quale vivacità lo provi. Questo pistolotto nazionalistico del sig. Poincaré è naturalmente applaudito. Egli dice anche: — Prego il deputato Jaurès di credere che noi abbiamo, quanto lui, l'orgoglio della Francia! (Applausi). Io non voglio tornare sul passato. Una cosa è certa, ed è che il trattato del i novembre ci dà diritti che non avevamo prima (Applausi). Noi non saremo al Marocco in 'onflitto, ma in collaborazione col mondo mussulmano. Noi avremo là ciò che non ave«amo prima. Le forze francesi e scerifnane saranno raggruppate sotto la bandiera della Francia, balla prova marocchina usciamo con sicuri benefizi. Proveremo in avvenire i beneìzi dell'alleanza russa, garanzia di paoe, che ioti lasciamo affievolire, e dell'intesa con llnjhilterra, che coltiveremo con vigilanza! (.tpplausi ripetuti). E ancora: — Certamente, la più grande forza del Paese risiede essenzialmente nel suo patriottismonella sua potenza finanziaria e miltare; ma agli elementi interni di vitalità si deve ag.ningere l'amicizia di fedeli nazioni. La nostra politica pacifica è sicura di ottenere da Lutti quel rispetto cui ha diritto. (Lunghi applausi al centro e a sinistra). Alcuni deputati dichiarano di rinunziare alla parola dinanzi alle dichiarazioni patriottiche del presidente del Consiglio. Il presidente dà lettura degli ordini del giorno, che sono quattro. Poincaré dichiara di accettare quello di Deschanel, Delaroche, Vernet e Renault, il quale dichiara la fiducia nel Governo e ne approva le dichiarazioni. Questo ordine del giorno è approvato con 413 voti contro 87.